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Full text of "MC microcomputer 191"

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GENNAIO 


1999 



6 INDICE DEGLI INSERZIONISTI 
10 EDITORIALE 


di Marco Magnacci 


16 


POSTA 


a cura di Rino Nicolra 


26 

60 

62 


NEWS 


a cura di Paolo Cognetti 


ARTE INFORMATICA 

Un computer per II 


di Ida Gerosa 


10 ANNI FA 

Metti un turbo nel PC di Raffaello De Masi 




64 

PLAYWORLD 



di Francesco Carla 


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INTELLIGIOCHI 



Lottando col Lotto di Corrado Giusto/* 


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110 Nokia 500 Xa di Andrea Montesl 

114 GEO Itinera di Pierfrancesco Fravolinl 

118 Mouse Llndy 4D di Raffaello De Masi 

120 Epson PhotoPC 700 di Pierfrancesco Fravolinl 

122 Aztech PCM 28 Wave di Andrea Montesi 

124 Visual DataFlex 5.0 di Pierfrancesco Fravolinl 



MCmicrocomputer n. 191 - (numerazione editoriale) 


























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eli Dino Jorls 

Espanol Interattivo, Subito English, Subito Franpais. 
Giochiamo con la storia (L’Egitto). I porcorsi stradali, 
Perestrojka, Ketty La Rocca 

_134__ABC _ 

Iche lineetta di febbre (3) di Raffaello Da Masi 


114 

GEO Itinera 


140 


146 

152 


156 

162 

166 


170 

176 

180 

184 

190 


DIGITAL IMAGING 

Il "bluff-rate" dei sensori CCD di Andrea de Prisco 

COMPUTER & VIDEO 

Macromedia, multimedia di Bruno Rosati 
Matrox Marvel G200 di Bruno Rosati 

INTERNET 

Telematica - Internet e la Telemedicina (2) di Sergio Piiion 
HTML - Privacy, questa sconosciuta di Giuliano Boschi 



MATHEMATICA 

Il massimo ritardo medio dei numeri del lotto 
a cura di Francesco Romani 

DESKTOP PUBUSHING 

Le acrobazie di Acrobat di Mauro Gandmi 

LINUX 

Instant Basic for Java di Giuseppe Zanetti 
OS/2 

Creazione di una Machine Class di Antonio Chojwa 

MACINTOSH 

Norton Utilities 4.0 di Raffaello De Masi 

AMIGA 

Colonia '98 a cura di Amiga Group Italia 





140 

Il “Bluff-rate” 
dei sensori CCD 



Direttore 

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Vicedirettore 

Rino Nicotrn 

Assistente di direzione 

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Direzione Tecnica 

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06/93010036 

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Lecce 

0832/647017 

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Alba Adriatica (TE) 

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080/4768582 

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Padova 

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080/3344652 

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Noicattaro (BA) 

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Mastering Solutions s.r.l, 

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0444/945478 

Eos s.r.l. 

Vicenza 

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Bìlinea s.r.l. 

Belluno 

0422/422325 

DieHe Soluzioni Informatiche s.a.s. 

Noale (VE) 

041/5800688 

Pc Planet s.n.c. 

Molletta (BA) 

080/3341785 

Comp World s.r.l. 

Molletta (BA) 

080/3345457 

Computer & Grafica 

Palo Del Colle (BA) 

080/624884 

Computer System 

Andria (BA) 

0883/595813 


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Padova 

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Tolentino (MC) 

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Bitritto (BA) 

080/630644 

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Canosa di Puglia 

0883/664182 

Center Pc 

Foggia 

0881/634827 

A.T.&S. s.r.l. 

Manduria (TA) 

099/808086 

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Ascoli Piceno 

0736/343879 

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Ascoli Piceno 

0736/343385 

Sistema Tre Informatica 

Montecassiano 

0733/598843 

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0735/782205 

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06/7235251 

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Roma 

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Viterbo 

0761/344621 

Centro GIOTTO 

Prosinone 

0775/888011 


nund i 

i I i 














Anno nuovo, MC nuova 


Millenovecentonovantanove, l'ultimo prima del duemila, 
il penultimo del millennio: il diciannovesimo anno di 
MCmicrocomputer che, nata nel 1981, in settembre 
compirà diciotto anni, E a settembre saremo veramente 
ad un passo dal duemila. Sembrava tanto lontano, fino 
a poco tempo fa: complice l'Euro, complice il problema 
della data nei computer, complice il giubileo, ora il due¬ 
mila è imminente e quasi ci proietta nella fantascienza. 
Quasi quasi viene istintivo scriverlo con la "D" maiu¬ 
scola. 

All'appuntamento con il nuovo anno MCmicrocomputer 
si presenta con una veste rinnovata, adeguata ai tempi 
e alle richieste del pubblico e del mercato. Come al soli¬ 
to niente rivoluzioni, niente sconvolgimenti, ma le varia¬ 
zioni ci sono e sono significative. Sia dagli orientamenti 
generali del mercato, sia dalle inchieste e dai "focus” 
sui lettori che abbiamo organizzato, è emersa la richie¬ 
sta di una rivista più agile, meno impegnativa da legge¬ 
re; senza, ovviamente, una diminuzione di approfondi¬ 
mento dei contenuti una rivista alleggerita, ma assolu¬ 
tamente non una rivista impoverita. E' quello che ci ave¬ 
te chiesto, anche con le vostre lettere, e che abbiamo 
quindi cercato di realizzare. 

Cominciamo dalla copertina e, innanzi tutto, dal prezzo, 
che da novemila lire scende a settemila: in pratica, co¬ 
me oltre sette anni fa, D'altra parte la situazione econo¬ 
mica attuale lascia meno disponibilità nelle tasche degli 
italiani, ed è opportuno tenerne conto. Abbiamo preferi¬ 
to diminuire il prezzo piuttosto che uniformarci alla diffu¬ 
sa tendenza di allegare un CD-ROM (pieno di software 
spesso di dubbia utilità e provenienza), ci sembra quasi 
uno specchietto per allodole poco indicato per il nostro 
pubblico. E di certo non vogliamo diventare una "rivista 
spazzatura" Non vogliamo metterci su nessun piedistal¬ 
lo, ma ci sembra davvero fuori del mondo che le pubbli¬ 
cazioni di argomento informatico siano oggi un numero 
che si dice somigli a centoquaranta... 

L'impostazione della copertina come vedete è nuova, 
con una "cover story" che questo mese è costituita dal¬ 
lo speciale sulle schede grafiche acceleratrici 3D, oggi 
praticamente indispensabili per chi ha interesse ad otte¬ 
nere il meglio delle prestazioni grafiche. Serve a chi con 
la grafica deve lavorare.. e a chi con la grafica deve gio¬ 
care, che dal punto di vista dei risultati è la stessa cosa: 
per lavoro o per svago, il computer deve correre e fun¬ 


zionare bene. Lobiettivo è di fornire al lettore gli elemen¬ 
ti per una scelta ragionata e rispondente alle sue esigen¬ 
ze, al di là di una serie di numeri più o meno sterile e, 
con buona probabilità, scarsamente significativa. 

Sempre tornando alle vostre richieste, emerge che c'è 
l'interesse per un maggior numero di articoli dedicati al¬ 
la descrizione e alle prove dei prodotti sia hardware sia 
software, anche a confronto fra di loro: a questo propo¬ 
sito, come appena espresso, manterremo comunque la 
nostra impostazione che ritiene i commenti importanti 
almeno quanto i dati. 

Alcune delle rubriche di MC sono state ridimensionate, 
altre hanno lasciato il posto ad argomenti che voi lettori 
avete ritenuto generalmente di maggior interesse; natu¬ 
ralmente rimane fisso il concetto secondo il quale MC¬ 
microcomputer è una rivista ad ampio spettro, che af¬ 
fronta l'informatica da un punto di vista globale e sia 
operativo sia culturale. 

La nostra previsione è di dare vita, in tempi ragionevol¬ 
mente vicini, a nuove riviste piu specifiche le quali, 
sempre nel settore dell'informatica, ne esplorino l una o 
l’altra "nicchia" con maggior approfondimento: il pro¬ 
getto prevede quindi che ad una rivista di interesse ge¬ 
nerale, come è MCmicrocomputer, se ne affianchino al¬ 
tre che la completino quasi ad espanderne determinate 
sezioni. Tutto questo fa parte del piano di ristrutturazio¬ 
ne della Technimedia che vi abbiamo annunciato ormai 
da qualche mese e che porterà alla separazione operati¬ 
va delle diverse attività, ormai in fase di attuazione. 

Nei prossimi mesi MC continuerà a modificarsi, anche 
seguendo le vostre indicazioni e i vostri commenti che, 
come al solito, aspettiamo numerosi: è piu che mai il 
momento di intervenire. Come al solito difficilmente riu¬ 
sciremo a rispondere personalmente a ciascuno di voi 
ma, come ormai vi abbiamo detto fino all'esasperazio¬ 
ne, leggiamo tutto e facciamo tesoro di tutto insulti 
compresi. 

Non posso perdere l'occasione (davvero irripetibile!) di 
augurarvi "buon ultimo anno che comincia per 1 "! 



io 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 




pentium 


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Plug & Play 
o 

Plug & Pray? 


Caro Sig. Marinacct, 

nei 35 gradi della toso fine anno di Bue¬ 
nos Aires, ho appena ricevuto (dicembre) il 
numero 187 (settembre) di MC Chissà 
forse per via dello spinto natalizio, chissà 
per il calore, ho deciso di prendere in mano 
carta e penna (sic!) e rispondere alla do¬ 
manda del suo Editoriale del numero in 
questione 

Pero, prima di passare al punto voglio 
riprendere il fascicolo e sottolineare la dif¬ 
ferenza fra la data di edizione e quella di ar¬ 
rivo Già in precedenza ho dovuto scrivere 
varie volte all'ufficio abbonamenti non ho 
mai ricevuto risposta perù si numeri che 
via via le poste intercontinentali si erano fa¬ 
gocitati Adesso perù non so se questo mi 
È giunto dopo i miei accorati appelli, o do¬ 
po un 'normale' ritardo E che succederà 
ora riceverò i fascicoli mancanti fino al 
191 (con cui scade il mio abbonamento)? 

Chi del vostro staff ha letto i miei mes¬ 
saggi. sa che sono un italiano, ingegnere 
elettronico, da 4 anni trasferito in Argentina 
dove adesso ha messo su una piccola so¬ 
cietà (fra parentesi siamo "System integra- 
tors" di prodotti d'automazione e no. rappre¬ 
sentando alcune aziende italiane se a qual¬ 
cuno interessa.. - fine inserto pubblicitario) 
Sebbene la globalizzazione mi permetta di 
repenre facilmente le note riviste informati¬ 
che internazionali, due anni fa sottoscrissi 
l'abbonamento a MC per due motivi rima¬ 
nere in certa misura legato con l'Italia e il 


suo mondo 'elettronico ', e continuare a leg¬ 
gere una rivista per me esemplare sotto 
molti aspetti (e non sto a ripeterne i molivi, 
basta leggere le lettere di complimenti che 
vi giungono). Dico solo, che miei amici e 
colleghi argentini sono rimasti anche loro 
impressionati dal livello professionale di MC 
(tanto che fatico nel farmi restituire le copie 
prestate - dicono che ci mettono molto a 
tradune gli anicolil). 

Ma la bella fiaba ha il suo lato oscuro 
sinceramente sono stanco di attendere 
con apprensione l’arrivo della rivista e. do 
po i due mesi di prammatica, dover scrive¬ 
re l'ennesima lettera all'ufficio abbona¬ 
menti (e questo e successo in due anni al¬ 
meno 4 volte) Pertanto non so se rinno¬ 
verò I abbonamento per il 1999 

Mi ricordo una lettera di qualche anno 
fa (se non sbaglio di un ricercatore - o un 
missionario - in Africa) che si lamentava 
degli stessi problemi l'autore della rispo¬ 
sta aggiungeva che per voi di MC gli abbo¬ 
namenti all estero non costituiscono un 
guadagno (piu o meno 'ci andate pan") ma 
che vi ostinate a mantenerli per dare un 
servizio ai lettori L iniziativa e lodevole, 
peccato pero che a causa di elementi alie¬ 
ni. il vostro servizio risulti zoppo 

Non so come concludere questa lunga 
premessa, salvo con una preghiera, voi 
che siete bravi con i test e le statistiche, 
fate un po di conti sugli abbonamenti 
esteri sottoscritti e la percentuale dei 'nu¬ 
meri dispersi' segnalati, e vedere se non 
sia il caso di cambiare il metodo di spedi¬ 
zione Non saprei davvero suggerire come, 
ma mi sento di dire che nonostante il 
prezzo pagato adesso non sia tosso, sarei 
disposto ad aggiungere qualche 'euro' in 
piu per ricevere la rivista qui all'altro mon¬ 
do. sicura e puntuale (si sa. un mese o due 
è un secolo informaticamente parlando) 


Prima che questa lettera finisca nel 
’recycle bm~ di turno, riprendo il tema dell'i¬ 
nizio "prestazioni o affidabilità 

Neanch io sono sicuro che la situazione 
attuale dell informatica (casalinga, profes¬ 
sionale, della piccola azienda, e oltre) sia 
una evoluzione Come dice lei. lo e dal 
punto di vista della potenza di calcolo e dal¬ 
la diffusione, ma non ceno dell'affldabilita 
E se poi i valori di un PC A accessori sem¬ 
brano sempre piU in discesa, mi piacereb¬ 
be fare i conti sui costi occulti' telefonate 
all'assistenza (quando risponde); collega¬ 
menti Internet nei vari siti per scaricare 
patch o nuovi driver o ripassare le FAQ. la¬ 
vori approntati in ritardo o incompleti pei 
colpa del disco compresso piantato o di un 
qualche driver capriccioso, incazzature con 
colleglli o familiari, mal di testa e/o fegato 
e/o altro per quanto sopra 

Per fare un parallelo, rispetto a uno o 
due decenni fa. adesso disponiamo di au 
tomobih piu comode, belle e accessoriate, 
e credo a un prezzo minore (nel senso che 
iniezione elettronica, megastereo e clima- 
tizzatore sono alla portala di tutti) Ma mi 
domando se il popolo di automobilisti sa 
rebbe disposto ad accettare un veicolo at¬ 
tuale certo di un'altra generazione rispetto 
a una 127 o una R4 pero se avesse l ana 
condizionata che spesso non va ("beh. ba¬ 
sta spegnerla e riaccenderla sei o sette 
volte e poi riparte"), I autoradio che non si 
sintonizza o capta da solo esclusivamente 
canali yugoslavi ("pero quando funziona ò 
una bomba"), l’acceleratore che non ri 
sponde e lauto resta ferma fe il tacili me 
irò segna 700 km/ora: allora lo lascio raf¬ 
freddare e tutto toma OK'), e magari anche 
I airbag che si attiva da solo, cosi per sport 
(immagino a causa di un segmento di me- 

continua a pag là 


Scrivete a MCmicrocomputer! 

Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradiziona 
le (Via Carlo Perrier 9, 00157 Roma sia il fax della re 
dazione (41892 486) sia l'e-maii all indirizzo mc.po- 
Mac-'mnhnk ni Ogni giorno > messaggi vengono girati 
alle persone di competenza, per cui vi consigliamo di in¬ 
dirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a 
quella dei singoli redattori che comunque, come al soli 
to trovate qui sotto E piu semplice per voi e anche se 
sembra strano per noi E' difficile che riusciamo a for¬ 
nire risposte private (quindi non inviate francobolli o bu¬ 
ste affrancate); per le e-mail qualche volta succede Voi 
provate, basta che non vi offendiate se non vi rispondia¬ 
mo. Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la 
corrispondenza e teniamo nella massima considerazio¬ 
ne ciò che ci viene segnalato 


Comunicazione per i lettori e gli operatori 

Technimedia srl in liquidazione 

E' in atto una ristrutturazione della nostra società editrice, la Tech- 
mmedia. che porterà alla separazione operativa delle diverse linee 
di attività. 

Per questo motivo la Technimedia ha deliberato la propria messa 
in liquidazione volontaria, nominando liquidatore il dottor Filippo 
Varazi. 

Precisiamo, anche a seguito della circolazione di alcune voci spia¬ 
cevoli e lesive, che non si tratta di liquidazione coatta, né di am¬ 
ministrazione controllata ma semplicemente di un atto volontario 
e opportuno per motivi tecnici. 

La pubblicazione di MCmicrocomputer prosegue regolarmente e 
cosi tutti i rapporti in essere (abbonamenti, inserzioni), senza che 
sia prevista alcuna interruzione. 

Marco Marinacci 


16 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 









* 4 - 


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ha ottenuto la certificazione 
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per un'industria che 
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QUACER i 

l- 

ISO 9002 

- . 

^Certificazione n. 1298/98J 




















segue ila pag 16 


morìa corrotto, errore 0016EF) 

Ovviamente nessun automobilista del 
belpaese lo accetterebbe invece il compu- 
terista pare di si 

E allora non diamo la colpa alle varie In¬ 
tel e Microsoft che hanno monopolizzato il 
mercato con i PC hanno semplicemente 
usato una strategia e vinto la loro battaglia 
commerciale E neppure ai concorrenti (a 
panire da Apple), che invece l 'hanno persa 
Ne alle ditte di consulenza grandi e piccole 
che speculano sui vari anni 2000 (Y2K) co¬ 
me prima lo facevano sui virus E nemme¬ 
no a quelle riviste che campano sulla pub¬ 
blicità più o meno occulta, e che ora hanno 
capito che si vendono bene i consigli per ri¬ 
solvere i problemi di Windows & C 

La colpa invece ce fabbiamo noi utenti 
che sopportiamo supinamente. Come da 
tempo appare sulle vostre pagine, siamo 
degli ignoranti informatici (sia nel senso di 
incolti che di maleducati) 

La "coscienza del consumatore' e cre¬ 
sciuta molto negli ultimi anni, anche grazie 
allo sforzo delle rispettive associazioni, il 
che ha evidentemente apportato benefici 
nella qualità delle merci e dei servizi ora in 
circolazione Lo stesso dovremmo fare nel¬ 
l'informatica. di casa e no. 

Invece di comprare - per esempio - la 
primissima release del nuovo sistema ope¬ 
rativo a 256 bit o - peggio ■ stare 12 ore 
scaricandolo dal sito e meglio aspettare e 
usare prodotti consolidati e stabili questo 
alla lunga obbligherà i produttori a farli dav¬ 
vero questi prodotti affidabili e resistenti 
senno nessuno glieli compra 

Finche il cliente medio di computer non 
capirà questo concetto, continueremo con 
il 'plug and pray' In ginocchio sulla ghiaia, 
per giunta 

Un caro saluto per un Felice 1999 ricco 
di crescita, successi (e affidabilità) per tutti 
voi. 

Mano Pieri 

P er quanto riguarda gli abbonamenti ha 
ragione ma. come lei stesso dice, qua¬ 
le può essere l'alternativa? Per spedire le 
riviste all'estero tra l'altro è necessario af¬ 
francarle e spedirle, non ci sono forme di 
abbonamento postale come per le spedi¬ 
zioni sul territorio nazionale Bisognerebbe 
forse usare un corriere, tipo DHL. il costo 
lieviterebbe ovviamente non di qualche Eu¬ 
ro. ma di parecchi ma si avrebbe un ser¬ 
vizio come si deve Ci informeremo: per 
adesso possiamo solo chiederle di aver ul¬ 
teriormente pazienza Tra l'altro lei capisce 
che i primi ad essere danneggiati da que¬ 
sta situazione siamo proprio noi 

Veniamo al vero oggetto della sua lette¬ 
ra: sui paralleli fra automobili e computer 
sono state inventate addirittura le barzellet¬ 
te. Famosa e quella dei tre ingegneri (elet¬ 
tronico, meccanico e informatico) a bordo 

18 


di un auto che ad un certo punto si ferma 
inspiegabilmente. L ingegnere elettronico 
tenta di intervenire sulla centralina dell'Inie¬ 
zione, ma invano: dopo molti tentativi pas¬ 
sa la mano all'ingegnere meccanico che si 
arma di chiavi inglesi ed infila la testa nel 
cofano: quando desiste anche lui arriva l'in¬ 
gegnere informatico che dice 'provo io in¬ 
nanzi tutto, scendiamo e risaliamo tutti' 

C è poco da ridere: è vero che i perso¬ 
nal computer sono nati per giocare, ma e 
ormai vero che. pur con tutto il rispetto per 
il gioco, per la maggior parte vengono usati 
per impieghi 'seri': nella maggior parte del¬ 
le aziende il sistema informativo è costitui¬ 
to da un server e una rete di PC Probabil¬ 
mente sarebbe stato meglio se non fosse 
successo, se i PC si fossero evoluti ma ri¬ 
manendo PC. e non sostituendosi ai com¬ 
puter 'veri' Ma questa è la realta e non 
possiamo cambiarla ora 

Certo, la coscienza del consumatore po¬ 
trebbe aiutarci a non abboccare all'amo 
dell evoluzione a tutti i costi. Personalmen¬ 
te non faccio la caccia all ultima release, 
tutt altro: ma vivo con i piedi per terra e per 
forza di cose mi adeguo, per essere com¬ 
patibile con il resto del mondo o almeno 
con coloro con i quali devo essere compa¬ 
tibile Sono allora "gli altri" che ci spingono 
a 'correre"? In un certo senso si. Ma consi¬ 
deriamo un'altra cosa ancora: se ho già un 
computer e un sistema operativo e i miei 
programmi, posso decidere di non ade¬ 
guarmi e di aspettare che i prodotti diventi¬ 
no 'consolidati e stabili" (in realtà sfrutto le 
esperienze di coloro che si sono adeguati 
troppo in fretta, peggio per loro. .): ma se il 
computer devo acquistarlo? Chiedo il siste¬ 
ma operativo e il software "non di ultima 
versione"? In pratica, i nuovi utenti hanno 
per forza di cose i sistemi piu aggiornati. .. 
e costringono di fatto i vecchi utenti ad ag¬ 
giornarsi loro malgrado 

lo sono convinto che uno dei problemi, 
forse il principale, stia nel fatto che nel¬ 
l'informatica il settore dell'hobby e quello 
del lavoro sono troppo sovrapposti Spes¬ 
so. quello che è accettabile o addirittura 
scontato nel piacere è inaccettabile nel 
dovere: pensiamo a quanta fatica siamo 
disposti a fare quando andiamo a sciare, e 
consideriamo invece di quanta comodità 
andiamo in cerca quando, senza voler cer¬ 
care esempi troppo lontani, ci spostiamo 
fra la nostra abitazione ed il posto di lavo¬ 
ro 


E vero, è tutta colpa nostra... perché, 
tutto sommato, siamo noi utenti che vo¬ 
gliamo l'evoluzione (e vogliamo pagarla po¬ 
co), salvo poi lamentarcene 

Marco Marinacci 


Motori 

PER OGNI OCCASIONE 


Egr sig De Masi. 

ho letto con molto interesse i suoi arti¬ 
coli sui motori di ricerca, che mi hanno, ol¬ 
tre tutto, riportato alla mente le formidabili 
corse di Le Mans. ai tempi in cui questa 
era la corsa piu importante del mondo, in 
diretta competizione con Indianapolis, e le 
Ferrari combattevano (e purtroppo perde¬ 
vano) da grandi con le potentissime Ford 
Altri tempi, come dice lei. ma lasciamo 
stare le malinconie! 

Dicevo che mi ha molto interessato 
l'argomento "search engine ''. anche per¬ 
chè ho visto che, nel frattempo, l'aspetto 
dei motori è considerevolmente miglio¬ 
rato, offrendo un aspetto sempre piu ac¬ 
cattivante. una certa maggiore velocita e 
una serie di servizi accessori, come me¬ 
teo. ultime notizie (ho saputo dei guai di 
Clinton aprendo, una mattina Yahoo), tal 
volta interessanti offerte commerciali e. 
perche no. oroscopo 

Come spesso succede, poi. ci si affe¬ 
ziona a questo o quel motore in maniera 
sovente poco giustificabile, cosi come si 
fa con le squadre di calcio E cosi ho adot¬ 
tato HotBot come mia pagina di partenza, 
avendo gradito tra l'altro la pagina ricca di 
colore e di effetto visivo gradevole (mi di¬ 
letto di pittura) Da un po di tempo ho co¬ 
minciato a provare anche i meta-search 
engine. e anche qui sono a chiedere un 
suo consìglio: quale pensa possa essere il 
migliore 7 

Grazie per una risposta 

Claudio Normanno 

L e Mans e stata un'epoca, ormai tra¬ 
montata, temo, per sempre e le Ferrari 
330P3 e P4. con I loro 400 cavalli fanno 
oggi sorridere di fronte alle nostre gran tu¬ 
rismo perfino piu potenti Lasciamo per¬ 
dere. come dice lei: 6 stata l'epoca d’oro 
delle corse, come si chiamavano, di dura¬ 
ta. e farle rivivere, purtroppo, non rientra 
ne nei miei, ne, credo, nei suoi poteri. 

I meta-search engine hanno pregi e di¬ 
fetti: accanto ai primi, ben evidenti (gene¬ 
ralmente maggiore disponibilità di risultati) 
i secondi (lentezza e farraginosìta d’uso) 
sono altrettanto manifesti Lei mi chiede 
quale sia il migliore e la domanda non può 
avere, ovviamente, risposta, visto che se 
davvero ce ne fosse uno. gli altri avrebbe¬ 
ro chiuso da un pezzo (veda la cosa sotto 
un altro aspetto, se l'immagina tutti gli uo¬ 
mini innamorati della stessa donna?) A li- 

contlnua a pag. 20 

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vello, perù, di novità, mi sento di indicar¬ 
gliene un paio, giusto per mantenere cal¬ 
do l'argomento La prima e Express di 
Infoseek, un buon add-in (chiamiamolo 
cosi, anche se. in effetti, non è tale) che 
ritaglia un poco di posto nel righello 
dell’URL dei browser, e permette di otti¬ 
mizzare al volo ricerche attraverso questo 
''mela'’ L’utility si monta con il sistema 
cosiddetto "half-in half-from", vale a dire 
che si scarica da Infoseek un "primer". 
che, lanciato, scarica poi da WWW la par¬ 
te restante del software 

Sinceramente non mi G parso poi una 
aggiunta di quelle che non fanno dormire 
la notte, ma devo anche confessare di 
non averlo usato al limite, quindi non pos¬ 
so esprimere fondati ed esaurienti giudizi. 
A livello, però di motori di ricerca mi sen¬ 
to di consigliarle una visita a wathUseek 
(scritto proprio costi), che, proprio questa 
settimana (e la fine di novembre) si ripre¬ 
sela offrendo un ambiente di lavoro sor¬ 
prendentemente innovativo e felice. 

VathUseek (www wathUseek.com), 
nato dall acquisizione del vecchio proget¬ 
to da parte della Visto (www visto.com) 
offre all'utente un ambiente di ricerca do¬ 
rmito "sensory immersive" In una confe¬ 
renza stampa del 15 ottobre scorso, l'am¬ 
biente G stato presentato ad un seleziona¬ 
to gruppo di operatori in anteprima mon¬ 
diale a Chicago, e si presenta original¬ 
mente provvisto di una interfaccia visuale 
e sonora di grandissimo livello (per funzio¬ 
nare abbisogna di ShockWave. scaricabile 
dal sito stesso), di un ambiente di meta- 
search funzionale e rapido, e, cosa del 
tutto originale, offre un potente ambiente 
di informazioni personalizzate Si tratta di 
una implementazione molto pratica e fun¬ 
zionale. In pratica, oltre che fruire dei clas¬ 
sici servizi generalizzati già visti in altri 
motori wUs mette a disposizione del sin¬ 
golo utente un'area di Storage In cui lo 
stesso potrà salvare documenti e dati im¬ 
portanti. gestire un calendario, personale, 
organizzare la schedulazione di memoran¬ 
dum (si pensi solo alla comodità di dispor¬ 
re di un elenco personale di bookmork e 
di indirizzi di e-mail accessibile da qualun¬ 
que punto del mondo anche se non si ha 
appresso II proprio personal 

Ancora meglio fa una caratteristica 
avanzata del sistema; attraverso un am¬ 
biente brevettato, il Visto Briefcase, 
l'utente può importare e esportare comu¬ 
nicazioni e dati, e, a collegamento avve¬ 
nuto, "sincronizzare" i dati aggiornandoli 
in tutte le macchine che. collegandosi al 
Briefcase, vengono riconosciute come 
dello stesso proprietario (ad esempio, un 
utente in giro per il mondo può, attraver¬ 
so Il servizio, depositare, attraverso un 
qualunque computer - immaginate un cy- 
bercafé - nel suo Case dati che saranno 
poi acquisiti automaticamente dal suo 


computer di casa o di ufficio). E, attraver¬ 
so semplicissimi comandi, l'utente Visto 
può, in ogni momento, rendere accessibili 
ad altri utenti (soci, parenti, componenti di 
una organizzazione) dati del suo Case 

Il servizio, In ossequio ai più nuovi 
trend, è gratuito, e comprende anche un 
servizio di e-mail, anch'esso perfettamen¬ 
te integrato con il Briefcase Si tratta di un 
servizio di tipo Web-based. con i suoi di¬ 
fetti e i suoi, indubbi, vantaggi Per quel 
che riguarda II Briefcase, esiste un servi¬ 
zio "premium', che offre potenzialità e 
spazio a disposizione più avanzati e ampi, 
a fronte del pagamento di una piccola 
somma mensile (circa 10 buck mensili, 
neanche poi tanto per una buona segreta 
ria). 

Cordialmente. 

Raffaello De Masi 


Dormivo 
SONNI TRANQUILLI 


Dormivo sonni tranquilli, si fa per dire, 
fino alla lettura del suo articolo sul n. 189 
di MC che, come spesso succede quan¬ 
do si apre un testo che tratta di patologie 
varie, mi ha subito fatto venire in mente 
che potrei essere infettato anch'io sema 
saperlo II sintomo da lei evocato ù l atti- 
vita dell hard disk quando nessun esegui¬ 
bile dovrebbe essere attivo ne screen sa- 
' ver o altro Ho spesso notato questo fe¬ 
nomeno in molti sistemi equipaggiati con 
Windows 95. sema mai spiegarmene la 
ragione e quindi lo davo per 'normale" 
Potrebbe chiarirmi se si tratta di segno 
sufficiente a diagnosticare un'infezione, o 
eventualmente a cosa potrebbe essere 
dovuta questa attività "a vuoto" e se c e 
un modo per Interrogare il sistema su co¬ 
sa sta avvenendo in quelle fasi? 

La ringrazio. 

Silvio Silvestri 

C ome ho avuto modo di far notare nella 
premessa della prima puntata relativa 
alle "patologie", nonostante molte perso¬ 
ne, con "la capa fresca" e che non hanno 
preoccupazioni o cose da fare, si industri- 
no a realizzare virus piu o meno pericolosi 
(feroce davvero e il CIH, specie nelle ulti 
me varianti, che in data prefissata del me¬ 
se , si scatena cancellando il disco rigido 
e eliminando i dati contenuti nel BIOS) 
prima di essere certi di essersi beccati un 
virus, di tempo e di accertamenti, nella vi¬ 
ta basata sul carbonio come in quella ba¬ 


sata sul silicio, ne devono correre tanti 

Come ha acutamente fatto notare, e 
sufficiente che una persona legga un libro 
di patologia per ritrovarsi con tutti i sinto¬ 
mi di tutte le malattie del mondo, e. man¬ 
co a dirlo, nella forma piu grave, e ovvia¬ 
mente la cosa si riflette nella vita delle no¬ 
stre amate macchine (basta "eggere qual¬ 
che riga di un De Masi qualsiasi per spa¬ 
ventarsi e immaginare chissà quali sindro¬ 
mi) Ritornando a quanto mi racconta oc¬ 
corre precisare che attività discontinue 
dell hard disk, senza altre sintomatologie, 
ben raramente equivalgono a infezione 
Se i dolori articolari l'infiammazione del 
bronchi e le macchie sulle mani significas¬ 
sero, ogni volta, una infezione da Ebola o 
da carbonchio, a quest'ora II genere uma¬ 
no sarebbe estinto da un pezzo Quelle 
attivila che lei vede potrebbero dipendere 
da tantissime cose, tutte fortunatamente 
senza danni, anzi sovente necessarie, fa¬ 
centi parte , come sono, della normale at¬ 
tività del sistema operativo. 

Lei dice di notare l'attività in parola an¬ 
che quando nessun eseguibile ne altre 
utility come screen saver o altro sono in 
funzione. E invece non e proprio cosi. 
Tenga conto che lo stesso sistema opera¬ 
tivo e un programma sempre in esecuzio¬ 
ne e, essendo un programma cosiddetto 
event-drlven (vale a dire che esegue una 
continua scansione dell’ambiente per rea¬ 
gire acconciamente a "eventi' azioni che 
gli pervengono dal mondo esterno o dal¬ 
l'interno della macchina stessa - anche 
con frequenze sostenute) non sta per 
cosi dire, mai fermo e si ritrova spesso a 
usare I HD per motivi di ordine pratico 
Inoltre, in ogni momento, ci sono almeno 
altre due o tre applicazioni, generalmente 
piece aggiuntive del sistema operativo, 
che "girano" anche se e stato disabilitato 
praticamente tutto, ad esempio 
Rundll.exe o Systray.exe, per citarne qual¬ 
cuna 

Per verificare la veridicità di quanto le 
racconto esiste un semplicissimo siste¬ 
ma. Ctrl-Alt-Del e Windows le mostrerà 
quel che "gira" in quel momento nella 
mente della nostra macchina Avrà qual 
che curiosa sorpresa. 

Spero, cosi, di aver fugato i suoi dubbi 
Ma se volesse essere proprio tranquillo, 
scarichi qualche antivlrus da WWW o da 
qualche CD di Shareware (ce ne sono 
tanti. c"è solo l'imbarazzo della scelta: 
scelga ovviamente i più aggiornati). Molti 
pacchetti sono dimostrativi di qualche 
settimana, ma anche trascorso questo 
periodo quasi mal si rifiutano di continua¬ 
re il loro lavoro, presentano solo un garba¬ 
to invito a regolarizzare la nostra posizio¬ 
ne debitoria, mai peraltro capace di disa¬ 
strare le nostre finanze. 

Raffaello De Masi 


20 


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PROGETTO MEDICO 
GENERICO III 
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Il miglior programma per la 

K istione di un ambulatòrio di 
edicina generale. E com¬ 
prensivo di tutte le procedure 
cliniche diagnostiche, ecc . che 
sono espletate dal medico di 
famiglia 
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PROGETTO CONDOMINIO 
III 

PER WINDOWS 

È il programma che concilia le 
esigenze di tutti gli ammi¬ 
nistratori di condominio. 
Gestisce: tabelle condominiali, 
conto corrente, forme di paga¬ 
mento, stampe, gestione bilan¬ 
ci, ecc. 

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PROGETTO FATTURAZIONE 
PROFESSIONISTI 

Indispensabile per emettere 
facilmente fatture parcelle pro¬ 
forma e fatture parcelle corri- 
pilabili sia in Lire che in Euro. 
Gestisce anagrafiche commit¬ 
tenti, collaboratori e fornitori: 
effettua stampe anche su carta 
iniestata. 

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PROGETTO NEGOZIO 
D ABBIGLIAMENTO II 

Il programma è basato su una 
struttura multidocumento che 
permette di mostrare a video 
più tabelle conlemporaneamen- 
te, al fine di rendere più facile II 
controllo dei dati (clienti, 
fornitori, magazzino, ecc). 
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PROGETTO 
TELEMARKETING 
PER WINDOWS 

L'assistente ideale per orga¬ 
nizzare campagne di tele¬ 
marketing o di vendita telefo¬ 
nica; In base alle vostre 
esigenze, organizzate dei 
progetti e il programma gene¬ 
rerà la lista delle chiamate 
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FATTURA 


SOLUZIONE FATTURA IV 

Permette di redigere, archiviare 
e stampare, qualsiasi tipo di 
fattura (differita, accompa¬ 
gnatoria. riepilogativa, note dì 
accredito), sia di artìcoli che di 

E restazioni di servizio, 
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POWER CLEANER 3 

È il sistema semplice ed effica¬ 
ce per avere un disco fisso 
sempre in ordine. 

Il programma consente una 
sicura disinstallazione di 
programmi non più utilizzati e 
la cancellazione di file superflui 
o duplicati 
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DATTILO TEST 
PER WINDOWS 

Progettato per insegnare ad 
usare al massimo delle propne 
capacità una moderna tastiera 
di computer. 9 lezioni spe¬ 
cifiche. 350 esercitazioni, tesi 
di velocità, consigli pratici, 
statistiche dettagliate, testi 
specifici e prove di velocità. 
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BYKO - 

LETTERE DA 9 A 12 ANNI 

In questo volume Byko ci ac¬ 
compagna neH'allascinante 
mondo degli animali, ci fa cono¬ 
scere le favole di molli Paesi, ci 
aiuta a svolgere esercizi di let¬ 
tura e scrittura, a sviluppare la 
memoria visiva, ad approfon¬ 
dire la storia e la geografia. 
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ESPIRANDO 


ESPLORANDO II: 
L'ASTRONOMIA 

Tratta i seguenti temi: le basi 
della disciplina, la Terra (carat¬ 
teristiche e conseguenza dei 
moti), il sistema Terra-Luna, il 
sistema solare (leggi di Keple¬ 
ro, comete, asteroidi), l'Univer¬ 
so (galassie, quasar, ecc.). 
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LA CHIMICA 




ESPLORANDO II: 

LA CHIMICA 

Traila I seguenti temi Irasfor- 
mazlom della materia (leggi e 
caratteristiche), elementi e 
composti, modelli della materia 
(modelli atomici e legami 
chimici), reazioni chimiche, il 
sistema periodico, laboratorio e 
industria 
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Programma per la creazione 
tridimensionale della casa dei 
propri sognll Punti di vista da 
diverse angolazioni, gestione 
dell'arredamento, creazione di 
animazioni In (ormato AVI, mo¬ 
difica del colori e dei materiali, 
vista diurna e notturna, ecc, 
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LA FISICA 



ESPLORANDO II: 

LA FISICA 

Tratta i seguenti temi relazioni 
fra grandezze, le forze e la ma¬ 
teria (caratteristiche dei tre stati 
di aggregazione), cinetica e 
dinamica (moto dei corpi e cau¬ 
se che lo determinano), energia 
e trasformazioni, fenomeni elet¬ 
trici, fisica atomica 
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Più di 3.500 clip art adatte a 
vivacizzare documenti di qual¬ 
siasi genere. È presente un 
browser per visualizzare in 
modo rapido tutte le immagini 
della collezione, facilitandone 
cosi la scelta e l'Inserimento in 
altre applicazioni. 

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Con 3D ArredaFacile e possibi¬ 
le arredare qualsiasi abitazione, 
seguendo la propria immagina¬ 
zione Gestisce fino a 3 piani, 
dispone di oltre 1300 mobili e 
accessori, disegna in pianta ed 
in scala con inserimento di por¬ 
te e finestre, possibilità di Illumi¬ 
nazione e di "camminarci dentro" 
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Oltre 3.000 clip art per vivaciz¬ 
zare qualsiasi documento Con 
l'aiuto del browser si possono 
creare e stampare le collezioni 
personali, suddivise per cate¬ 
goria. facilitandone cosi la 
scelta e l'inserimento in altre 
applicazioni. 

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PER WINDOWS 95 

Utilizza un ambiente di lavoro 
dell'ultima generazione per la 
progettazione concettuale, 
funzionale e di dettaglio, 
nell’ambito elettronico ed 
elettrotecnico, realizzato con 
metodologie e tecnologie 
innovative. 

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EXTRACAD III 
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È un ambiente di disegno alta¬ 
mente produttivo e flessibile 
che consente la realizzazione 
di studi e tavole per tutti i campi 
della progettazione Dotato di 
interfaccia ergonomica e 
personalizzabile, di molteplici 
entità geometriche, ecc. 

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Creare effetti speciali, fotomon¬ 
taggi, deformazioni, identikit, 
biglietti d'auguri originali o inviti 
personalizzati non è mai stato 
cosi divertente. Con oltre 700 
elementi fotografici forniti col 
programma (inseribili con un 
semplice drag & drop), è vera¬ 
mente facile cambiare look! 
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E un programma per realizzare 
flow chart. organigrammi e 
schemi di processo, in modo 
ordinato, preciso e di forte 
impatto grafico. Raccoglie 
anche una libreria di oltre 40 
simboli per la realizzazione 
degli schemi. 

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E il nuovo programma a 32bit 
per il disegno e il ritocco 
iotogralico, la manipolazione e 
la modifica delle immagini; un 
programma estremamente 
potente e totalmente nuovo che 
non porrà limiti alla vostra 
creatività. 

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DS-TOTO PER WINDOWS 

E un programma per I sistemisti 
di Totocalcio, sia esperti che 
dilettanti, La funzione di con¬ 
trollo delle vincite consente di 
conoscere, già durante lo 
svolgimento delle partite, il 
punteggio totalizzato e la previ¬ 
sione dell'entità dei premi. 
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LOTTOVELOX II 
PER WINDOWS 

E un completo e potente 
programma per il gioco del 
Lotto. Le funzioni presenti sono: 
gestione sistemi, verifica vin¬ 
cite, gestione estrazioni, gestio¬ 
ne ritardi e presenze, statistica, 
previsioni, smorfia. 

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WINGOL 

WinGol è II programma dell'ul¬ 
tima generazione per II Totogol, 
ricco di tante e tali sofisticate 
caratteristiche, che si pone 
sicuramente all’avanguardia 
nell'Intero panorama siste¬ 
mistico italiano. 

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Ideale per lutti coloro che inten¬ 
dono cimentarsi con questo 
nuovo gioco che promette (e 
spesso mantiene) vincite miliar¬ 
darie Ambiente semplice ed 
intuitivo e sofisticati algoritmi di 
elaborazione e riduzione, ren¬ 
dono il programma adatto a tutti 
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LOTTOVELOX II PRO 
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Progettato sia come strumento 
di supporto alle ricevitorie, sia 
per II giocatore che vuole otte¬ 
nere Il massimo da un program¬ 
ma di gestione del lotto, il pro¬ 
gramma migliora e potenzia 
molte delle funzionalità offerte 
dalla versione base. 

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CAMPIONE DI SCACCHI! 
Imposta il tipo di gioco e II livello 
dell'avversario (il tuo PC) e II 
programma creerà l'ambiente 
giusto mediante una fedele 
rappresentazione della scac¬ 
chiera in 3D. Potrai anche creare 
un file per II tuo sito web e 
giocare con i tuoi amici collegati 
a Internet. 

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FINSON TOTOGOL 

Oltre ai tradizionali condiziona¬ 
menti, il programma permette 
ai piu esperti di avvalersi delle 
Riduzioni, dei Quadri AND e 
dello sviluppo di Matrici. La pos¬ 
sibilità di stampare lo sviluppo 
(anche sulle nuove schedine a 
6 colonne) rende il programma 
veramente completo. 

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SUPERTOTOVELOX 
PER WINDOWS 

Vincere al totocalcio e ora piu 
tacile II programma è in grado 
di tornire gli strumenti indispen¬ 
sabili per affrontare qualsiasi 
problematica inerente afte 
riduzioni. 

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POKER! S BLACK JACK! 
Basta con le solite partite' Scegli 
il tuo personaggio, imposta il 
grado di difficoltà, i tuoi limili, le 
puntate. Il credito e lasciati 
trascinare dal gioco, confidando. 
In caso di bisogno, sul pulsante 
'emergenza capo" che nasconde 
dallo schermo la partita, sal¬ 
vandola comunque sul disco. 
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Via G Campolo 39 - Tel 0916815369 

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Corso Francia 333/4 - Tol 0114031001 

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Via Tripoli 179 Tel 011352262 

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Bergamo COMPUTER DISCOUNT • Via Bonomolll 17 
Borgamo - CYBERGEO - V.a F III Calvi 4/A 
Borgamo (Casazza) - EUROBIT - Via Don Oldratl 7 
Biella - ELECTRONIC MARKET - V.a Condola 31 

Bologna (Casalecchio di Reno) • PLANET PHONE - Via Porrettana 382/4 
Bolzano ELECOMP • Via Rovigo 38 

Campobasso • INTER TRADE OFFICE FORNITURE - Via San Lorenzo 64 

Campobasso (Termoll) - COMPUTER DISCOUNT - Via dei Molinello 10 

Catania • C.A.S.O. • Via P. Nicola 26/B 

Catania (Giarrej • PC WORLD • Via Callipoli 79 

Catania (S Gregorio di Catania» KERNEL - Via Adige 8 Loc. Corza 

Catanzaro (Lamozia Terme) - FANO INFORMATICA - Corso G Nicotera 9 

Chieti • LIBRERIA PIROLA MAGGIOLI di De Luca - Via A Heno 21 

Chieti (Chioti Scalo) • ACS INFORMATICA - Via Colonnetta 102 

Cosenza - PUNTO INTERNET NETCOM - Via delle Modaglte d Oro 138/140 

Ferrara (Porto Garibaldi» - DELTA INFORMATICA • Viale Nino Bonnet 35/A 

Foggia (San Severo) - ELLE.E.PI. - Via Don Minzoni 32/C 

Forsinono VOBIS MICROCOMPUTER • Via Marittima 401 

Froalnone - FUSION TRADE • Via Casilma Nord Km. 61.750 

Frosinone MACOMP • Via Ciamarra 34 

Fresinone (Cassino) • MICROTECH • Via E Do Nicola 175 

Frosinone (Sora) • CARTOLIBRERIA DI MICCO • Via Abruzzo 4 

Genova • COMPUTER UNION - Via Moltem 50/R 

Genova (Rapallo) • CARTOTECNICA LO SCHIZZO - Corso Mameli 327/329/331 

La Spezia • SUPER UNION Via dei Millo 16 

Latina BM INFORMATICA Via XXIV Maggio 8 

Latina • COMPUTERPRODOTTI - Via dell’Agorà c/o *L Orologio' 

Latina (Aprilla) • MOUSE HOUSE - Via G Marconi 35/37 
Mantova • EASY MEDIA • V.n Mazzini 6/B 
Massa COMPUTER DISCOUNT V.n Catucci 26 
Malora (Poltcoro) - COMPUTER SYSTEM Via Konnody 35 
Milano LOGIN • Via Anborto 3 

Milano (Baranzato di Bollato) TUTTO PER L'UFFICIO Via Milano 238 

Milano Corale Brianza) - VICSAM SISTEMI • Via Donlzetli 8 

Milano (Clnlsollo Balsamo) AVION Via Paisiollo 44 

Milano (Comico) • EUREKA ONE Piazza I Maggio 11 

Milano (Lagnano) • LA SERVIZI INFORMATICI Via Quasimodo 12 

Milano iRho) GLOBAL COMPUTER Via Magonta 35 

Milano (Sosto San Giovanni) • COMPUTER GAMES Via Timavo 126 

Modena NOVIMPRESA Piazzo Cittadella 30 

Napoli (Cnsagiovo) PUNTO SETTE • Vio Nazionale Appio 73/75 

Napoli (Portici) PC SHOP COMPUTER DISCOUNT Via Liborta 185/191 


Padova (Toncarola di Sonazzano) - SALATA • Via Padova 113 
Pnlormo ABACUS • Via Rapisardi 12 E/F 
Palermo • CENTRO SAKURA Via E Bernabei 27 

Palermo (Termini Imerese) • CASCINO ANGELO & C Corso Umborto o Margherita 

Perugia (Citta di Castello) - WARE • Via Cairoti 1 

Poscara • CM COMUNICÀTION • V.alo G Marconi 275 

Pescara - FERRI ELETTROFORNITURE • V.a Tiburt.na Valeria 91 

Poscara - IL PIANETA DEL COMPUTER Via Bordet 69 

Pescara VOBIS MICROCOMPUTER - Viale G Marconi 144 

Poscara (Villanova d. Cepaaattl) - COMPUTER SHOPPER - S S 602 c/o ’Mall’ 

Pisa (Pontedora) - BASE - Piazza Garibaldi 19 

Pistoia (Agliana) - PENTA Via Provinciale 374 

Pordonono - COMPUTER UNION * Vlalo Venezia 64 

Ragusa - BETA SYSTEM • VOBIS MICROCOMPUTER • Viale Europa 96 

Ragusa (Modica) • FRANCO GIANNONE • Via Macallo 5 

Reggio Emilia - LIBR. CARTOLERIA MODERNA - Via Cacati 3/1 

Rimini - SOC EUROPEA D'INFORMATICA - Via Colonna 27/29 

Roma - CHERUBINI - Via T.burt.na 360 

Roma - COMPUTER A PM. ■ Via Casal Bertone 119/121 

Roma • IPT COMMERCIALE - V.a F Meda 210 

Roma - MASTROSANTi E SGAMMINI • Via dei Colombi 27 

Roma • PUNTO UFFICIO di Dutto R - V.a della Bulalotta 244/246 

Roma lAriccia) - PCG - Via Nettunense 10/A Km 6.500 

Roma (Fiumicino) TOY PARK - Via Torre Clementina 38/40 

Roma (Frascati) - M.R S - Via E. Fermi 84 

Roma (Monterotondo) CENTROCART - Via XX Settembre 8 8/A 8/B 

Savona ATHENA COMPUTER SHOPS SAVONA Via Carissimo e Crolli 16/R 

Siena • BIAGINI GIULIO & C - Via Achille Sciavo 19 

Siena (Pogmbonsl) FUSI FORNITURE UFFICIO - Via Montosanto 19/21 

Siracusa - SACCO - Via Luigi Spagna 10 

Siracusa (Lentinl) - IN FOR MATICA • Via Termini 29 

Sondrio (Morbegno) - PROXIMA CENTAURI INFORMATICA - Piazza Caduti della Libertà 11 

Taranto - CD TARANTO SRL - Viale Virgilio 57/C 

Taranto • DATA SERVICE • Via Dame Alighieri 162 

Tonno - MONDADORI INFORMATICA - Como Duca degli Abruzzi 106 

Torino Calasse) - DIGITAL DREAMS • Corso IV Novembro 47 

Torino Cirlè) * BIT INFORMATICA Via Vittorio Emanuolo 154 

Torino Nichelino) - IL PUNTO UFFICIO Via Tonno 114 

Tonno Vonana) • BLU SYSTEM INFORMATICA Via Do Amicis 2 

Tonno Volpiono) - LOGIX SISTEMI Via Roma 21/A 

Trieste • CUCMÀNIA Via doil'lslna 76 

Trieste • MURRISOFT Via Torrobianca 26 

Udlno (Lalisana) INFOTECA • Via Vondrnmin 84 

Varoso FLOPPY Via Rossini 18 

Varoso (Goronzono) • SERDATA Via Mainino 5 Pad Giallo c/o 'Bossi* 

Venozia (S Dona di Piave) • CITTA COMPUTER Viale Garibaldi 28 
Vorbania (Cnnnobio) • FUTHURA COMPUTER Via A Giovando 47 
Vorbnn.n (Crutinallq) DATASOFT Via IV Novombir» 197 
Vorcolli - INFORMATICA GASTALDI Via Massaua G 
Vorcolll • MEGALO MANIA • Via Galileo Ferraris 92 
Vicenza (Thiono) • JOLLY COMPUTER • Via C Dol Proio 3 
Vitorbo • MIRK • Vm Cardarelli 4/A 



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Dal cellulare al portatile senza soluzione 
di continuità 




Windows CE soluzione egemone 
ma non unica per questa fascia 
di apparecchi 


Il Velo 500 e il Nino 300 Philips. 


500 è dotato di slot di espansione per 
Miniature Card, ma offre al contempo 
la possibilità di utilizzare la scheda PC 
Type II da inserire su un modulo opzio¬ 
nale V-Module per impiegi particolari 
come lan wireless, schede Ethernet, 
schede VGA, sistemi satellitari GPS e 
connettività GSM. Anche Velo 500 è 
dotato di registratore audio e databa¬ 
se. 

La confezione di vendita di Velo 500 
comprende: Velo Dock, batteria ricari¬ 
cabile NiMH e adattatore AC. 


Arriva il Nino 300 


La famiglia Philips con 
Windows CE si è arricchita 
anche in Europa di Nino 300, un 
personal companion di piccole 
dimensioni, dotato di touch 
screen impiegabile con l'apposi¬ 
ta penna E' stato creato per la 
gestione delle informazioni per¬ 
sonali (PIMI, la posta elettroni¬ 
ca, la registrazione dei messag¬ 
gi e i servizi di informazione. Il 
prezzo italiano sarà di lire 
899.000. 

Philips Nino 300 è dotato di 
tutte le applicazioni standard 
sviluppate per Windows CE. Tali appli¬ 
cazioni comprendono Pocket Outlook 
(Calendario, Contatti, Attività e Inbox), 
Voice Memo, Channel Browser, Note 
Taker e Calcolatrice. Tramite i servizi 
Windows CE e con la tecnologia 
ActiveSync, Nino 300 si sincronizza 
velocemente ed automaticamente con 
il PC dell'utente e con gli altri stru¬ 
menti connessi 

Philips Nino 300 è dotato di schermo 
touch screen da 320x240 pixel, con 16 
gradazioni di grigio e retro-illuminazio- 
ne. Il processore è un MIPS a 75 MHz 
sviluppato da Philips Semiconductors. 
Le dimensioni di Philips Nino 300 
sono di 13,5x8,5x2 cm, e il suo peso 
si aggira sui 200 grammi, batterie 
comprese. Nino 300 sarà espandibile 
tramite slot di espansione Compact 
Flash e ROM Inizialmente verrà com¬ 
mercializzato in configurazioni da 4 
MB di memoria e includerà Nino 
Dock, adattatore AC. batteria ricarica¬ 
bile NiMH e custodia. 

Per ulteriori informazioni su Nino 
300, è possibile visitare il sito Web 
Nino all'indirizzo. 

http://www.nino.philips.coiT] 


HP vi augura una buona 
Jornada 

La novità dei palmari HP Jornada è 
l'impiego della recente versione 


Una raffica di novità assolute o 
europee stanno di fatto affermando 
il successo dei computer palmari 
integrati con il telefonino cellulare. 

Tra i tanti annunci proviamo a ripor¬ 
tare insieme quelli relativi a 
Windows CE provenienti da Philips, 
Sharp ed HP. 

Cogliamo inoltre l'occasione per pre¬ 
sentare altri due oggetti della stessa 
famiglia e delle stesse Case, lo Sharp 
PMC e il Nino 300. 

Si tratta di due PIM di fascia e carat¬ 
teristiche diverse, ma comunque simi¬ 
li a quelle dei modelli maggiori. 


Velo 500 riafferma Philips 

Philips lancia Velo 500, il PC palmare 
di nuova generazione, dotato di siste¬ 
ma operativo Windows CE 2.0 in ita¬ 
liano. Velo 500 è l'ultimo nato nella 
categoria di prodotti "mobile compu¬ 
ting" su base Windows CE sviluppati 
da Philips. 

Se il look estremamente compatto di 
Velo 500 ricalca quello del precedente 
Velo 1, la nuova versione presenta 
funzioni innovative, tra le quali un 
touch screen da 640x240 pixel con 
scala di grigi a 16 livelli, un modem 
incorporato (impiegabile tramite adat¬ 
tatore opzionale) ancora piu veloce, 
con possibilità di inviare e ricevere fax, 
e un processore da 75 MHz; la durata 
della batteria garantisce un’autonomia 
di funzionamento di 5 ore. Velo 500 è 
disponibile nella versione da 16 MB. 

Per garantire la totale espandibili 
del sistema, Philips ha previsto un 
duplice standard di espansione: Velo 


26 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 











Professional di Windows CE. 

L'azienda lo definisce uno strumento 
e-mail friendly, di peso pari a 1,13 kg. 

Il Jornada 820 sarà disponibile in 
Italia nel primo trimestre del 1999 ad 
un prezzo pari a 2 milioni 490 mila lire 
IVA esclusa. Con uno schermo full 
VGA, è il primo della sua categoria 
basato sulla nuova tecnologia Jupiter. 
Si caratterizza per l'accensione imme¬ 
diata con un processore Instant On e 
per la durata delle batterie fino a 10 
ore. La rapidità di connessione all'e- 
mail e al Web è consentita da un 
modem a 56 kbps. 

La tastiera qwerty garantisce una 
facile immissione di dati, mentre il 
touch-pad integrato è un valido sosti¬ 
tuto al tradizionale mouse. Fare pre¬ 
sentazioni è ugualmente facile, trami¬ 
te la semplice connessione di un 
monitor o di un video proiettore Vga. 

Anche per il manager Mis, l'introdu¬ 
zione di HP Jornada 820 all'interno 
dell'azienda è facile ed economico. Le 
informazioni sono protette da funzioni 
di back up integrate e di ripristino 
delle utility, oltre a password per l'ac¬ 
censione e per il blocco temporaneo 

L'assenza di un fragile hard drive e di 
altre parti removibili fa si che il prodot¬ 
to sia affidabile e durevole con rischi 
minimi di guasti. Un agente HP 
TopTooIs, Dmi compatibile, assicura 
una facile integrazione e gestione in 
ambiente networking. Inoltre, il siste¬ 
ma operativo Windows CE fornisce 
una eccellente piattaforma per lo svi¬ 
luppo di applicazioni 

Sharp HC, i palmari con la 
fotocamera incorporata 

Da oggi, grazie ai nuovi computer 
palmari Sharp HC-4500 e HC-4100 la 
vita lavorativa è più semplice, l'ufficio 
si sposta con voi. Viaggi, appuntamen¬ 
ti e riunioni sono scanditi da ritmi fre¬ 
netici quale strumento migliore dei 
nuovi portatili sui quali poter contare 
in ogni momento? 

Sharp, infatti, propone sul 
mercato due nuov 
computer pal¬ 
mari dotati di 
software in 
italiano con 
applicativi d 
Office in versio¬ 
ne Pocket. Le 
dimensioni sono 
quelle contenute 
di un’agenda tradi¬ 
zionale (18,6x9,6x2,9 
cm), ma HC-4100 e la 
versione più completa 
HC-4500 forniscono un sup¬ 


II desktop di Windows 
CE In evidenza gli 
applicativi della nota 
suite di Olllce in ver¬ 
sione "pocket " 




porto tecnologico sino a poco tempo 
fa impensabile. Oltre ai normali 
Personal Computer palmari HC-4100 e 
HC-4500 sono mterfacciabili con i PDA 
e gli Organizer Sharp della Serie ZR, 
IQ. ZQ5300, ZQ6000, Z8600. 

Tornando alla serie 4000, i tasti sono 
ampi (1,4 cm), e grazie a sette tast 
funzione si accede diretta- 
mente ai programm 
installati. 

Inoltre HC-4500 dispo¬ 
ne di un ampio e lumino¬ 
so display con risoluzio¬ 
ne grafica da 640x240 
punti per 256 colori, 
mentre il modello HC- 
4100 ha 16 toni di grigio. 

Entrambi hanno la fun¬ 
zione Voice-Recorder, 
per registrare brevi mes¬ 
saggi vocali. 

Sempre per entrambi, 
con l'accessorio opzio¬ 
nale CE-AG04 è possibi¬ 
le catturare e trasmette¬ 
re immagini. CE-AG04 è 
a tutti gli effetti una pic¬ 
cola macchina fotografi¬ 
ca digitale montata su 
scheda PCMCIA, che 
offre la possibilità di 
riprendere le immagini 
con una risoluzione di 

640x480 punti a 16,7 milioni di 
colori. In questo modo diventa 
estremamente semplice fare 
delle riprese, elaborare le imma¬ 
gini con lo speciale software 
Image Editor ed inviarle via e- 
mail ad un qualsiasi destinata¬ 
rio. 

nsieme all'HC-4500 
vengono forniti il 
cavo seriale, il 
software di comu¬ 
nicazione con PC su 
CD-ROM, il pacco di 
batterie ricaricabili e l'a¬ 
dattatore a rete AC. Con il 
modello HC-4100, invece, vengo¬ 
no forniti il cavo seriale e il software di 



comunicazione con PC su CD-ROM, 
Tra gli optional disponibili, alla foto¬ 
camera digitale CE-AG04 si aggiunge 
la Docking Station HC-DS01, con 
pacco batterie ricaricabili e alimentato- 
re. 

I prezzi al pubblico sono davve¬ 
ro interessanti: 999 mila lire oer 
l'HC-4100 e 1 milione 750 mila 
lire per l'HC-4500. 

Dell'accessorio fotografico 
non è ancora disponibile il 
prezzo. 

Sharp anche nei 
Communicator 

Sharp lancia un eccezionale 
prodotto, il nuovo PMC (Perso¬ 
nal Mobile Communicator) con 
tutte le funzioni di un telefono 
cellulare GSM e di un organi¬ 
zer. In pratica si tratta d’un 
avversario diretto del Nokia 
9)10, e in parte anche del 
Philips llium. 

Dotato di Pen-Touch per 
prendere appunti, può essere 
collegato ad Internet per 
scambiare messaggi in posta 
elettronica. Realizzato in colla¬ 
borazione con Alcatei, misura 
15,7x6,5x2,5 cm, e pesa 
solo 250 grammi. 

Tra le altre cose può 
mandare e ricevere mes¬ 
saggi SMS sino a 1600 
caratteri. 

Il kit di vendita compren¬ 
de telefono, batteria, caricabatteria da 
viaggio, manuale in italiano. 

Il prezzo suggerito al pubblico è di 
lire 1.399.000. 

Per informazioni: 

Hewlett-Packard, 

Tel. (021 92121 

Philips, 

Tel (02167521 

Sharp Electronics Italia, 

Tel (02)895951 


MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999 


27 


















• GIOCHI 


Immagini nella 
nebbia 

I moderni giochi, come si sa, sono pieni di 
effetti speciali e combinazioni di luci/ombre 
e trasparenze in grado di mettere in crisi 
schede grafiche commercializzate soltanto 
alcuni mesi or sono, 

Trust, che segue sempre con molta atten¬ 
zione il mercato ludico, ha reso disponibili 
due schede grafiche di indubbia potenzia¬ 
lità. Trust Voodoo Dragon e Dragon 2, dota¬ 
te di chipset 3Dfx e compatibili con 
Direct3D Le avanzate funzioni di Alpha 
Blending, texture mapping e MIP mappmg, 
permettono di ricreare effetti ambientali 
come nebbia, foschia e riflessi, in modo 
molto realistico. Trust Voodoo Dragon e 
dotata di 4 MB di memoria video, mentre la 
sorella maggiore di 12 MB può inoltre esse¬ 
re installata in coppia per raggiungere la 
potenza di 24 MB. Trust Voodoo Dragon è 
commercializzata ad un prezzo di lire 
149.000 IVA esclusa, mentre Dragon 2 di 
lire 299.000 IVA esclusa. 

Per informazioni: 

Aashima Italia, 

Tel. 105 II 6635911 


• MONITOR 


Da IBM un "piatto" 
da 18" 

Sull'onda del successo del T55 da 15" 
introdotto recentemente, IBM ha presenta¬ 
to il nuovo monitor TFT a schermo piatto 
matrice attiva da 18". Il T85, questo il nome 
del nuovo modello, supporta modalità di 
visualizzazione SXGA, XGA, VGA e SVGA; 
può arrivare a una risoluzione di 1280x1024 
pixel a milioni di colori. Disponibile nei colori 
bianco perla e nero, è dotato di base stacca¬ 
bile, inclinabile e rotabile per una migliore 
regolazione Due le configurazioni disponibi¬ 
li. una analogica (T85A) del costo di lire 
6.542.000+IVA, con connessioni a 15 pm D 
Sub e 13W3, e una digitale (T85D) del costo 
di lire 6.308.000, che supporta l'interfaccia 
P&D (Plug and Display) basata sullo stan¬ 
dard VESA (Video Electronics Standard 
Association) I monitor T85 possono essere 
completati con alcuni accessori come il sup¬ 
porto da parete, casse audio, touch screen 
e interfaccia USB. 

Per informazioni: 

IBM Personal System Group, 

Tel. <02159621 


• RETI 


Anche NT vede AppleShare 


Le reti eterogenee aumentano di giorno 
in giorno e ormai trovare dei server 
AppleShare o dei Macintosh che condivi¬ 
dono le proprie risorse all'interno di una 
rete aziendale non è piu cosi difficile come 
qualche tempo fa. 

Per far si che anche macchine Windows 
compatibili possano sfruttare queste risor¬ 
se, Cops Ine. ha a listino già da tempo 
COPSTalk, un’estensione del pannello 
"Risorse di rete" di Windows 
Ora COPSTalk é disponibile anche per 
Windows NT, cosi anche gli utilizzatori del 


sistema a 32 bit di Microsoft potranno col- 
legarsi a server AppleShare IP attraverso il 
protocollo AFT-su-IP sia in rete locale che 
via Internet. COPSTalk per Windows NT e 
disponibile per la valutazione all'indirizzo 
Iwww.copstal)-.-com/sott wrl ie/nt/dow ri- 
load.html, la versione è completamente 
funzionante per 10 giorni. 

Per informazioni: 

Alias, 

Tel <04321 508958, 
l m-w.4Has.il 


• HARD-DISK 


Tanti Gigabyte Ultra ATA/66 


Presto disponibile la nuova famiglia di 
dischi rigidi Fireball CR di Quantum 
La nuova serie è dotata di interfaccia 
Ultra ATA/66 e, come le precedenti EL e 
EX, dello Shock Protection System 
(SPS), una tecnologia Quantum per 
aumentare l'affidabilità degli HD 
Il formato dei dischi è il classico 3,5" e 
le capacità variano da 4,3 a 12,7 GB con 
un buffer di 512 KB 

L'utilizzo dell'interfaccia Ultra ATA/66, 
circa due volte più veloce delle classiche 
interfacce, sviluppata dalla stessa 
Quantum, la velocità di rotazione di 5400 
g/m e il tempo di accesso di 9,5 ms 
fanno dei nuovi modelli dei dispositivi 


orientati ad un'utenza professionale 

Per garantire la massima affidabilita dei 
dati, i Fireball CR sono dotati del sistema 
S.M.A.R.T e di protezione d'errore sui 
dati a 224 bit double-burst In tempo 
reale. 

I dischi sono coperti da garanzia per tre 
anni e hanno un costo consigliato di 
585 000 IVA esclusa per la versione da 
12,7 GB 


Per informazioni: 

Business Press, 

Tel. <021 8645 5490, 


MULTIMEDIA 


Un biglietto da visita multimediale 


La forma è quella di una carta di credito, 
ma a guardarla si capisce subito che 
deriva da un CD; foro centrale stan- . 
dard, classica faccia inferiore 
color argento con i riflessi 
arcobaleno. Stiamo parlan¬ 
do della CD-Card di AMP, 
società italiana specializzata 
in mouse pad. un piccolo 
contenitore in grado di 
memorizzare 16 MB di dati 
in un formato 86x56 mm, Il 
funzionamento è quello del 
classico CD, dal quale deri¬ 
va: basta inserirla in un lettore compatibile 
mini-CD (più o meno tutti meno quelli slot- 
in) Mac o Windows, per veder apparire sul 
proprio computer presentazioni, listini, cata¬ 
loghi ecc. La carta è personalizzabile con 



serigrafia ed è disponibile in quantità a par¬ 
tire da 500 pezzi. Per coloro che non fos¬ 
sero in grado di fornire i 
16 MB di dati, 
AMP ha realizzato 
un servizio chiavi in 
mano in due pac¬ 
chetti: Advantage. 
che prevede la rea¬ 
lizzazione di 25 
schermate con 
un'animazione o video di max 25s, Top, per 
35 schermate, un video, il logo animato e 
l'inserimento di link Internet. 

Per informazioni: 

AMP, 

Tel. <02190361743 

hvr/'.y icom 'f/arnTI 



28 


MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999 



































• MULTIMEDIA 


L'Home Theater 
passa per il PC 

Una collaborazione con la sua associata 
Cambridge SoundWorks ha portato 
Creative Labs a presentare una sene di 
sistemi completi che permettono ad ogni 
utente PC di avere un Home Theater a 
costi accessibili I sistemi sono basati su 
due prodotti principali: il PC-DVD Encore 5X 
di Creative e gli altoparlanti Cambridge 
SoundWorks DeskTop Theatre 5 1. 

Il primo è un kit completo di lettore DVD. 
con velocità 5x per DVD e 32x per i CD¬ 
ROM, e una scheda di decompressione 
video MPEG-2 Dxr2 La scheda permette il 
collegamento simultaneo del monitor PC, 
fino ad una risoluzione di 1280x1024 pixel, 
e di un televisore attraverso la porta S- 
Video o composito di cui è dotata: è inoltre 
dotata di un'interfaccia per decoder Dolby 
Digital con 5.1 canali audio In bundle con il 
sistema vengono venduti i titoli Wing 
Commander IV di Electronics Arts, caratte¬ 
rizzato da tracce video DVD e audio Dolby 
Digital, e il gioco Claw! DeskTop Theatre 
5.1 è l'ideale completamento per PC-DVD 
Encore 5X; si tratta infatti di un completo 
sistema di altoparlanti realizzato da 
Cambridge, una società con grandissima 
esperienza nella costruzione di sistemi 
audio. E' composto da un amplificatore 
multicanale e da cinque+uno altoparlanti 
satelliti: due per il canale anteriore, due per 
il posteriore, uno per II centrale e un 
subwoofer L'amplificatore dispone di un 
ingresso Dolby Digital (AC-3) e si avvale 
della tecnologia Creative Multi-Speaker 
Surround che e in grado di produrre l'effet¬ 
to surround anche da un segnale mono o 
stereo privo della relativa codifica 5.1. 


Per informazioni: 

Creative Labs, 

Tel. 102)8228161 



n isma a 

Come portare Internet a spasso 



Al Comdex di LasVegas. Cyrix ha pre¬ 
sentato un prototipo del progetto di riferi¬ 
mento per un dispositivo por¬ 
tatile in grado di colle- 
garsi ad Internet, ed 
espletare tutte le fun¬ 
zioni di browser ed e- 
mail, da qualunque posi¬ 
zione della casa o dell'uf¬ 
ficio senza il bisogno d 
collegamento via cavo 
Il piccolo portatile, chia¬ 
mato WebPAD. è stato svi 
luppato dal Conceptual 
Products Group di Cyrix ed è 
basato sul processore Media- 
GX; è composto da una tavo¬ 
letta delle dimensioni di un foglio di carta 
A4, che integra un display LCD touch- 
screen da 10", e da una stazione fissa 
con funzioni di transceiver. 


mouse o altre periferiche; uno slot per 
schede PCMCIA o disco 
rigido può essere inte¬ 
grato su richiesta. 

Il transceiver, colle¬ 
gato alla rete o ad un 
telefono, permette 
all'utente di muo¬ 
versi in un raggio di 
circa 150 metri, la 
comunicazione 
con tecno- 
wireless a 

Il progetto di riferi¬ 
mento sarà disponibile 
— pei gli OEM dai primi mesi 
del 1999 e conterrà tutto il neces¬ 
sario per realizzare apparati WebPAD 
compatibili. 


Il prototipo era equipaggiato con un 
display in grado di gestire grafica ad alta 
risoluzione a 18 colori, 16 MB di RAM, 8 
MB di ROM. microfono ed altoparlanti 
incorporati e due porte USB per tastiera. 


Per informazioni: 

Cyrix, 

I r ■ ,I" iiomi-ra-ng/ixenpail/wp I 

over htm 


• UTILITÀ' 


Il 2000 è sempre più vicino 



Il nuovo anno, nel quale siamo appena 
entrati, ci fa ricordare quanto sia vicino il 
2000 e i problemi informatici ad esso col¬ 
legati. Infatti come molti ormai sapranno, 
alla mezzanotte del 31 dicembre 1999 
molti chip RTC (Reai Time Clock), non 
riconoscendo il nuovo millennio, si riposi- 
zioneranno all'anno 0, che in molti casi è il 
1980 


ta con un chip RTC di nuova generazione 
e un BIOS ROM intelligente. 

Il software incorporato permette inoltre 
il back-up delle informazioni contenute nel 
CMOS della scheda madre, in modo da 
- poterle ripristinare in caso di errore 
senza dover riconfigurare l'intero siste¬ 
ma 

La •Millennium è inoltre provvista di un 
antiviius per la protezione del CMO e di 
una funzione capace di calibrare automa¬ 
ticamente la data ogni 0,88 secondi per 
una precisione massima 

La scheda non risolve comunque i pro¬ 
blemi derivanti dai software, che debbo¬ 
no essere aggiornati separatamente. 

Lindy Millennium card è disponibile per 
sistemi con slot ISA, ovvero per PC 
basati su Intel 086, Pentium, Pentium 
Pro, MMX, Pentium II, IBM PS/2 model 
286 


Una delle soluzioni, che in questo 
periodo stanno comparendo sul mercato, 
ci viene presentata da Lindy si tratta della 
Millennium Card, una scheda equipaggia- 


Per informazioni: 

Lindy, 

Tel 1031)272140, 




MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999 


29 






























PORTATILI 


ThinkPad per le piccole imprese 


Una nuova linea di portatili sono stati 
presentati da IBM per le piccole e medie 
imprese: si tratta del ThinkPad 390, un all- 
in-one dalla linea estremamente sottile, 
con un nuovo alloggiamento modulare e 
innovativi altoparlanti 

Tre le configurazioni a disposizione, tutte 
contenute in uno chàssis di soli 45 mm, si 
va dal Pentium MMX 233 MHz al Pentium 
Il a 266 MHz con schermi a matrice attiva 
TFT da 12,1" a 14,1". 

L'unità a disco parte da 3,2 GB aumenta¬ 
bile fino a 10,4 GB 

La nuova UltraBay FX può contenere 
varie periferiche e accessori configurabili 
dall'utente, si va dal CD-ROM 10x o 24x. 
ad una seconda batteria o ad una seconda 
unità disco SMART 

La parte audio è garantita da un sistema 
audio in/out a 16 bit stereo compatibile 



Sound Blaster Pro e 3D e da un 
microfono incorporato. 

Il nuovo Enhanced Port 
Replicator IBM con Advanced 
Etherjet garantisce il suppor¬ 
to per PC Card. Wake on 
Lan e NIC; lo stesso Port, 

Replicator permette di col-, 
legare un monitor ester¬ 
no, una tastiera e 
una stam¬ 
pante 

La serie 
ThinkPad 390 
supporta Windows 
NT Workstation 4 0 e le sue 
funzionalità, come la gestione dei 
consumi energetici e la possibilità di con¬ 
trollare manualmente i tempi di spegni¬ 
mento automatico di display, dischi e CPU 


per allungare la durata 
della batteria 
Il ThinkPad 390 ha un 
costo di lire 3.590.000 
IVA esclusa e, come tutti i 
ThinkPad, ha una garanzia 
di un anno comprensiva 
della International Warranty 
Service di IBM e di tutti i ser¬ 
vizi gratuiti compresi FAQ, 
aggiornamenti software e 
upgrade di driver e accesso 
all'HelpCentre IBM 24 ore al 
giorno per 365 giorni l’anno. 


Per informazioni: 

IBM Personal Systems Group. 
Tel 102159621. 
www.pc.ibm.com 


• MODEM 


56K a basso costo 

Il continuo aumentare delle informazioni 
multimediali sui siti Internet richiede agli 
utenti velocità di connessione sempre più 
elevate, per questo 3Com Corporation ha 
presentato un nuovo modem con il mar¬ 
chio US Robotic in standard 56K con 
capacità di trasmissione e ricezione fax. 

li modem, caratterizzato da un costo 
molto basso, è dotato di una memoria 
flash che consente agli utenti di aggiorna¬ 
re il dispositivo scaricando upgrade delle 
ROM e nuove funzionalità direttamente 
da Internet 

Il 3Com US Robotics 56K e in commer¬ 
cio al prezzo indicativo di lire 214 000 IVA 
esclusa e. come tutti i modem 3Com, è 
coperto da garanzia illimitata 

Per informazioni: 

3Com Corporation, 

Tel. 102)253011. 
iwwvv JCQmH 



PERIFERICHE 


Arriva il "Cyber N@vigator" 



Altri due mouse si vanno ad “ 
aggiungere alla già nutrita 
sene di periferiche plunacces- 
soriate disponibili per gli uten¬ 
ti di Windows, si tratta dei 
Pnmax Navigator Pro e Cyber 
N@vigator Ambedue le peri¬ 
feriche sono caratterizzate da 
un design ergonomico che 
consente un miglior utilizzo 
evitando l'affaticamento del 
polso e del palmo della mano. 

Il piu economico Navigator, 
disponibile in versione norma¬ 
le a lire 39.000 IVA esclusa e USB a lire 
45.000 sempre IVA esclusa, e dotato, oltre 
che dei due tasti standard, di un comodo 
tasto centrale munito di rotellina utilizzabile 


- ——* P er scorrere più facilmente 
I testi e pagine Internet 

Superaccessoriato il Cyber 
N@vigator, venduto a lire 
I 69 000 IVA esclusa, con la 
I bellezza di tre tasti opzionali 
I oltre ai due standard e alla 
I rotellina 

Cyber N@vigator e Prima 
Navigator hanno in dotazione 
il software MouseSuite 98 
che permette di programma¬ 
re tutta una serie di funzioni 
associabili ad ogni tasto 
mediante click semplice, doppio o triplo 

Per informazioni: 


• MONITOR 


Anche Aashima passa al piatto 


Aashima ha ampliato la sua linea di moni¬ 
tor presentando un nuovo display LCD II 
Trust Pro Visual LCD ha una diagonale di 
14,5" con un'area visualizzabile pari a quella 
di un 17" tradizionale a tubo catodico. La 
risoluzione massima supportata è di 
1024x768 dpi con un dot pitch di 0.28 mm 
e frequenza tra i 50 e i 90 Hz. La configura¬ 
zione del monitor è semplificata da un 


comodo menu OSD, mentre le capacità 
multimediali sono assicurate da due 
speaker incorporati. Il display è compatibile 
con Windows 98 ed è predisposto per le 
funzionalità del nuovo Windows NT5. 

Per informazioni: 

Aashima Italia. 

Tel 1051)6635911 


30 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 




















Quando è stata 



pentium || 


l’ultima volta che 




1A NUOVA GAMMA LIFEBOOK FUJITSU 


Per ulteriori informazioni: Fujitsu Italia - tei. 02/26294276 


hai ricevuto 


proprio 


ciò che avevi 


chiesto? 

I nuovi Lifcbook Fujitsu ti danno sempre 
esattamente ciò che chiedi. Qualunque cosa sia. 

Qualcosa di estremamente piccolo? Biblo. 
il più innovativo: la metà di un normale note¬ 
book. solo I, I kg di peso, ma con un Processore 
Intel® Pentium® con tecnologia MMX ,u da 233 
MHz c 3,2 GB di Hard Disk. 

Oualcosa di molto economico? 1 modelli 
della serie C costano praticamente come un 
desktop, ma hanno uno schermo TFT da 12.1" 
che ha un'arca di visibilità più ampia di quella di 
un monitor standard CRT da 14". 

Se poi chiedi qualcosa di leggero, i modelli 
della serie L pesano meno di 2 kg. 

La serie E con processore Intel* Pentium* Il 
è ideale per sostituire un PC desktop, mentre la 
serie multimediale X con DVD ti permette di 
sprigionare tutta la tua creatività. 

In ogni caso, puoi essere certo che. qua¬ 
lunque modello tu scelga, lavorerà molto e ti 
costerà poco perché lutti sono pensati, proget¬ 
tati e realizzati completamente da Fujitsu. 


FUJITSU 

PCs • NOTEBOOKS • SERVERS 


Intel. Intel Inside e Pentium sono marchi registrati e MMX e un marchio «fi Intel Corporation. 

Non tutti i prodotti sono equipaggiati con Processilo Intel Pentium II. 

flutti gli altri nomi di prodotto sono marchi registrati dai rispettivi proprietari). 


[www.rujitsu-cornputers.cont 











• SOFTWARE 


di F Fulvio Castellano 

Con tre versioni Microsoft lancia nel mondo 
SQL Server 7.0 


Disponibile per tutte le piattaforme 
Windows a 32 bit, nelle versioni 
Standard, Enterprise e Desktop, 
SQL Server 7.0 è il database per i 
sistemi operativi Windows-compati- 
bili scalabile, con capacità di data 
warehousing e integrazione con 
Microsoft Office. 


Appena pochi giorni 
dopo l'America, Micro¬ 
soft SQL Server 7 0 è 
stato annunciato anche 
in Italia nel corso di un 
incontro stampa a 
Milano, presentato da 
Mauro Meanti, Direttore 
Generale di Microsoft 
Italia 

Dunque, un lancio 
mondiale 'quasi' in contemporanea del 
nuovo prodotto che ha beneficiato del 
più esteso programma di beta testing 
mai realizzato per un database relazio¬ 
nale, Lo stesso sta ricevendo dalle 
terze parti un supporto senza prece¬ 
denti e si è classificato miglior prodotto 
al recente COMDEX/Fall di Las Vegas, 
la più importante manifestazione IT al 
mondo. 

Più di 300 terze parti (che Meanti pre¬ 
vede saranno 3 000 a un anno dal lan¬ 
cio) stanno effettuando dimostrazioni di 
applicazioni progettate per SQL Server 
7.0 e oltre 13.000 Microsoft Certified 
Solution Provider (MCSP) sono pronti a 
supportare immediatamente i progetti 
di sviluppo e implementazione degli 
utenti. 

SQL Server 7.0 è la piattaforma piu 
semplice per progettare, creare e gesti¬ 
re soluzioni di data warehousing, por¬ 
tando le informazioni a tutti i livelli del¬ 
l'organizzazione in tempo reale. E’ il 
database relazionale (RDBMS) a essere 
integrato con servizi di 'data transfor- 
mation' e OLAP nonché con Microsoft 
Repository 2.0 

Grazie alla stretta integrazione con le 



applicazioni Office 2000 e con i sistemi 
Windows, SQL Server 7 0 sarà in grado 
di offrire un accesso ai dati indipenden¬ 
temente da dove risiedono, maggiore 
produttività e grande facilità d'uso, uti¬ 
lizzando le competenze dell'organizza¬ 
zione e gli investimenti tecnologici esi¬ 
stenti. 

Per la prima volta le aziende saranno 
in grado di combinare la semplicità di 
programmi come Micro¬ 
soft Access a Microsoft 
Excel con la scalabilità e 
l’affidabilità di SQL 
Server 7.0. offrendo agli 
utenti un totale accesso 
alle informazioni 
In più di un anno e 
mezzo oltre 100 000 siti 
hanno sperimentato le 
versioni beta di SQL 
Server 7.0, facendo di 
questo prodotto il 
RDBMS più largamente 
testato nella storia dei 
database relazionali 
Dal mese di gennaio '98. quando è 
iniziata l'operazione, gli ISV Migration 
Lab hanno valutato la compatibilità e le 
prestazioni del prodotto per 150 ISV 
che coprono i mercati delle soluzioni 
ERP. contabilità, customer e document 
management, del settore farmaceuti¬ 
co, della distribuzione e del data 
warehousing Microsoft supporta inol¬ 
tre i laboratori permanenti SAP. 
PeopleSoft e Baan di Redmont, che 
producono grandi progetti congiunti di 
progettazione, sviluppo e testing per 
assicurare la piena compatibilità del 
database di Microsoft con i principali 
sistemi ERP 

Microsoft rilascerà una famiglia scala¬ 
bile di database server per i sistemi 
Windows 95/98, Windows NT 
Workstation, Windows NT Server e 
Windows NT Server Enterprise Edmon 
Le tre versioni di Microsoft SQL 
Server 7.0 (Standard, Enterprise e 
Desktop) sono progettate sulla medesi¬ 
ma base codice e forniscono agli utenti 
una scalabilità applicativa trasparente 
dal laptop al cluster SMP 
L'edizione Standard si basa sul siste¬ 
ma operativo Windows NT Server ed è 


progettata per attività di workgroup e 
applicazioni dipartimentali Include ser¬ 
vizi completi di replicazione, di 'data 
transformation', OLAP Server e la 
release 2.0 del Repository per i Meta 
Dati. 

L'Enterprise Edition si basa su 
Windows NT Server Enterprise Edition 
ed è progettata per le grandi applicazio¬ 
ni dipartimentali ed enterprise. 
Supporta la Extended Memory 
Architecture (EMA), i servizi di cluster, 
il partizionamento per i servizi OLAP e 
le piattaforme hardware SMP con più 
di 4 processori Infine, la Desktop Edi- 
tion si basa su Windows 95/98 e Win 
NT Workstation 

Ottimizzato per singolo desktop o per 
piccoli workgroup. e totalmente com¬ 
patibile con le altre versioni di SQL 
Server 7.0 e include la 'merge replica- 
tion' per l'utilizzo mobile. E' disponibile 
con SQL Server 7 e SQL Server 
Enterprise Edition. 

Configurazioni e prezzi 

SQL Server 7.0 è disponibile nelle 
seguenti configurazioni: per sistemi a 5 
utenti (lire 3.650 000), per 10 utenti 
(lire 5.200.000); e per 25 utenti 
(10 200 000 ) 

L'Enterprise Edition è disponibile per 
sistemi a 25 utenti (lire 19 000.000). e 
50 utenti (lire 26 500 000) 

L'edizione Desktop è parte di SQL 
Server 7.0 e SQL Server 7 0 Enterprise 
Edmon e non e disponibile separata- 
mente 

Il suo utilizzo richiede una licenza di 
accesso Client per ogni postazione 
Infine, Microsoft SQL Internet Con- 
nector è una speciale licenza illimitata 
di accesso utente pei l'utilizzo in 
Internet (lire 7.000 000 per processo¬ 
re) 

Tutti i prezzi s'intendono IVA esclusa. 


Per informazioni: 

Microsoft. 

Tel 1021 703921, 

r— ----- 


32 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 









• PERIFERICHE 


• SICUREZZA 


Ergonomia e 
compattezza 



Continuando sulla sua strada, quella di for¬ 
nire ai propri clienti accessori eleganti e di 
qualità, Logitech ha presentato una tastiera 
con mappatura slit-key (divisione fisica della 
tastiera in due zone, una per ogni mano) dal 
design elegante ed ergonomico. 

NewTouch Compact, questo il suo nome, 
comprende tutti i tasti standard, tre "hot 
key" per Windows, per i menu contestuali 
e il menu di Avvio, alcuni tasti scorciatoia 
per Internet e un comodo 
poggiapolsi rimo¬ 
vibile 


Con il 
software Logitech 
Key Commander, in dotazio¬ 
ne, si possono programmare i dodici tasti 
funzione per avere i comandi più comuni 
direttamente a portata di dito La caratteri¬ 
stica più importante rimane comunque l'e¬ 
strema compattezza, cosa non comune 
nelle tastiere ergonomiche. NewTouch 
Compact è collegabile alla porta PS/2 o AT 
e ha un costo al pubblico di lire 89.000 IVA 
esclusa. 


Per informazioni: 

Logitech Italia, 

Tel 103916057661 


• PERIFERICHE 


Lo ZIP cresce 

Iomega ha presentato al Comdex di Las 
Vegas il nuovo lettore Zip da 250 MB piena¬ 
mente compatibile in lettura/scrittura con le 
attuali unità da 100 MB 

Zip 250 verrà venduto ad un prezzo orien¬ 
tativo di 199$, mentre i dischi dovrebbero 
costare intorno ai 16,65$, per il prezzo in 
Italia si dovranno aspettare i primi mesi del 
1999 Le attuali unità da 100 MB continue¬ 
ranno ad essere prodotte e supportate per 
permettere ai clienti di avere comunque un 
drive che, con 19 milioni di unità vendute, 
si è affermato ormai come il nuovo stan¬ 
dard tra i dispositivi di memorizzazione. 

Per informazioni: 

tvmv Iomega l.xvtI 


Le Smart Card per l'informatica sicura 


L'avanzare incontrollabile 
dei servizi via rete. 

Internet, locale o remota 
che sia, propongono gior¬ 
nalmente il problema della 
sicurezza delle transazioni 
e dei dati personali circo¬ 
lanti Una delle soluzioni e 
l'utilizzo delle smart card, 
speciali carte con micro¬ 
processore incorporato sul 
tipo di quelle usate per i telefonini GSM, 
che si stanno sempre più diffondendo 
anche tra i servizi finanziari. Per far si che 
queste carte possano venir utilizzate anche 
in ambiente domestico, per autenticare e 
certificare eventuali acquisti via Internet o 
altri tipi di transazioni, Bull ha realizzato un 
lettore di smart card da collegare alla porta 
seriale del proprio PC denominato 
SmarTLP3. Il lettore, dalle sembianze di un 


■ i iuuou, viene venduto a 
ire 100 000 più IVA; 
Windows NT5 è già corre¬ 
dato dei driver per il rico¬ 
noscimento del dispositi¬ 
vo, mentre i driver per 
Windows 95/98 e NT sono 
disponibili gratuitamente 
su Internet da Bull, 

Un utente equipaggiato 
con SmarTLP3 e una 
smart card riconosciuta dai servizi in rete, 
potrà effettuare transazioni di commercio 
elettronico non ripudiabili, apporre la propria 
firma elettronica rendendo il documento di 
valore documentale, essere abilitato ad 
accedere a server o servizi riservati. 

Per informazioni: 

Bull Italia. 

Tel 102193368095 



• CASH & CARRY 


Dal rivenditore all'utente finale 


Conosciuta fino ad oggi come uno dei 
maggiori distributori nazionali di prodotti per 
l'informatica con i suoi Reseller Point. nego¬ 
zi cash & carry per i rivenditori, e per la sua 
linea di assemblati "Hit", IPS ha recente¬ 
mente inaugurato a Milano Infoteca 
ComputerDome, un nuovo distributore 
all'ingrosso per liberi professionisti e azien¬ 
de. Sugli scaffali di Infoteca Computer- 
Dome. dislocata in un'area di 600 mq e 
organizzata come un grosso supermercato, 
i possessori di Partita IVA potranno trovare 
le ultime novità hardware e software e una 


lunga sene di accessori Per consigli nella 
scelta e nel confronto degli articoli, il cliente 
ha a disposizione personale tecnico specia¬ 
lizzato pronto a rispondere ad ogni doman¬ 
da e a chiarire ogni dubbio Per accedere ad 
Infoteca ComputerDome basta presentarsi 
all'ingresso con il certificato di attribuzione 
di Partita IVA per ricevere la Card che dàli- 
bero ingresso al centro 

Per informazioni: 

Infoteca ComputerDome, 

Tel. 102)61298246 


e miWMl! 

Trackball o mouse? Marble Mouse! 


Unire la comodità del mouse e la funzio¬ 
nalità di una trackball: quest'obiettivo si è 
prefisso la Logitech nel progettare Marble 
Mouse. Con un design molto ergonomico, 
adatto anche all'uso con la mano sinistra. 
Marble Mouse per operare ha bisogno, 
come le comuni trackpad, soltanto dello 
spazio occupato dalla sua base di appoggio, 
ma si impugna come un normale mouse, 
con tutti i vantaggi di comodità e controllabi¬ 
lità che ne derivano La tecnologia di ricono¬ 
scimento del movimento, sviluppata e bre¬ 
venata da Logitech, impiega particolari sen¬ 


sori onici per momtorare lo spostamento di 
una sequenza di punti stampati sulla sfera, 
illuminati da un raggio laser questo rende il 
dispositivo molto più affidabile dei normali 
sensori meccanici 

Marble Mouse supporta Windows 3 1, 
95, 98 o NT, è collegabile all'interfaccia 
seriale o PS/2 ed è posta in vendita a 
75.000 IVA esclusa. 

Per informazioni: 

Logitech Italia. 

Tel 1039) 6057661 


MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999 


33 























Macromedia Director 7 Shockwave Internet Studio: 
author once, publish everywhere 


Macromedia ha presentato al grande 
pubblico la nuova release di 
Director, denominato ora Director 7 
Shockwave Internet Studio. La nuova 
versione, disponibile immediatamen¬ 
te per Macintosh e Windows, mette 
bene in mostra i muscoli della 
software house americana, sempre 
più decisa a diventare l'unico punto 
di riferimento per lo sviluppo di 
applicazioni multimediali sia su CD¬ 
ROM sia su Internet. 

"Crea una volta per pubblicare ovun¬ 
que"; con questo slogan il 30 novembre 
Macromedia Italia ha presentato, con un 
road show nelle maggiori citta italia¬ 
ne, Director 7 Shockwave Internet 
Studio, una significativa nuova versio¬ 
ne di quello che si può definire il 
software standard per la realizzazione 
di CD-ROM e applicazioni multimedia¬ 
li su Internet. Dopo una breve presen¬ 
tazione degli ultimi risultati della 
società, che hanno evidenziato come 
il fatturato di Macromedia provenga 
ormai dal settore Wintel per circa il 
75%, e che ormai il 95% dei CD-Rom 
sono sviluppati con Director, si è pas¬ 
sati alla presentazione della nuova 
suite composta da Director 7. 
Fireworks, per la creazione e la 
gestione di grafica per il multimedia, e 
Sonic Foundry's Forge XP4 o BIAS 
Peak LE, secondo il sistema operati¬ 
vo. per l'editing audio. 

Quello che l'occhio vede 

Appena aperta l'applicazione, salta 
immediatamente all’occhio un cambia¬ 
mento radicale: lo Stage è ora, e "final¬ 
mente" (questa parola è stata pronuncia¬ 
ta dagli sviluppatori presenti praticamen¬ 
te ad ogni novità illustrata, chiaro segno 
dell'importanza che Macromedia dà ai 
suggerimenti provenienti dai suoi clienti), 
una finestra separata, facilmente sposta¬ 
bile anche su un monitor diverso da quel¬ 
lo principale. 

Tra le palette aperte si nota una 


"Library Palette" che contiene tutta una 
serie di behavior e asset di uso più 
comune; si va dai comandi per il control¬ 
lo di filmati, a quelli per bottoni, da orolo¬ 
gi analogici e digitali a comandi Internet 

La palette è personalizzabi¬ 
le aggiungendo altri coman¬ 
di; tutte le routine sono 
comunque documentate e 
facilmente editabili. 

Lo score, la finestra sulla 
quale posizionare gli ele¬ 
menti che contengono il 
progetto, ha più di mille 
canali disponibili, che si traducono con la 
possibilità di utilizzare praticamente infini¬ 
ti elementi contemporaneamente nel 
progetto; lontani ormai i 16 e 32 canali 
delle prime versioni II dimostratore a 
questo punto inizia ad illustrarci le carat¬ 


teristiche meno evidenti ma importantis¬ 
sime per la creazione di prodotti sempre 
più attraenti. Iniziamo dalla grafica: i tipi 
di file importabili sono saliti a circa 40, e 
comprendono praticamente tutti i formati 
più diffusi Primizia della versione 7 e il 
pieno supporto del formato a 32 bit e 
quindi la gestione delle immagini con 
alpha channel; i cast grafici che conten¬ 
gono questo canale possono essere ora 
sovrapposti mantenendo inalterate le 
caratteristiche di trasparenza decise dal 
grafico. La trasparenza, in caso di anima¬ 
zione di cast sovrapposti, non rallenta 


minimamente il play dell'applicazione 
Altra novità sono gli effetti applicabili ai 
cast member: con un solo comando i 
cast, di qualsiasi tipo, compresi filmati e 
testo, possono essere ruotati, distorti e 
ridimensionati, e questo anche 
via Ungo. Nella palette degli stru¬ 
menti troviamo il nuovo editor 
vettoriale, direttamente derivato 
da Flash e quindi da Freehand 
Bottoni ed altri elementi creati in 
questo modo permettono di 
risparmiare notevole spazio e di 
ridurre le informazioni in caso di 
progetti Internet Un sospiro di sollievo e 
stato tirato dai presenti quando è stato 
annunciato il supporto dei font embed- 
ded Ogni famiglia di caratteri può ora 
essere convertita in shocked font, inglo¬ 
bata all'interno del progetto stesso e 
gestita via Lmgo. I testi possono 
mantenere i formati e l'anti-aliasing 
anche in progetti multipiattaforma 
senza dovei li convertire in immagi¬ 
ne. Gli Shock Font sono all'incirca il 
75/85% meno ingombranti dei font 
TrueType. Sempre per raggiunger 
il maggiore risparmio di spazio, l'e- 
ditor grafico incorpora ora avanzate 
funzioni per il controllo della qualità 
e la compressione delle immagini 

Quello che il programma¬ 
tore voleva 

La riscrittura completa dell'appli¬ 
cazione ha portato notevoli benefi¬ 
ci specialmente al Lmgo, il linguag¬ 
gio di scripting interno, e alle poten¬ 
zialità di controllo dei progetti. 

Il nuovo Ungo, che rimane comun¬ 
que pienamente compatibile con le pre¬ 
cedenti versioni, ha assunto una veste 
più professionale con l'arrivo della sintas¬ 
si a punti Parametri che prima richiede¬ 
vano vari comandi possono ora essere 
inseriti in una singola riga, cosi per cam¬ 
biare il colore ad un testo basta ora scri¬ 
vere stagel .mytext.color="red". 

La nuova sintassi rende il Lingo più 
compatibile con linguaggi come 
VisualBasic. Java e JavaScript. 

Eliminato finalmente il limite di 32K per 
la lunghezza degli script; una nuova 
capacità che, unita alla possibilità di 



'Hllllli 

macromedia* 

SHOCKWAVE 


34 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 






































Library 


Animatori 


^ Avori Mouse 

^ Avori Mouse 

Avori Spsite 

p Fo*o« Sprite 

/X Move. Rotate arri 
Scale 

/X Rotale 

Conhnuousty 

/X Rotale 

V? CorVnuously 

/X Rotate io Folow 
Petti 

/X Rotatori (liame 
baserii 

/X Rotatori 
(trmabased) 

~ Sprite Tiack 
" Mouse 

TurritoFixedPoint 

.•B TumToward» 

lurnTowards 

Mouse 

B Spnte 


La palette dei behavior. 


avere ogni comando, script o behavior 
colorati in modo diverso, permette allo 
sviluppatore un più comodo debugging 
del programma. Per i controlli, il più atte¬ 
so e sospirato è stato sicuramente il link 
automatico sui testi: ora, come già facil¬ 
mente avveniva in HyperCard e in 
HTML, ogni parola di un testo può diven¬ 
tare un bottone senza dover utilizzare 
rocamboleschi script di controllo. Il link 
può logicamente essere di ogni tipo, dal 
richiamo di una pagina HTML, all'esecu¬ 
zione di uno script Lingo. 

L'ottimizzazione del motore di runtime 
ha portato infine ad un miglioramento 
generale in fase di playback. L'engine, 
anch'esso completamente riscritto, 
all'avvio viene caricato con tempi minori 
ed è ora più veloce e stabile. Chiaro il 
beneficio ottenuto dallo sfruttamento 
delle routine di Shockwave, 


E infine Internet 

Già l'introduzione di Shockwave e le 
aggiunte apportate al Ungo nelle versioni 
precedenti per il pieno supporto di 
Internet avevano fatto capire quanto 
Macromedia avesse intenzione di impe¬ 
gnarsi su Internet. Durante il Road Show 
è stato più volte sottolineato il fatto che 
la software house americana crede mol¬ 
tissimo nello sviluppo di applicazioni mul¬ 
timediali in rete e che il continuo sviluppo 
di Internet porterà a breve alla morte del 
CD-ROM. Naturali quindi i sostanziali 
miglioramenti apportati a Director 7 per il 
supporto di Internet e tutto ciò che a 
Internet si riferisce, Completamente sup¬ 
portati i protocolli HTTP e HTTPS per il 
controllo delle transazioni sicure su 
Internet. Per gli sviluppatori sono state 
create una serie di behavior che facilitano 
le operazioni in rete come funzioni di CGI 
Post e la creazione automatica di pro¬ 
gress bar e barre di stato. 

Per la creazione di progetti professionali 
è stato aggiunto il supporto per il collega¬ 
mento e la gestione di più utenti, sarà 
molto più semplice quindi realizzare Chat, 
giochi multi-utente e gestione di gruppi 
di lavoro. Piena la compatibilità con 
l'XML, il nuovo standard per il Web sup¬ 
portato dal W3C, il consorzio che cerca 
di standardizzare le procedure Internet, 
da Microsoft, da IBM e altre grandi azien¬ 
de. Sorgenti XML sono importati, gestiti 
e mostrati direttamente da Shockwave. 

Per chi non volesse realizzare con 
Director interi progetti Internet, ma sol¬ 
tanto alcuni elementi da inserire nelle 
proprie pagine HTML, è stata potenziata 
la funzione "Save as Java" che dà la pos¬ 
sibilità di creare Applet certificati "100% 
pure Java". 

Nella suite viene inoltre distribuito il 
Nuovo Shockwave 7, la rinnovata versio¬ 



Lo Score può contenere oltre 1.000 cast. 


ne del famoso plug-in distribuito ormai 
con i sistemi operativi e i browser più 
famosi. Shockwave installa ora dei com¬ 
ponenti all'interno della cartella sistema 
che permettono l’auto-upgrade del 
software e l'integrazione di alcune parti 
da Browser diversi. 

Conclusioni 

Possiamo dire che lo slogan iniziale è 
pienamente rispettato: realizzare un pro¬ 
getto multimediale con Macromedia 
Director è oggi un investimento che 
paga nel tempo. 

Titoli e applicazioni multimediali posso¬ 
no essere creati su piattaforma 
Macintosh o Windows o, se un gruppo 
di lavoro, su ambedue le piattaforme 
contemporaneamente; il prodotto finito 
può essere distribuito su CD-ROM ibrido 
o pubblicato su Internet senza il bisogno 
di ulteriori rimaneggiamenti. 

Per informazioni: 

Qvvo/tv. _ 

Lvivw.niamMiflrita.rJ 



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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


35 







































• INTERNET 


di Paolo Cognetti 


lanua: una porta sulla rete 


Un progetto tutto italiano, che con¬ 
sente un'introduzione più morbida e 
produttiva alla telematica e alle 
risorse disponibili sulla grande rete. 
Una città virtuale dove ogni cittadino 
è partecipe dei contenuti e dello svi¬ 
luppo. 

s 


Imbattersi in progetti utili e fanta¬ 
siosi su Internet è cosa sempre più 
comune per i naviganti della madre 
delle reti. 

Ma scoprire una città virtuale viva 
e produttiva, dotata di una base 
dati da far invidia alle migliori enci¬ 
clopedie, con un canale di posta, 
Chat e broadcast cifrati e proprietà- 
ri, e per di più in italiano fatta da 
giovani italiani, non è ceno cosa di 
tutti i giorni. 

Invece tutto questo esiste, si 
chiama lanua ed e visitabile all'indi¬ 
rizzo Iwww omeigen/ascuuia it| 
L'accesso è libero e sfruttarne 
tutte le possibilità diventando 
"Cittadini di lanua" costa soltanto il 
tempo per la registrazione e un 
fax! 


Emergenza Scuola 

Emergenza Scuola è un movi¬ 
mento nato nel 1993 ad Iglesias. 
cittadina sarda, per volontà di un 
gruppo di liceali vogliosi di rivolu¬ 
zionare il sistema formativo italia¬ 
no. 

Le buone intenzioni e la serietà 
del gruppo fondatore convinsero 
l’allora Vice Presidente di 
Confindustria, Ing. Carlo Lombardi 
(poi Ministro della Pubblica Istruzione) e 
Mons. Arrigo Miglio. Vescovo di 
Iglesias. a diventare garanti per 
Emergenza Scuola e i suoi progetti 

Il primo lavoro fu Emergenza Sulcis. 
un progetto di monitoraggio con l'obiet¬ 
tivo di comprendere le interferenze e le 
mancanze di comunicazione tra il 
mondo della scuola e la realtà sociale 
che la circonda 

L'inchiesta, realizzata con cinquemila 
questionari distribuiti a studenti, docen¬ 
ti. presidi, volontari, sindacalisti e uomi¬ 
ni delle istituzioni della Sardegna, diede 


un risultato chiaro: tutti sentivano un 
forte bisogno di comunicazione, infor¬ 
mazione e sinergia tra le diverse realtà. 

Il progetto fu allargato con gruppi di 
lavoro dislocati nelle zone d'Italia dove 
più forte èra il bisogno di innovazione, 
dalle periferie degradate di Palermo e 
Tonno, a Crotone e Gioia Tauro, e cosi 


« ► • i 


» n «i •« 





nel 1995 venne presentato il primo pro¬ 
totipo di un sistema basato su tecnolo¬ 
gie telematiche che creava un terreno 
sul quale far incontrare le scuole e le 
altre realtà 

L'idea di base era quella di creare un 
ambiente originale e semplice da utiliz¬ 
zare. dove ognuno poteva trovare le 
informazioni di cui aveva bisogno, dove 
si poteva parlare con coetanei o colle¬ 
glli, dove il mondo sindacale e industria¬ 
le avrebbe potuto esporre le proprie 
ragioni. 

Il nome scelto fu "lanua". che in latino 


significa "porta", nulla di meglio per rap¬ 
presentare l'obiettivo attuale, che è 
quello di far accedere ogni cittadino a 
una grande banca dati di partecipazione 
ed ad aprire il mondo della telematica a 
tutti, con un sistema gratuito, semplice 
ed efficace. 

Tra il 1995 e il 1996 decine di profes¬ 
sori universitari, di esperti in inge¬ 
gneria informatica ed ergonomia 
dell'interfaccia utente, di studenti 
delle medie superiori e di psicolo¬ 
gi. furono coinvolti nella stesura 
dell'interfaccia e dell'architettura 
del programma. 

Dopo un percorso di quattro anni, 
durante i quali Emergenza Scuola è 
cresciuta diventando, secondo il 
decreto legislativo 4/12/97 n 460, 
una O.N.L.U.S. (Organizzazione 
Non Lucrativa di Utilità Sociale) 
organizzata come associazione di 
Volontari d'ingegno, lanua è venu¬ 
to alla luce definitivamente come 
lanua Internet Operating System, 
composto da un insieme di moduli 
che permettono, attraverso l'utiliz¬ 
zo di Internet come semplice vei¬ 
colo di comunicazione, quello che 
all inizio sembrava solo un sogno. 
Oltre sessanta sono le persone 
■ impegnate nel progetto tra mge- 
” gnen software, grafici e redattori; il 
lavoro di queste persone è finan¬ 
ziato esclusivamente con contribu¬ 
ti ed erogazioni spontanee e il 
risultato è messo a disposizione, 
gratuitamente, di tutti i cittadini 

lanua Internet Operating 
System 

lanua IOS è un sistema che parte 
da una nuova concezione di archi¬ 
tettura di programmazione e di 
interfaccia utente, che sfrutta Internet 
per quello che è realmente: un insieme 
di cavi e computer per comunicare. 

lanua non si basa su World Wide 
Web, HTML o affini, bensì su un 
ambiente proprietario che si integra e 
completa con il WWW 
Il client lanua. disponibile gratuitamen¬ 
te via Internet, sarà a breve diffuso, in 
decine di migliaia di copie, su un CD¬ 
ROM allegato alle riviste e quotidiani 
più famosi. 

Il sistema attuale è composto da 
moduli per l'accesso a Palamito, la base 


36 


MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999 















- 



dati di lanua, al Chat, al servizio 
lanua-mail (l-mail); un modulo 
browser proprietario permette in 
modo semplice e intuitivo la ricer¬ 
ca e la visualizzazione di informa¬ 
zioni da WWW. 

A breve altri moduli daranno la 
possibilità di inviare Short 
Message su GSM. di utilizzare 
applicazioni standard come Word 
ed Excel, direttamente dentro 
lanua IOS, di visualizzare contenuti 
broadcast. 

Punto di forza di lanua IOS è l'in¬ 
terfaccia grafica e la facilità d'uso; 
la navigazione avviene attraverso 
l'apertura di porte che di volta in 
volta immettono nell'argomento o 
nell'ambiente desiderato. 

L'apporto di esperti di GUI (Graphic 
User Interface) è facilmente verificabile: 
tutte le opzioni sono facilmente identifi¬ 
cabili e raggiungibili La grafica scelta e 
le decine di animazioni 3D rendono 
l'ambiente molto amichevole ed evitano 
di spaventare il neofita. 

lanua IOS è stato scritto compieta- 
mente all'interno di Emergenza Scuola, 
in C e Assembler, i vari moduli messi 
insieme con Delphi; Andrea Melas, pre¬ 
sidente di Emergenza Scuola, ci spiega 
la scelta: "Spesso ci chiedono perché 
non abbiamo utilizzato pezzi di codice 
facilmente reperibili, la risposta è sem¬ 
plice: lanua deve essere un sistema 
gratuito e liberamente distribuibile, non 
potevamo quindi rischiare di incappare 
in richieste di royalty ecc." 

Palamito 

Il vero cuore di lanua, Un database 
contenente migliaia di informazioni, arti¬ 
coli e immagini sui temi più disparati; 
una vera e propria encicldpedia a dispo¬ 
sizione di tutti i cittadini. 

Internet è composta oggi da piu dì tre¬ 
cento milioni di pagine HTML e chiun¬ 
que di noi si sia avventurato in una 
ricerca tematica si è trovato con risultati 


composti da elenchi infiniti di indirizzi di 
riferimento. 

Per spiegare il concetto, Andrea 
Melas ci porta un piccolo paragone con 
il quale svela anche l'origine del nome 
"Palamito": "Lanciare una ricerca su 
Internet equivale oggi a lanciare una 
rete da pesca in mare aperto: si pesca 
molto, ma il pesce ottenuto è di molte 
razze diverse e difficilmente seleziona¬ 
bile se non con un lavoro lungo e minu¬ 
zioso. I pescatori del Mediterraneo, per 
ovviare a questo problema, usano uno 
strumento composto da due boe o due 
pali che sorreggono una fune, alla 
quale, in senso ortogonale, sono appe¬ 
se le lenze; il tipo di lenza e la profon¬ 
dità di pesca, permettono di pescare 
soltanto pesce di un certo tipo. Questo 
strumento si chiama appunto Palamita" 

Palamito di lanua è una banca dati 
costruita prmcipajmente per soddisfare 
le esigenze di ricerca dell'utente, è inol¬ 
tre interattiva e dinamica, il suo conte¬ 
nuto può essere infatti aggiornato ed 
ampliato da qualsiasi cittadino. 

L'orgarrizzazione è ad albero i cui rami 
principali sono: Scuola, Università, 
Lavoro, Istituzioni, Reai Word, Virtual 
Word. In Palamito si possono trovare 
informazioni sugli argomenti più vari, 
dal mondo delle Associazioni alle 
Gazzette Ufficiali, dai, percorsi 
degli autobus cittadini alla 
Rivoluzione Francese 
Tutti i documenti soqo continua- 
mente aggiornati dagli oltre trénta 
redattori, che organizzano le infor¬ 
mazioni ricevute dai cittadini e le 
pubblicano. Il materiale viene 
distribuito con la firma dell'autore 
che rimane proprietario di ogni 
diritto. 

L'indice completo di Palamito 
risiede sulla macchina dell'utente: 
questo permette di realizzare 
ricerche molto veloci, anche off- 
line, e di collegarsi con il server 
soltanto per richiamare i dati sele¬ 
zionate l'articolo e le relative 


immagini vengono visualizzate sul 
Client e possono essere registrate 
su disco o stampate. 

Una cache interna a lanua Client 
permette di rivedere gli ultimi arti¬ 
coli anche dopo aver interrotto il 
collegamento. 

Ad ogni collegamento l'indice 
viene automaticamente aggiornato 
con l'ultima versione disponibile. 

Una volta effettuata la ricerca su 
Palamito, un particolare motore 
permette di elencare eventuali 
siti WWW contenenti argomenti 
simili alla ricerca appena effettua¬ 
ta; una futura estensione permet¬ 
terà una ricerca attraverso l'anali¬ 
si dei testi, con metodi di intelli¬ 
genza artificiale. 

"Palamito è la prima banca dati a tec¬ 
nologia WYNIWIG (What You Need Is 
What You Get): Ciò di cui hai bisogno è 
ciò che ottieni". 

Tutti gli articoli dì Palamito risiedono 
sul server in un formato proprietario 
denominato IMF (lanua Multimedia 
Format) che permette di memorizzare 
testi, immagini e suoni. 

Le transazioni tra Client e server sono 
cifrate per una maggiore protezione dei 
dati e della privacy del cittadino 

Il cittadino di lanua 

Diventare cittadini di lanua è comple¬ 
tamente gratuito, l'unica cosa richiesta 
è la compilazione di una scheda in 
osservanza alla legge 675/96 e l'invio di 
una fotocopia del documento di ricono¬ 
scimento. 

Ogni cittadino deve apparire con il pro¬ 
prio nome e cognome: non. sono 
ammessi alias o anonimi, "ognuno deve 
essere responsabile di ciò che dice, 
pensa e pubblica". . 

Come già detto, tutti i cittadini posso¬ 
no partecipare aH'ampliamento della 
"città" e dei suoi contenuti, inviando arti¬ 
coli o partecipando alle discussioni in I- 
chat. 

Moltissime le organizzazioni già citta¬ 
dine che stanno portando avanti il pro¬ 
getto insieme ad Emergenza Scuola; tra 
queste: l'Azione Cattolica Giovani, i 
Giovani Metalmeccanici FIM CISL, la 
Fondazione Italiana Volontariato, 
l'ADICONSUM, il Movimento Volontari 
Italiani, il COCIS, la FUCI. 

Emergenza Scuola ha avuto il patroci¬ 
nio del Ministero, della Pubblica 
Istruzione, del Ministero per le Pari 
Opportunità e del Ministero della 
Solidarietà Sociale. 


Per informazioni: 

lanua, 

Iwww. emeraenzascuola. i i 



MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999 


37 




• MONITOR 


di Leo Sorge 

Schermi piatti, sale la febbre con Philips, 
Nokia e Sharp 


Incredibile il formato raggiunto dal 
colosso giapponese: 42 pollici! 

Il Brilliance 151AX inaugura la pre¬ 
senza del colosso olandese, mentre 
in Finlandia aggiornano la linea con 
l'800Xi. 


Il 1998 è stato il venticinquesimo 
anniversario dell'introduzione dei cri¬ 
stalli liquidi nel mondo dell'elettronica. 
Forse non tutti sono al corrente di que¬ 
sta ricorrenza, e magari neanche del 
fatto che il primo produttore mondiale 
ad applicare questa tecnologia ai suoi 
prodotti è stata la Sharp. Un settore, 
quello dei display, che va fortissimo 
Quest'anno il mercato mondiale dei 
monitor ha già superato gli 85 milioni di 
pezzi. Si tratta di un mercato che vede 
Philips tra i primi produttori del settore 
nel mondo primo in Europa 
Aumentano di numero i modelli di 
schermi piatti, ma per ora si affiancano 
ai tradizionali CRT Le aziende del set¬ 
tore hanno scelto di usare la stessa 
parola, monitor, anche per il nuovo 
tipo. In linea di principio si tratta d'una 
scelta corretta, dato che l'origine del 
temine viene dalla possibilità di control¬ 
lare (to monitori le operazioni di digita¬ 
zione mentre vengono svolte, contro 
l'uscita su stampa alla fine della digita¬ 
zione stessa La scelta, comunque, 
ingenera una confusione per ora resa 
relativa dalla differenza di prezzo tra le 
due tipologie. Tornando agli schermi 
piatti, tra i tanti annunci degli ultimi 
tempi c'è l'ingresso di Philips e l'ag¬ 
giornamento di Nokia. 


Arriva Brilliance 151AX 

Philips irrompe sul mercato con il 
Brilliance 151AX, un nuovo modello 
che mantiene anche il nome della fami¬ 
glia, Brilliance appunto Oltre alla ridot¬ 
ta base d'appoggio, il monitor offre 
un'eccezionale brillantezza dell'immagi¬ 
ne, grazie alle sue elevate caratteristi¬ 
che di luminosità Con questo prodotto, 
Philips introduce la tecnologia d'avan¬ 
guardia Perfect Picture, che consente 



pollici. È in grado di prevedere risoluzio¬ 
ni fino a 1024x768, con refresh rate di 
75 Hz. Inoltre, la tecnologia Perfect 
Picture offre un display automatico a 
tutto schermo con un'eccellente qua¬ 
lità dell’immagine anche a bassa risolu¬ 
zione. Il consumo di energia è pari ad 
un terzo di quello dei tradizionali moni¬ 
tor CRT. Il 151AX è predisposto anche 
per tutte le applicazioni multimediali, 
quali ad esempio videoconferenze e 
telefonia tramite PC è infatti dotato di 
microfono e altoparlanti stereo 
Il Brilliance piatto è dotato di USB bay 
integrato per installare una porta di 
connessione USB opzionale Ciò rende 
il monitor compatibile in modalità 
plug&play con tutti i tipi di periferiche 
USB, consentendo la connessione 
immediata all'interno di un sistema 
USB II prezzo al pubblico è indicato in 
1 milione 980 mila lire (IVA esclusa). 


di ottenere immagini di qualità eccel¬ 
lente a ogni livello di risoluzione e in 
particolare a quelli più bassi. Unica nel 
suo genere, la tecnologia Perfect 
Picture offre 64 possibilità di regolazio¬ 
ne, collocandosi molto al di là di tutti i 
prodotti a 2 livelli di regolazione attual¬ 
mente in commercio. Inoltre, Brilliance 
151AX è dotato di un rivestimento pro¬ 
tettivo per lo schermo a cristalli liquidi. 

Il monitor a cristalli liquidi Brilliance 
151AX risulta molto più riposante per la 
vista. Il monitor offre colori brillanti e ad 
alto contrasto: è anti-riflesso e anti-sfar- 
falllo. Può essere dotato di una prote¬ 
zione optional in grado di evitare qual¬ 
siasi danno alla superficie a 
cristalli liquidi. Ciò si rivela 
particolarmente utile nel 
caso di uso in ambienti 
pubblici poco protetti. 

Inoltre, la possibilità di 
regolare il grado di inclina¬ 
zione e rotazione del 
monitor consente di otte¬ 
nere una posizione ottima¬ 
le di visione. Dal punto di 
vista tecnico, Brilliance 
151AX è un monitor TFT- 
LCD a matrice attiva con 
superficie visibile effettiva di ' 

15,1 pollici, paragonabile al 
tradizionale monitor CRT da 17 




Nokia 800Xi passa ai 18" 

Dal suo canto Nokia, che già aveva 
una sua linea di questo tipo, ha annun¬ 
ciato Il nuovo LCD 8 OOX 1 , un monitor 
piatto da 18,1 pollici basato su tecnolo¬ 
gia Super TFT. Il modello 8 OOX 1 arricchi¬ 
sce l'offerta attuale, già composta da 
Nokia 500Xa e Nokia 400Xa, rispettiva¬ 
mente da 15,1 e 14,1 pollici. L'angolo 
di visione sia orizzontale che verticale è 
di 160 gradi e la risoluzione massima di 
280x1024 Come per tutti i monitor 
Nokia, l'interfaccia utente di Nokia 
800XÌ e semplice e imme¬ 
diata: le funzioni di 
regolazione dell'Imma¬ 
gine vengono gestite 
attraverso la pressione 
e rotazione della mano- 
, pola NavyTMKey, dagli 
. On Screen Menu e 
: dalle barre di regolazio- 
li ne che guidano l'ope¬ 
razione. 

Il rapporto di contra¬ 
sto è di 200:1 e la 
luminosità di 250 
cd/m 2 assicurano unifor¬ 
mità luminosa e i 16,7 
milioni di colori garantisco¬ 
no immagini con colori ricchi 








■V>. 

« 


J. 


38 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 








e reali Nokia 8 OOX 1 è plug&play, e sup¬ 
porta lo standard VESA DDC2B. 

Il nuovo LCD di Nokia Display 
Products è stato appositamente studia¬ 
to per rispondere alle specifiche esi¬ 
genze degli ambienti finanziari come 
per esempio le trading e le dealing 
room. 

Grazie al suo design sottile 
(447x83x432 mml e all'estrema flessi¬ 
bilità del piedistallo, che permette di 
spostarlo avanti e indietro con grande 
facilità, Nokia 8 OOX 1 si rivela ideale per 
aree di lavoro che dispongono di poco 
spazio. 

Altra caratteristica che rende Nokia 
8 OOX 1 un'interessante postazione finan¬ 
ziaria è il dual input, che permette, ad 
esempio, di aggiornarsi sulle ultime 
notizie finanziarie e allo stesso tempo 
acquistare 0 vendere azioni. Esposto in 
anteprima assoluta in occasione di 
Smau '98, il monitor Nokia 800XÌ sarà 
disponibile nel primo trimestre del 
1999 

Posto d'onore: Sharp Pale, 

LCD da 42"! 

Anche Sharp ha presentato uno 
schermo piatto di nuova concezione. 
La tecnologia PALC (Plasma Addressed 
Liquid Crystal) è uno dei risultati con¬ 
creti degli sforzi spesi ogni anno da 
Sharp in ricerca e sviluppo. 

Questa rivoluzionaria tecnologia tro¬ 
verà a breve applicazione in televisori, 
grandi schermi, monitor per computer 
e in generale tutti i sistemi audio/video 
del XXI secolo. 

Il sistema PALC utilizza la tecnologia 
al plasma che, controllato dai tradizio¬ 
nali transistor TFT, funziona come inter¬ 
ruttore elettronico per l'illuminazione 
dei cristalli. In particolare, l'impiego del 
sistema ASM (Axially Symmetric-ali- 
gned Micro-cell-mode) consente di 
ottenere un angolo di visuale di almeno 
140° sia in orizzontale che in verticale. 
Sempre grazie al PALC, la luminosità è 
molto alta (400 cd/mq), e il contrasto è 
altrettanto elevato ( 100:1 ) anche in 
ambienti luminosi con 300 lux. 

Le immagini riprodotte dallo schermo 
a 42" Sharp sono di sicuro impatto ed 
efficacia, con una definizione e brillan¬ 
tezza mai immaginate prima d'ora. 


Per informazioni: 

Philips, 

Tel . 1021 67521 
Nokia, 

Tei 1021 95255252 

Sharp Electronics Italia. 
Tel. 102)895951 




Philips, l'USB è d'obbligo anche nei CRT 



Anche la gamma Brilliance si amplia, e con 
quattro nuovi modelli: nella fascia alta il 107 
MP da 17" ed il 109 MP da 19"; nella fascia 
alta il 105 MB e il 107 MB, rispettivamente da 
15" e 17" I primi due monitor, di alta qualità, 
offrono un'immagine caratterizzata da elevata 
risoluzione e nitidezza, con il 20 % in più di bril¬ 
lantezza, mantenendo al contempo un elevato 
livello di contrasto. I due modelli Brilliance 107 
MP e 109 MP supportano Windows 98, sono 
predisposti per il collegamento USB e sono 
dotati di sofware per la regolazione dei para- 
metn Customax 3.0. 

Brilliance 107 MP offre immagini prive di sfarfallio 
~ mm ad una risoluzione di 1600x1200 (a 75 Hzl, mentre il 
Brilliance 109 MP ha una frequenza orizzontale che raggiunge addirit¬ 
tura 1 107 kHz, riuscendo ad offrire una risoluzione di 1800x1350 (a 75 Hz), In alternativa, 
ad un refresh rate di 85 Hz, si ottiene una risoluzione ergonomica di 1600x1200 dot pitch 
dei due modelli di 0,26, in conformità con i piu recenti standard ergonomici ed ambientali 
fissati da TCO’95 e da E-2000 (lo standard svizzero per 1 consumi energetici). L'USB Bay 
incorporato conferisce al monitor una grande flessibilità e facilità d'uso e rappresenta 
senza dubbio una delle più importanti innovazioni nella tecnologia per 1 PC. 

I prezzi consigliati al pubblico sono di lire 1.140.000 (IVA esclusa) per il 107 e di lire 
1 595.000 (IVA esclusa) per il 109 

Citiamo in breve anche la fascia economica, dove - con I nuovi modelli 105 MB e 107 
MB - Philips estende la praticità dell'USB anche al mercato più attento al prezzo. 



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39 















Mr-irir-- 

■ H- vtf«* 


• SOFTWARE 


All'insegna del 2000 Microsoft annuncia 
Office 2000 Beta 1 e FrontPage 2000 


Sarà distribuito in 20.000 copie 
Office 2000 Beta 1, in edizione high 
end’ Premium, ad altrettanti utenti 
per sperimentare le funzionalità del 
nuovo prodotto. FrontPage 2000 sarà 
il complemento naturale di Office 
2000 e sarà più facile creare siti Web 
interattivi. Consentirà di lavorare 
nello stesso tempo su Internet e sul 
desktop. 


Una straordinaria antepn- \ 
ma delle applicazioni Office ' 

2000 , nate per mettere il 
Web al servizio di ogni uten¬ 
te, è stata effettuata a Milano 
da Microsoft nel corso di un 
incontro stampa. La nuova 
linea Office 2000 sarà disponibile in 5 dif¬ 
ferenti opzioni, ognuna delle quali inclu¬ 
derà una serie di tool appositamente 
selezionata per diverse tipologie di utente 
per semplificare gli acquisti dei consuma¬ 
tori. Microsoft ha inoltre annunciato 



Office 2000 Premium, la versione high- 
end che includerà Microsoft FrontPage 
2000 , il tool per la creazione e gestione di 
siti Web più venduto al mondo, e 
Microsoft PhotoDraw 2000, il nuovo 
software per la grafica aziendale. In 
breve, Office 2000 è la famiglia di 
software in grado di trasformare le appli¬ 
cazioni che transitano aH’interno di un'a¬ 
zienda in un patrimonio di risorse condivi¬ 
se a disposizione della produttività indivi¬ 
duale e di gruppo. Tutti gli applica¬ 
tivi di Office 2000 supportano in 
modo nativo il formato HTML e, 
grazie all'integrazione di Office 
con FrontPage 2000, è possibile 
creare e gestire in modo facile e 
flessibile i contenuti Web e par¬ 
tecipare con efficacia al proces¬ 
so di condivisione del lavoro. 

Le 5 versioni di Office 2000 saran¬ 
no: Microsoft Office 2000 Premium, che 
offre alle aziende una combinazione 
impareggiabile di strumenti per condivi¬ 
dere informazioni via Web, collaborare 
sugli stessi documenti via Internet, crea¬ 
re e gestire siti Web con grafica di alta 
qualità. Office 2000 Premium include 


Word 2000, Excel 2000. il Client di colla¬ 
borazione e messaggistica Outlook 2000, 
il programma di presentazione grafica 
PowerPoint 2000, il database Microsoft 
Access 2000, Publisher 2000 per rimpa¬ 
ginazione aziendale, alcuni strumenti 
software specifici per le PMI, FrontPage 
2000 e PhotoDraw 2000, che combina 
potenti funzionalità di foto-editing e di 
disegno in un singolo programma di faci¬ 
le utilizzo. Microsoft Office 2000 
Professional è basata sui punti di forza 
della più popolare versione di Office, 
viene ampliata con l'inclusione di 
Publisher 2000 e di alcuni strumenti 
software specifici per PMI Contiene 
Word 2000, Excel 2000, Outlook 2000, 
PowerPoint 2000, Access 2000, 
Publisher 2000. Microsoft Office 2000 
Small Business è stata creata apposita¬ 
mente per soddisfare le esigenze delle 
piccole imprese e offre gli strumenti 
essenziali per gestire ed effettuare nel 
modo piu efficiente ogni operazione 
aziendale. Microsoft Office 2000 
Standard e stata progettata per le orga¬ 
nizzazioni le cui esigenze di elaborazione 
si limitano alle funzioni di base. Fornisce 


Microsoft PhotoDraw 2000: un'unica soluzione per la grafica aziendale 

Il nuovo prodotto integra potenti funzioni di foto-editing e disegno in una singola applicazione che consente alle aziende 
di prodursi materiale grafico professionale e migliorare documenti stampati, presentazioni e pagine Web. 

Contemporaneamente all'annuncio di Microsoft Office 2000 e FrontPage 2000, la società di Ftedmont ha lanciato, sempre all'inse¬ 
gna del nuovo millennio, PhotoDraw 2000, che permette di raggiungere risultati sorprendenti con risparmi significativi per quanto 
riguarda le attività di training e di acquisizione delle costose consulenze grafiche. A differenza dei programmi esistenti, realizzati per 
grafici professionisti, PhotoDraw presenta un menu visivo che agevola gli utenti nella scoperta di tutte le funzionalità, sollevandoli 
cosi dalla necessità di dover imparare o ricordare complesse terminologie grafiche 
Inoltre, in seguito all'inclusione di oltre 20.000 elementi grafici e 300 template, gli utenti possono creare facilmente pulsanti, Ioghi 
aziendali e un'ampia gamma di produzioni grafiche. Con PhotoDraw, si possono editare e applicare effetti speciali (piu di 350) e tridi¬ 
mensionali, a fotografie, illustrazioni, clipart, figure e testi con pochi clic del mouse. Il prodotto aiuta a riutilizzare la grafica per realiz¬ 
zazioni diverse, come siti Web, presentazioni e materiali stampati: è infatti possibile importare i lavori grafici realizzati con 
PhotoDraw in programmi come Microsoft Word, PowerPoint, FrontPage, Publisher e altri ancora. Insomma tutta la grafica per l’a¬ 
zienda si trova ora in dn unico prodotto. 

In sintesi PhotoDraw 2000 offre: un potente 'image editing', Illustrazioni personalizzate o strumenti per disegnare a mano libera e 
colorare, effetti "clip art’, un wizard 'save for use' per salvare ogni grafico nel formato piu appropriato, la correzione automatica del¬ 
l'immagine per la correzione dell'effetto 'occhi rossi' nelle foto, rimuove effetti 'polvere', regola i colori, i contrasti, la luminosità E 
ancora esercitazioni on line e 'answer wizard', capacità di stampa 'intelligente, grafica Web che agevola la realizzazione di banner, 
pulsanti ed altro; supporto avanzato per macchine fotografiche e scanner digitali. Ampio il supporto a formato di file. PhotoDraw sup¬ 
porta oltre 20 formati di file grafici, inclusi BMP, JPG, GIF, TIF, PCD, PCX, WMF, EPOS, FPX e CDR 
La versione italiana di Microsoft PhotoDraw 2000 sarà disponibile entro il mese di febbraio 1999 e costerà intorno alle 
450/500.000 lire. 


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MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 










tA-iiirr 


• INTERNET 


0racle8i: il primo Internet 
database al mondo 


le applicazioni essenziali: Word 2000, 
Excel 2000, Outlook 2000 e PowerPoint 
2000. Infine, Microsoft Office 2000 
Developer è stato progettato per svilup¬ 
patori che realizzano soluzioni per perso¬ 
nalizzare, automatizzare e integrare 
Microsoft Office. Include Office 2000 
Premium, nonché strumenti per creare, 
gestire e implementare soluzioni con 
Microsoft Office. I gruppi di lavoro che 
faranno uso di Office 2000 potranno facil¬ 
mente creare e pubblicare documenti sul 
Web, mentre FrontPage 2000 - il tool di 
creazione e gestione di siti Web - per¬ 
metterà di. gestire integralmente il loro 
sito. L'insieme di questi due prodotti rap¬ 
presenta una soluzione completa per 
ogni esigenza di creazione e gestione dei 
siti, permette di posizionare gli elementi 
sulla pagina esattamente nel punto pre¬ 
scelto, di utilizzare FrontPage in modo 
che siano privilegiati determinati browser 
e di impiegare le piu recenti tecnologie 
Web, il tutto senza dover programmare. 
Con FrontPage 2000... 

a) è possibile editare codice HTML e 
script conservando l'ordine delle istruzio¬ 
ni e dei commenti, le maiuscole e gli 
spazi bianchi; 

b) il Dynamic HTML multi-browser e il 
CSS 2.0 possono essere applicati agli 
elementi della pagina, si può restringere 
l'operatività di tecnologie Web specifiche 
in base a browser predefimti o aggiunge¬ 
re script avanzati a pagine Web; 

c) FrontPage 2000 introduce 10 nuovi 
'temi' pronti per l'uso tra gli oltre 60 pro¬ 
gettati per l’utilizzo professionale; 

d) è possibile salvare i dati in un databa¬ 
se inserendoli da un modulo elettronico 
all'interno di una pagina HTML oppure 
incorporare facilmente query a database 
per visualizzare I dati all'interno di pagine 
Web senza codice di scripting. 

Quattordici nuovi tipi di report consen¬ 
tono agli utenti di diagnosticare rapida¬ 
mente e risolvere i problemi nell'intero 
sito Web e. Coltre, collaborazione sul 
Web, hyperlink automatici e Visual Basic 
for Applications 6.0,1 destinatari di Office 
2000 beta 1 parteciperanno inoltre al pro¬ 
gramma beta di FrontPage 2000, previ¬ 
sto in questi giorni di fine anno ’98. 
FrontPage fornisce un singolo eseguibile 
in tutti i paesi del mondo, un'interfaccia 
utente globale, un editing multilingua, il 
supporto roaming e la disponibilità in 15 
lingue: brasiliano, cinese tradizionale e 
semplificato, danese, olandese, inglese, 
finlandese, francese, tedesco, italiano, 
giapponese, coreano, norvegese, spa¬ 
gnolo e svedese. Il prodotto sarà disponi¬ 
bile nei primi mesi del 1999. 

Per informazioni: 

Microsoft. 

Tel 1021 703921, 
bvww.microsott.conVitalti 


La nuova piattaforma per sviluppo e 
implementazione di applicazioni 
mission criticai basate su Internet 
supporta nuove funzionalità di ela¬ 
borazione delle transazioni, data 
warehousing, utenza remota e alta 
disponibilità. 

'The Internet changes Everything’ 
(Internet cambia tutto): con questa 
frase proiettata sul grande schermo de 
'La Posteria’ di Milano, Oracle Italia ha 
presentato alla stampa l'unico Internet 
database oggi disponibile al mondo, 
Oracle8i. Ed è primo in tutto. Primo 
database Internet ad incorporare Java, 
primo JaVa server, 10000+ utenti/ser¬ 
ver compatibili con qualsiasi program¬ 
ma Java, prima 'Internet Platform' uni¬ 
ficata, primo database ad incorporare 
NT Webserver, primo database ad 
incorporare OfficeSystem. Tutti i dati e 
le applicazioni sono memorizzate nel 
database 

Oracle8i è una piattaforma basata su 
Internet che consente la gestione di 
qualsiasi tipo di dati da un server cen¬ 
tralizzato e l'accesso a questi da parte 
di qualsiasi Client, attraverso qualsiasi 
rete. Orac!e8i è progettato per sfruttare 
al meglio i bassi costi operativi di una 
struttura basata su Internet e Oracle 
stima che questa piattaforma consen¬ 
tirà costi operativi di circa un decimo 
rispetto a una tradizionale architettura 
client/server. Oracle8i è il cardine della 
piattaforma di Internet computing di 
Oracle e comprende Oracle Application 
Server 4.0 e strumenti di sviluppo spe¬ 
cializzati. Questa combinazione di tec¬ 
nologie consentirà alle aziende di 
disporre di una piattaforma informatica 
scalabile, affidabile e di costo contenu¬ 
to. E va dal mobile computing al clu- 
stér. Oracle8i ridefinisce la tecnologia 
del database declinandola in chiave 
Internet, combinando cioè la semplicità 
del paradigma Internet con la potenza 
del software Oracle. La base di questa 
tecnologia si integra con le nuove 
caratteristiche di Orac!e8i per indirizza¬ 
re le esigenze di prestazioni, business 


intelligence e accesso costante espres¬ 
se dagli utenti aziendali. 

Oracle ha annunciato tre nuove suite 
Internet Platform che consentiranno di 
semplificare lo sviluppo e l'implemen- 
tazione delle applicazioni sulla piattafor¬ 
ma Oracle8i. Vediamole. Suite di imple¬ 
mentazione 'On Oracle 1 : progettata per 
l'implementazione semplice e a basso 
costo di applicazioni di terze parti, que¬ 
sta suite comprenderò Oracle8i, Oracle 
Application Server e Oracle Developer 
Server e sarà resa disponibile ai partner 
sotto forma di licenza per singoli utenti; 
Suite Enterprise Developer: la soluzio¬ 
ne Oracle per lo sviluppo basato su 
modelli sarà aggiornata per compren¬ 
dere Oracle8i e nuove versioni di 
Oracle Developer e Oracle Designer; 
JDeveloper Suite: questa suite com¬ 
prenderà Oracle8i, Oracle Application 
Server e JDeveloper 2.0. 

Oracle8i è disponibile ai clienti in 
quattro versioni standalone: Oracle8i è 
la versione database di base e com¬ 
prende caratteristiche di base per 
buona parte delle applicazioni Windows 
NT e UNIX. Oracle8i Enterprise Edition 
aggiunge numerose caratteristiche e 
opzioni di punta per applicazioni mis¬ 
sion criticai di OLTP e data warehou¬ 
sing. Personal Oracle8i è un database 
di sviluppo per utenti singoli che sup¬ 
porta Windows NT. Windows 95 o 
Windows 98 e che comprende oggi 
tutte le opzioni e le caratteristiche della 
versione Enterprise Edition. Infine, 
Oracle8i Lite è un database Java per 
laptop, computar palmari e PDA in 
grado di sincronizzare i dati elaborati da 
questi apparecchi con i database azien¬ 
dali. 

Oracle8i e le Internet Platform Suite 
di Oracle saranno disponibili inizialmen¬ 
te per Solaris, seguirà poi la versione 
per NT e subito dopo la soluzione UNIX 
e Linus. Gli utenti attuali di Oracle7 e 
Oracle8 riceveranno un upgrade gratui¬ 
to a Oracle8i come previsto dai loro 
contratti. 

Per informazioni: 

Oracle Italia, 

Tel. 1021249591, 

Lwyw-orac/.0 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


41 














rVTTTTR 


• STRATEGIE 


Intel presenta prodotti e strategie 






brerebbe ancora maggiore nel 
settore PDA/WebTV, più che in 
PC e TV. In questa fascia, storica¬ 
mente trascurata da Intel, adesso 
ci sarebbe StringArm, il chip 
acquisito insieme alle altre attività 
di Digital. Il condizionale e d'obbli- 
go. poiché questa famiglia di pro¬ 
cessori. che nei discorsi dei rap¬ 
presentanti della mamma dei 
Pentium qualche volta viene 
omesso, è ritenuto ancora in fase 
interlocutoria, quindi non ne e 
certo il futuro. 

"Intel sta già andando verso le 
Internet Appliances". ha detto 
Otellim. "Le caratteristiche princi¬ 
pali di questi nuovi elettrodome¬ 
stici sono la semplicità d'uso e 
l’assoluta assenza di eredità tecni¬ 
che del passato. Oggi però i per¬ 
sonal a 500$ sono praticamente la 
fascia alta delle Internet Appliances. 
quindi Intel è in quel mercato". 

Il futuro, però, lascia presagire qual¬ 
che novità. La nuova roadmap, infatti, 
parla chiaro: i chip Intel a 32 bit conti¬ 
nueranno ad esistere Questa affer¬ 
mazione, ben chiara nelle illustrazioni 
della stessa casa madre, non era per 
nulla scontata 

In parte si può accostare all'afferma¬ 
zione ricorrente per la quale ci saranno 
marchi diversificati per i diversi settori, 
ma è comunque una chiara presa di 
posizione. La migrazione ai 64 bit non 
sarà quindi assoluta, e chi vuol inten¬ 
dere. intenda 


I responsabili dell'azienda 
parlano del Constant 
Computing, la convivenza dei 
32 e dei 64 bit e il programma 
di certificazione italiano. 


ovviamente a vano titolo. 

Fino al 2015 dovrebbe 
essere possibile andare 
avanti con la tecnologia 
attuale, in modo da rag¬ 
giungere i chip da 1 miliar¬ 
do di transistor, Poi si 
osserva che nel mondo 
oggi ci sono 250 milioni di 
computer anche qui ci 
stiamo avvicinando ad un 
miliardo di elementi. 

Il mondo dei PC cresce 
molto, ed è impropriamen¬ 
te comparato a quello dei 
televisori. Secondo le 
massime società d’indagi¬ 
ne, però, la crescita sem- 


Con una serie di iniziative tenu¬ 
tesi in varie parti d’Europa, il lea¬ 
der mondiale dei microprocessori 
ha divulgato la sua nuova strate¬ 
gia mondiale. Al di là di nomi e 
proclami, svariate sono le novità 
effettive, talvolta condite da qual¬ 
che sorpresa più o meno velata. 

Le questioni più strategiche 
sono state esposte da Paul 
Otellini, General Manager mondiale 
per architetture microprocessori e reti, 
nel corso di alcuni incontri con la stam¬ 
pa. Nel contempo sono state introdot¬ 
te molte innovazioni per gli assembla¬ 
tori italiani: la situazione del program¬ 
ma relativo ci è stata spiegata da Dario 
Bucci, responsabile del programma. 


Obiettivo 1 miliardo 


Nei discorsi dell'azienda di Santa 
Clara ricorre più volte la cifra di un 
miliardo, consueta per noi italiani, che 
pensiamo in lire, ma insolita per chi 
ragiona in dollari II traguardo in que¬ 
stione riguarda transistor e computer 


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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 























Arriva il Constant Computing 

Dopo il Network Computing, che ha 
generato una serie di epigoni, anche Intel 
ha uno slogan proiettato verso il futuro: è 
il Constant Computing 

L'osservazione che l'ha generato è la 
sostanziale inoperosità dei microproces¬ 
sori d'oggi, che restano fermi almeno il 
90% del tempo a disposizione. Si tratta 
d'uno spreco che può essere sfruttato 
per tante altre operazioni in background. 
Un esempio d’immediata comprensione 
è la compressione/decompressione dei 
dati, che se attivata su Internet in modo 
standard ridurrebbe di almeno il 30% la 
necessità di banda passante e Storage 
del mercato. Alla compressione si posso¬ 
no aggiungere tante altre attività analo¬ 
ghe. quali la ricerca di virus, i controlli di 
sicurezza, gli agenti per tecnologie push 
e pulì e quant’altro. Intel si sta impegnan¬ 
do in questa direzione, tracciando una 
rotta che - se avesse successo - potreb¬ 
be rappresentare una nuova rivoluzione. 

Certificatevi presso Intel 

E dalle strategie di lungo termine pas¬ 
siamo alla situazione italiana, che per 
Intel è contraddistinta da una forte pene¬ 
trazione nel mercato dei medi produttori. 
Nato nell'ottobre 1995, il programma dei 
piccoli e medi assemblatori, i cosiddetti 
IPI, è arrivato a maturazione. Oggi il 
numero di aziende partecipanti supera 
quota 1000, e comprende assemblatori 
che su base annua partono da 60 pezzi e 
giungono anche a 18 mila. La novità più 
recente è quella dei prodotti di rete, che 
comprende la line Inbusmess, ivi com¬ 
presa la e-mail Station. Non ne fa parte, 
invece, il kit videoconferenza Team- 
system, che va solo a rivenditori specia¬ 
lizzati É‘ poi partito a marzo il program¬ 
ma di certificazione mandando il System 
engineering per avere info su desktop e 
networking. Comprende 3 figure: il certi- 
fied integration specialist desktop/server, 
il certified integration specialist network 
e il solution consultant. I primi due sono 
per l'implementatore, il terzo è per lo più 
prevendita ma con forte expertise. Per 
ciascuna certificazione c'è un certo 
numero di esami o conoscenza propria o 
con acquisto da Intel. Ancora più recente 
- è partito ad ottobre - è il programma 
autorizzazione che si rivolge all'azienda e 
non all'individuo. 

Per farne parte servono almeno due 
Intel System Engineer che lavorino sotto 
lo stesso tetto. 


Per informazioni: 

Intel Corporation Italia Spa, 
Tel 1021575441. 
f.uv\v mtei convitaimna 



Per Intel il PC fa ormai parte della nostra vita 
per lo studio e il divertimento. 


Ed è vero! 


Un'importante ricerca della Doxa, condotta per conto di Intel Italia, ha dato 
risultati sorprendenti: il personal computer è come la televisione ed è prepo¬ 
tentemente entrato nella nostra vita di tutti i giorni, in ufficio come a casa. 
Nell'ultimo quadrimestre il mercato italiano dei computer domestici ha regi¬ 
strato una crescita tra le più alte in Europa. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Nel corso di una superaffollata conferenza stampa a Milano Intel Corporation 
Italia SpA ha reso noti I risultati di una ricerca realizzata nel mese dello scorso 
novembre dalla Doxa con l'obiettivo di valutare il grado di diffusione e l'utilizzo del 
PC nelle famiglie italiane. Secondo i dati emersi dallo studio/mdagine per l'87% 
degli italiani II personal computer fa ormai parte della vita di tutti i giorni come la 
televisione e l'84% pensa che il PC sia uno strumento essenziale per tutta la 
famiglia In particolare, gli italiani sembrano apprezzare soprattutto le nuove appli¬ 
cazioni possibili grazie ad Internet e considerano il computer uno strumento 
essenziale per lo studio e per il lavoro, (I dati presentati sono stati rilevati per 
mezzo di interviste telefoniche fatte nel mese di novembre ‘98 a 1014 adulti 
uomini e donne, di 15 anni e oltre, costituenti un campione rappresentativo degli 
abbonati al telefono in Italia, 95% degli italiani adulti). 

I punti essenziali della ricerca possono essere cosi sintetizzati: a) il 22% degli 
italiani ha un PC in casa mentre il 43% usa regolarmente o saltuariamente il com¬ 
puter (25% almeno una volta alla settimana): b) l'uso del PC è molto più diffuso 
tra gli uomini e tra i giovani (hanno usato almeno una volta il PC l'81 % dei giovani 
tra i 15 e i 24 anni e il 63% tra i 25 e i 34 anni); c) il 70% dei PC installati nelle 
famiglie italiane (che hanno in media quattro anni di vita, naturalmente i PC) ha 
una stampante e il 25% ha un modem, d) quasi la metà (45%) degli attuali utenti 
usa il PC solo o più spesso sul luogo di lavoro, il 30% a casa, il 14% a scuola e 
l’11 % altrove; e) nel corso dell'ultimo anno il 19% degli italiani adulti ha usato CD¬ 
ROM (6% per motivi di lavoro, 8% per motivi di studio e 9% per altri motivi) e il 
13% ha usato almeno una volta Internet (5% per lavoro, 4% per lo studio e 8% 
per altri motivi). Sorprendente 

Commentando i risultati dello studio, Stefano Spocci, Amministratore Delegato 
di Intel Italia, ha sottolineato come secondo la ricerca Doxa i principali utilizzatori 
di PC siano giovani professionisti e studenti. "Ciò dimostra che il PC non è più 
considerato solo un utile strumento di lavoro ma sta diventando un aiuto essen¬ 
ziale per stimolare la creatività, offrire nuove possibilità di intrattenimento, di 
apprendimento e favorire la comunicazione con amici e familiari sparsi per il 
mondo - ha detto Spocci. La potenza di un computer basato su processore 
Pentium II e la semplicità d'uso facilitano l'avvicinamento agli strumenti informati¬ 
ci da parte di un numero sempre crescente di persone". 

Questa tendenza è confermata dalla crescita eccezionale registrata negli ultimi 
quattro mesi dal mercato 'home' in Italia che secondo Dataquest (nov.'98) è stata 
una delle più alte a livello europeo 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999* 


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• ACQUISIZIONE 


di F. Fulvio Castellano 


145 milioni di dollari e Cisco acquisisce 
Selsius Systems 


Dopo l'importante accordo con Pace 
Micro Technology, produttore euro¬ 
peo di decoder digitali per trasmis¬ 
sioni via satellite, la casa di San 
José punta ora verso i sistemi PBX 
per telefonia ad alta qualità su reti 
IP. Luci e ombre su fatturato e utili 
'98. Lanciato il Global Networked 
Business. 


Particolarmente attiva su tutto il fronte 
del networking con accordi e acquisizioni, 
Cisco Systems ha annunciato nel corso 
di una conferenza stampa a Milano l’av¬ 
venuta acquisizione di Selsius Systems 
Ine. di Dallas, Texas, società all'avanguar¬ 
dia nella fornitura di sistemi PBX per 
telefonia high-end su reti IP. Quindi, dopo 
l’acquisizione strategica di AIC (American 
International Corporation) per la distribu¬ 
zione di accessi Internet su reti cable, 
con un investimento di circa 56 milioni di 
dollari e, forte della filosofia 'dalla rivolu¬ 
zione di Internet alla rivoluzione digitale’, 
in seguito al recente accordo siglato con 
Pace Micro Technology, il principale pro¬ 
duttore europeo di apparecchi digitali uti¬ 
lizzabili per la decodifica di servizi di tra¬ 
smissione via satellite e via cavo, arriva 
ora l'annuncio di un investimento di 
Cisco Systems pari a 145 milioni di dollari 
per assicurarsi i prodotti della Selsius 


Systems Ine. Questa acquisizione è un 
ulteriore tassello per la realizzazione della 
strategia Cisco che prevede l'integrazio¬ 
ne di voce, dati, video portando al 
mondo dei PBX e degli apparati telefonici 
tradizionali una tecnologia aperta e basata 
su standard. Questa tecnologia diverrà 
componente integrante della quarta fase 
di implementazione della strategia 
voce/dati/video di Cisco Systems. 

Gli apparati telefonici ed il software di 
gestione delle chiamate Selsius inizial¬ 
mente permetterà alle piccole e medie 
aziende ed alle sedi distaccate di migrare 
il traffico voce sulle reti dati. Cisco esten¬ 
derà quindi la tecnologia a tutto l'ambien¬ 
te campus e apporterà, inoltre, migliorie 
alla tecnologia per consentire l’imple- 
mentazione di applicazioni a valore 
aggiunto quali 'cali center' virtuali e 'mes- 
saging' unificato Selsius è stata fondata 
nel 1997 quale filiale di totale proprietà di 
Intercom Ine., che a sua volta è una 
società di proprietà di Lagardere SCA, 
azienda francese con un fatturato di 11 
miliardi di dollari. Dicevamo, nell'introdu¬ 
zione, delle luci e ombre di Cisco relativa¬ 
mente ai risultati finanziari del fiscal year 
'98, chiuso il 25 luglio scorso. Se l'azien¬ 
da fattura oggi 8,46 miliardi di dollari, con 
una crescita del 31%, e previsioni '99 di 
superamento di slancio della soglia dei 
dieci miliardi, risultati più che lusinghieri, 
Cisco deve cominciare a fare i conti con 
la frenata del suo mercato storico, i rou- 
ter di fascia alta, e affrontare una fase di 


• STRATEGIE 


MGE Italia entra nel mercato informatico 


La filiale italiana di MGE. secondo produt¬ 
tore mondiale di sistemi per la protezione di 
computer, applicazioni industriali e per tele¬ 
comunicazioni, ha concluso un accordo di 
distribuzione sul mercato informatico con 
Datamatic. MGE affianca così al tradizionale 
e consolidato mercato elettrico il 'nuovo' 
mondo dell’IT. 

Datamatic è l’ideatore della catena 
Wellcome, negozi in franchising per la ven¬ 
dita al pubblico di prodotti hardware, 
software, di accessori e di prodotti di consu¬ 
mo. Datamatic, con questa struttura, è un 


partner ideale per MGE in quanto permet¬ 
terà di raggiungere sia il mercato domesti- 
co/SOHO che le piccole e medie imprese. 
MGE si rivolgerà, quindi, ai rivenditori infor¬ 
matici attraverso i 10 cash-and-carry di 
Datamatic. Tutti i gruppi di continuità di 
MGE sono completamente 'plug&play’ con 
computer che supportano il nuovo sistema 
operativo Windows 98 di Microsoft. Basta 
semplicemente collegare un qualunque 
UPS a una porta seriale di un PC Windows 
98 e, grazie all'emulazione USB, il computer 
riconosce l'UPS e si configura automatica¬ 


transizione: la sfida è riuscire a mantene¬ 
re la propria vocazione storica, i router, 
pur aprendosi ai nuovi mercati della con¬ 
vergenza voce/dati e degli applicativi, con 
un occhio rivolto alle piccole e medie 
organizzazioni. Gli anni degli incrementi di 
fatturato dell'80% sono ormai finiti. Il sia 
pur notevole aumento di fatturato del 
31 % di quest'anno rappresenta bene o 
male quasi un dimezzamento rispetto al 
57% registrato nel '97. 

Chiudiamo con il lancio di un 'modello' 
di successo: il Global Networked 
Business. Il passo con cui evolve il mer¬ 
cato accelera rapidamente. I cicli di vita 
dei prodotti si accorciano. Le decisioni 
devono essere prese rapidamente In 
questo scenario l'accesso immediato alle 
informazioni è essenziale perché un'a¬ 
zienda possa rimanere competitiva e l'a¬ 
pertura e la globalizzazione dei mercati ha 
generato un altissimo livello di competiti¬ 
vità. Il modello Global Networked 
Business apre l'infrastruttura informativa 
di un'azienda a tutte le entità con cui que¬ 
sta si interfaccia, utilizzando la rete per 
ottenere un vantaggio competitivo: GNB 
significa ambiente aperto, collaborativo 
che supera le tradizionali barriere - fisiche 
e geografiche - e consente di avere 
accesso ininterrotto alle informazioni, alle 
risorse ed al servizi che un'azienda offre 

Per informazioni: 

Cisco Systems, 

Tel. 1039) 62951 


mente, predisponendosi a un'efficace 
gestione della qualità dell’alimentazione 
elettrica. Presentate due nuove prese di 
protezione delle apparecchiature: Pulsar CL 
e CL+, che permettono di collegare più 
apparecchiature alla rete di alimentazione e, 
allo stesso tempo, assicurarne la protezione 
contro sovraccarichi e cortocircuiti. 


Per informazioni: 

MGE Italia Spa, 
Tei 1039) 65.6051 


44 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 












Con Mind, leader mondiale del web hosting, la tua presenza in internet sarà esattamente come la 
vuoi tu. Ci sarà il tuo nome (www.nome.com) e avrai a disposizione i servizi più congeniali al tuo 
lavoro. Dalla più semplice e funzionale presentazione di un’attività fino al più evoluto sito aziendale 
con o senza extranet, dal negozio in rete fino all’utilizzo intensivo di applicazioni multimediali 
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News 

r umh b di F Fulvio Castellano 

Athena 2000 presenta "Merchant System" 
per soluzioni Web per le PMI 


PMI, per chi non lo sapesse, signifi¬ 
ca Piccole/Medie Aziende ed è pro¬ 
prio a loro che si rivolge Athena 
(Gruppo Fininvest) per l’offerta di un 
servizio sviluppato sulla piattaforma 
MCIS 2.0 di Microsoft. 


Affiancata dai propri partner Microsoft e 
OPS Interactive Marketing (un cali center 
di primaria importanza), la società Athena 
2000 ha presentato durante una confe¬ 
renza stampa a Milano il nuovo servizio 
'Athena Merchant System', la soluzione 
di e-commerce per le PMI, Il servizio, svi¬ 
luppato sulla piattaforma di commercio 
elettronico Microsoft Site Server 
Commerce Edition e sulla piattaforma 
MCIS (Microsoft Commercial Internet 
System), prevede la realizzazione del 
merchant (progettazione, realizzazione 
grafica e messa Online del sito e realizza¬ 
zione del catalogo elettronico), servizi di 
hosting e la gestione delle transazioni in 
modo sicuro e scalabile In seguito ai 
recenti accordi con Setefi del Gruppo 
Intesa, oltre ai pagamenti off-line tradizio¬ 
nali saranno disponibili metodi di paga¬ 
mento online tramite l'utilizzo di un 'Vir¬ 
tual POS' con carte di credito dei circuiti 
Moneta, Visa e MasterCard. L'offerta 
sarà inoltre completata da una serie di 
servizi post-vendita integrati con il Web 
(funzioni di Internet call-center, billing e 


delivery). In occasione del lancio di que¬ 
sto nuovo servizio, Athena 2000 offre ai 
propri clienti una soluzione 'entry level' a 
10 milioni di lire comprensiva della crea¬ 
zione del negozio virtuale, dei servizi di 
gestione e connessione ad Internet e 
delle transazioni online. Vediamo di capi¬ 
re meglio gli operatori in scena. Athena 
2000 è l'ISP (Internet Service Provider) 
del Gruppo Fininvest, nata nel '95 come 
fornitore di soluzioni globali per aziende 
che utilizzano la rete Internet 
Quest'anno fatturerà attorno ai 4,5 miliar¬ 
di di lire, il doppio rispetto al '97 Si tratta 
di una società attiva nel mercato Internet, 
e-commerce, per risolvere le problemati¬ 
che delle medie/piccole aziende per 
'accedere' su Internet - le quali non 
hanno normalmente un cali center all'In¬ 
terno, per non parlare poi di magazzini di 
stoccaggio e smistamento prodotti e/o 
altro. Questa è stata l'occasione per 
Microsoft per presentare MCIS versione 
2.0. E' la piattaforma Internet completa 
per i servizi di Web hosting, commercio 
elettronico e di rete. La nuova piattafor¬ 
ma si basa sull'architettura della versione 
1.0. Hanno collaborato con Microsoft alla 
progettazione di MCIS utenti come MCI, 
British Telecom, KPN Telecom, Time 
Warner Cable, ComCast, DIGEX, 
Telecom Italia e Canal Plus Spain MCIS 
2.0 aiuterà le terze parti e i fornitori di ser¬ 
vizi commerciali online a soddisfare la 
crescente domanda di outsourcing per la 
gestione di numerose applicazioni azien¬ 
dali, riducendo nel contempo i costi deri¬ 


vanti dai servizi di Web hosting. MCIS 
2.0 include le seguenti funzionalità 
Membership System, Community 
Services, Streaming Media Services, 
Network Access Support, Web Site 
Hosting Services e una piattaforma com¬ 
pleta per e-commerce, site server 3.0 
Commerce Edition. MCIS 2.0 fa parte 
della famiglia di prodotti server Microsoft 
BackOffice e si basa sul sistema operati¬ 
vo Microsoft Windows NT Server 4.0 
con Microsoft Internet Information 
Server 4.0. 

Chi è Athena 2000? E' una ISP la cui 
'mission' è quella di fornire alle imprese 
servizi totali di siti Web su Internet. I ser¬ 
vizi offerti sono: realizzazione (Internet 
Web Farmer), hosting (Internet Web 
Center), gestione transazionale e di inter¬ 
facciamento (Internet Broker Service), 
gestione ordini online e fatturazione, 
stoccaggio e consegna prodotti 
(Fullfillment), gestione post-vendita 
(Internet Customer Servizi) Il Virtual POS 
è: transazione online sicura per carte di 
credito, accordi con Setefi, Virtual shop 
come negozio reale, crittografia, SSL E 
non poteva mancare, visto che siamo in 
casa Fininvest, Italia Uno Team, che sarà 
lo store del Merchant System di Athena 
Servizi 2000, attraverso Albacom, insom¬ 
ma come dire tutto fatto in casa, ma 
tutto operativamente perfetto. 

Per informazioni: 

Athena 2000, 

Tel. (0391 6859999 


• ACQUISIZIONE 


di F. Fulvio Castellano 

_ 


GartnerGroup acquisisce Mentis Corporation 


GartnerGroup Ine. ha annunciato l'acquisi¬ 
zione di Mentis Corporation, la società di 
ricerca leader nel mondo nella valutazione di 
tecnologie ICT nell'ambito del settore dei 
servizi finanziari. L'acquisizione, la cui opera¬ 
zione era iniziata da tempo, è ora completa¬ 
ta, ma gli estremi dell'accordo non sono 
stati resi noti Con sede a Dtirham, Carolina 
del Nord, Mentis Corp. amministra un por¬ 
tafoglio di ricerche, sia possedute diretta- 
mente sia in consorzio con altri, basate su 


migliaia di indagini ed interviste ad alti diri¬ 
genti di istituzioni finanziarie internazionali 
ed ai fornitori leader di tecnologie avanzate. 
I loro programmi coprono le procedure IT 
correnti, le offerte dei concorrenti e le pro¬ 
blematiche e loro tendenze di quel dato set¬ 
tore. 

Jim Moore, fondatore di Mentis Corp. è 
ora diventato Vice Presidente dei Financial 
Services di GartnerGroup Ine. Giorgio Zoppi, 
Group Vice President GartnerGroup Europe 


e Presidente e Amministratore delegato di 
GartnerGroup Italia, ha commentato cosi 
l'acquisizione: "Questa operazione rafforza 
il posizionamento di GartnerGroup nel setto¬ 
re dei mercati verticali, confermando l'atten¬ 
zione verso il mercato dei servizi finanziari, 
area ad alto potenziale di crescita. " 

Per informazioni: 

Gartner Group, 

ImVw gsnngnMQ 


46 


MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999 



















CounterSign ™ 

Sicurezza con 

F-Secure 

Anti-Virus 

La rivoluzionaria Tecnologia 
CounterSign (Ini) è la prima 
architettura antivirus multistrato 
che esegue analisi simultanee 
utilizzando molteplici motori 
di scansione e metodi diversi. 

Superiorità di F-Secure Anti-Virus: 

Installazione e amministrazione centralizzata 

Aggiornamenti giornalieri 

F-Secure Macro Control permette l'utilizzo di 
macro approvate e cancella o disinfetta le 
macro sconosciute 

F-Secure Anti-Virus per Firewalls controlla i file 
prima che vengano trasferiti attraverso la rete 

F-Secure Mail Gateway intercetta i virus contenuti 
nei messaggi E-mail 

F-PROT Professional con la 



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Primo antivirus con funzioni di 
amministrazione di rete, Primo motore 

di scansione in tempo reale, La rivoluzio¬ 

naria Tecnologia CounterSign(tm) 

Distributore per l'Italia: 


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May 1996 Review DOS: Winner 8/96 SECURE Computing thè Editor s Choice Computer Bild: Price- 
Quality Winner > Virus Research Unii lab Test Success VTC Virus Test Center: Winner 2/97. 


DATA FELLOWS http://wwwDataFellows.com/ 



nR»w» 


EVENTI 


di F. Fulvio Castellano j 

Futurshow 2999 raddoppia e nasce 
"Business to Business" Show 




portare all'avvio di un canale televisivo 
tematico: FuturChannel. Forte del risul¬ 
tato raggiunto in tempi brevi, Futur¬ 
show, per la prossima edizione in 
calendario da venerdì 9 a lunedi 12 apri¬ 
le '99 presso la Fiera di Bologna, 
annuncia il raddoppio con la nascita di 
un secondo salone rigorosamente 
riservato alle aziende. Business to 
Business. Ancora una volta, la formula 
messa a punto da Sabatini Group (che 
sigla Futurshow sin dalla nascita), è del 
tutto innovativa. Professionisti e opera¬ 
tori, accreditati di uno speciale 'pass’, 
avranno a Business to Business una 


E' stata annunciata alla stam¬ 
pa l'edizione 99 della mostra 
“chi non c'è non ci sarà" di 
Bologna che si terrà 
dal 9 al 12 aprile... 2999, per 
dirla con gli organizzatori. 

Con la stessa data si terrà la 
prima edizione di 
Business to Business': le due 
mostre occuperanno un’area 
di 46.000 mq. 

Visitatori del '98: 349.000. 


Sembra che mentre tutti 
attendono l'anno 2000, Futur¬ 
show, il salone del futuro che si 
svolge annualmente alla Fiera di 
Bologna, è già proiettato nel... 

Quarto Millennio, si fa per dire. 
Stiamo parlando di una manife¬ 
stazione dedicata ai prodotti e ai 
processi della tecnologia che 
stanno cambiando il nostro 
modo di vivere, forse il più 
profondo mai riscontrato nella 
storia dell'umanità II successo 
di Futurshow. che nella passata 
edizione ha registrato 349.000 
presenze e ben 1977 giornalisti, nasce 
dall'aver colto in tempo la necessità 
delle aziende di avere a disposizione 
uno spazio fieristico che. è concepito e 
strutturato per essere un veicolo di 
comunicazione molto forte 
Futurshow 2999 sarà infatti una sorta 
di set televisivo dal quale andrà in onda 
il futuro, ovvero quanto accade all'inter¬ 
no del salone espositivo. Presentazione 
di nuovi prodotti, testimonianze di ospi¬ 
ti e di visitatori, incontri e interviste. E’ 
questo il primo passo di un progetto 
che dalle opportunità offerte dalle tec¬ 
nologie di trasmissione satellitare può 


panoramica completa di tec¬ 
nologie, applicazioni e servizi 
all'avanguardia per la gestio¬ 
ne delle attività aziendali. 

'Pane per i tuoi denti' è. 
invece, lo slogan che accom¬ 
pagna la pubblicità di lancio 
della manifestazione ideata 
da Maurizio D'Adda e che 
impegnerà un investimento 
di 9 miliardi di lire e pianifica¬ 
ta per apparizioni su stampa 
quotidiana e periodica, affis¬ 
sioni, radio televisione e 
mezzi online. 

L'immagine pubblicitaria di 
quest'anno, che forse nell'i¬ 
dea degli autori voleva esse¬ 
re allegorica e allusiva,, è 
forte, aggressiva, un po' pro¬ 
vocatoria. 

Il futuro, secondo D'Adda, è 
una donna metallica che si 
nutre di un hamburger ripie¬ 
no di tecnologia (technologi- 
cal trash, direi). Speriamo che 
colpisca e contribuisca a un 
dibattito su quale futuro 
costruire il futuro. 

Durante Futurshow saranno 
passati in rassegna i prodotti 
dell'IT che entrano nella 
nostra vita, sia domestica 
che professionale. 

Casa, formazione, lavoro, 
trasporti, salute, sicurezza, 
denaro: sono questi soltanto alcuni 
aspetti della quotidianità che saranno 
toccati da un fittissimo calendario di 
incontri, convegni, workshop, momenti 
di spettacolo. 

Ritorneremo su questa manifestazio¬ 
ne poco prima di aprile per aggiornare i 
nostri lettori delle ultime novità che 
vedremo a Bologna dal 9 al 12. 


Per informazioni: 

Futurshow. 

Ivv’.vn,' il 


48 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 














Compatibile 


in qualità " tartina" In una sala pianta 
Italia, Ausilio a la Svinola, Germania, 
Olanda, Lussemburgo, Belgio, Danimarta, 
Franila ot Spangnia 
Oltre 2.000 pianto di citta 
Oltre 1.000.000 km di strado 


' .'/-«r*p^ ^ 1 

'Microsoft’ Windows'95/ 98 
e Windows NT 


Zoom GooSkop 1 


Fino a 100 formato intermedio * Ottimlnailono dolio soquonia lino o 20 stazioni 
Profilo del voltolo o del pilota • Esclusione di strado o lodo 

'W. r-i, 


Elonco doi percorsi ottimizzabile • Indicazione dei tipi di strado 
Norme di sensi obbligali o strade a senso unico 


Ricorca con CAI* località, frazione o via 
Oltre 150.000 località registrato 


Importazione semplice • Filtro Indirizzi 
Visualizzazione diretto dogli indirizzi sulla pianta 


Automatica e interattiva 


Controllo postale 

Suggerimento in caso di indirizzi non univoci) 


IO Paesi 


Pertorsi professionali 


Destrizione del pertorso 


Bontà dati totalità 


Bontà dati indirizzi 















• MANIFESTAZIONI 


di Leo Sorge 


Omat '98, documento elettronico e firma digitale 


La strana coppia sta facendo 
convergere un mercato che si 
preannuncia ricchissimo. 
Grandi aziende e Pubblica 
Amministrazione imporranno 
un nuovo modo di operare. 


Per la convergenza di motivi tec¬ 
nologici e normativi, nell'ambito 
della gestione elettronica del docu¬ 
mento stanno convergendo molti 
mercati importanti. La memorizza¬ 
zione dei dati, il workflow e la sicu¬ 
rezza sono quelli che meglio si 
identificano, ma altri ne esistono, 
per tutte le fasce di utenza 
che vanno dal professioni¬ 
sta alla Pubblica Ammini¬ 
strazione centrale. Se si è 
giunti a questo punto, 
però, non è solo per il 
messaggio contenuto nel¬ 
l'idea dell'archiviazione 
ottica del documento, che 
pure risolve problemi d'in¬ 
gombro e di consultazio¬ 
ne Altri fattori critici, che nel 
tempo sono andati avanti, 
hanno contribuito a dare rilevanza 
al documento digitale: la rete, il 
workflow, l'interfaccia grafica 
La rete locale e geografica ha messo a 
disposizione l'infrastruttura per rendere 
volatili le parole in formato elettronico, 
che quindi - grazie al GED e alla firma 
digitale - possono effettivamente esse¬ 
re trasmesse con la necessaria legge¬ 
rezza. In questo settore sta festeggian¬ 
do il decennale Omat, la rassegna pen¬ 
sata e voluta nel 1988 dalla ITER. Nei 
suoi stand si trovano le soluzioni per 




tutte le piattaforme, siano 
Microsoft, Unix o NetWare: 
si passa dal pacchetto 
per tutti, ma professiona- 
[ le, alla soluzione più 
^ impegnativa, si com- 
™ prendono le strategie 
dei grandi integratori e 
le differenze tra una 
piattaforma proprietaria 
ed una industriale. A 
■ questo evento romano 
farà seguito il più tradi¬ 
zionale appuntamento milanese, 
che si terrà dal 10 al 12 marzo presso il 
Centro Congressi Milanofiori di Assago. 

Le risultanze principali del settore 
sono state fotografate dalla ricerca 
1998 sulla Gestione Elettronica 
Documenti m Italia, di Vincenzo 
Gambetta e Luciano Cantoni, presenta¬ 
ta a Roma il 4 Novembre 1998. Stefano 
Pigliapoco, vicepresidente del Centro 
Studi CESTRID di Pesaro, ha sottolinea¬ 
to le cinque funzionalità di base di un 
sistema avanzato di gestione dei docu¬ 


menti della Pubblica Amministra¬ 
zione protocollo informatico, 
gestione dei flussi documentali, 
gestione dei procedimenti ammi¬ 
nistrativi, archiviazione su suppor¬ 
ti ottici ed accesso a dati e docu- 
— menti con un browser Web. 

fi II documento informatico 

Il cammino verso il riconosci¬ 
mento della validità giuridica del 
documento informatico è stato 
lungo, ma adesso l'Italia ha una 
normativa con qualche vantaggio 
su tutti gli altri. Partito con la 
legge Bassanim 15 marzo 1997, 
n. 59, articolo 15 comma 2, è 
giunto alla Deliberazione AIPA 30 
luglio 1998, n. 24, e al successivo 
Schema di DPCM, pubblicato anche sul 
Web dell'AlPA. 

Rendendo possibile la condivisione di 
informazioni e messaggi, di fatto impo¬ 
ne un qualche livello di gestione del 
flusso dei dati, quindi dell'opera e del¬ 
l'operosità di ciascuno degli addetti E' 
giocoforza andare verso una organizza¬ 
zione sempre più spinta, che non può 
fare a meno del documento originale, 
che in formato elettronico viene tra¬ 
smesso da solo o come fascicolo 

Anche in quest'ottica, quindi, è il 
documento elettronico stesso a genera¬ 
re la necessità del workflow, ed è il for¬ 
mato digitale del documento a fungere 
da involontario ma fondamentale orga¬ 
nizzatore del lavoro. 


Per informazioni: 

ITER. 

Tel 102)283 1161. 


L'AIPA DEVE DEFINIRE. 


. REGOLE TECNICHE IN MATERIA DI 
FORMAZIONE E CONSERVAZIONE 
DEI DOCUMENTI INFORMATICI 
(ART IH. C 3) 

> NORME TECNICHE PER LO SVILUPPO 
DEI SISTEMI INFORMATIVI DELLE f 
PPAA (ART 211. C II 


I Evoluzione del Menalo GED in 
I tal ut 

IW7 IM cr.n 

Mdtf. r** MAI. «V- MAL W9» WT 

ti-*.™ «*?» si .«h usate r.os irj?« iws sus 
WI*." ««,•'. T5JK 2-VV. 100,451 33.J». 3JS 

feriti 2I.9H 2M.I49 UJS 1S1W -V* 

TOTAL* 351/M| J1JN 444.7J4 VASM rjH 27.0** 


Motivazioni per V adozione di un 
sistema di Cil I) 

Unti Provvisori 



50 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 







































Indice iCOMP 2.0 


IL massimo della 
tecnologia al 
miglior prezzo 


HIGHSCREEN 


XD SkyMIDI 450 V 

Intel' Pentium II processor 
450 MHz con 512K cache 
Tecnologia BUS a 100 MHz 
con Chipset Intel' 440 BX 
64 MB 100 MHz SDRAM 
Scheda Video ATI XPERT98 
RAGE PRO 8 MB con 2x AGP 
8 GB Ultra DMA HDD 
CD ROM 32X 

Scheda Audio PCI 3D Sound 
Case ATX MidiTower 
Mouse e tastiera Italiana 
105 tasti per Windows 
Software MS Windows 98 
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fino al 2000 Internet + e-mail 
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sono sulle Pagine Gialle e sulle Pagine Utili 
Mondadori alla voce "Personal Computer". 

Il catalogo in rete: Iwww . vobi S . i ti 


OBIS 


La prima catena europea dell'Informatica I MICROCOMPUTER 
































News 


MACINTOSH 


• NOTEBOOK 


wu 

• SOFTWARE 



Nome in codice "PI" Xenofex: gli effetti speciali per Photoshop 


Si fanno sempre più insistenti le notizie 
su quello che sarà il nuovo PowerBook di 
fascia bassa di casa Apple. 

Il progetto, conosciuto con il nome in 
codice "PI", ha scatenato i curiosi di 
mezzo mondo e i vari siti di indiscrezioni 
fanno a gara per riportare giornalmente 
notizie in esclusiva, ma l'operazione iMac ci 
deve far ricordare con quale segretezza il 
computer era arrivato alla presentazione, e 
quante false notizie erano state fatte circo¬ 
lare per coprire la realtà 

Comunque ad oggi vi riportiamo quelle 
che dovrebbero essere le specifiche del 
nuovo "piccolino" 

PI dovrebbe essere basato su processo¬ 
re G3 a 300 MHz, alcune fonti affermano 
che potrebbe essere una versione senza 
cache di secondo livello, ma la cosa sareb¬ 
be improbabile. 

Il monitor da 12" a matrice attiva sarà 
pilotato da una scheda ATI con 2 MB di 
VRAM, per una risoluzione fino a 1024x768 
a milioni di colori 

Le interfacce a disposizione saranno sicu¬ 
ramente due USB e quasi sicuramente una 
o due FireWire; nessuno parla di una porta 
IrDA, montata ormai standard sui nuovi 
Macintosh, ma la cosa ci sembra veramen¬ 
te improbabile, cosi come l'assenza di 
alloggiamenti per PCMCIA 

Eliminato definitivamente il drive, PI sarà 
equipaggiato con un disco ATA-3 IDE da 4 
GB e un CD-ROM 20x mentre il lettore 
DVD sarà opzionale. Poco si sa delle linee 
che potrebbero richiamare quelle tondeg¬ 
gianti dell'eMate, il fratello maggiore di 
Newton andato ormai definitivamente in 
pensione, realizzato in materiale traslucido 

Alcune fonti assolutamente incontrollate 
avrebbero rivelato che Ellison, membro del 
consiglio di amministrazione di Apple, 
avrebbe detto che i Portatili potrebbero 
essere addirittura due: quello appena 
descritto si andrebbe a collocare in una 
fascia di prezzo tra i 1.500 e i 1 800$, men¬ 
tre uno più piccolo, simile a Newton, 
andrebbe a lottare nella fascia dei palmari 
da 500$ Comunque per saperne di più 
dovremo aspettare fino alla metà del 1999, 
a meno che il buon Steve non ci riservi 
qualche sorpresa. 


Per informazioni: 

Apple Computer. 
Tel. (021273261. 
frvmv appiè, coni 


Pico ha annunciato la disponibilità di 
Xenofex 10 di Alien Skin, la software 
house realizzatrice del famoso EyeCandy, 
un plug-in per Photoshop e compatibili. 

Xenofex raggruppa, in un'interfaccia sem¬ 
plice come consuetudine per Alien Skin, 16 
effetti speciali che vanno dal "Lampo", per 
disegnare fulmini intorno alla selezione, al 
"Terra Arida" che con effetti di chiaro/scuro 
simula le crepe sul terreno, dal "Bandiera" 
che con un effetto di rendering 3D simula 
una bandiera al vento, al "Deterioramento" 
che simula un effetto di invecchiamento 


organico e sgretolamento. Nell'interfaccia 
si hanno a disposizione comandi semplici e 
immediati, il cui effetto è valutabile con 
un'anteprima in tempo reale modificabile 
sia nelle dimensioni che nello zoom. Nel 
CD sono presenti oltre 160 configurazioni 
predefinite e modificabili per semplificare 
ancora di più l'uso del software 

Per informazioni: 

Pico. 

Tel 10522)5 12332, 

|WWW pico~i\ 


• HARDWARE 


Come masterizzare con iMac 


Allo SMAU aveva presen¬ 
tato il primo disco rigido 
con intefaccia USB ed 
ora. sempre prima sul 
mercato, annuncia un'u¬ 
nità laser RW sempre USB 
Stiamo parlando di LaCie e del 
suo USB CD-RW, un masterizzatore 
riscrivibile appositamente studiato per 
iMac, con una velocità di scrittura e riscrit¬ 
tura di 2x, che riesce comodamente a lavo¬ 
rare con il relativamente basso transfer rate 
dell'USB. Ricordiamo che le unità RW pos¬ 


sono masterizzare normali CD ma 
anche speciali CD riscrivibili 
più volte e leggibili con 
normali lettori multiread 
Il LaCie USB CD-RW 
sarà disponibile nel 
primo quadrimestre del 
1999 e conterrà i software DirectCD e 
Toast. 

Per informazioni: 

LaCie, _ 

|.vvviy \-ir.y i.yiT 



• SOFTWARE 


GameSprockets dalla tomba alla gloria 


Era uno dei progetti decapitati dal vecchio 
management, ma al suo ritorno Steve Jobs 
lo ha immediatamente rispolverato e rinvi¬ 
gorito. Stiamo parlando dei GameSpro¬ 
ckets, una serie di estensioni del sistema 
operativo che facilitano il lavoro dei pro¬ 
grammatori di giochi. 

Già da uno dei suoi primi discorsi Jobs 
aveva spiegato che era sua intenzione sup¬ 
portare e invogliare lo sviluppo e il porting 
di software ludico su Mac, perché ritiene 
questo mercato importantissimo per la dif¬ 
fusione del personal computer in ambiente 
domestico Ecco allora l'uscita della nuova 
versione di queste estensioni che sono arri¬ 
vate alla release 1.5. La nuova suite contie¬ 
ne: SoundSprocket 1.0 per il supporto del 


3D sound su sistemi con due soli altopar¬ 
lanti; NetSprocket 111 che consente l'abi¬ 
litazione del multiplayer via rete AppleTalk o 
TCP/IP; InputSprocket 1 4, per il supporto 
di joystick, volantini, pad ed altre periferi¬ 
che; e infine il DrawSprocket 1.1,4, che 
contiene tutte le istruzioni per facilitare l'ac¬ 
celerazione grafica, la configurazione del 
monitor ed altre funzionalità per la grafica. 

La nuova versione dei GameSprocket è 
scaricabile all'indirizzo ftp.apple.com/deve- 
loper/Games. 

Per informazioni: 

Apple Computer. 

Tel. (021273261, 
ivww appiè.coni 


52 


MCmicrocomputer n. 191 -gennaio 1999 





























• HARDWARE 


"Yosemite'' e "El Capitan" 


Quando leggerete queste righe tutto sarà 
già ufficiale, in quanto la presentazione dei 
nuovi PowerMacintosh avverrà in grande 
stile al MacWorld di San Francisco in pro¬ 
gramma ad inizio gennaio; per ora quelle 
che possiamo raccontarvi sono, come al 
solito, le indiscrezioni dei vari MaCity 
Iwww.macny mi MacProf (www.mac- 
prof,corri), Applelnsider (www.applemsi- 
der.com) e MacOS Rumors (www.maco- 
srumors.com). 

Quasi certa la configurazione dell'hardwa- 
re Yosemite (nome in codice dei nuovi 
PowerMac) dovrebbe essere basato sulle 
ultime versioni del G3, con clock da 300 a 
400 MHz, per arrivare verso metà anno a 
450 e 500 MHz; la scheda sarà a 100 MHz 
con cache di 512k e 1 MB ratio 2:1. 

La scheda figlia sulla quale è montato il 
processore sembrerebbe avere lo stesso 
ZIF socket della serie Gossamer (quella 
degli attuali PowerMac), questo farebbe 
pensare che le schede possano essere 
interscambiabili. 

Le ROM dovrebbero seguire il disegno 
dell’iMac: 1 MB hardware e 3 MB in RAM 
caricabili da disco rigido, una configurazio¬ 


ne che comporterà un immediato aumen¬ 
to delle prestazioni, al punto che le schede 
Yosemite a parità di clock potrebbero esse¬ 
re all'incirca il 20% piu veloci delle attuali 
Gossamer. 

Per la RAM saranno presenti 4 slot per 
DIMM SDRAM per un totale massimo di 1 
GB. L'espandibilità dovrebbe essere garan¬ 
tita da tre slot PCI a 64 bit 33 MHz compa¬ 
tibili 16 bit, un quarto slot a 66 MHz sarà 
dedicato alla scheda video ATI RAGE 
128GL con 16 MB di SGRAM, sulla quale 
potrà essere montato optional un decoder 
MPEG2 per il DVD. 

Sicura la presenza per l'interfacciamento 
esterno di due porte USB e un'interfaccia 
Ethernet 10/100 Base-T, che dovrebbero 
essere affiancate da due FireWire a 400 
Mbps e una porta ADB, mantenuta piu per 
la compatibilità con i monitor AppleVision 
che per le periferiche di input, e una IrDA a 
4 Mbps 

Niente SCSI quindi, che potrà comunque 
essere aggiunta mediante una scheda PCI. 
L'hard disk principale sarebbe collegato ad 
un'interfaccia UltraDMA da 33 MB/s (com¬ 
patibile con i poco costosi dischi del 


mondo Wintel), mentre CD-ROM e DVD 
ad una ATA-3 e saranno rispettivamente un 
24x e un 4x. 

Una nota particolare per la ventola di raf¬ 
freddamento: sembrerebbe a velocità 
variabile per ridurre al minimo il rumore. 

Buio fitto infine per il case, nome in codi¬ 
ce El Capitan (dal nome di un monolite gra¬ 
nitico che si innalza per più di mille metri 
sulla Yosemite Valley): Jobs avrebbe detto 
che se una sola foto o disegno fosse circo¬ 
lato, molte teste sarebbero cadute! Le uni¬ 
che notizie a disposizione parlano di linea 
innovativa in materiale traslucido blu scuro: 
il case sarebbe composto da varie parti col¬ 
legate tra di loro, parti facilmente sostituibi¬ 
li con altre e questo aprirebbe un nuovo 
mercato di accessori e finiture. La tastiera 
USB ricalcherebbe linea e tecnologia con 
molle a X di quella dell'iMac, cosi come il 
mouse, che avrebbe comunque una forma 
più professionale. 

Per informazioni: 

Apple Computer, 

Tel <02)273261. 

Iivmv anple con\ 


• SOFTWARE 


Bookcase SE 

Di cose strane su Internet ne abbiamo 
incontrate veramente molte, ma questa 
potrebbe tranquillamente partecipare ad un 
eventuale concorso di stravaganza. Di cosa 
si tratta? No non è un nuovo Macintosh, né 
tantomeno un compatibile o un modello di 
un'altra marca. Si tratta solamente di un kit 
per trasformare il vostro PowerBook in un 
desktop dalla linea sottile e poco ingom¬ 
brante. Il case che contiene la CPU e il 
display è di soli 340x272x70 mm e ricorda, 
nel frontale, le linee del mitico Macintosh 
SE, mentre il contenitore della tastiera fa 
somigliare quest’ultima a 
quella dell'iMac. Il kit è 
completo di tutte le parti e 
delle istruzioni per smonta¬ 
re il vostro PowerBook in 
mille pezzi e rimontarli 
dentro i nuovi alloggia¬ 
menti. 





Per informazioni: 

uchishiba.co.jp/aboutbc. html 


KPT avanti forza 5 

MetaCreation ha annunciato 
il rilascio della versione 5 dei 
famosi Kai’s Power Tools, 
set di plug-in da utilizzare con 
Photoshop. 

KPT 5 mette a disposizione 
di illustratori e designer dieci 
nuove applicazioni divise in 
3D real-time tool, trasforma 
zione di particelle e effett 
nebbia. 

Tutta l’interfaccia è stata ridi- 
segnata per permettere agli 
artisti di avere un maggiore e 
più facile controllo, 

I nuovi effetti sono: 

ShapeShifter, crea aree e oggetti 
con riflessi lenti, luci, riflessi metallo, ecc.; 
Orb-it, esplode l'immagine sorgente in 
migliaia di sfere con riflessi e luci, utilissi¬ 
mo per creare bolle di varia densità e gran¬ 
dezza e distorsioni da acqua; FiberOptix, dà 
aH'immagine selezionata un effetto tappe¬ 
to con le fibre regolabili; Blurrr, una suite 
professionale composta da nove effetti 
inclusi i classici zoom e spin, tutti hanno il 
preview in tempo reale e la precisione dei 



64 bit colore; Noize, una 
grossa collezione di distur¬ 
bi, una buona fonte per la 
generazione di texture e 
altri effetti; RadWarp, 
distorce l'immagine e crea 
effetti camera come la 
''distorsione di barrei"; 
Smoothie. in grado di puli¬ 
re maschere e smussarne 
i contorni; FraxPlorer, l'en¬ 
nesimo programma per 
calcoli frattali notevolmen¬ 
te migliorato rispetto ad 
altri plug-in; Frax4D, per¬ 
mette di esplorare frattali 
3D e 4D, crea sculture frattali tridimensio¬ 
nali e le mappa con qualsiasi texture; 
FraxFlame, utilizza la grafica frattale per 
creare fenomeni naturali come il fuoco. 

KPT 5 è disponibile per Macintosh e 
Windows. 


Per informazioni: 

Pico, 

Tel. 10522) 512332, 
iwvviv.p/co n 


MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999 


53 























• PERIFERICHE 


• SISTEMI OPERATIVI 


Ecco la iWacom 


Ed è già Mac OS 8.5.1 


Visto il grosso successo avuto in Giap¬ 
pone, Wacom ha deciso di commercializ¬ 
zare anche in Europa la versione USB 
della tavoletta PenPartner 
PenPartner è una tavoletta con un'area 
attiva di 4x5" che utilizza una penna sen¬ 
sibile alla pressione come puntatore; la 
versione USB e caratterizzata dal materia¬ 
le traslucido e dal colore verde acqua, 
linea derivata da quella 
deH'iMac, agli utilizzatori 
del quale è principal¬ 
mente dedicata 
La penna della 
PenPartner è in 
grado di rico- 
noscere 
ben 256 
livelli di 
pressione, 
questo permet¬ 
te a grafici e dise¬ 
gnatori di creare tratti 
a manolibera con sfumatu¬ 
re paragonabili a quelle possibili 
con normali strumenti da disegno 
Questo è facilitato anche dal peso e la 
forma ergonomica della penna, che 
essendo senza batteria e senza filo per¬ 
mette un movimento molto naturale 
La sensibilità alla pressione e supportata 
anche dal lato opposto della penna che 
funge da "gomma per cancellare", men¬ 
tre il piccolo bottone laterale espleta le 
funzioni del pulsante del mouse 
Tutte le configurazioni sono regolabili 
dall'intuitivo Pannello di controllo di cui la 
PenPartner è dotata. 



Per informazioni: 

Wacom. 




• SCHEDE GRAFICHE 


Sta diventando ormai consuetudine per 
molte società rilasciare, a pochi giorni dal¬ 
l'uscita di una nuova versione di software, 
un upgrade che corregga gli ultimi errori 
sfuggiti ai beta-tester e scoperti dagli uten¬ 
ti A questa consuetudine negli ultimi tempi 
non sembra sfuggire neanche la Apple, che 
come già successo con il System 7 6 e 
l'8 0 ha messo a disposizione sul suo sito 
un bugfix per l'ultimo nato 8 5 
Alcune delle correzioni sono documentate 
nel file Read Me che accompagna l'aggior¬ 
namento, altre no, ma il perentorio consi¬ 
glio da parte di Apple, per chiunque stia 
usando il nuovo Mac OS, di utilizzare l'ag¬ 
giornamento, fa pensare che i problemi 
risolti siano molto importanti 
Si inizia da Sherlock che è ora in versione 
2.02 e si vedono risolti i problemi di ingres¬ 
so ad Internet attraverso dei proxy firewall 
e l'aggiunta di nuovi plug-in per ricerche su 
AmazonBook. AmazonMusic, Apple.com, 
BarnesandNoble, CNN. DirectHit, 
GoTo.com, LookSmart, MacGuide e Yahoo 


• ACCESSORI 


I problemi di AppleScnpt quando era a 
corto di memoria sono stati risolti con la 
versione 1.3.4. DriveSetup 1.6 2 risolve 
molti problemi con la formattazione e la 
partizione dei dischi e con il formato stan¬ 
dard dell’HFS. Probabilmente, anche se 
non è mai stato riconosciuto ufficialmente, 
è stato risolto anche il bug che, in alcuni 
casi molto particolari, faceva perdere com¬ 
pletamente il contenuto dell'HD all'installa¬ 
zione dell'8.5. Per gli utenti di FileMaker e 
non solo corretti i problemi che bloccavano 
il sistema in presenza di continui accessi 
I/O asincroni al disco rigido. Eliminati l'erro¬ 
re sulla gestione dell’ADB che non permet¬ 
teva a molte protezioni hardware di lavorare 
correttamente. L'aggiornamento è scarica- 
bile direttamente dal sito ufficiale di Apple 
anche in italiano. 

Per informazioni: 

Apple Computer, 

Tel . 102)273261. 

1,-. ■' ■ ■ "l 


e arrivò l'iGatto che mangiò l'iTopo 


Una delle note negative 
da tutti riscontrata nell' 
so di iMac è stata la diffi¬ 
coltà nell'impugnare e 
controllare il piccolo 
mouse, studiato dagli 
ingegneri di Cupertlno 
con un occhio più al 
design che all'ergo¬ 
nomia. 

Ma, come al solito, nato 


blema trovata la soluzione senza 
dover comprare un nuovo 
mouse ecco iCatch, un piccolo 
accessorio che "mangia" la 
tondeggiante periferica trasfor¬ 
mandola m un più professionale 
e utilizzabile mouse 





MacMagic: il Banshee per Macintosh Finalmente TiFloppy 


Assumendo un ruolo sempre più rilevante 
nella commercializzazione di schede accele¬ 
ratoci video per Macintosh, Village Tronic ha 
presentato MacMagic, la prima scheda che 
mette a disposizione degli utenti Macintosh 
la potenza del Chip Banshee di 3DFX. 

Il chip Banshee offre le piu avanzate 
potenzialità per l'accelerazione grafica 3D e 
2D con un'architettura hardware a 128 bit e 
un clock di 250 MHz E’ dotata di 16 MB di 
SG-RAM e supporta una risoluzione di 
1280x1024 pixel a 16 bit di profondità colo¬ 


re e un refresh di 120 Hz ed è fornita con il 
software MacMagic Tweaker con il quale è 
possibile modificare tutti i parametri della 
scheda registrandone le preferenze per 
ogni diverso gioco. La scheda può essere 
espansa con i moduli MacPablo e MacPalo- 
ma che forniscono rispettivamente funzioni 
di video out e video in, 

Per informazioni: 

Turnover, 


Reai Time Trading ha presentato un 
floppy USB immediatamente disponibile 
per essere collegato all'iMac 
USB FDD è costruito interamente con 
plastica traslucida blu. perfettamente in 
sintonia con il computer Apple, può leg¬ 
gere floppy da 3" 1/4 da 1.44 MB Mac e 
Windows e quelli da 720 KB Windows 
Non ha l'alimentazione esterna in quan¬ 
to, supportando pienamente lo standard 
USB, sfrutta il voltaggio fornito dall'inter¬ 
faccia Una nota non positiva viene dal 


54 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 
























prezzo che 
al pubblico 
dovrebbe aggi¬ 
rarsi intorno alle lire 
238.000 IVA esclusa. 



HARDWARE 


Turnover scatenata 



Per informazioni: 

Reai Time Trading , 
t.vvviv reai-nrne.ii 


• PERIFERICHE 


Epson GT-9600 

Un concentrato di nuove tecnologie il 
nuovo Epson GT-9600, uno scanner profes¬ 
sionale formato A4 per acquisizioni a 
800x3200 dpi e 36 bit. 

Iniziamo con la MicroStep Drive: questa 
tecnologia, che deriva direttamente dal 
know-how accumulato nella progettazione 
di motori passo-passo da parte di Epson, 
interviene sulla lettura verticale della scan¬ 
sione attraverso il controllo dello sposta¬ 
mento del carrello che monta il CCD. Il 
motore passo-passo consente al carrello di 
avanzare di micropassi quadruplicando il 
numero di scansioni relative ad ogni riga 
fino a raggiungere la risoluzione di ben 
3200 dpi. Con il risultato di un output di alta 
qualità con sfumature più morbide e natura¬ 
li, e testi e grafici con linee nette e nitide, 
prive di scalettature. 

Nel caso di scansioni a risoluzioni più 
basse di quella base, utili per esempio in 
progetti multimediali, la tecnologia On 
Demand Pixel Optimizer (O.D.P.O,), calco¬ 
lando le sfumature di output dei pixel adia¬ 
centi, assicura comunque risultati apprezza¬ 
bili. 

Per la riduzione della distorsione del colo¬ 
re, Epson ha invece realizzato il sistema 
Full Area RGB, una particolare tecnica attra¬ 
verso la quale il CCD di scansione agisce 
con tutti e tre i canali colore per ogni singo¬ 
lo pixel, digitalizzando cosi immagini più 
definite e linee più precise e accurate. 

Epson GT-9600 sarà venduto in un'unica 
configurazione completa di schede SCSI 
PCI Adaptec AVA-2902E. e cavo SCSI: 
opzionali sono disponibili il lettore di traspa¬ 
renti e l’alimentatore automatico di docu¬ 
menti (sino a un massimo di 30 fogli), 
entrambi in formato A4. 

La dotazione software comprende, oltre 
ai driver EPSON Twain Pro sia per 
Windows che per Mac, Adobe Photoshop 
4.0 LE. l'OCR Text Bridge Classic, Image 
Stitching, Presto! PageManager per l’archi¬ 
viazione elettronica e Adobe PageMill 

Per informazioni: 

Epson Italia, 

Tel. 1021262331, 
www.epson.it 


Il distributore napoletano si presenta al 
1999 con una serie di nuovi prodotti che 
vanno ad ampliare il già ricco listino. 

Iniziamo da Arena (HD Fast ATA) e 
Arena Silver (HD UW SCSI), due sistemi 
RAID, tower da 6 hd hot swappable cia¬ 
scuno, basati su un microprocessore Intel 
i960 RD RISC e indipendenti dal sistema 
operativo, che si interfacciano a Mac o PC 
con una Fast Wide Ultra/Wide SCSI. Il 
controller permette di gestire le principali 
funzioni del tower tramite un menu su un 
display. I sistemi supportano i livelli 0,1 e 
5 (il Silver anche il livello 3) e raggiungono 
transfer rate di 40 MB/s. I sistemi posso¬ 
no essere configurati in modo da garanti¬ 
re un corretto funzionamento anche in 
caso di guasto improvviso di uno dei 
drive, il tutto in modo trasparente all’uten¬ 
te. 

Due nuove schede arrivano da Adaptec 
per gli operatori e gli appassionati del 
video, la HotConnect 8920 e l’AHA 8945, 
che consentono di collegare fino a 63 
dispositivi video digitali al Mac, mediante 
la nuova interfaccia 1394. Grazie a queste 
schede è possibile collegare al computer 
telecamere, TV e videoregistratori, sia 
PAL sia NTSC, dotati di un connettore 
1394, lo standard d'interfaccia, riconosciu¬ 
to a livello mondiale, del video digitale per 


il mercato consumer, L'AHA 8945, essen¬ 
do anche una scheda SCSI Ultra Wide 
dalle elevate prestazioni, permette di uti¬ 
lizzare un unico slot PCI per le due inter¬ 
facce. 

T6-5200 è il nome del nuovo drive per 
dischi ottici di Maxoptix II T6-5200, erede 
del T6-2600, migliora la sua già grande 
affidabilità aumentandone le prestazioni 
grazie a 4 Mb di cachìng System, all'inter¬ 
faccia Ultra-SCSI (20 Mb/s di transfer rate) 
e la capacità d'archiviazione, grazie ai 
nuovi media da 5,2 GB, 

Per chi è sempre in giro con il suo porta¬ 
tile, ecco la GSM Card di Com: permette 
di collegare il Powerbook alla rete GSM, 
tramite un kit mac di interfacciamento 
con cellulari Nokia, Motorola e altri, per il 
trasferimento di fax e dati. 

Infine due immancabili prodotti per 
iMac: iPort è fra i primi a sfruttare lo slot 
di espansione di iMac, è dotato di una 
porta video per il collegamento di un 
monitor esterno e di una porta seriale. 
L'iMate invece consente di riutilizzare i 
vecchi dispositivi ADB collegandoll alla 
porta USB. 

Per informazioni: 

Turnover, 


• SOFTWARE 


Testo senza limiti 



PhotoGraphics è un nuovo plug-in per 
Photoshop della Extensis, già nota per 
altre estensioni diventate ormai 
indispensabili per molti grafici. 

Extensis PhotoGraphics amplia le 
possibilità di lavorare su testi e trac¬ 
ciati vettoriali di Photoshop 
Alcune delle funzioni implementa¬ 
te sono: possibilità di collegare un 
testo a una linea curva, il testo rima¬ 
ne comunque rieditabile anche dopo la 
chiusura del plug-in; più funzioni di for¬ 
mattazione del testo come colore sul 
singolo carattere, style sheet sul carat¬ 
tere, apice e pedice, maiuscoletto, giu¬ 
stificato ed altre formattazioni tipiche 
di un eleboratore testi: nuovi tool di 
disegno vettoriale con linee, rettangoli, 
ovali, poligoni, ecc., tutti con funzioni 
antialiasing e trasparenza. 

Palette aggiuntive facilitano l'utilizzo di 
alcuni comandi di Photoshop come i livelli 


e la gestione delle rispettive caratteristi¬ 
che, i colori e molte altre. 


Per informazioni: 

Pico, 

www-pico.it 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


55 







































Internet e database 

Con Orade8/ 
cambia tutto 

Il maggior quotidiano italiano titolava pochi giorni fa ‘Internet, la rincorsa 
dell'Italia’. Sì, la rincorsa perché superiamo per ora solo gli spagnoli, ma gli utenti 
sono sempre più in crescita perché l’informatica è in volo con Internet. E si parla 


altre iniziative commerciali di successo 
già supportano milioni di clienti. Azien¬ 
de come Yahool, Dell e Cisco gestisco¬ 
no e supportano i propri siti Web con 
un database Oracle. 

Per agevolare tutto ciò arriva Oracle8i 
(come già annunciato nello spazio 
News), la piattaforma per lo sviluppo e 
il deployment Internet, il primo databa¬ 
se al mondo che costituisce il fonda¬ 
mento di alcuni dei siti Web di maggior 
successo, anche se le aziende hanno 
dovuto adattarlo alle esigenze specifi¬ 
che di Internet. Di contro, Oracle8/è 
pronto all’uso: unico database progetta¬ 
to in modo specifico per diventare una 
piattaforma per lo sviluppo e il deploy¬ 
ment Internet, Oracle8i possiede alcu¬ 
ne caratteristiche che semplificano le 
attività di creazione e gestione di appli¬ 
cazioni intranet e Internet. 

Oracle8/ completa il sistema di ge¬ 
stione database più diffuso nel mondo 
con una nuova tecnologia che ne esten¬ 
de i tradizionali punti di forza fino a 
comprendere Internet: introduce su In¬ 
ternet soluzioni potenti e collaudate che 
rispondono alle sfide legate alla gestio¬ 
ne dell'Informazione, alla creazione di 
applicazioni assolutamente robuste, 
all'integrazione dei sistemi aziendali, al¬ 
la valorizzazione delle risorse di sviluppo 
ed alla semplificazione dell'informatica 


già di ‘Nuova Frontiera’. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Aziende di tutte le dimensioni e di 
tutti i settori si stanno accorgendo 
dell'esistenza di un nuovo e vasto terri¬ 
torio: Internet, La "Rete delle Reti" è 
un nuovo mezzo di comunicazione dota¬ 
to del potenziale necessario a compor¬ 
tare notevoli ricadute sulla vita econo¬ 
mica e sociale possiamo già vedere co¬ 
me stia cambiando il modo con cui fac¬ 
ciamo acquisti, otteniamo informazioni, 
gestiamo conti correnti e portafogli tito¬ 
li, ricerchiamo numeri di telefono e vec¬ 
chi amici, riceviamo le ultime notizie. E 
questi sono pochi esempi. 

Usare un sito Web come una sempli¬ 
ce brochure elettronica non è più suffi¬ 
ciente. Oggi il Web può essere messo 
al servizio delle aziende, agganciando 
applicazioni mission-critical alle pagine 
Web: applicazioni che vendano prodotti 
e servizi, che assistano la clientela, che 
semplifichino le esigenze dell'utenza 
mobile e che diano nuovo impulso al la¬ 
voro di gruppo. Per queste nuove appli¬ 
cazioni occorre una piattaforma affidabi¬ 
le, sicura e scalabile: in poche parole, 
occorre la più avanzata tecnologia di¬ 
sponibile. 

Molte aziende trattano II commercio 
elettronico attraverso nuove "applica¬ 
zioni transazionali'', dando un nuovo im¬ 
pulso alle funzionalità OLTP che Oracle 
fornisce ai propri clienti da 20 anni. I 



portai Internet (siti Web che si propon¬ 
gono come "trampolini di lancio" dai 
quali iniziare la navigazione della rete) e 


56 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 





per l'utenza mobile. 

Al fine di valorizzare tutte le risorse 
aziendali e creare applicazioni per qua¬ 
lunque piattaforma, Oracle8/ supporta 
un completo ambiente di sviluppo Java. 
Oracle è l'unico produttore ad aver inte¬ 
grato una Virtual machine (VM) Java 
all'interno dello stesso database, realiz¬ 
zando in tal modo la prima piattaforma 
di deployment Java scalabile e fault to- 
lerant. Oracle8r si integra inoltre con il 
principale strumento Oracle per lo svi¬ 
luppo Java, Oracle JDeveloper, e con 
qualunque altro tool Java. In questo 
modo, i programmatori possono lavora¬ 
re in un solo linguaggio, Java, per dare 
vita ad applicazioni scalabili basate su 
browser capaci di girare su PC, PDA o 
server. Oracle8/ taglia i tempi di svilup¬ 
po e deployment, elemento particolar¬ 
mente importante nel caso delle appli¬ 
cazioni Internet dal momento che, sul 
Web, le opportunità nascono e si tra¬ 
sformano con grande rapidità. 

Oggi, i siti Internet tendono ad essere 
costituiti da una serie di pagine Web la 
cui realizzazione, pubblicazione e manu¬ 
tenzione richiede un notevole impegno 
di tempo e risorse umane. Inoltre, ('in¬ 
frastruttura di questi siti, non è suffi¬ 
cientemente stabile o robusta per poter 
supportare applicazioni mission-critical. 

Tuttavia, oggi è possibile scegliere un 
approccio differente adottando la mede¬ 
sima tecnologia di gestione delle infor¬ 
mazioni che è stata sperimentata da nu¬ 
merosi sistemi Internet, client/server o 
di fascia enterprise, tutti basati su Ora¬ 
cle. Invece di sviluppare le singole pagi¬ 
ne Web, è possibile usare Oracle8/ per 
generare contenuto in modo dinamico. 
Oracle8/ viene fornito completo di Ora¬ 
cle WebDB, una soluzione completa e 
conveniente per creare, rilasciare e ge¬ 
stire attivamente applicazioni Web pilo¬ 
tate da database e siti Web impostati 
sul contenuto. Grazie a tool di progetta¬ 
zione di uso intuitivo, gli sviluppatori 
possono semplicemente selezionare 
con il mouse gli oggetti database desi¬ 
derati e creare così pagine Web dinami¬ 
che che costituiscono dei veri e propri 
front-end verso applicazioni ad alto volu¬ 
me di transazioni. 

Per ridurre i costi e semplificare l'am- 
mimstrazione di sistema, Óracle8/ com¬ 
prende Oracle iFS (Internet file System), 
che combina la potenza di un database 
con la facilità d'uso di un file System. 
Agli occhi degli utenti, /FS appare esat¬ 
tamente come un qualsiasi hard disk di 
rete, con in piu l'affidabilità di un data¬ 
base. Nei confronti di chi sviluppa, /FS è 
l'unico data store che tutte le differenti 
applicazioni possono utilizzare per l'ar¬ 
chiviazione e per l'effettuazione di 
query sul contenuto dei file e dei docu¬ 
menti ivi residenti. Per gli amministrato¬ 


ri di sistema, avere a che fare con un 
unico sistema dedicato alla memorizza¬ 
zione dei file e al messaging, per di più 
integrabile con attività transazionali per 
applicazioni database, significa semplifi¬ 
care le procedure di ripristino e gestio¬ 
ne dei file e dei livelli di sicurezza. 

La gestione dell'informazione va ben 
oltre la gestione di semplici record, spe¬ 
cialmente in un ambiente multimediale 
quale Internet. Oracle /hrerMedia con¬ 
sente a Oracle8i di 
gestire i contenuti 
multimediali in mo¬ 
do che il sito Web 
possa includere di¬ 
verse tipologie di 
informazione, co¬ 
me ad esempio te¬ 
sti, immagini e se¬ 
quenze audiovisi¬ 
ve, offrendo ad 
ogni visitatore In¬ 
ternet una ricca 
esperienza multi¬ 
mediale. 

Applicazioni soli¬ 
de e robuste, co¬ 
me abbiamo visto 
qui sopra e Oracle 
è da tempo la solu¬ 
zione più scelta per 
le applicazioni 
OLTP mission-criti¬ 
cal. Oracle8/' valo¬ 
rizza le capacità di Oracle Parallel Server 
introducendo nei siti Web business-cri- 
tical alti livelli di disponibilità e di scala- 
bilità. Per garantire al vostro sito Web 
un funzionamento ininterrotto, Oracle8/ 
vi mette al riparo dai fermi macchina, 
siano essi dovuti alla normale manuten¬ 
zione piuttosto che a un guasto dei 
computer o dei dischi o, ancora, a un 
errore dell’operatore. Dato che i siti 
Web possono sperimentare enormi in¬ 
crementi di traffico in modo del tutto 
inaspettato, Oracle8i offre livelli di sca- 
labilità superiori grazie a nuove tecniche 
di networking che consentono il sup¬ 
porto di un più alto numero di transazio¬ 
ni e di una maggiore quantità di dati ri¬ 
spetto al passato. Oracle8/ integra inol¬ 
tre tutte quelle caratteristiche - alto th- 
roughput, elaborazione rapida delle 
query, replicazione veloce, condivisione 
dati efficiente - che hanno fatto di Ora¬ 
cle il DBMS più scelto al mondo. 

Orecle8/ fa leva su tecniche di 
queuing avanzate, messaggi ed eventi 
business, replicazione dei dati, ga- 
teway aperti ed Enterprise Java Bean 
(EJB) per integrare applicazioni, suppor¬ 
to XML e workflow in modo da permet¬ 
tere alle aziende di fornire un servizio 
fortemente orientato al cliente. Qualun¬ 
que sia il mix di applicazioni - Oracle, le- 
gacy, sviluppate internamente o da ter¬ 


ze parti - Oracle8/aiuta a rendere più 
scorrevole e trasparente il flusso di 
informazioni che circonda le applicazio¬ 
ni e i sistemi, riducendone i costi di svi¬ 
luppo e di manutenzione. 

La più grande sfida lanciata dal mobi¬ 
le computing è quella rappresentata dal 
collegamento all'informazione. Un tem¬ 
po, le aziende risolvevano questo pro¬ 
blema realizzando applicazioni ad hoc, 
anche se in questo modo occorreva so¬ 


litamente sviluppare più applicazioni 
per ciascuna procedura. Oggi, con l'in¬ 
tegrazione di Oracle8/ e Oracle Lite, è 
possibile lanciare l'applicazione Internet 
all'interno di un normale browser, colle¬ 
gandosi al database attraverso Internet 
o una rete intranet. In alternativa, e 
sempre all'interno del browser, si può 
usare Oracle Lite. In qualunque caso, 
sarà necessario sviluppare una sola ap¬ 
plicazione che potrà essere impiegata 
indifferentemente sia sui computer fis¬ 
si sia sulle unità mobili. Ovunque si tro¬ 
vino, gli utenti potranno essere più pro¬ 
duttivi poiché avranno sempre a che fa¬ 
re con la stessa applicazione, con gli 
stessi dati e con la stessa interfaccia 
utente. 

Conclusione. La scala planetaria 
dell'Internet è una finestra sull’impiego 
sempre più vasto della comunicazione, 
dell'istruzione e dell'intrattenimento, 
Attraverso questa finestra si vede un 
mercato ormai maturo per l"lnternet 
Commerce', l'impiego dell’autostrada 
dell'informazione per vendere prodotti 
e servizi. Soprattutto nel settore 
dell'informatica e, in particolare, della 
vendita di personal computer e periferi¬ 
che come stampanti e lettori a scansio¬ 
ne, oltre che - e soprattutto - di 
software. 

«ss 



r.uinni 


Sul suo iiw-.v c.raiWl sono disponibili, m formato PDF. i datasheet di Oracle8i 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


57 



















Volete fare con Internet un salto di qualità? Allora scegliete MC-link, il provi¬ 
der nazionale che dal 1986 cavalca l'onda della telematica e oggi offre molti 
vantaggi che lo differenziano sostanzialmente dagli altri provider: dodici anni 
di esperienza al fianco di utenti privati, professionisti e aziende; un potenzia¬ 
mento della rete attentamente programmato in funzione della crescita degli 
abbonati; una connettività affidabile che garantisce la massima fluidità dei col- 
legamenti; una rete capillare distribuita in oltre 110 città in Italia con un rap¬ 
porto modem/abbonati da 1/10 a 1/15; supporto tecnico ed assistenza sull'in¬ 
tero territorio nazionale. Per l'uso personale: l'offerta "click and surf" full in¬ 
ternet (www, e-mail, ftp, news, telnet, Ire e altre esclusive funzioni che am¬ 
pliano e semplificano le funzioni di Internet) comprende un CD-ROM con l'in¬ 
stallazione guidata del software di navigazione (Microsoft Internet Explorer o 
Netscape per Win 3.1, Win 95 e Mac), Per il mondo del lavoro: dalle vantag¬ 
giose soluzioni chiavi in mano delle formule Business Internet Pack, alle e- 
sclusive qualità degli spazi Web fino alla connettività su linee dedicate. Per 
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con una linea ISDN. 

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• Hosting mail server virtuale con 5 caselle di posta elettronica lnome@azienda.itl 
configurabili in remoto. 

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configurabili in remoto. 

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Bologna 

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33.8ASON 

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33.fiASON 

Modena 

33.fi/KfifiAS0N 

Parma 

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Placane 

33.fiASON 

Ravenna 

2fi.fi 

R. Emilia 

33.fiASON 

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33.fi/K56AS0N 

S 0, In Planarono di Arg 


33.fi/X2ASDN 

Areno 

33 6ASDN 

C di 0*vt. 

33 6/X2AS0N 

Empoli 

33.fi/X2ASON 

Filarne 

33.fi/X2ASON 

Crossalo 

28 8 

Livorno 

33.fi/X2ASON 

Iucca 

28.8 


Maua Cenare 33.fi/X56AS0N 

Piu 

33 fiASON 

Pistola 

14.4 

Prato 

33. fiASON 

Siena 

33.6AS0N 

J J/H »»Lv) . . 

Foligno 

33.fi/X2AS0N 

Perugia 

33.6AS0N 

Temi 

28 B 



Ancone 

33 fiASON 

Alcoli Piceno 

33.6A158ASDN 

Macerale 

78 

Paure 

33,fiASON 



Collelene 

33.fi/X2ASDN 

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2fi.fi 

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33.6AS0N 

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Roma 

33 6/X2A8QN 

Tivoli 

33.fi/X2AS0N 

Vllorbo 

UHM 

Avellano 

28.8 

33.fi/K56AS0N 

Chimi 

2fi.fi 

l'Aquila 

2fi.fi 

Pescara 

33.fi/X2AS0N 

Toramo 

14.4 

Campobasso 

33 6A(SfiAS0N 

ss. 

Melerà 

Potutili» 

14 4 

144 
28 fi 

144 

•; ' 

Avellino 

fienevenlo 

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Caserta 

28 fi 

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33.fi/X2AS0N 

Napoli 

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Salerno 

1 ,, / 

28.8 

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144 

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14 4 

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ftìfcjHnf-rfam 


b 


A che cosa servono le torce, la luce e gli occhiali se non si è illuminati dall’interno? 
(lettera di un Alchimista) 

La riflessione dell’Alchimista esprime il pensiero, più o meno consapevole, di ogni artista. 
Bisogna avere qualcosa da dire, bisogna essere permeati di intuizioni, di stimoli, di 
sensibilità, così tanto da poter attingere continuamente idee da questo potenziale per 
arrivare ad esprimere al meglio un’immagine o una situazione. 

Anche per fare Videoarte. 


Un computer per il 


H I delle immagini, co¬ 
struite con un norma¬ 
le "3Dstudio Max", è 
forte e libero, pur ri¬ 
manendo aderente 
alla storia, tanto da 
J continuare a stupire. 
I Gli attori non emetto- 
1 no luce, ma la riflet- 


CINEMA 


di Ida Cerosa 


Mariano Equizzi 

La Videoarte è solamente un breve, 
brevissimo appunto cinematografico 
Pieno di poesia, di arte soffusa e profu¬ 
sa, ma rimane un breve messaggio che 
usa le tecniche cinematografiche, qual¬ 
che volta anche quelle tecnologicamen¬ 
te attuali. 

Molti i giovani che si avvicinano al¬ 
la Videoarte, e alcuni di questi si fan¬ 
no catturare anche dalla malia del ci¬ 
nema. Giovani che esprimono la loro 
mentalità generazionale e poetica 
con le tecniche strumentali a dispo¬ 
sizione, spesso in antitesi con le tesi 
e le espressioni dei registi ormai no¬ 
ti. 

Giovani che raccontano il mondo in 
cui sono cresciuti e che gli appartiene, 
che vivono in una realtà in parte defor¬ 
mata dalla loro cultura. 

Ho visto un breve film di uno di que¬ 
sti registi e ne sono rimasta colpita, 
"Syrena" di Mariano Equizzi. 


Una realtà diversa 

Equizzi, con molto entusiasmo, si è 
immerso nel Progetto ed ha costruito 
un cortometraggio di un'ora circa, che 
ha tutti gli ingredienti dei film che ci abi¬ 
tueremo a vedere e che, forse, saranno 
quelli più cercati dalle generazioni che 
oggi hanno meno di vent'anni. 

Sono rimasta impressionata dal trova¬ 


re nel filmato una storia che dipende 
quasi totalmente dalle "nuove tecnolo¬ 
gie", con un forte impatto visivo di fan¬ 
tascienza. 

Ecco la trama Su di un'isola dei mari 
del Nord, si apre un ponte dimensionale 
da cui fuoriesce una creatura ultradi¬ 
mensionale, Syrena. Il potere distruttivo 
di quest'ultima costringe la "Santa Cor¬ 
porazione" a costruire una gabbia for¬ 
mata da un campo elettromagnetico 
per dominarla. Un super computer con¬ 
trolla il sistema di antenne paraboliche 
che impediscono a Syrena di allontanar¬ 
si. Nel Cyberspazio, un virus informati¬ 
co, C.O.M.A , prende coscienza della 
sua missione... 

Sembra di trovarsi in un "videoga¬ 
me", pieno di quegli effetti che fanno 
ormai parte del nostro panorama visi¬ 
vo, ma anche del nostro fantasticare. 

E' un film che fonde perfettamente 
realtà e immaginazione, tanto da cattura¬ 
re e irretire. All'inizio determinante l'ef¬ 
fetto sorpresa che riesce a mantenersi 
costante anche nel procedere del lavoro. 

In alcuni momenti il flusso ininterrotto 


tono per riuscire ad 
essere parte delle stesse immagini sin¬ 
tetiche 

L'impatto visivo è raggiunto attraverso 
intensi contrasti Le ombre in antitesi 
con le luci caratterizzano alcune scene 
inquietanti. 


Giovani artisti 

Trovo affascinante, oltre che istrut¬ 
tivo, guardare il lavoro dei giovani 
artisti perché, se sono tali, riescono 
a proporre il mondo, visto attraverso 
la loro ottica. 

Per me è una maniera per capire in 
che direzione si sta muovendo l'univer¬ 
so artistico. 

Anche se continueranno ad esserci 
"nicchie" dove personalità vigorose e 
determinate mostreranno di essere lon¬ 
tane dalle correnti vigenti. Nicchie da 
dove usciranno i "caposcuola" di doma¬ 
ni. 

Ma intanto gli evidenti cambiamenti e 
le direzioni da intraprendere possono 
essere messe in luce solo da persone in 


60 


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Inferni oifea 


grado di rappresentare la nuova cultura. 

Appunto i giovani. 

Poi, tra questi qualcuno emergerà 
con impeto perché sarà riuscito a ripe¬ 
scare dentro se stesso quella particola¬ 
re caratteristica che lo farà distinguere 
da tutti gli altri operatori a lui contempo¬ 
ranei. 

Mi sembra che Mariano Equizzi abbia 
questa possibilità. Anche se oggi il suo 
"Syrena" lo dichiara, nel tempo lo dovrà 
dimostrare. 

Come lui stesso dice del suo lavoro, 
l'importante è: "essere alla ricerca di 
qualcosa di diverso, di una modificazio¬ 
ne della propria coscienza che sia in 
grado di permettere di percepire piena¬ 
mente la comunanza che lega tutta la 
materia che ci circonda." ... "L’arte 
elettronica è una pratica "alchemica". 
L’artista elettronico produce e stimola 
metamorfosi che coinvolgono gli ele¬ 
menti che egli ha raccolto e sottoposto 
ad un lavoro di ore, di giorni... spesso di 
anni." ... "Il suo lavoro di preparazione 
lo porta ad osservare tutti i fenomeni fi¬ 
sici dei sistemi naturali e compie un la¬ 
voro inconscio di decodifica della sua 
esperienza visiva giornaliera, anche la 
più banale, con lo scopo di enucleare da 
questa operazione una o più visioni o 
uno o più elementi "semplici" che egli 
utilizza all'interno del suo mondo." 


Percorsi 
originali 

Sono convinta 
che per ogni artista 
sia importante 
"ascoltare" e 
"ascoltarsi" per compiere percorsi 
originali, anche se possono diventare 
rischiosi per la quantità di questioni 
che gli elementi formali e significativi 


mettono in campo. 

Il film invita a "volare" e il video 
a “galleggiare" nella "liquidità" 
dell'Immagine elettronica e so¬ 
prattutto nella 
sospensione 
temporale che 
essa induce. 

Penso che un 
film (indipenden¬ 
temente dal sog¬ 
getto) formato 
da queste due 
componenti fuse 
tra loro possa in¬ 
durci a "levita¬ 
re" ad affrancarci 
completamente 
dalle costrizioni 
del peso e dell’i¬ 
nerzia dei corpi e 
a trascinare lo 
sguardo e il pen¬ 
siero negli spazi 
più aerei. 



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anni fa 


a cura di Andrea de Prisco 


Metti un turbo nel PC ••• 

di Raffaello De Masi 


Ed eccoci qui, con la rubrica completa¬ 
mente rinnovata. Merito della mia vulca¬ 
nica mente, direte E invece no, perché, 
come sempre, il democraticissimo cura¬ 
tore dai cui capricci dipende la mia insi¬ 
gnificante esistenza mi ha comunicato le 
auguste decisioni, come sempre, all'ulti¬ 
mo momento, accompagnandole con 
l'affettuosa frase conclusiva: "Ovvia¬ 
mente tutto questo deve essere fatto 
per domani mattina, altrimenti ti spezzo 
un braccioI ", 

Ovviamente il mio leonino coraggio mi 
ha consigliato di obbedire incondiziona¬ 
tamente, ed eccomi a rievocare il freddo 
gennaio di dieci anni fa Cosa facevo, in 
quel periodo? Se non sbaglio fu l'anno in 
cui Reagan e Gorby vennero tutti e due 
a casa a farmi gli auguri per il complean¬ 
no (che volete, certe seccature bisogna sopportarle con cri¬ 
stiana rassegnazione), A proposito, il mio genetliaco (non 
potete saperlo, visto che mi sono opposto fermamente 
all'osannante proposta a camere riunite per trasformarlo in 
festività nazionale) cade il 16 di questo mese; ragazze, sotto 
con le telefonate. 

Il numero di cui parliamo non è certo da ricordare per le 
novità che presenta, anche se una prova si fa notare per de¬ 
scrivere un tipo di periferica che, negli anni a seguire, godrà 
di un certo successo. Tra le news, interessanti le prime noti¬ 
zie sul prossimo venturo NeXT, la perla nera del fuoriuscito 
Jobs, che, abbandonata l'Apple (per i maligni, buttato fuori), 
ha deciso di rifarsi costruendo una macchina che ha del sen¬ 
sazionale (tre microprocessori, un sistema operativo origina¬ 


le, a finestre, gestione, on board, di co¬ 
municazione e trasmissione dati). 

Sinclair è duro a morirei II marchio, 
dopo l'acquisizione da parte di Amstrad. 
lancia il PC200, un MS-DOS compatibile 
basato sull'8086 che è un timido tentati¬ 
vo di costruire un home computer giu¬ 
sto per vivacizzare un poco l'interesse 
attorno al nome. Fantastica, nella sua 
stupidità, è la notizia che compare su 
"Repubblica" che racconta come "il vi¬ 
rus che distrugge i computer, scoperto 
da 'teste di cuoio informatiche', sarebbe 
nato in Inghilterra”, che "è riuscito a 
bloccare per un'intera settimana i com¬ 
puter del pentagono", e che "fu inventa¬ 
to, per scherzo, negli anni Venti (sic!) da 
tre programmatori (caspita, proprio dei 
professionisti ante litteram, N.d.R.I ame¬ 
ricani". Dall'articolo si evince chiaramente che i "cervelli 
elettronici" possono essere "distrutti" (chissà, forse esplo¬ 
dono con scintille e boati, perdendo liquidi maleodoranti e 
chiamando un prete) da un contagioso virus nato 
sessantanni fa (ah, il mito delle Piramidi!) che sfuggito di 
mano a programmatori morti e sepolti, se ne va in giro per il 
mondo (chissà, forse nascosto nella piega del Pantalone) a 
seminare la morte. Beh, vi ho raccontato solo qualche ame¬ 
nità, e non possiamo esaurire la puntata su queste miseran¬ 
de vicende; solo una frase, per chiudere, che si commenta 
da sola. "Del tutto ignoto in quegli anni (gli anni Venti, non 
dimenticatelo, N.d.R ) di computer tra loro isolati (grrr!!!)" 
Hai capitol E io che pensavo un giorno di andarmi a inginoc¬ 
chiare davanti a ENIAC! 




Metti tre turbo nel tuo PC: beh. allora c'era chi, pazientemente e melicamente, riusciva a costruire il suo bel programma, o magan una sola routine, nello spigolo¬ 
so assembler, Obbligatorio, alla line, un antidoloritico, possibilmente oppiaceo. 


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anni fa 


Lo Scanman di Logite¬ 
ch; quanti ce ne sono 
ancora In giro, a tare 
onestamente II loro 
doverei Caratteristica 
la tendenza a defor¬ 
mare le Immagini In 
senso verticale, con le 
tacce a "testa d'uovo" 

Una bella macchina, 
portiamola con noi 

Già, è proprio un portatile, lo Schneider PC7640, ad aprire 
le prove Prezzo non proprio basso, cinque milioncmi, ma la 
macchina ha il cuore di un 286 a 8 MHz, 640 kappa di RAM, 
un HD da 20 MB. Beh, un vero portatile non lo è, visto che 
non è prevista alimentazione autonoma, ma la potenza, per i 
tempi, è di tutto rispetto e. come buona aggiunta, c’è il Mi¬ 
crosoft Works m versione completa e ultima. Meno interes¬ 
sante è il Mitac 286VE, un 286 appunto, dotato di un HD da 
40 MB, che costa molto di più, inspiegabilmente, del prece- 







Schneider, chi era costui? Uno strano portatile, che però st alimenta solo dalla 
rete, con II cuore di un 286 e un avveniristico (e costoso) schermo al plasma. 




La "Geode" del centro parigino "Citè de la Science" a La Villette; per la serie: 
"quando gli effetti speciali non sono costruiti al computer!" 


dente. Meno interessante ancora è l’Intercomp Target XAT- 
16, niente di più di quello che già si vede sul mercato, e cer¬ 
tamente ancor meno interessante in un momento in cui i 
386 stanno facendo sentire più prepotentemente la loro pre¬ 
senza. 

Molto interessante, al contrario, la AMT Accel-500, una 
bella stampante a impatto a colori che offre un buon grado di 
qualità tenendo conto della tecnologia adottata Altrettanto 
interessante, nell'ottica del rapporto prezzo-prestazioni, è la 
Mannesman Tally MT81, che, per meno di trecentomila lire, 
offre una stampante "da battaglia" capace, nonostante i no¬ 
ve aghi, di offrire qualità molto raffinata, specie in NLQ. 

Ed eccola, la periferica cui accennavamo prima. Si tratta 
dello Scanman della Logitech, attrezzino di costo ridotto 
(mezzo milione) che, in un'epoca in cui uno scanner di media 
qualità può costare diversi milioni, ha la sua ragione e nicchia 
di esistenza. Scanman (e i suoi emuli) ebbe una notevole for¬ 
tuna e fu, nelle sue ultime versioni, abbinato anche a un 
OCR di qualità modesta. Curioso il fatto che occorreva "farci 
la mano”, vale a dire che la qualità deH'immagine recuperata 
era funzione della mano salda del tiratore, pardon dell’utente. 

Colpi di coda di cadaveri che già maleodorano ma si muo¬ 
vono ancora, ecco le prove di linguaggi. In questo caso si 
tratta dell'Assembler (madonna santa!) e del Pascal turbati 
dalla Borland (rispettivamente in versione 1 e 5). Un po' me¬ 
glio andiamo con il C (sempre Turbato, alla versione 2). che. 
per lo meno, ha il pregio dell'attualità. L'ottimo Gandmi ci 
presenta il Ventura 2. e Corrado Giustozzi ci parla dei Pan- 
grammi (non vi spaventate, si tratta solo della ricerca di com¬ 
plessi enunciati autoreferenziali, e che diavolo!), mentre El- 
vezio Petrozzi ci porta a combattere la guerra di Proia (e giù, 
con i commenti da caserma!). ADP digitalizza l'audio, Raf¬ 
faello fa una puntatina nel Logo, Pierluigi Panunzi gestisce gli 
mterrupt, e Marcello Morchio, un lettore di Genova, presenta 
un bel programma per visualizzare i diagrammi di Henon. Ba¬ 
sta cosi, Ma prima di finire, un'amenità; i più bravi che si ab¬ 
bonano a MC avranno come regalo due (dico due) floppy di¬ 
sk; però c'è libertà di scelta del formato. A risentirci. «e 


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Carmageddon 2 

Autore: SCI IUk)/Format Pc Cdrom / Giud: • 


Un paio d'anni fa fece la 
sua comparsa nel mercato 
dei videogiochi, sempre 
affamatissimo di nuove idee 
ed emozioni, questo violen¬ 
tissimo e controverso game 
inglese che non mancò di 
suscitare critiche e polemi¬ 
che e fu perfino in grado di 
beccarsi una 
denuncia in 
Italia. Stavo 
parlando di 
Carma- 
geddon e 
sto invece 
per parlarvi 
di Carma¬ 
geddon 2 
Obiettivo 
di Carma¬ 
geddon: par¬ 
tecipare ad 
una corsa 
trans-ameri¬ 
cana con 
due mezzi 
goal: vincere 
la corsa e 
schiacciare 
più pedoni 
possibile. I 
pedoni 
danno punti, 
danno 
bonus. 

Insomma: 
schiaccia e 
vinci Direi 
che di peg¬ 
gio era 
impossibile 
inventarsi e 
direi pure 
che sarebbe 
stato molto 
meglio non 
fare tutto il 
chiasso che 
intorno a 
questo 
game è 
stato fatto, 
con il solo 
risultato di 
moltiplicarne 
le vendite, 
sostenute 


dal clamore e dallo scandalo 
di sene b 

Per il resto Carma 2 è un 
buon gioco di corse poligo¬ 
nale, con una discreta, ma 
non eccelsa, grafica ed ani¬ 
mazione, tra l'altro abba¬ 
stanza lento se non su mac¬ 
chine di recentissima gene¬ 



razione. il 
che contrad¬ 
dice aspra¬ 
mente la 
necessità di 
vorticosa 
azione che 
dovrebbe 
essere alla 
base di un 
game con un 
contenuto ed un obiettivo 
come questo. 



La cosa che mi piace un 
po' di più di Carma 2 è mve- 


lop 1U I migliori del I yy« di Francesco Carla 


Anche quest'anno, come faccio dal 1984 su 
MCmicrocomputer, userò un po' di spazio per darvi la mia 
personale Top 10 dei migliori game dell'anno appena 
archiviato. Constaterete di persona che il trionfo di alcuni 
generi non manca di avere riscontro anche nella mia 
chart Mi piacerebbe anche sapere se siete d'accordo con 
me e comunque avere i vs. commenti h cariawsimiiUl 

Grim Fandango: Lucas Arts Usa 

2 Fallout: Interplay Usa 

3 GP Legends: Papyrus Usa 

4 Tomb Raider 3: Core-Eidos Uk 

5 Starcraft: Blizzard Usa 

6 Unreal: Epic Usa 

7 Quake 2: ID Usa 

8 Half Life: Sierra Usa 

9 Cesar 3: Sierra Usa 

10 NHL '98: EA Sports Usa 

Ho deciso di dare il primo posto a Grim Fandango per 
due buone ragioni: la prima è che se lo merita per i conte¬ 
nuti. la seconda è che se lo merita per l'innovazione for¬ 
male. Cosi ne viene fuori un 'operina davvero nuova, con¬ 
centrato di humour caiun e di novità visive che meritano 
finalmente un applauso e che potevano venire fuori solo 
dalla Lucas Arts. 

Per il resto mi è piaciuto molto Fallout per la comples¬ 
sità e la qualità dello sviluppo di un tema già assai battuto 
fil post-atomicol e di un genere molto in voga Ireai time 
action rpg) Sul podio infine GP Legends. il miglior gioco 
di corse esistente per qualunque standard incluse le con¬ 
sole, che conferma la straordinaria qualità delle realizza¬ 
zioni Papyrus. 

Dal quarto al decimo posto i soliti noti 4 action game in 
soggettiva. Tomb Raider 3 14). Unreal 16). Quake 2 (7), 
Half Life 18): 2 rpg action: Starcraft 15) e Cesar 3 19). Infine 
un grande simulatore sportivo. NHL 98. 

Se proprio devo aggiungere qualcosa credo che dovrei 
dire che mai come quest'anno la forza degli autori ameri¬ 
cani ha raggiunto il massimo: 9 titoli su 10 sono Made in 
Usa. cioè tutti escluso Tomb Raider. difeso dalla popola¬ 
rità di Lara Croft. il primo personaggio di vera popolarità 
espresso da un game dai tempi di Pac Man 


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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













ce la buona predisposizione 
ad essere il miglior auto¬ 
scontro simulato che ci sia 
in giro Cercando di sbattere 
fuori dal game gli avversari, 
finisce che si vedono volare 
via m magna copia sportelli 
e pezzi di automobile, con 
un effetto esilarante che 
migliora di poco il tetro umo¬ 


rismo splatter di questo 
game. 

Trovo invece insopportabili 
e meschine altre "gags" di 
infimo livello, tipo i pedoni 
che si mettono in ginocchio 
pregando di non essere 
investiti e schiacciati, oppu¬ 
re la strage di animali più 
avanti nella corsa, animali 


che includono perfino pingui¬ 
ni (avete mai visto un pingui¬ 
no attraversare la strada?) 
Una specie di Defender al 
contrario, che in Germania 
ed altri paesi non ha avuto il 
visto per essere distribuito 
nella forma americana e al 
posto dei pedoni ci sono alie¬ 
ni e zombie. 


In complesso un'operazio¬ 
ne assai discutibile per non 
dire improponibile conside¬ 
rando anche il target medio 
dei videogame action, con 
l'aggravante della perdita di 
originalità da Carmageddon 
a Carma 2. La strada verso 
gli adult game non è questa. 


Tomb Raider 3 

Casa: Eidos (Uk) / Format: Pc Cdrom/Giud: ++++ 


nuota) delle puntate prece¬ 
denti Nessuna altra vera 
novità a parte; naturalmente, 
le nuove avventure, che sta¬ 
volta prevedono anche un 
salto nella terra degli Aztechi 


e un giro nel traffico di 
Londra. 

A proposito di questo, 
sarà meglio che dica subito 
che secondo me le cose 
migliori di TR3 sono i suoni. 


La 'sequelmania’ sta rag¬ 
giungendo vertici e limiti 
ormai assai poco sostenibili. 
Ci sono game che hanno 
superato i 10 seguiti e altri 
come Ultima che ci sono 
molto vicini. La voglia di 
sfruttare personaggi famosi 
che fanno vendere, il desi¬ 
derio di rischiare poco o 
nulla e di innovare il meno 
possibile sempre per mini¬ 
mizzare i rischi, l'esistenza 
di una platea di affezionati, 
tutte queste componenti 
rendono i sequel assai 
remunerativi e fondamentali 
per una casa di produzione 
che voglia navigare con suc¬ 
cesso nei perigliosi mari 
interattivi Da questo punto 
di vista TR3 starring Lara 
Croft è assolutamente 
esemplare dei pregi e dei 
difetti della mania del 
sequel. Ma vediamo cosa 
c'è di nuovo in questa pun¬ 
tata. 

A parte alcune minime 
migliorie tecniche di cui 
voglio comunque darvi 
conto, e cioè il fixing dei pro¬ 
blemi di clipping che c'erano 
sia in TR che in TR2, le 
novità nel gameplay e nel 
meccanismo di gioco non 
sono enormi. Per citare le 
fondamentali, direi che pos¬ 
sono essere la presenza di 
una trama meno lineare 
(alcune mission di Lara pos¬ 
sono essere affrontate in 
ordine diverso...) e soprat¬ 
tutto l'esistenza di veicoli 



che possono essere presi da 
Lara e che movimentano un 
po’ l’altrimenti boring corri 
qui e salta là (e magari 


+(disastro> ++ inon simulare), 
-H- (interagire con cautelai, 

(da simulare!, -M-M-i- 
(interagisci o muori). 


Index 

Ed eccoci agli eventi del mese due Avvenimenti: 
Carmageddon 2 e Tomb Raider 3, e a seguire un po' di consi¬ 
gli per il vostro buying intelligente 
Happy readmg. Vado. 


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Riescono a dare un'atmosfe¬ 
ra di straordinaria credibilità 
all'avventura (per esempio i 


rumori del 
traffico sono 
eccezionali) e 
ad aggiunge¬ 
re prospetti¬ 
va. credibilità 
e perfino 
fascino ed 
emozione a 
quello che se 
no sarebbe 
piu un mis- 
sion-pack di 
Lara che non 
un vero 
game nuovo. 
L'altra cosa che mi piace 
molto è l'upgradmg, che ha 
avuto la grafica e l'animazio¬ 


ne Alcune texture (per 
esempio la foresta Azteca) 
sono davvero bellissime e lo 
stesso dicasi per l’animazio¬ 
ne che beneficia di ottimiz¬ 
zazioni di gran livello subite 
dal motore originale di TR. 
Infine, e forse avrei dovuto 
metterlo all'inizio, c'è Lara. 
Lara è ancora la vera luce 
che illumina questo game, la 
differenza tra TR e Quake o 
gli altri game action in prima 
persona. Un effetto magico, 
un personaggio riuscito per 
quei miracoli della fiction e 
della simulazione che a volte 
baciano in modo specifico 
un titolo piuttosto che un 


altro. Questo fascino emana 
ancora da Lara e riesco a 
capire bene i dubbi e le 
paure di Eidos nell'approccio 
delle nuove avventure e le 
resistenze ad inventarsi un 
nuovo motore e un nuovo 
stile di gioco, con il rischio di 
snaturare Lara e di distrug¬ 
gerne l'aura simulata che 
funziona cosi bene. Eppure 
dovranno, il rischio è 
comunque elevato anche a 
proporre un Tomb Raider 4 
con cambiamenti mimmi 
Intanto TR3 è davvero consi¬ 
gliabile ai grandi fan di Lara 
o a quelli che non hanno mai 
avuto a che fare con lei. 


Pw Panorama 


Come ogni mese vi presenterò i titoli 
piu attesi m uscita, raggruppati per 
generi, per vostra estrema comodità. E 
sceglierò un game al mese da mettere 
sotto osservazione speciale, cioè 
"Focus". Vado. 



Grim Fandango 

La Lucas non ha inventato le avven¬ 
ture grafiche (1983 Scott Adams) e 
nemmeno ha inventato quelle grafiche 
animate (Sierra 1985). Ma di certo ha 
portato entrambi i generi al massimo 
splendore possibile con una forte pre¬ 
senza di humour e divertimento e riu¬ 
scendo perfino a dare una certa libertà 
m un genere che ha sempre sofferto 
(maledetti puzzle) proprio della man¬ 
canza di libertà. Con la sua ultima 
avventura dopo il successo annunciato 
di Monkey 3, Grim Fandango, Lucas 
rivoluziona il genere. Non per prima (mi 
viene in mente l'avventura 3d della 
Gremlm di qualche anno fa), ma per 
prima con questi risultati. 

Grim si basa sul folklore messicano 
ed è ambientato nella Terra del Morto, 
il posto in cui è possibile che si vada a 
finire tutti dopo essere defunti Una 
volta li, veniamo imbarcati in un viaggio 
di 4 anni (nella tradizione cristiana-dan- 
tesca Caronte faceva molto prima...) 
per raggiungere la destinazione finale 

Noi siamo Manny Calavera, agente 



di viaggio da quelle parti. Il nostro 
lavoro consiste nel prendere gli ultimi 
arrivati e portarli nel nostro ufficio dove 
gli vendiamo il miglior pacchetto di 
viaggi possibile Questo sulla base di 
un giudizio a proposito della loro con¬ 
dotta esistenziale in vita. Se sono stati 
buoni avranno una macchina sportiva 
per abbreviare il viaggio. Se sono stati 
buonissimi potrebbero avere un bigliet¬ 
to per il Number Nine Train, un treno- 
pallottola che fa il viaggio in 4 minuti 
invece che in 4 anni 

Al contrario, se sono stati molto cat¬ 
tivi avranno un posto su uno di quei 
veicoli con un sacco di materiale com¬ 
bustile nei pressi e con velocità di 
punta due chilometri l'ora. 

Manny non è stato esattamente un 
bonaccione in vita, e allora deve lavora¬ 
re per la comunità per guadagnare 
abbastanza per il viaggio finale. Il pro¬ 
blema è che Manny non pare un bravo 
agente di viaggio e non riesce a vende¬ 



re che viaggi a piedi di bassissimo 
costo. Cosi il nuovo boss, Don Copal, 
gli mette un aut aut: o vendi viaggi di 
valore o non te ne andrai mai da qui. 

Questa assurda vicenda, come è già 
successo molte volte nella brillante 
storia della Lucas, mette assieme tra¬ 
volgenti situazioni e scenette esilaranti, 
di umorismo un po' difficile, trasferito 
m italiano con grande efficacia dai bra¬ 
vissimi adattatori della CTO, e giocato 
tutto sulla difficile condizione di 
Manny, cui non sembra possa essere 
facilmente garantito nemmeno l'ultimo 
viaggio. Il riposo costa caro pure dopo 
la morte. 

Meriterebbe un discorso lungo la 
buonissima qualità del nuovo motore 
3d. che innova pesantemente lo stan¬ 
co genere della fiction interattiva: direi 
che è una delle grandi attrazioni di que¬ 
sta adventure. Insieme alla bontà del 
suono e delle voci Imperdibile, Il 
miglior game dell'anno secondo me 


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War Along The Mohawk 

Questo rpg meriterebbe la palma 
del miglior game dell'anno se l’unico 
punto dì vista della mia valutazio¬ 
ne fosse l'originalità. Si 
tratta di uno strategy game 
che esplora gli avvenimenti 
della guerra Franco- 
Indiana sul confine est tra 
America e Canada 
nell'800. Per intenderci, 
i temi dei fumetti 
del Grande Blek e del 
Comandante Mark, se a 
qualcuno di voi dicono qual¬ 
cosa questi nomi. 


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fé* 

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ai: 


Se trascuriamo il fatto che quella 
guerra II non è il massimo della popo¬ 
larità di questi tempi, e se non consi¬ 
deriamo la leggera obsolescenza del 
trattamento di personaggi e scenari, 
beh, in tal caso, ne abbiamo in cam¬ 
bio un'ottima qualità dell'rpg e della 
gestione personaggi. A me piace 
molto. 


Anno 1602 

Questo è proprio un rpg con un 
background. Pubblicato originaria¬ 
mente da una sconosciuta casa di 
produzione austriaca, ha venduto 
moltissimo in Europa e soprattutto in 
Germania: 350.000 copie, e soprattut¬ 
to è riuscito a proporre uno strategy 
game di viaggio e colonizzazione che 



comunica una vera condizione di 
simulazione (scusate l'ossimoro) e fa 
sentire in modo incredìbile tutto den¬ 
tro un periodo storico ed una 
condizione umana di 
esplorazione e rischio, 
di avventure e 
nuovi mondi, che 
hanno caratteriz¬ 
zato gli anni dopo 
a scoperta 
dell'America 
e il '600 in 
particolare. Uno dei 
migliori strategy in cir¬ 
colazione. 


Moto Racer 2 Action 

32 circuiti ed un buonissimo e sem¬ 
plice editor di piste rendono questo 
sequel del grande successo motoci¬ 
clistico della Delphine praticamente 
inesauribile. E questo se non bastas¬ 


se, la qualità grafica e dell'animazio¬ 
ne, la perfezione fisica, la facilità di 
guida, e la presenza, a differenza di 
Moto Racer 1, di una opzione simula- 
tlon in grado di tenere impegnati i più 
tecnici e strategici tra voi. E questo 
sia in versione Motocross che 
Superbike, Il simulatore di moto defi¬ 
nitivo. 


Descent 3 

Dopo quasi 4 anni di sviluppo, 
Descent 3 sembra in dirittura d'arrivo, 
La prima cosa che sconvolge nella 
demo che ho ricevuto da qualche 
giorno è la qualità della grafica di que¬ 
sto leggendario capolavoro: Incredibi¬ 
le. Pensate a Quake 2 oppure ad 
Unreal e moltiplicateli per 5 o per 6: 
uesto è II livello di dettaglio di 
escent 3 (anche dalle foto si dovreb¬ 
be vedere...). Ma Descent non 
diventò famoso (in tempi di Doom) 
solo per la grafica. Anzi direi che la 



grafica non era grande cosa a risolu¬ 
zione 320x200 a 256 colori. Quello 
che colpi ed attrasse milioni di user 
fu la velocità dello srotolarsi della 
discesa agli inferi tecnologici e la qua¬ 
lità della fisica di questa velocità che 
riproduceva in modo assai realistico 
le sensazioni di una discesa vera. 
Descent 3 dovrà quindi conquistarsi 
la stessa reputazione. Sembra sulla 
buona strada. 


Black & White 

Ecco che la prima creatura di 
Molineux after Bullfrog sta prenden¬ 
do forma. Dopo un anno e qualcosa 
di lavoro, la Lionhead, la nuova casa 
di produzione di proprietà del famoso 
inglese autore di Populous e Magic 
Carpet, ha messo assieme alcune 
precondizloni che fanno molto ben 
sperare. Eccole. 

Intanto la grafica è splendida ed ori¬ 
ginale, le dimensioni del personaggio 
principale sono incredìbili e di certo le 
più enormi mai viste finora in un 
videogame (Molineux è un genietto 
nell'attirare l'attenzione su un partico¬ 
lare per dare poi lustro a tutto II 
game... e qui in Black & White il par¬ 
ticolare è questo gigante interatti¬ 
vo..,). 

Per il resto sembra che si tratti di 
una vicenda fantasy di bene e male, 
di esorcisti e maghi. Ne sapremo pre¬ 
sto di più. 

Vs. Francesco Carlà 




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di Corrado Giustozzi 


Lottando col Lotto 

Il Lotto, gioco antichissimo, non è certo remunerativo per i giocatori: se 
infatti lo fosse, di sicuro lo Stato non farebbe la parte del banco! 

Al Lotto ogni tipo di giocata sistematica è condannata all’insuccesso: la 
sola strategia vincente è quella della puntata estemporanea, magari coi 
numeri suggeriti dal nonno buonanima; non certo quella suggerita da chi, 



II suo Web di JavelLotto 6 uno dai templi delle teorie nterdistiche esposte le conlutetel nell'ert/colo 


con altisonante linguaggio 
pseudomatematico, spaccia 
assurde teorie basate sul 
ritardo dei numeri usciti. 


Questa volta il malefico Dani Ferrari, 

10 stakanovista dell'intelligioco, si è 
proprio arrabbiato. Infastidito, come 
tutti noi, dal diffondersi dell'anticultura 
oscurantista rappresentata dai vendito¬ 
ri di "sistemi scientifici per vincere al 
Lotto", Dani ha lanciato assieme ad 
altri intelligiochisti ortodossi la Grande 
Crociata contro i Ritardisti: ovvero colo¬ 
ro i quali pretendono di saper interpre¬ 
tare statisticamente le estrazioni stori¬ 
che del Lotto per trarne previsioni sulle 
estrazioni future. 

La parola dunque a Dani . Buona let¬ 
tura e. . buone giocateI 

C.G. 

Mentre scrivo, il monte premi del 
Superenalotto sta navigando allegra¬ 
mente verso i 60 miliardi. Quando leg¬ 
gerete quest'articolo, chissà dove sarà 
arrivato. E l'Italia intera è impazzita per 

11 nuovo gioco, giocano tutti, pompieri e 
pizzicagnoli, poeti e ciclisti, attori e bot¬ 
tegai. Il mio gatto è sparito, non lo 
vedo più da due ore: pensavo che si 
fosse nascosto in qualche cassetto, 
ma comincio a credere che se ne sia 
andato a giocare anche lui. Tornerà con 
un talloncino di giocata tra i denti. E 
guai se glie lo tocco: per 60 miliardi, 
quello è pronto a farmi a fette. 

E poiché pompieri e ciclisti, gatti e 
bottegai, possono anche essere perso¬ 
ne di eletta intelligenza e di profonda 
cultura, ma di calcolo delle probabilità 
di regola non ne hanno mai sentito par¬ 
lare, ecco che fiorisce d'un tratto la 


strana razza dei "ritardisti". Sono 
costoro personaggi di straordinario 
spessore morale, le loro profonde 
conoscenze lì mettono in grado di pre¬ 
vedere quali numeri usciranno, e grazie 
a ciò potrebbero facilmente arricchirsi e 
vivere nel lusso più sfrenato: ma, spìnti 
da un altissimo senso etico, rinunciano 
a tale facile arricchimento per offrire ai 
loro fratelli umani la possibilità di arric¬ 
chirsi al loro posto, chiedendo in cam¬ 
bio solo pochi spiccioli, quelli necessari 
a acquistare un programma o una rivi¬ 
sta (diamine, anche il Saggio deve 
mangiare,.,). 

In genere, le loro tesi sono dì una 
tale solare evidenza da rendere vera¬ 
mente difficile II nutrire rispetto ad 
esse una qualche forma di dubbio. 


Pensate voi forse che, poniamo, Il 34 
alla lunga debba uscire più spesso del 
63? Certamente no. E allora, se II 34 è 
già uscito tante volte, e il 53 è in ritar¬ 
do, è del tutto ovvio che il 53 dovrà 
uscire più spesso per riportarsi in equi¬ 
librio' e quindi è semplice, puntate sul 
53, la vincita ò sicura... 

Ecco, mi vergogno a dirlo ma. . 
insomma, il mio cuore non è stato illu¬ 
minato dalla fede. Vittima di vieti pre¬ 
giudizi, contìnuo a restare ancorato alle 
mìe antiquate nozioni, rinunciando cosi 
alla possibilità di fare rapidamente for¬ 
tuna. Vi dirò che fra le file dei miscre¬ 
denti sì annoverano anche tutti gli 
amici intelligiochisti di cui tante volte vi 
ho parlato In queste pagine: Nicola 
Salmoria detto Quick Nick, Andrea 


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MCmlcrocomputer n. 191 - gennaio 1999 




















Selleri detto il Torquemada, Elio Fabri, 
Adam Atkinson, Dario Uri, naturalmen¬ 
te Corrado, eccetera, Per l'occasione si 
6 unito al gruppo anche Francesco 
Romani, che conoscete come estenso¬ 
re della rubrica su Mathematica e che a 
tempo perso insegna Informatica 
all'Università di Pisa (un covo di sovver¬ 
sivi, anche Elio Fabri insegna II). 
Trattandosi di una questione di interes¬ 
se nazionale (ai livelli attuali una fami¬ 
glia italiana media gioca al solo 
Superenalotto qualcosa come 50,000 
lire al mese, e dato che ci sono tanti 
che non giocano, ce ne sono ovviamen¬ 
te tanti ma proprio tanti che giocano 
cifre decisamente consistenti) consen¬ 
titemi di raccontarvi un po' come la 
pensiamo, 

Noi siamo ancorati alla vecchia (e cer¬ 
tamente superata) idea che a ogni 
estrazione, checché sia successo in 
precedenza, ogni numero ha esatta¬ 
mente la stessa probabilità di essere 
estratto: tanto quello che è uscito la 
settimana prima, quanto quello che non 
esce da 150 estrazioni, Vedete, il fatto 
è che ci riesce veramente difficile 
immaginare come potrebbero andare 
diversamente le cose, Le estrazioni del 
Lotto le avete viste tutti: nella ruota 
vengono posti 90 piccoli contenitori 
sferici, in ciascuno dei quali viene 
messo un numero. La ruota viene fatta 
girare, e si procede all'estrazione, Le 
sferette sono tutte uguali e vengono 
fatte girare nello stesso modo: come fa 
una a comportarsi diversamente dalle 
altre? L'unica cosa che riusciamo a 
immaginare è che quando i numeri ven¬ 
gono imbussolati si svolga, tra il nume¬ 
ro e la sferetta In cui è racchiuso, un 
dialogo di questo genere: 

Numero: "Ehi sferetta, guarda che 
quando estraggono ti devi dar da fare .. 
io non vengo estratto da una vita, e 
questo stato di cose non può continua¬ 
re, Quindi, fatti estrarre". 

Sferetta "Dico, e io che c'entro? Fra 
l’altro, io sono stata estratta proprio l'ul¬ 
tima volta (naturalmente contenevo un 
altro numero).,, se vengo estratta 
anche stavolta, sai quante me ne dico¬ 
no le mie 89 consorelle..." 

N: "Piantala di dir frescacce: tu sei 
solo una sferetta anonima, non conti un 
accidente Chi conta sono io, li 
Numero. Quindi non menare il can per 
l'aia, e fai quello che ti ho ordinato". 

S: "Ah, ma sei un bel prepotente! E 
va bene, non ho voglia di leticare. Che 
devo fare per essere estratta?" 

N "Ma insomma, possibile che 
debba pensare a tutto iol Ti ho detto 
cosa devi fare; come farlo, sono cavoli 
tuoi. Arrampicati sopra le altre, strilla, 
supplica, infilati nella mano del ragazzi¬ 


no che estrae... insomma, se vuoi con¬ 
tinuare a fare la sferetta del Lotto 
mostra che un po' di spirito d'iniziativa 
ce l'hai, altrimenti ti mando in un cusci¬ 
netto a sfere..." 

E... la faccenda è ancora più compli¬ 
cata. Visto che giocare al Lotto è diven¬ 
tato lo sport nazionale e che ci girano 
miliardi, I funzionari preposti alle estra¬ 
zioni debbono essere assolutamente 
sicuri che tutto vada bene. Per cui, è 
probabile che ogni tanto simulino un'e¬ 
strazione, per controllare che ciascuno 
sappia bene quello che deve fare. E se 
in quell’estrazione di prova viene fuori 
un numero super-ritardato, su cui i 
sistemisti stanno puntando cifre ingen¬ 
ti? La cosa è grave: tutto il gioco ne 
potrebbe essere falsato. Le 
Associazioni per la Difesa dei consuma¬ 
tori devono intervenire, ed esigere che 
fra un'estrazione e l'altra le ruote del 
Lotto vengano sigillate e guardate a 
vista. Il patrio Esercito deve schierarsi a 
loro presidio... 

Beh, se gli eminenti studiosi dei ritar¬ 
di dicono che le cose vanno cosi, c'è 
poco da discutere. E, studiando 
approfonditamente queste teorie, 
Adam Atkinson ha ideato il modo per 
mettere su una lucrosa attività. Vedete, 
le leggi dei ritardi non valgono solo per 
il gioco del Lotto, ma anche per una 
moneta lanciata in aria: se viene per 
una fila di volte testa, poi verrà inevita¬ 
bilmente croce. Allora prendiamo delle 
monete, possibilmente fior di conio per 
evitare che siano cariche di ignoti 
influssi malefici, e cominciamo a lan¬ 


ciarle in aria, Quando succede che una 
moneta viene testa per una dozzina dì 
volte di fila, la sigilliamo accuratamente 
in un contenitore e la vendiamo ai ritar¬ 
disi. Dopo tante teste, è chiaro che alla 
prossima prova verrà croce. Quindi 
all'acquirente non resta che trovare il 
gonzo disposto a fare una bella puntata 
a testa o croce: tira fuori la moneta 
super caricata di ritardi, punta su 
croce... e spenna il merlol Ah, Adam 
sta cercando agenti per la vendita di tali 
monete sul mercato italiano: se siete 
interessati, lo trovate su MC-link. 
Perditempo astenersi: questo è un 
grosso business... 

Ma non parliamo più delle nostre ere¬ 
sie. Come dimostrano I ritardati la vali¬ 
dità delle loro tesi? Adam ed io ce ne 
siamo andati a spasso sulla Rete, 
abbiamo visitato I loro siti, abbiamo 
discusso con loro. VI riferisco quello 
che abbiamo trovato o che ci hanno 
detto I più grandi fra questi eletti pen¬ 
satori, riferendomi in particolare a quan¬ 
to abbiamo appreso da due grandi stu¬ 
diosi ritardistl, Leontino Gorgia e 
Pasquale Tufano. Il loro sito sul Web 
(ritte ;//www, tiosQftwara.it/lQUQ) è un 
Centro di Alti Studi sul ritardiamo, e 
ospita non solo numerosi scritti di que¬ 
sti due Autori, ma anche contributi di 
altri eminenti studiosi dei ritardi. Inoltre, 
Adam ha partecipato a numerose 
discussioni con Gorgia e Tufano (e con 
numerosi altri ritardistl) nel newsgroup 
it.scienza e it.lotto; e io ho avuto un 
prolungato scambio di e-mail con 
Tufano, su cui vi riferirò, 




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Il sito Wel) ufficiale della SISAL, la sociali che gestisce i concorsi a pronostico 


La Legge 
dei Grandi 
Numeri 

Alcuni fondamen¬ 
tali teoremi del cal¬ 
colo delle probabi¬ 
lità, soprattutto il 
Teorema del Limite 
Centrale e la 
Legge dei Grandi 
Numeri, sono fra 
gli argomenti più 
citati dai ritardisti. 
Ho letto molti loro 
scritti che si richia¬ 
mano a questi teo¬ 
remi; l'esposizione 
più chiara e sinteti¬ 
ca è quella che ne 
fa Tufano. “Tutti" 
dice Tufano "sono 
convinti che se una 
moneta viene lan- 


MCmlcrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


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data 1000 volte le uscite sarebbero 
circa una metà testa e metà croce Iper 
la Legge dei Grandi Numeri), 
Ovviamente, più lanci vengono fatti e 
più lo scarto tra la sua metà matemati¬ 
ca e l'uscita di una faccia si riduce". 

Forse Tufano, in un lodevole deside¬ 
rio di sintetica chiarezza, ha un po' 
semplificato., fatto sta che la Legge 
dei Grandi Numeri non dice esattamen¬ 
te questo, anzi, dice tutta un'altra cosa. 
Se voi lanciate in aria una moneta 100 
volte, in media verrà testa 50 volte; ma 
ovviamente in pratica ci saranno degli 
scarti, Di quanto? Si può dimostrare 
che nel 95% dei casi lo scarto non sarò 
superiore a 10, quindi la frequenza 
delle "teste" sarà fra il 40% e il 60%. E 
se lanciate la moneta 100 milioni di 
volte? In media verrò testa 50 milioni di 
volte, ma in pratica ci saranno degli 
scarti. Minori o maggiori di prima? 
Ecco, la Legge dei Grandi Numeri dice 
che in media saranno 1000 volte mag¬ 
giori: il limite in cui rientrano gli scarti 
nel 95% dei casi non sarà di 10, ma di 
10.000. Ma siccome 10.000 su 100 
milioni è un nonnulla, la frequenza sarà 
compresa fra il 49,99% e il 50,01%. 
Insomma, la frequenza delle teste 
tende a convergere verso la media teo¬ 
rica (50%); ma la differenza fra il nume¬ 
ro effettivo di volte che esce testa e la 
media attesa (la metà delle prove) 
tende a crescere. 

Questa è una cosa che vi può sem¬ 
brare un po' sorprendente, ma se ci 
pensate un po' vi rendete facilmente 
conto che le cose vanno proprio cosi. 
Abbiamo detto che se fate 100 lanci 
avrete in genere uno scarto non mag¬ 
giore di 10 Se fate 100 volte 100 estra¬ 
zioni, avrete 100 scarti non maggiori di 
10. In media, saranno per metà scarti in 
più, per metà scarti in meno, e il risulta¬ 
to sarà zero. In pratica, le cose non 
andranno cosi: gli scarti di un tipo 
potranno essere, con analogo ragiona¬ 
mento, una diecina un più, e lo scarto 
totale sarà in genere non superiore a 
10x10 = 100, su 10.000 estrazioni. 
Continuate cosi, e troverete che su 100 
milioni di estrazioni lo scarto sarà di 
norma non superiore a 10.000, come vi 
ho detto. Insomma, basta che teste e 
croci continuino a venir fuori a casac¬ 
cio, infischiandosene di quel che è suc¬ 
cesso prima, e piano piano, visto che 
anche gli scarti sono a casaccio e spes¬ 
so (ma certo non sempre I) si compen¬ 
sano, la percentuale delle teste si avvi¬ 
cinerà al 50%, ma la differenza fra 
numero di teste e numero di croci, 
anziché tendere ad annullarsi, tenderò a 
crescere. Detta in termini più spicci: se 
lanciate due volte una moneta, In 
media verrà testa una volta (50%), ma 
può anche venire testa due volte o mai, 
con uno scarto di 1 dalla frequenza 


attesa, la percentuale di teste varierà 
facilmente fra lo 0% e il 100%. Se la 
lanciate 200 volte, la percentuale di 
teste varierà meno (è praticamente 
impossibile che vengano tutte teste o 
tutte croci), ma pensate davvero che lo 
scarto dalla frequenza attesa (100 
teste) potrà al massimo essere 1 ? Che 
il numero di volte che viene testa sarà 
certamente compreso fra 99 e 101? 
Ma via.,. 

Vale la pena di ricordare che la Legge 
dei Grandi Numeri e il Teorema del 
Limite Centrale sono dei teoremi di cal¬ 
colo delle probabilità e, come per tutti i 
teoremi che si rispettino, esiste per 
loro una dimostrazione. E tale dimostra¬ 
zione si effettua proprio partendo dall’i¬ 
potesi che le estrazioni siano indipen¬ 
denti: ciò che succede In un'estrazione 
non dipende in alcun modo da quel che 
è successo nelle estrazioni precedenti, 
e In particolare non dipende dai ritardi, 
Ma questo è proprio quello che i ritardi- 
sti negano, E allora, citare dei teoremi 
dimostrati a partire da tale ipotesi per 
sostenere il contrario è... ben, diciamo 
che è una forma di pensiero molto 
creativa e originale... 

Il Teorema di Godei 

La linea di pensiero ritardata si scon¬ 
tra con il normale calcolo delle probabi¬ 
lità, che è una cosina piuttosto solida e 
diffìcile da confutare. Come se la cava¬ 
no i nostri amici? La ricchezza del pen¬ 
siero ritardista è tale che ci sono molte 
linee dì approccio, Alcuni negano tout 
court che le estrazioni siano indipen¬ 
denti; ma, per quanto ne so, sono una 
minoranza. La linea più diffusa è quella 
della verità multipla. A tale scopo si 
richiamano spesso a uno dei teoremi 
più spesso (e peggio) citati della logica¬ 
matematica: il Teorema di Godei. Ecco 
cosa ci dice in merito Leontino Gorgia, 
che espone il concetto con cristallina 
chiarezza: "GÓdel fu reso famoso da un 
suo teorema, in cui egli dimostrò in 
modo molto semplice che un qualsivo¬ 
glia sistema formale, che sia coerente 
e potente, genera sempre almeno un 
asserto che non si potrà mai sapere se 
è vero o falso". Ecco, una frase del 
genere basta a dare una misura del 
gemo dell'Autore, lo avevo sentito dire 
che il Teorema di Godei era il teorema 
più difficile da dimostrare che mente 
umana avesse mai affrontato; e quando 
l'avevo studiato, non vi dico quanto 
tempo ci avevo messo per tirarne fuori 
le gambe. Ma questi sono limiti miei: 
per Gorgia, è una cosa semplicissima... 

"Quindi" continua Gorgia "certi 
asserti non possono garantirci un'unica 
verità, e quindi non ò possibile pensare 
a contendersi [si, dice proprio cosi) che 


possano far valere la propria dimostra¬ 
zione come la sola accettabile . Peraltro 
non sarebbe da persone intelligenti e 
corrette, giacché tutte le conclusioni 
alle quali si perviene entrano nell’ordine 
delle approssimazioni" E. per chiarire 
definitivamente il concetto, aggiunge in 
un’altra nota: "Godei ottenne un risulta¬ 
to notevole verificando che nessuna 
teoria può essere completa, e quindi 
nessuna formula può essere né dimo¬ 
strata né confutata ", 

Bene, i matematici sono serviti. Per 
oltre due millenni hanno costruito la 
loro scienza credendo di esprimere 
verità indiscutibili. Invece erano solo 
opinioni. Godei, certo, non sarebbe 
d accordo con questa Interpretazione 
del suo teorema (anche perché il teore¬ 
ma stesso diventerebbe una semplice 
opinione), ma questo dimostra solo che 
anche un genio ha i suoi limiti: se 
Godei leggesse gli scritti di Gorgia, 
capirebbe Ta vera importanza del suo 
teorema... 

Beh, cosa ha veramente detto Godei? 
Ecco, a quel tempo si parlava molto di 
sistemi formali. Un sistema formale è 
come un linguaggio di programmazione 
(i computer non c'erano ancora...): ha 
un suo alfabeto, regole grammaticali, 
insomma una rigorosa sintassi formale. 
In tale sintassi è possibile scrivere tutti i 
teoremi della matematica, i cui enuncia¬ 
ti diventano una stringa di simboli. Ed è 
possibile, almeno in teoria, trovare un 
algoritmo (scrivere un programma di 
computer) che, se gli si fornisce una 
stringa del genere, ci dice se è un teo¬ 
rema o no. Il problema era: un aggeggio 
cosi può (almeno in teoria) provare qual¬ 
siasi teorema? Bene, Gòdel dimostrò 
che, se il marchingegno funzionava cor¬ 
rettamente (ossia se non dimostrava 
teoremi falsi, eccetera) era possibile 
costruire una stringa pazzescamente 
complicata che il sistema non poteva 
provare. Non poteva cioè dire né se era 
un teorema, né se non lo era era inde- 
cìdibile. Insomma c'era un limite, anche 
se tale limite era talmente strampalato 
da non avere nessuna incidenza prati¬ 
ca una proposizione come quella 
costruita da Gòdel non capita mai nella 
matematica reale E comunque, si trat¬ 
ta di indecidibilità nell'ambito di un 
sistema formale; i matematici lavorano 
con sistemi non formali, e non è ancora 
chiaro se anche per tali sistemi esista¬ 
no dei limiti o no. "E infatti", dice Elio 
Fabri, "dopo Gòdel i matematici non 
hanno cambiato mestiere: hanno conti¬ 
nuato a lavorare e a riscuotere lo sti¬ 
pendio IGòdel incluso)". Hanno conti¬ 
nuato a provar teoremi, e ogni teorema 
che sia stato dimostrato è un mattone 
sicuro. Può darsi che non sia possibile 
costruire tutta la cupola, ma per l'inten¬ 
to tiriamo avanti,,, 


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MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 



Sul suo Web di torrone! 
si può trovare la serie 
storica di tutte te estra¬ 
zioni del Lotto effettua¬ 
te dal 1939 ad oggi 



rf-O- 


i- V. CB Z. 


La Teoria 
deirattendibilità 

Come ho detto, ci sono tra i ritardisi 
molte linee di pensiero. Alcuni sosten¬ 
gono che le probabilità cambiano col 
procedere delle estrazioni: se un nume¬ 
ro ritarda è più probabile che esca, 
mentre un numero che è appena uscito 
difficilmente si ripresenta la volta suc¬ 
cessiva. Ora, visto che questi eletti stu¬ 
diosi hanno poderosi archivi con tutte le 
estrazioni del Lotto dalle origini ai nostri 
giorni, e ottimi programmi di computer 
per analizzare tali dati, uno si aspette¬ 
rebbe che sostenessero un tale argo¬ 
mento con tonnellate di dati concreti. 
Se io prendo una sfilza di 3600 estrazio¬ 
ni, e immagino di aver giocato ogni 
volta i 5 numeri estratti su quella ruota 
la volta precedente, quante volte avrei 
vinto? Secondo le teorie ritardate, ben 
poche; secondo il calcolo delle probabi¬ 
lità, circa 1000 volte. Rispetto a questo 
1000 teorico ci saranno certamente 
degli scostamenti, ma basterebbe tro¬ 
vare che le vincite sarebbero state solo 
900 per avere un serio argomento, Di 
test del genere se ne possono fare a 
bizzeffe. Cosi ho provato a vedere se 
trovavo qualcosa del genere fra i tanti 
scritti dei ritardisti. E non ho trovato 
nulla. Ho chiesto: ma non avete fatto 
delle prove di questo genere? Mi hanno 
risposto che tali prove sarebbero irrile¬ 
vanti, per ragioni che mi sono risulta¬ 
te... un tantinello oscure. Insomma, i 
dati non servono: occorre la Fede... 

Questa linea di pensiero (le probabi¬ 
lità che cambiano) sembra tuttavia 
essere minoritaria. L'approccio che 
riscuote più successo mi è stato espo¬ 
sto in dettaglio da Tufano. "Noi non 
sosteniamo certo", dice Tufano, "che la 
probabilità di uscita di un numero cam¬ 
bia a seconda del ritardo: la probabilità 
è sempre la stessa". Cavolo, questa è 


una bella bottai Dire che la probabilità 
di essere estratto è la stessa per ogni 
numero è esattamente equivalente a 
dire che la mia probabilità di vincere è 
la stessa precisa, sia che io punti un 
numero strantardato, sia che punti un 
numero appena uscito. E allora, perché 
dovrei puntare proprio sui numeri ritar¬ 
dati? dov'è il vantaggio? Il vantaggio, 
precisa Tufano, deriva dal fatto che: 
"un conto è la probabilità, e un altro 
l'attendibilità sulla base del ritardo: una 
cosa non esclude l'altra, perché sono 
semplicemente due criteri DIVERSI" 

Ora vedete chiaramente il dispiegarsi 
della teoria in tutta la sua grandezzal 
Stabilito saldamente (grazie al Teorema 
di Godei) il principio della verità multi¬ 
pla, non occorre più mettersi contro al 
calcolo delle probabilità: basta sviluppa¬ 
re un nuovo e diverso strumento, che 
ha dignità pari alla probabilità; è impos¬ 
sibile dimostrare che uno è valido e l'al¬ 
tro no, dato che queste questioni, 
come dice Godei, sono indecidibili 
(tanto, Godei è morto, e mica può pro¬ 
testare...). 

Tufano ha anche spiegato in dettaglio 
a Adam come si calcola l'attendibilità. 
Se un numero ritarda da r estrazioni, la 
sua attendibilità è data da: 

A = 1/(1+90*(17/18) r ) 

Lasciamo perdere come si arriva a 
questa formula, dato che la faccenda è 
oscura. I valori cosi calcolati variano fra 
0 e 1 , proprio come la probabilità; e 
cosi io, povero innocente, penso che 
vogliano dire più o meno la stessa 
cosa. Allora chiedo a Tufano: se un 
numero ha un ritardo di 100, la sua 
attendibilità viene pari a 0,7714; questo 
vuol dire che, secondo te, puntando 
numeri con tale ritardo vincerò nel 77% 
dei casi? Mi risponde: "Ah no no, asso¬ 
lutamente non ho detto questo...". E 
allora, che hai detto? Cos’è questa 
attendibilità? "Attendibilità = MOTIVO 
PER CREDERE". 


Già E perché ci devo credere? 
Perché devo credere a questa strampa¬ 
lata formula e non, che so, prendere le 
prime due cifre del coseno della data di 
estrazione, o seguire un altro qualsiasi 
criterio pazzoide che mi frulla nella 
testa? A questa domanda, una risposta 
decente non l'ho avuta. E allora direi 
che non si tratta di motivo per credere, 
ma di credere senza motivo... 

Per quanto ne ho capito, l'attendibi¬ 
lità serve solo a scegliere i numeri da 
giocare. Se un numero ha un'attendibi¬ 
lità maggiore, è... più attendibile, e vale 
la pena di giocarlo. A questo punto, io 
ho un lampo di genio, e propongo una 
straordinaria semplificazione della teo¬ 
ria. Visto che l’attendibilità cresce al 
crescere del ritardo, basta dire: puntate 
sui numeri più ritardati; l'attendibilità 
non dice nulla di più, nulla di meno, 
nulla di diverso. Questa mia brillante 
proposta non ha avuto successo: 
Tufano mi ha risposto che quella dell'at¬ 
tendibilità è una grande teoria matema¬ 
tica, con straordinarie implicazioni, e di 
cui io ignoro completamente la com¬ 
plessità. Beh, che ci volete fare: sono 
ignorante... 

Bill, arricchisciti! 

Il sistema di gioco preferito dai ritar- 
distl è di cominciare a puntare su un 
numero in forte ritardo. Se esce subito, 
si ottiene una certa vincita; se non 
esce, si seguita a puntarlo aumentando 
pian piano la posta in modo che, quan¬ 
do viene estratto, si recupera tutto 
quello che si è puntato e si ottiene la 
stessa vincita che se fosse uscito al 
primo colpo. Scrive il solito Tufano: 
" ..se sì accetta l'idea che un numero 
NON tarda all'infinito, con un capitale 
infinito prima o poi si vince SICURA¬ 
MENTE. È ovvio che nessuno ha un 
capitale infinito; però sono convinto 
che se Bill Gates giocasse al lotto 
potrebbe comunque dormire tranquillo, 
certo che otterrà un guadagno, magari 
esìguo rispetto al capitale ma pur sem¬ 
pre un GUADAGNO" 

Bene, proviamo a fare qualche conto 
Diciamo che Gates possa mettere 
insieme 50 miliardi (miliardi!) di dollari, 
Inizia con una tranquilla puntata di 
1000$. Se vince incassa 10.900$, e 
meno i 1000$ giocati resta con 9900$ 
di vincita. Se perde, deve aumentare la 
puntata del 10,10101% per mantenere 
costante la vincita. Le progressioni 
geometriche sono terribili: alla 160 a 
puntata Bill deve giocare 4,4 miliardi di 
dollari, e se perde ha perso in totale 
48,1 miliardi e deve abbandonare. 
Perdere 160 volte di fila è difficile: la 
probabilità di perdere una volta è 17/18, 
quella di perdere 160 volte di fila è 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


71 







( 17/18) 160 = 1/93 71. Quindi in media 
Bill vincerebbe 9370 volte, incassando 
9900*9370 = 92,7 milioni; e una volta 
perderebbe 48,1 miliardi, cioè oltre 500 
volte tantol Ecco, forse ho capito per¬ 
ché Bill Gates non gioca al Lotto... 


Il sistema 

Naturalmente, il discorso che ho 
appena fatto non è accettabile per i 
ritardisti. Bill dovrebbe cominciare a 
puntare un numero solo quando è in 
forte ritardo; in tale situazione, non è 
possibile che tardi a lungo. La questione 
viene fuori nel corso della mia corri¬ 
spondenza con Tufano. lo gli chiedo a 
un certo punto: ma perché diavolo 
dovrei credere ai ritardi? Dammi dei dati 
concreti. Mi risponde: "Ma perché coi 
ritardi si vince! Prendi questo, che è 
uno dei miei sistemi favoriti. Aspetti che 
un numero abbia, su una certa ruota, un 
ritardo di 152 estrazioni; e cominci pun¬ 
tandoci, per esempio, 10.000 lire. Se 
esce, fai una vincita dì 99.000 lire. Se 
non esce, continui incrementando via 
via la puntata /nel modo che ho detto 
prima!. Continui così per 10 puntate ; se 
per dieci volte non esce, hai perso 
(perdi in totale 161.148 lire): può succe¬ 
dere. Ma in genere si vince, Prova a 
farti una simulazione al computer, ". 

Bene, questo si chiama pariarei 
Secondo me (e secondo le normali 
teorie probabilistiche) la probabilità di 
perdere con questo metodo è sempli¬ 
cemente la probabilità che un numero 
non esca per 10 volte di fila: e cioè, 
come ho detto sopra, ( 17/18) 10 = 
0,56463..,, ossia il 56,43%. Che in pre¬ 
cedenza il numero non sia uscito per 
un sacco di volte è totalmente irrile¬ 
vante. E siccome quando si perde si 
perdono 161.148 lire, mentre quando 
si vince se ne vincono solo 99.000, si 
va al disastro. Tufano invece dice che 
cosi si vince. Ottimo: siamo giunti a 
una contrapposizione chiara, e siamo 
d'accordo sul metodo (la simulazione 
al computer) per vedere chi dei due ha 
ragione. Secondo me, ha messo la 
testa sul ceppo, e io calo l'ascia.. ma 
mi affretto a proclamare: "Guarda, se 
la simulazione mi dà torto, non è che 
mi limito a diventare ritardista: mi 
copro il capo di cenere, mi ritiro in 
cima a un monte a meditare sui mìei 
peccati, bacio la terra su cui cammìnil 
E mi aspetto che tu faccia lo stesso se 
i risultati danno torto a te". Beh, non 
rischiavo molto... 

Butto rapidamente giù un program¬ 
ma che simula 100 milioni di estrazioni, 
gioca come dice Tufano, e conta le vin¬ 
cite e le perdite. Naturalmente i risultati 
confermano pienamente le previsioni 
del calcolo delle probabilità: si gioca (si 



Sul silo Web di Loclromcs sono esposte nuove ed interessanti teorie pseudoscientihcne utili alle previsioni. 


arriva a un ritardo di 152) per 84.109 
volte; si vince in 36.626 casi, si perde 
in 47.393 casi (56,41 % in ottimo accor¬ 
do con le previsioni). Tufano accusa II 
colpo. Prova a obiettare: "ma bisogne¬ 
rebbe studiare la struttura vincite/perdi¬ 
te cominciando con altri ritardi, da 0 a 
200..." È il momento di lanciare un 
bombardamento a tappeto: fo girare il 
programma e lo informo che, comin¬ 
ciando a seguire il numero quando ha 
un ritardo di 0 (è appena stato estratto), 
di 50, di 100, 150, 200, viene fuori che 
si perde sempre nel 56,4% dei casi, 
Ora crolla, crolla... 

Macché. Mi comunica (pregandomi 
di tener la notizia segretissima) che ha 
scoperto una nuova brillante dimostra¬ 
zione della teoria dei ritardi, disconfer¬ 
mando clamorosamente l'ipotesi di 
Laplace e di altri, insomma forse il 
Premio Nobel gli sfuggirà, ma.., Cosa 
dice questa teoria non ve lo posso rac¬ 
contare, sia perché mi è stato richiesto 
di tenere il segreto (dico, una scoperta 
del genere...), sia perché alle mie limi¬ 
tate capacità di comprensione sembra 
che dica semplicemente: dato che 
conviene puntare sui ritardi, puntate 
sui ritardi. Ma io sono un povero diavo¬ 
lo che queste cose non le capisce, non 
sono un Grande Matematico.. 


Conclusioni 

Che le teorie ritardiste fossero tutte 
una calla, penso che lo sapeste di già. 
Ma siccome tanti ci cascano, ho voluto 
darvi qualche argomento da utilizzare 
non tanto per convincere i ritardisti 
incalliti come Tufano (quelli non li smuo¬ 
vete nemmeno con le cannonate), ma 
almeno per chiarire le idee a qualche 
amico che se ne faccia affascinare. 


Sapete, il Lotto (nella sua forma ita¬ 
liana, con 90 numeri) venne inventato 
nel XVI secolo a Genova. Ma già nello 
stesso secolo ne è documentata la pre¬ 
senza a Fiorenza, dove veniva usato 
come imposta straordinaria (I) attraver¬ 
so la partecipazione obbligatoria a una 
estrazione. Questo dimostra quali pro¬ 
gressi abbia fatto la civiltà. Se dici al 
popolo: "C’è una tassa straordinaria, 
devi giocare al Lotto", il popolo smoc¬ 
cola: Governo ladrol e si spacca in 
quattro per giocare il meno possibile. 
Se invece gli dici: c’è un bellissimo 
gioco, col quale ti puoi facilmente arric¬ 
chire, ecco che il popolo festante si 
precipita a portarti i suoi sudati rispar¬ 
mi. Se poi aggiungi: seguendo le indi¬ 
cazioni degli eminenti studiosi che ana¬ 
lizzano cadenze e ritardi, la vincita è 
praticamente sicura, ecco che il popolo 
tutto diventa un accanito risparmiatore 
(è il risparmio che fa grande una 
Nazione), ed è pronto a fare rinunce 
durissime pur di dare i propri soldi allo 
Stato. E cosi, grazie alla collaborazione 
dei ritardisti, abbiamo risanato i conti 
dell’Azienda Italia, siamo entrati in 
Europa, e ora ci prepariamo ad affron¬ 
tare il nodo cruciale della disoccupazio¬ 
ne. Con un altro paio di giochi di suc¬ 
cesso, ce la faremo. E io, che insisto a 
non giocare, verrò presto additato al 
pubblico ludibrio per il mio comporta¬ 
mento antisociale. Ma consentite 
anche a un reietto come me di espri¬ 
mere, dal profondo del mio cuore, un 
caldo ringraziamento a quei coraggiosi 
studiosi che riescono, col loro diuturno 
impegno, a indurre i cittadini a collabo¬ 
rare cosi fattivamente al risanamento 
dei conti pubblici e al progresso del 
nostro Paese. 

Dani Ferrari «e 


72 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 












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AMD K6-2 400 MHz 

Il K6 arriva a 400 MHz, eppure non è questa la novità sostanziale introdotta da AMD 
con questa nuova versione del processore. L'incremento delle prestazioni è ottenuto 
con una revisione del chip che ne aumenta l’efficienza. Un piccolo passo che 
prepara un prossimo balzo in avanti. 



Pochissimo tempo fa ab¬ 
biamo dedicato questo 
spazio al K6-2 funzionante 
a 350 MHz Ora veniamo a 
presentare lo stesso pro¬ 
cessore con frequenza di 
funzionamento di 400 
MHz. Come molto spesso 
accade non bisogna mai 
fermarsi alle apparenze per 
conoscere la portata di un 
qualsiasi accadimento. Ora 
se si trattasse di una nuova 
versione del processore ot¬ 
tenuta dalla precedente 
con un miglioramento della 
tecnologia produttiva o del 
controllo di qualità onde ot¬ 
tenere un mero incremen¬ 
to della frequenza di funzio¬ 
namento, probabilmente lo 
spazio che stiamo dedican¬ 
do al K6-2 400 sarebbe de¬ 
cisamente eccessivo. Dal 
tono di queste prime frasi 
ovviamente avrete già capi¬ 
to che non è questo il caso Come sem¬ 
pre accade in questi casi è cosa buona 
riepilogare un poco la storia dei proces¬ 
sori di AMD dedicati all’utilizzo su socket 
7; la prima CPU proposta da AMD per 
combattere il Pentium di Intel è stato il 
K5, processore x86 ovviamente compati¬ 
bile pin to pm con l'antagonista Pentium, 
allora ancora "liscio", ovvero non dotato 
del set di istruzioni MMX. Il K5 era dota¬ 
to di una struttura interna assai avanzata 
ma in pratica aveva delle prestazioni infe¬ 
riori a quelle del Pentium, soprattutto a 
causa di una FPU (Floating Point Uniti 
decisamente inferiore quanto ad efficien¬ 
za a quella integrata nel Pentium. Il K6 
raccoglie il know how sviluppato per il 
K5 e quello della Nexgen, al tempo da 
poco acquistata da AMD, con il risultato 
di proporre sul mercato il primo proces¬ 


sore alternativo al Pentium, nel frattem¬ 
po diventato MMX, effettivamente com¬ 
parabile per prestazioni anche nel calcolo 
delle operazioni in virgola mobile grazie 
all'impiego di una nuova FPU, Il K6 prima 
versione era al pari dell'antagonista di 
istruzioni MMX ed era costruito con tec¬ 
nologia 0,35 mm. Durante la sua evolu¬ 
zione la frequenza di funzionamento in¬ 
terna arrivò fino a 266 MHz. Il passaggio 
alla tecnologia 0,25 mm ha coinciso con 
la presentazione della seconda genera¬ 
zione di K6, il K6-2, m pratica un proces¬ 
sore completamente nuovo dotato di un 
nuovo set di istruzioni denominate da 
AMD 3DNowl. Il K6-2 durante la sua 
breve (temporalmente parlando) vita ha 
aumentato la sua frequenza di lavoro in¬ 
terno dai 266 MHz iniziali fino ad arrivare 
ai 400 attuali. In realtà l’aumento della 


frequenza di lavoro ha 
coinciso con revisioni del 
processore di fatto traspa¬ 
renti all'utente finale fino 
appunto al K6-2 400 Que¬ 
sto processore è il primo 
dotato del nucleo CXT, 
l’ultima evoluzione del K6- 
2 . 

Ovviamente tutte que¬ 
ste versioni hanno un no¬ 
me ben preciso Nella ta¬ 
bella 1 possiamo vedere 
come del K6 siano stati 
prodotti tre diversi model¬ 
li: il modello 6 è il primo 
K6 costruito in 0,35 mm, il 
modello 7 segna il pas¬ 
saggio alla tecnologia di 
costruzione in 0,25 mm, il 
modello 8 integra le istru¬ 
zioni 3DNow! e ufficial¬ 
mente supporta il funzio¬ 
namento con bus a 100 
MHz. Del modello 8 sono 
presenti diverse versioni. 
In sintesi e per quello che servirà in se¬ 
guito i K6-2 con frequenza di lavoro fino 
a 380 MHz appartengono attualmente al 
modello 8 step 7. in breve Model 8 |7 0], 
mentre il K6-2 400 è il primo esponente 
del Model 8 18:01 Sia del Model 8 (7 01 
che del Model 8 18 0| sono presenti 8 di¬ 
versi " sottomodelli" per cosi dire, ma ri¬ 
nunciamo a complicare ulteriormente il 
discorso. Sempre nella tabella 1, tratta 
da AMD-K6 Processor Bios Design, no¬ 
tiamo che è previsto un Model 9, con 
frequenze di funzionamento da 350 a 
450 MHz e che la stringa di identificazio¬ 
ne suggerita per l'identificazione è AMD- 
K6(tm)-3/450 (nel caso del 450 MHz). 
Dunque si tratta della prossima versione 
del K6, la terza, che AMD probabilmente 
denominerà K6-3. Di cosa si tratti i nostri 
lettori affezionati già lo sanno, gli altri do- 


74 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 







bòli J. Swnmiry cri AMD K6 ' Prwruw Morirli and BIOS Boot Strine 


Jnvtnxlion 

fuiity 

ModH 

CPU Sp««4 
(MHz) 

CPU Bui SpwJ 
(MHi) 

R«0fMìttftd«d BIOS Boot-Strini OltpUy 



166 

66 

AMI) K6(tm)/I66 


6 

ZOO 

66 

AMI) K6(tmV200 



253 

66 

AMD *6rim|'255 



200 

66 

AMO K6(tm)/200 



255 

66 

AMDK6(tml/255 



266 

66 

AMD K6(tm)/266 



500 

66 

AMI) K60mi/500 



255 

66 

AMI) K6(tm) 2/255 



266 

66 

AMI) K6(tiH)-2/266 



500 

66 

AMI) K6(tm) 2/500 

4 


555 

66 

AMD K6ttm) 2/555 

(AMD K6* 


566 

M 

AMDK60m) 2/566 


8 

«00 

66 

AMD K6(tnt) 2/400 



555 

9V 

AMI) K6(tm) 2/555 



580 

W 

AMD K6(lMll 2/580 



500 

100 

AMI) K6(tmi 2/500 



550 

100 

AMD K6itini 2/340 



400 

100 

AMD KWtm) 2/400 



450 

100 

AMD R6(lm) 2/440 



ivo 

*00 

AMD K6IÌH1) 5/IVO 


0 

400 

100 

AMD Mirimi 5/400 



4V0 

100 

AMD KGrtmi S/4V0 


Tabella I - Dall'AMD- 
K6 Processor Bios 
Guide la tabella con I 
vari modelli di K6 e le 
relative frequenze di 
funzionamento interne 
assieme a quelle della 
scheda madre II K6-2 
400 è un Model 8 !co¬ 
struzione in 0,25 mm 
e utilizzo delle istruzio¬ 
ni 3DNowl) versione 

8. È presente anche la 
descrizione del Model 

9. il futuro AMD K6-3, 
nome in codice Sharp- 
tooth, che evidente¬ 
mente sarà presenta¬ 
to in tre versioni con 
clock da 350 a 450 
MHz 


tabi» 11. PrtKMMr•to-Bua dodi RalKn 


SUt* ot BI|J 0) 

Proctttor • Ciotti lo Bui-Ciotti lUttt 

*00ti 

2 Si 

Mlb 

50» 

MCb 

6<h* 

mb 

S.Sl 

0006 

4SI 

001 b 

Sfl» 

oiob 

«01 

otto 

SSi 

Mate 

• D» .'(■ -tv fri iwn 4A»V* », ’ 

.vuftvX tPI/Olt»*.* '"<* <• K»i 


Tabella 2 - Il fattore di moltiplicazione interno di 
una CPU per socket 7 à determinato dal livello logi 
co presente sui piedini BFO , BFI e BF2 Le otto 
possibili combinazioni sono assegnate dal costrut¬ 
tore della CPU ad un determinato fattore Per il K6 
Model 817:01 questi vanno da 2x a 5 5x, per il Mo¬ 
del 818:01 il moltiplicatore 2x é sostituito dal 6x. 
Quindi il fattore di moltiplicazione dipende dalla 
CPU e non dalla scheda madre come molti vanno 
affermando senza cognizione di causa 


vranno attendere ancora un poco, 

Le differenze evidenti del nuovo nu¬ 
cleo CXT, utilizzato nel K6 Model 8 18:0] 
a 400 MHz, rispetto a quelle del Model 8 
[7:0] sono nella possibilità di impostare 
un fattore di moltiplicazione del clock 
della scheda madre di 6x. Questo per¬ 
mette, con sistemi con frequenza di 
clock pari a 66 MHz, di ottenere la fre¬ 
quenza di funzionamento interna nomi¬ 
nale pari appunto a 66 x 6 = 400 MHz, Il 
che significa che la nuova CPU può es¬ 
sere utilizzata anche su sistemi un poco 
datati dove non è possibile utilizzare una 
frequenza di funzionamento pari a 100 
MHz, caratteristica delle schede madri 


dell'ultima generazione. Ovviamente per¬ 
ché la mother board sia in grado di ac¬ 
cettare il K6-2 400 è importante che sia 
disponibile la corretta tensione di alimen¬ 
tazione per il nucleo (2,2 V) e che il pro¬ 
duttore della scheda metta a disposizio¬ 
ne un bios che supporti la nuova CPU, È 
bene ricordare che il fattore di moltiplica¬ 
zione è selezionato fra quelli disponibili 
tramite il livello logico su tre diversi pin 
denominato BFO, BFI e BF2, Le combi¬ 
nazioni possibili sono 8 e vanno dal 2x al 
5.5x per i K6-2 Model 8 [7:0], Per il nu¬ 
cleo CXT il moltiplicatore 2x è stato so¬ 
stituito dal 6x, dunque i valori disponibili 
vanno dal 2.5x al 6x (tabella 2). 

Altra caratteristica importante è la va¬ 
riazione dei registri connessi con la Write 



Allocate, una caratteristica di tutti i pro¬ 
cessori AMD a partire dal K5. La Write 
Allocate è un processo connesso con la 
gestione delle scritture dei dati nella me¬ 
moria tampone di primo livello del pro¬ 
cessore. Questo procedimento permet¬ 
te di velocizzare l’accesso ai dati in talu¬ 
ne circostanze. Nel nucleo CXT i registri 
ed i procedimenti connessi con la Write 
Allocate sono stati migliorati per ottimiz¬ 
zarne il funzionamento. Inoltre il Model 8 
[8:01 ha un buffer a 8 byte denominato 
Write Merge Buffer. Grazie a questo buf¬ 
fer il processore può accumulare, sem¬ 
pre sotto determinate condizioni, cicli di 
scrittura in memoria non gestibili tramite 
la memoria tampone. Unificando i diversi 
cicli "sparsi" in un'unica operazione si ri¬ 
duce il tempo di utilizzazione del bus del 
processore e i tempi morti per il proces¬ 
sore stesso incrementando le prestazio¬ 
ni del sistema. 

Sia la Write Allocate che il Write Mer- 


Norton Utilities 3 


te5 

160 

155 

150 

145 

140 

1» 

130 

125 




«il 7 

















AMD KB-2 300 


Figura 1 - Norton Utilities, bench sintetico. Sono riportati i valori effettivamente misurati in modo cne il let¬ 
tore possa confrontarli con quelli rilevati sulla propria macchina. Se ottenete valori molto inferiori a quelli in¬ 
dicati leggete il riquadro sulla Write Allocate. 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


75 




















































































ge Buffer devono essere supportati dal 
bios del sistema che deve impostare op¬ 
portunamente diversi registri all’avvio. 
Se questo non accade nella migliore del¬ 
le ipotesi il sistema non sfrutta tutte le 
potenzialità del processore. 


Prestazioni 


Al commento dei test effettuati dob¬ 
biamo anteporre una premessa impor¬ 
tante: le prestazioni del K6-2 400, come 
spiegato sopra, dipendono in maniera 
importante dalla abilitazione della Write 
Allocate e dalla corretta impostazione dei 
registri connessi. Questo ci ha imposto 
la ricerca di un sistema che supportasse 
effettivamente la nuova CPU e che le 
permettesse di esprimersi al massimo 
delle sue potenzialità. È possibile che il 
K6-2 400 installato su sistemi con bios 
non aggiornati funzioni si correttamente 


Suite MC 



0P«n1ium MMX 233 
■ AMD KS-2 350 
OAMD XE-2 <00 


Regine Amazzoni Crobots Renderl Render2 Totale 


Figura 2 - Ostinatamente riproponiamo i risultati ottenuti con la Suite di MC Rimarremo ostinati tanto quan¬ 
to lo sono i produttori di software nel proporre programmi basati su codice a 16 bit I risultati si commentano 
da soli con un incremento dì prestazione proporzionale all'incremento dello frequenza dì funzionamento. 


ma risulti inferiore per prestazioni al K6-2 
3501 Tutte le maggiori case costruttrici di 
schede madri stanno rilasciando bios ag¬ 
giornati, ma è una cosa che sta accaden¬ 
do proprio in questi giorni. È possibile 


Macromedia Director 





= 


■ Panlium MMX 233 
OAMD kS-2 350 
□ AMO KS-2 400 


Copy 


Matte 


Background Transparent 


Figura 3 - Macromedia Director. Filmato campione riprodotto con diverse opzioni. Il guadagno del K6 a 400 
MHz 6 limitato e nel primo test addirittura negativo Ma 6 un risultato eccezionale nell'economia delle pro¬ 
ve effettuate 


Norton Multimedia Benchmark 



■ AMD «8-2 350 
DAMO KB-2 400 


Imigtng 


Figura 4 - Alle prese con i bench multimediali di Norton il nuovo nucleo CXT mette in luce tutte le sue po¬ 
tenzialità con un deciso incremento delle prestazioni. 


dunque che acquistiate una scheda ma¬ 
dre nuova in negozio ma che il bios non 
sìa in grado di utilizzare al meglio K6 con 
nucleo CXT 

In figura 1 riportiamo le prestazioni 
raggiunte dal 400 con il test sintetico del¬ 
le Norton Utilities 3.0 a confronto con 
quelle rilevate sullo stesso sistema utiliz¬ 
zando versioni precedenti del chip di 
AMD a diverse velocità nominali L'incre¬ 
mento dì prestazioni é evidente ma non 
è proporzionale aH’aumento della fre¬ 
quenza di lavoro. Questo perché il test 
delle NU prende in considerazione diver¬ 
si aspetti del sistema e non solo la "po¬ 
tenza di calcolo” della CPU Ecco dun¬ 
que che rimanendo il sistema funzionan¬ 
te a 100 MHz il guadagno in termini di 
prestazione sia "limitato", 

La vecchia Suite di MC (figura 2) che ci 
ostiniamo ad utilizzare nonostante la sua 
vetustà (e continueremo a farlo finché le 
software house si ostineranno a produr¬ 
re software con codice a 16 bit) mostra 
invece un guadagno quasi eguale a quel¬ 
lo dovuto alla maggiorazione del clock. In 
questo caso i risultati, come sempre, so¬ 
no normalizzati rispetto a quelli ottenuti 
utilizzando un Pentium 233 MMX, assun¬ 
to dunque quale riferimento unitario. Ri¬ 
spetto al riferimento il nostro 400 risulta 
globalmente ben 2.2, e spicci, volte più 
veloce confermando l'ottima efficienza 
dell'architettura interna alle prese con 
questo tipo di codice, 

Cambiando tipo di codice e applicazio¬ 
ne in figura 3 troviamo i risultati ottenuti 
nella riproduzione dei "filmati campione" 
realizzati e riprodotti con Macromedia Di¬ 
rector A seconda della complessità delle 
operazioni richieste il K6-2 400 mostra 
un incremento contenuto delle prestazio¬ 
ni. Eccezion fatta per il primo test dove 
risulta appena inferiore al K6-2 350 

Nei bench multimediali di Norton (figu¬ 
ra 4) al confronto con il modello a 350 
MHz il 400 risulta decisamente vincente, 
con un incremento delle prestazioni deci¬ 
samente consistente e superiore a quan- 


76 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 































































































AMD K6-2 400, Write Allocate e compatibilità 


La Write Allocate è un processo che permette di migliorare l'effi¬ 
cienza del processore nella scrittura delle istruzioni e dati in memo¬ 
ria: se il processore deve eseguire un ciclo di scrittura in una porzio¬ 
ne di memoria che attualmente non risiede nella cache di primo li¬ 
vello (interna al processore) allora il processore va a leggere la linea 
di memoria indirizzata dal ciclo di scrittura da eseguire e memorizza 
i dati nella LI cache. Seppure questa operazione richieda da sola più 
tempo di un semplice ciclo di scrittura, il fatto di immagazzinare nel¬ 
la memoria di primo livello istruzioni e dati richiamati di recente per¬ 
mette un guadagno di prestazione in quanto statisticamente il 
software esegue questo tipo di operazione in sequenza, dunque la 
probabilità di trovare nella memoria di primo livello le linee di me¬ 
moria necessarie è molto alto. La Write Allocate è una feaiure pro¬ 
prio di tutti i processori AMD a partire dal K5. Nel K6 Model 8 |8:0| il 
sistema è stato migliorato e fra l'altro è in grado di indirizzare una 
quantità più grande di memoria, fino a 4096 MB contro i 508 MB 
del Model 8 [7:0], Inoltre il nucleo CXT possiede il Write Merge Buf¬ 
fer, che combina insieme i cicli di scrittura isolati in modo da ese¬ 
guirli assieme aumentando l'efficienza del bus del processore. Que¬ 
ste nuove capacità del nucleo CXT devono essere "attivate" utiliz¬ 
zando degli appositi registri a seconda della quantità di memoria e 
del tipo di periferiche presenti nel sistema. Operazione generalmen¬ 
te effettuata dal bios all'avvio. 

Stante la novità del tutto, non tutti i produtto¬ 
ri si sono adeguati ed hanno rilasciato versioni 
aggiornate del bios di sistema per le schede 
madri prodotte ed in produzione. Ora quando 
all'avvio il sistema riconosce correttamente la 
CPU normalmente si è portati a pensare che il 
sistema sia impostato al meglio per l’uso del 
processore. Il fatto poi che il sistema risulti sta¬ 
bile spesso induce ad evitare un supplemento 
di indagine o un semplice controllo. Mai dare 
nulla per scontato! Se la Write Allocate per il 
K6 (tutti i K6) non è abilitata si ha una perdita 
nelle prestazioni del sistema fino ad un 10% 
circa. Nel caso poi del K6-2 400 non serve solo 
abilitare correttamente la Write Allocate ma an¬ 
che impostare i registri MTRR (0 e 1 ) affinché il 
Write Merge Buffer funzioni correttamente. 

Pena è lo scadimento delle prestazioni a li¬ 
velli inferiori a quelli di un K6-2 350 con WA 
abilitata (figura a fianco). Abbiamo rilevato il 
problema installando il K6-2 400 sull'ottima 
scheda Asus P5A. Pur utilizzando le ultime 
versioni beta del bios 1005. non ancora rila¬ 
sciato, la WA risulta non abilitata e le presta¬ 


zioni del sistema decisamente penalizzate! 

Il controllo è molto facile da effettuarsi utilizzando una utility scritta 
da Andreas Stillar di c't Magazine: SetK6v2.e xe. Il programmino è re- 
peribile presso il sito della rivista tedesca |(http://www.heise dei! 
ct/ftp/pcconfig.shtml) e permette il controllo e l'abilitazione sia della 
Write Allocate sia il settaggio dei registri MTRR. Una volta scompatta¬ 
to basta eseguire da una finestra dos nella directory dove è posto il 
programma il comando setk6 per ottenere informazioni sul tipo di K6 
in uso, sulla sua frequenza di lavoro e sullo stato della WA. 

Attenzione, non è sempre possibile abilitare manualmente la WA. 
nel caso della Asus P5A con tutte le versioni di bios provate (1004, 
1005 beta 004 e 006) l'abilitazione porta al blocco del sistemai Dun¬ 
que attenzione alla compatibilità reale fra la scheda madre e tutti i pro¬ 
cessori K6I 

Nel caso dell'Asus P5A va rimarcato che il sistema é perfettamente 
funzionante e stabile con gli AMD K6 senza la WA, ma ceno una per¬ 
dita nelle prestazioni dell'ordine del 10% è ben poco accettabile da 
parte dell'utilizzatore finale. Nelle nostre prove abbiamo utilizzato una 
scheda madre Soyo 5HEM basata su chipset VIA MVP3, provata sullo 
scorso numero, che ovviamente supporta pienamente il processore di 
AMD. Dunque in attesa di avere una statistica piu vasta non resta che 
raccomandare la massima attenzione ed utilizzare SetK6 per controlla¬ 
re la piena compatibilità fra scheda madre e K6. 



Norton Utilities 3 



_HILL_ 






















AMO KB-2 <00 


AMD KB-2 350 


AMD KB-2 <00 un» WA 


Ecco cose accade se II bios della vostra scheda madre non abilita la Write Allocation. Le prestazioni 
del nostro K6-2 400 scendono sotto a quelle di un K6 a 350 MHz Ibench sintetico delle Norton Utili- 
tiesl con WA abilitata. È un risultato che deve mettere in guardia l'utente linale che ovviamente ha il 
diritto di ottenere il massimo dal propno sistema 



Con l'utility SetK6. scritta da Andreas Stillar di c't Magazine. è possibile controllare se la Write Allocation è abilitata o meno. E sufficiente eseguire il comando 
setk6 per conoscere lo stato del sist ema A sinistra un sistema con AMD K6-2 4 00 senza WA, a destra un sistema con WA abilitata L'utility è scaricarle via 
internet dai suo della rivista tedesca: hrtp./Avww. neise. de/ct/ttp/pcconnq. sntmil 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


77 


























































Adobe Photoshop 4.0 



Figura 5 ■ Adobe Photoshop. L'elaborazione dell'immagine campione impegna il sistema nella sua com 
plessi tè. In questo caso il guadagno sul K6 a 350 MHz pan a circa il 5% 6 un vantaggio decisamente con¬ 
sistente anche se in termini assoluti il risparmio di tempo è contenuto. 


to la sola differenza di clock farebbe sup¬ 
porre. Evidentemente con il codice e le 
operazioni utilizzate in questa prova il 
nuovo nucleo evidenzia a pieno le sue 
possibilità. 

In figura 5 riportiamo i risultati rilevati 
eseguendo una sequenza di operazioni 
su di una immagine con Adobe Photo¬ 
shop. Globalmente l'incremento delle 
prestazioni è attorno al 5% circa È un ot¬ 
timo risultato considerando che l'imma¬ 
gine utilizzata è decisamente grande ed 
il sistema è impegnato nella sua globa¬ 
lità: HD, scheda video, scheda madre, 
RAM, processore Rispetto al solito 
Pentium MMX a 233 MHz preso quale 
riferimento unitario il guadagno in termini 
di prestazioni relative è del 65% circa 
contro il 58% ottenuto con il K6-2 350. 

È un quadro certamente lusinghiero 
che ci permette di fare alcune considera¬ 
zioni pratiche È cosa oramai assodata 
che le prestazioni raggiunte dall'accop¬ 


piata Super Socket 7 e AMD K6 sono di 
ottimo livello e confrontabili con quelle 
possibili ai Pentium II su Slot 1 L'AMD 
K6-2 400, overclocking a parte, ha pre¬ 
stazioni superiori a quelle degli Intel Ce¬ 


leron A sia a 300 che a 333 MHz. Stando 
cosi le cose la scelta finale dipende es¬ 
senzialmente da considerazioni di carat¬ 
tere economico ovvero dal prezzo di ac¬ 
quisto su strada delle due piattaforme 
Altrettanto ovviamente la presentazione 
di un nuovo processore top di gamma si 
accompagna ad un adeguamento dei 
prezzi delle altre CPU A questo proposi¬ 
to ricordiamo che il K6-2 è stato presen¬ 
tato assieme ai modelli a 366 e 380 Hz 
che comunque sono del tipo Model 8 
17:0] e che teoricamente dovrebbero es¬ 
sere utilizzati con frequenze di lavoro del¬ 
la scheda madre inferiori a 100 MHz (ve¬ 
di tabella 1) Questo dovrebbe far sì che 
il modello a 350 MHz scenda a prezzi 
davvero interessanti raggiungendo un 
vantaggiosissimo rapporto prezzo presta¬ 
zioni. 

Per chi comunque volesse il massimo 
quanto a prestazioni su socket 7 il K6-2 
400 rappresenta il meglio ad oggi dispo¬ 
nibile Resta solo il timore di una rapida 
obsolescenza del socket 7 di fronte all'in- 
calzare delle novità di Intel su Slot 1, 2 e 
socket 370 Timore fugato dalla prossi¬ 
ma introduzione sul mercato dello Sharp- 
tooth o K6-3, che condivide con il K6-400 
lo stesso nucleo CXT, teoricamente in 
grado di superare le prestazioni di un 
Pentium II di eguale clock sulle attuali 
schede madri socket 7. 

Non va dimenticata poi la possibilità di 
incrementare le prestazioni di sistemi un 
poco datati sostituendo il vecchio pro¬ 
cessore con le nuove CPU di AMD. Al 
solo costo della CPU è possibile rivitaliz¬ 
zare sistemi altrimenti resi obsoleti dalla 
crescente pesantezza e complessità dei 
nuovi software. 

L'introduzione sul mercato del K6-2 
400 è un ulteriore piccolo passo di 
AMD per conquistare fette sempre 
maggiori del mercato e che prelude a 
sviluppi assai più evidenti ed altrettanto 
interessanti. 

«e 


L2 cache e Sharptooth 


Nei primi mesi del 1999 è prevista la commercializzazione del K6-3, in pratica un K6 do¬ 
tato dello stesso nucleo al quale è stata affiancata una cache di secondo livello da 256 kB 
direttamente implementata nel processore. Il nome del progetto è Sharptooth. 

Di fatto non si tratta certo di una novità, in quanto questa strada è stata già battuta da 
Intel con il Pentium Pro che aveva una cache di secondo livello da 512 kB affiancata al 
processore ed integrata nello stesso chip. Il vantaggio di questa soluzione è che la me¬ 
moria tampone lavora allo stesso clock del processore con un guadagno notevolissimo in 
termini di prestazioni complessive Nel caso dì sistemi basati su socket 7 (Pentium MMX, 
AMD K6. Cyrix M2, IBM 6x86) la cache di secondo livello (L2 cache) è integrata sulla 
scheda madre e funziona alla frequenza di clock di quest’ultima, dunque con valori che 
vanno da 66 a 100 MHz a seconda del processore impiegato. Nel caso dei Pentium II la 
L2 cache è letteralmente montata sulla scheda che ospita il processore ma è esterna a 
questo La sua frequenza di lavoro è pari alla metà del clock del processore, ad esempio 
nel caso del PII a 450 MHz la cache di secondo livello lavora a 225 MHz. Il costo della 
memoria tampone incide consistentemente sul costo complessivo del processore tanto 
che quando Intel decise di proporre una versione economica del Pentium II, Il Celeron, ha 
eliminato totalmente la L2 cache Salvo poi "accorgersi'' che il notevole decremento del¬ 
le prestazioni non era affatto gradito agli utenti finali. Considerazione che ha portato al ri¬ 
lascio del Celeron A o Mendocino, dove 128 kB di L2 cache sono integrati direttamente 
nel chip e funzionano alla stessa frequenza del processore. Questo ha incrementato so¬ 
stanzialmente le prestazioni tanto che Celeron A fatti funzionare "artificiosamente" ed ol¬ 
tre i loro limiti nominali a 450 MHz hanno una efficienza paragonabile a quella di un vero e 
proprio Pentium II a 450 MHz. 

Dunque la AMD segue la stessa strada integrando 256 kB di L2 cache nel chip e man¬ 
tenendo la piena compatibilità con le attuali schede madri socket 7. Con molta probabilità 
il K6-3 sarà rilasciato In tre versioni differenziate per frequenza di lavoro (vedi tabella 1) da 
350 a 450 MHz. Posta l'ottima efficienza raggiunta del nucleo CXT ed il fatto che la me¬ 
moria tampone lavora alla stessa frequenza del processore, l'incremento delle prestazioni 
dovrebbe essere decisamente importante tanto da superare un Pentium II funzionante al¬ 
lo stesso clock. 

Il tutto, affinché l'offerta risulti attraente per l'utente finale, ad un prezzo necessaria¬ 
mente inferiore Inoltre la cache di secondo livello presente sulle schede madri socket 7 
diventa di terzo livello, ovvero otteniamo tre livelli di memoria tampone: quello interno al 
processore (LI, 64 kB sul K6), quello integrato "accanto" al processore (L2) e quello inte¬ 
grato sulla scheda madre (L3). 

A questo punto consideriamo una scheda madre con chipset VIA MVP3 dotato della 
massima quantità possibile di memoria cache che utilizzi un AMD K6-3 a 450 MHz: sulla 
scheda madre avremmo 2 MB di L3 funzionante a 100 MHz, 256 kB di L2 cache sul pro¬ 
cessore a 450 MHz e 64 kB di memoria tampone interna al processore (anch'essa a 450 
MHz) Un sogno? No una realtà molto prossima. 


78 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













































Vi teniamo 
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Nel mondo informatico tutto cambia rapidamente. Per 
questo occorrono punti fermi. Come Technimedia, la so¬ 
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logie e del mercato, sulle prestazioni dei prodotti hardware 
e software, sull'uso di strumenti sempre più sofisticati. 


l/lNFORMAZIONI HILL 7 INFORMATICA 












di Franco Paiamaro 



Schede grafiche 3D 


L'adattatore grafico (o, più volgar¬ 
mente, scheda video) per PC, dal mo¬ 
mento in cui si è passati dall'Interfaccia 
a caratteri (preistoria Informatica!,,.) alla 
GUI (Grephical User Interface) di Win¬ 
dows 3,x od OS/2, ha avuto un'Impor¬ 
tanza sempre crescente: le prestazioni 
offerte dagli adattatori grafici sono da 
allora in continuo aumento, e a ciò si è 
contemporaneamente unito un genera¬ 
le abbassamento dei prezzi. Per di più, 
da quattro o cinque anni si è assistito, 
grazie all'introduzione di giochi utilizzan¬ 
ti ambientazioni tridimensionali, come 
Wolfstein 3D e il successivo Doom, o 
Duke Nukem 3D, alla proliferazione 
(con alterne fortune) di adattatori grafici 
dotati di funzionalità di accelerazione 3D 
implementati in hardware e di API (Ap¬ 
plication Program Interface), oltre alle 


consuete funzioni di accelerazione bidi¬ 
mensionale; oggi, un adattatore grafico 
3D di fascia media possiede prestazioni 
che fino a pochi anni fa solo una work¬ 
station Silicon Graphics riusciva ad ap¬ 
prossimare. 

A questo proposito, proprio ultima¬ 
mente abbiamo avuto l'occasione di ve¬ 
dere da vicino un sistema di visualizza¬ 
zione Donali della Kubota Pacific su ba¬ 
se Alpha 3000/500 della Digital (una 
macchina di cinque o sei anni fa, da ot¬ 
tanta milioni di lire, che per certe appli¬ 
cazioni rappresentava il TOP assoluto); 
le sue prestazioni assomigliano a quelle 
della Matrox Millennium G200. 

Ma ormai, a trarre vantaggio dalle 
possibilità di accelerazione della visua¬ 
lizzazione tridimensionale offerte dai 
moderni adattatori grafici, non sono più 


solo i giochi; infatti, a parte i pacchetti 
fortemente verticalizzati, come il 
CAD/CAM e l'animazione professionale 
(per intenderci, come Pro/E oppure Sof- 
timage), tipicamente usati su worksta¬ 
tion grafiche che di PC hanno (forse) so¬ 
lo il fatto che ci può girare sopra Office, 
molti produttori di software si stanno 
orientando verso la visualizzazione 3D 
dei dati nei pacchetti di produttività per¬ 
sonale, software in altre parole, si noti 
bene, pensati per essere usati su di un 
normale PC, sia pure fornito di un acce¬ 
leratore 3D, 

Applicazioni professionali che utilizza¬ 
no la visualizzazione tridimensionale co¬ 
minciano, infatti, ad essere relativamen¬ 
te disponibili; nel numero scorso abbia¬ 
mo visto come la McLaren ha utilizzato 
TNG-Umcenter e Jasmine, due applica- 


80 


MCmlcrocomputer n, 191 - gennaio 1999 











Schede grafiche 3D 


zionl che permettono di visualizzare tri¬ 
dimensionalmente gli oggetti che rap¬ 
presentano i dati (rimandiamo ai riquadri 
relativi ai software della CA nell'articolo 
sulla Telemetria del numero scorsoi; 
ora, grazie anche alla release, da parte 
di Microsoft, della versione 6 delle Di¬ 
rectX e, per l'inizio del 1999, di Chro- 
meffects, le nuove estensioni multime¬ 
diali 2D e 3D basate su chiamate Di¬ 
rectX per le pagine XML (eXtensIble 
Markup Language; queste librerie sa¬ 
ranno presenti, per esempio, In Office 
2000), si stanno creando le condizioni 
necessarie per cui si possa sentire il bi¬ 
sogno di acceleratori 3D a basso costo 
anche per I PC aziendali, Le applicazioni 
per l'ufficio che faranno uso di visualiz¬ 
zazione 3D per la presentazione, l'orga¬ 
nizzazione e il confronto di dati comìn- 
ceranno ad essere sempre più frequen¬ 
ti. 


I chip 

Di schede ecceleratrici in commercio 
ce ne sono moltissime, ma i principali 
produttori di chip sono solamente otto: 
Matrox, Nvidia, ATI, 3DFx, 3Dlabs, In¬ 
tel, Number Nine e S3. 

Ovviamente tralasciamo produttori di 
chip altamente specializzati come Mit¬ 
subishi o SGI, 

In questa rassegna prendiamo in con¬ 
siderazione delle schede integranti dei 
chip di ultima generazione, come II Riva 
TNT di Nvidia, il Banshee di 3DFx e il 
Savage di S3, confrontandole con sche¬ 
de che sono state comunque presenta¬ 
te nell'arco dell 998, ma che hanno con¬ 


solidato la loro presenza con soluzioni 
particolarmente valide (ò il caso di Ma¬ 
trox con il G200) o ancora insuperate 
come prestazioni (il Voodoo II in SLI). 

È interessante notare, come tutti i 
produttori (ad eccezione di Matrox) han¬ 
no smesso di montare sulle schede ac- 
celeratrici zoccoli per l’espansione di 
memoria; ciò è dovuto al fatto che il co¬ 
sto della memoria è sceso talmente da 
rendere commercialmente improponibi¬ 


le, il più delle volte, una espansione di 
memoria; per di più, I produttori di chip, 
seguendo la tendenza di mercato, im¬ 
plementano, nei loro processori di ulti¬ 
ma generazione, la possibilità di indiriz¬ 
zare quantità di memoria molto maggio¬ 
ri che in passato: 16 Mbyte ormai è la 
norma, Number Nine con la T2R4 im¬ 
plementerà ben 32 Mbyte di RAM a 
128 bit, 

3Dlabs è presente come chip di riferi¬ 


Ecco come si presenta 
la stal/a di fissaggio 
del "lorm factor' NLX 
con puello A T. si può 
notare la curiose torma 
rettangolare dovuta al¬ 
la possibilità di aggiun¬ 
gere un secondo con¬ 
nettore video, la sche¬ 
da è una Millennium II 
NLX La particolare tor¬ 
ma "a scalini " e dovu¬ 
ta al fatto che sotto al¬ 
la scheda grafica pos¬ 
sono essere presenti 
dei connettori saldati 
alla schede madre 


La schede acceleratnce 
Diamond Viper è realir- 
lata con una alta den¬ 
sità SMD ed una tecno¬ 
logia di stampaggio più 
svaniate rispetto alle al¬ 
tre schede presenti nel¬ 
la prova: qui possiamo 
vedere due particolari 
(nella stessa scalai, del¬ 
la Diamond Viper 550 a 
della ViewTop Titan 
5000 la differente di 
spessore delle piste « 
notevole, come pure la 
gualitt e densità dei 
componenti superficiali. 




mento con il Permedia2; il nuovo chip 
della stessa serie, il Permedia3, dovreb¬ 
be essere disponibile a partire da feb¬ 
braio, mentre il chip di ATI 
(il chip ATI Rage 128) potrebbe esse¬ 
re già in commercio per quando legge¬ 
rete queste righe, Del chip Intel (il Ì740) 
abbiamo già parlato nei numeri scorsi, 
mentre del chip Number Nine (il Ticket 
to Ride IV, o T2R4) parleremo In con¬ 
giunzione con un interessantissimo mo¬ 
nitor, all'altezza della scheda.,. 

Ciascun chip ha delle caratteristiche 
peculiari e uniche, ottimizzate per un 
particolare utilizzo; delle schede eccele¬ 
ratrici provate, solo una è 3D pura, la 
Voodoo II, mentre tutte le altre sono so¬ 
luzioni integrate, Tutte, per dare il mas¬ 
simo, dovrebbero essere installate su 
macchine con front side bus a 100 
MHz, anche per evitare problemi con 
implementazioni incomplete sul bus 
AGP, Vediamo rapidamente alcune ca¬ 
ratteristiche dei vari chip: Il Voodoo 


MCmlcrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


81 








Schede grafiche 3D 


Banshee di 3Dfx 6 l’unico prodotto 
"single-chip" (acceleratore 3D e adatta¬ 
tore video su singolo chip) della stessa 
3Dfx; l'architettura interna é molto simi¬ 
le a quella del Voodoo II, e quindi sup¬ 
porta pienamente le librerie grafiche 


proprietarie Glide. ma a differenza del 
Voodoo II non possiede due pipeline 3D 
separate, e risulterebbe più lento dei 
chip concorrenti (e della stessa Voodoo 
II) nella visualizzazione di giochi imple¬ 
mentanti il multitexturing (due passag¬ 


gi, uno per le texture map, uno per le 
mappe di illuminazione), come, per 
esempio, Quake 2. Si tratta comunque 
di un chip molto veloce, stabile e, a mio 
avviso, più conveniente rispetto ad una 
scheda 2D più una singola Voodoo II. Il 


L'accelerazione 3D 


Come funziona esattamente un acceleratore 3D? 

Il processore grafico integra una sene di unità eiaoorative logiche e 
matematiche, strutturate In forma di "pìpellne" (catena di montag¬ 
gio). La pipeline 3D si occupa di elaborare i dati degli oggetti tridi¬ 
mensionali prima del processo di rasterizzazione, che trasforma in 
un "fotogramma” riproducibile sulle superficie bidimensionale del 
monitor la scena creata dal software, sia esso un gioco, sia una ap¬ 
plicazione professionale 

Nella pipellne 3D, l dati che descrivono vettorialmente l'oggetto, 
provenienti dall’applicazione software, sono trasformati, con un pro¬ 
cesso chiamato tassellazione, in un insieme di poligoni o triangoli i 
cui vertici sono definiti da delle coordinate x, y e z (il valore z speci¬ 
fica la posizione del punto nella terza dimensione; è anche cono¬ 
sciuto come valore di profondità) riferite ad un sistema di coordina¬ 
te assolute; oltre a questi dati, puramente geometrici, nel processo 
di tassellazione vengono definite anche le proprietà superficiali dei 
solidi, come texture e mappe di rilievo (bump map). 

Tutti questi dati vengono poi elaborati dal processore di trasforma¬ 
zione geometrica megli acceleratori 3D professionali, come i GLinT 
Delta o Gamma di 3Dlabs, questo stadio è elaborato da uno o più 
chip separati, chiamati "triangle setup engines): in questa fase, tutti 
i solidi che compongono l’ambientazione della scena vengono posi¬ 
zionati e allineati rispetto al punto di vista dell’utente davanti allo 
schermo (si utilizza una "telecamera" virtuale); tutti i poligoni non 
visibili dal punto di osservazione vengono poi rimossi (3D clipping); 
gli oggetti che, sempre dal punto di osservazione, si trovano dietro 
all'osservatore stesso o con superfici nascoste o invisibili, vengono 
anche rimossi (back face culling). Queste operazioni sono anche 
volte ad alleggerire il processore dai calcoli (i triangoli che non ci so¬ 
no.. non si calcolanol). Viene anche calcolata l’illuminazione della 
scena; I calcoli geometrici di ogni operazione di questa fase sono 
quasi tutti matriciali, e in virgola mobile. A questo punto, i dati irap- 
presentanti tutti gli oggetti in wireframe) vengono passati al proces¬ 
sore che si occupa del texture mappmg (cioè dell'assegnazione dei 
materiali e delle texture alle superfici degli oggetti) per il rendering. 
Esistono diversi metodi per l'assegnazione delle texture, ciascuno 
con vantaggi e svantaggi, in generale i metodi più accurati, generan¬ 
ti quindi immagini più dettagliate e precise, sono anche i più "pe¬ 
santi" da elaborare, con conseguente riduzione di prestazioni a pa¬ 
rità di potenza di calcolo. 

Generalmente si tende ad evitare il campionamento pixel per pixel, 
perché le texture, ingrandite, appaiono particolarmente grossolane 
(i cosiddetti "pixeloni" ,.), 

Il bilmear flltering campiona il colore di due pixel adiacenti della tex¬ 
ture e con una interpolazione crea un colore che ne smussa l'aspet¬ 
to granuloso (questo metodo è anche usato per l'antialiaslng l’aiia- 
sing è l'effetto di scalettatura che s* crea quando la risoluzione per¬ 
mette di distinguere i singoli pixel componenti l'immagine, special¬ 
mente sulle forme curve). Il MIP Mapping permette invece di avere 
un'ottima resa delle texture alle differenti distanze virtuali, e quindi 
ai diversi livelli di ingrandimento delle texture stesse; in pratica, vie¬ 
ne calcolato e memorizzato l'aspetto della texture alle diverse di¬ 
stanze, e basandosi sul valore di profondità iz) posseduto dal verti¬ 
ce o la faccia da renderizzare viene scelto I"'aspetto" della dimen¬ 
sione adeguata: oltre al bilmear fiitermg. che interpola due pixel di 
ciascuna texture. questo metodo utilizza il irilinear flltering. che in¬ 
terpola quattro pixel per ciascuna texture o texel (da TEXture Ele¬ 
menti. Le mappe di rilievo vengono elaborate in questo stadio; in 


pratica, viene assegnato un valore z di profondità alla texture in ca¬ 
se all'Intensità di uno dei valori RGB del bitmap usato come map¬ 
pa, ottenendo effetti molto realistici L'ultimo passaggio, prima di 
rasterizzare la scena e creare il bitmap per II (rame, è lo shadmg; 
questo processo calcola l'effetto delle vane fonti luminose sugli 
oggetti tridimensionali in modo da visualizzare le eventuali ombre, 
proprie e portate, l'efficacia finale della scena rendenzzsta è in 
gran parte dovuta a come viene realizzato il processo di shadmg 
GII algoritmi più utilizzati dagli acceleratori grafici sono il Gouraud e 
il Phong; Il Ravtracmg 6 troppo impegnativo per essere utilizzato In 
applicazioni in tempo reale, e il Radiosity funziona per lo più per 
animazioni di ambientazioni statiche (ha bisogno di un tempo di 
preeiaborazione molto lungo). Il Gouraud assegna ad ogni vertice 
del poligono un valore di luminosità; le informazioni per i pixel rima¬ 
nenti sono prodotte dalla interpolazione dei singoli valori di ciascun 
vertice: il risultato è caratterizzato da sfumature molto morbide, so¬ 
prattutto su superfici curve. Il Phong, oltre alla interpolazione tra 
vertice e vertice, immette nel calcolo anche la luce incidente, rap¬ 
presentando la riflessione sulle superfici in modo molto realistico; 
non è possibile calcolare un'immagine specchiata con questo me¬ 
todo (per esempio il riflesso degli oggetti di fronte ad uno specchio 
o sulla superficie di un laghetto), ma si può simulare utilizzando ap¬ 
posite mappe (reflection mapping), dando un’impressione di reali¬ 
smo ancora più spinto. 

Finalmente l'immagine viene rasterizzata, cioè si scrive nel freme 
buffer come bitmap nella risoluzione richiesta; il frame buffer degli 
acceleratori grafici moderni è composto da almeno due buffer (front 
e back buffer, o doublé buffering), e saranno disponibili a breve ac¬ 
celeratori con triplo buffering (i buffer sono contenuti nella memoria 
dell'acceleratore grafico; per avere il doppio buffering è necessario 
disporre di una quantità di memoria circa doppia di quella necessa¬ 
ria alla semplice visualizzazione del frame; Inoltre, altra memoria è 
necessaria per immagazzinare le texture). La funzione del doppio 
buffer è di avere a disposizione una pagina di memoria per registra¬ 
re il bitmap (o frame) seguente a quello disegnato sullo schermo, 
mentre viene calcolato: in questo modo, è possibile accelerare sen¬ 
sibilmente il processo di calcolo, oltre a migliorare nettamente la 
qualità di visualizzazione. Il buffer che contiene l'immagine disegna¬ 
ta sul monitor è II front buffer; il passaggio dal back al front buffer 
dell'immagine finita è definito page flip o flipping. La frequenza con 
la quale l’acceleratore grafico effettua questa operazione si chiama 
frame rate; infatti, più rapidamente il processore grafico riesce a 
completare l'operazione di creazione dell'immagine, più rapidamen¬ 
te riesce ad attuare il flipping. 

Il frame rate è importantissimo, tanto che è proprio questo parame¬ 
tro che permette di valutare le prestazioni (non la qualitèi) di una 
scheda 3D: non dovrebbe mai scendere sotto i 18-20 frame al se¬ 
condo, per una visualizzazione fluida della animazione. 24 frame al 
secondo, per esempio, è la frequenza con la quale sono riprodotti I 
film al cinema; se ne potrebbe dedurre che una scheda 3D che ab¬ 
bia un frame rate di 30 o 40 fps sia ottima, la differenza è data dal 
fatto che un filmato, quale che sia la complessità dell'azione o delle 
immagini, è sempre perfettamente costante; purtroppo, questo in 
un acceleratore 3D non è possibile, in quanto la velocità con cui il 
processore grafico elabora le immagini è direttamente proporziona¬ 
le alla complessità dell'ambientazione, alla dimensione e quantità 
delle texture, agli effetti speciali (come trasparenze, riflessioni, fil¬ 
tri...), dando come risultato un frame rate estremamente variabile. 


82 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 






Schede grafiche 3D (jjjL, 


Caratteristiche e prezzi 

1 Marca 

Modello 

Chipset 

Bus 

Memoria 

Prezzo (IVA inc.l 

Info l| 

Diamond 

Vlper 550 

Nvidia Riva TNT 

AGP 

10 MB 

375.000 

QwertyPR-Tel. 02/8134488 

Matrox 

G200 My9tique 

MGA-G200 

AGP 

10 MB 

400.000 

3G Electronics - Tel. 02/5263095 

Elsa 

Vlctory II 

3DFx Banshee 

AGP 

10 MB 

433.000 

Zlegler Informatica - Tel. 011/365009 

Creative 

Grafitica Blaster 

Nvidia Riva TNT 

AGP 

10 MB 

319.000 

Creative Labs. - Tel. 02/8228101 

Creative 

Grafitica Blaster 

3DFx Ban9hee 

PCI 

10 MB 

249,000 

Creative Labs. - Tel 02/8228101 

Creative 

3D Blaster 

3DFx Voodoo II 

PCI 

12 MB 

209 000 

Creative Laba. - Tel. 02/8228101 

ViewTop 

Titen 5000 

S3 Savege 3D 

AGP 

8 MB 

179.000 

Jen Elettronica • Tel. 0733/225012 


Riva TNT di Nvidia è, in un certo senso, 
Il chip più "caldo" del momento: non 
riesce ad essere più veloce di una con¬ 
figurazione Voodoo II SLI, ma permette 
risoluzioni più alte, con una qualità delle 
immagini superiore ai chip 3DFx (I chip 
Voodoo sono anche limitati come 
profondità di colore: 16 bpp per la 
3DFx, 32 bpp per la TNT), oltre ad esse¬ 
re sicuramente più veloce di una singo¬ 
la Voodoo II, La TNT offre un ottimo 
supporto AGP, due pipeline 3D indipen¬ 
denti, fino a 16 Mbyte di RAM a 128 
bit, e prestazioni eccellenti (per non di¬ 
re eccezionali) in 2D; peccato che non 
supporti II DVD In hardware. Il nuovo 
chip dì S3, il Savage3D, implementa 
una tecnica di filtraggio trilineare, ha 
prestazioni ottime per la fascia di prez¬ 
zo di appartenenza, ma supporta solo 8 
Mbyte di RAM, e a 64 bit. 


Metodologia di prova 

La metodologìa di prova seguita per 
provare gli acceleratori grafici oggetto di 
questa rassegna è basata su di una suite 
di programmi 2D e 3D utilizzati abitual¬ 
mente (tra cui Office97, Adobe Photo¬ 
shop 4.0, SolidWorks, CorelDRAWl 8 e 
altri), alcuni Benchmark (tra cui View- 
perf), più una sene di giochi, notoria¬ 
mente esigenti in fatto di prestazioni 3D: 
Quake II, Incoming, Turok, Forsaken e 
qualche altro. 

Tutte le prove sono state fatte su un 
computer Acer Aspiro, dotato di un Pen¬ 
tium Il a 350 MHz con 512 K di cache, 
chipset BX, 64 Mbyte di RAM PCI00, 
un disco Seagate da 4 Gbyte EIDE e 
Windows 98. E' stata scelta questa con¬ 
figurazione perché rappresenta una tipi¬ 
ca macchina casalinga di buone presta¬ 


zioni. Per ogni acceleratore video prova¬ 
to, è stato installato nuovamente Win- 
dows98. E' stato utilizzato un monitor 
Eizo T67S, per valutare la qualità di vi¬ 
sualizzazione di ciascuna scheda; il mo¬ 
nitor si trova In una stanza con Illumina¬ 
zione controllata, e le interferenze ma¬ 
gnetiche sono state ridotte al mimmo, 
Questo computer sarà, tra l’altro, ogget¬ 
to di una prova nel prossimo numero. 

Come riferimento è stato utilizzato un 
PC dotato di CPU Pentium II a 300 
MHz, con scheda madre Asus 
P2L97DS. 64 Mbyte di Ram EDO, di¬ 
sco IBM DCHS da 4,3 Gbyte UWSCSI, 
controller Adaptec 2940UW, scheda vi¬ 
deo Diamond FìreGL 1000 Pro con 8 
Mbyte di SGRAM; questo acceleratore 
grafico, basato su chipset Permedia 2 
di 3Dlabs, pur essendo abbastanza vec¬ 
chiotto (a breve sarà presentato il chip 
Permedia 3), nell'utillzzo professionale 
con applicazioni OpenGL si difende an¬ 
cora molto bene lanche se è del tutto 
inadeguato per giocare a Quake II). Nor¬ 
malmente, questo computer è dotato 
di Windows NT 4 0, ma in questo caso 
è stato installato Windows 98. Tutti i 
Benchmark, inclusi I giochi dotati di 
contatori di frame, sono stati fatti girare 
un minimo di tre volte. E' stata usata la 
risoluzione di 800x600 e 1024x768 a 16 
bpp (bit per pixel) per I benchmark, e, 
quando possibile, ad una profondità di 
colore maggiore per valutare la qualità 
Tutte le schede sono state provate con 
il waìt for Vsync OFF 

Per la valutazione delle schede, sono 
stati considerati i fattori come la facilità 
di installazione, la qualità del software 
in bundle con le schede, la realizzazione 
del manuale e la qualità costruttiva del¬ 
la scheda, oltre alle prestazioni pure e 
alla qualità di visualizzazione sullo 
schermo di riferimento. Anche l’esi¬ 
stenza di una garanzia pluriennale e la 
disponibilità di accessori e opzioni per 
ampliare le funzioni della scheda sono 
state prese in considerazione 



Questa è la scheda acceleratrice 3D semiprofessionale Diamond FìreGL 1000 Pro . la uso per le modellazio¬ 
ne 3D OpenGL con Windows NT, e tuttora à validissima per questa applicazione; tuttavia, le sue prestazio¬ 
ni con Windows 98 sono nettamente Inferiori a Quello dimostrale dalle altre schede presenti nella prova 
Conosco molto bene le prestazioni di Questa scheda grafica e l'ho utilizzata come termine di paragone per 
valutare i prodotti recensiti. 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


83 












(EliCòCtéiu Schede grafiche 3D 



Diamond Viper 550 


In assoluto l'acceleratore grafico tridi¬ 
mensionale più veloce di questa rasse¬ 
gna (a parte la combinazione SLI della 
Diamond Monster II); con prestazioni 
bidimensionali da brivido (superiori per¬ 
sino alla Matrox G200 Mystique, che 
consideravo, assieme alla Millennium, 
l'acceleratore 2D più veloce in commer¬ 
cio sotto il mezzo milione e uno dei più 
veloci in assoluto), e con driver molto 
ben fatti e stabili. Con la Viper 550 
Quake vola, Turok, Unreal e Forsaken 
sono entusiasmanti... a metà delle pro¬ 
ve Corrado Giustozzi si è presentato in 
redazione con la propria copia di Half Li¬ 
fe; a parte qualche problema con l’au¬ 
dio (non imputabile alla Viper!) Il gioco 
si presentava molto bene, con effetti 
entusiasmanti (Il gioco usa una tecnolo¬ 
gia di animazione con "ossa" interne ai 
modelli per dare l'illusione di movimenti 
naturali), Questa scheda è sostanzial¬ 
mente diversa dalla Creative 3D Blaster 
(di cui troverete il commento su queste 
stesse pagine), e anche se utilizza lo 
stesso chip Nvidia Riva TNT, le sue pre¬ 
stazioni sono superiori, Le scheda pre¬ 
senta la tipica forma NLX, ed è estre¬ 
mamente compatta; la realizzazione del 


PCB (Printed Circuit Board, la scheda a 
circuiti stampati) multistrato è molto 
professionale, mi vengono In mente le 
tecnologie usate per realizzare le sche¬ 
de acceleratrici della Intergraph e Evans 
& Sutherland, mac¬ 
chine da diversi mi¬ 
lioni, Le prestazioni 
In Windows 98 con 
gli applicativi 2D 
sono eccellenti, 

Photoshop 4.0 per¬ 
mette il panning e 
lo zoom pratica- 
mente in tempo 
reale, con file da 
12 Mbyte; Corel¬ 
DRAW! è vera¬ 
mente in Truecolor 
(da 1024x768 e 
1600x1200) e non 
si riesce a distin¬ 
guere ad occhio 


una seppur minima variazione 
di velocità (salvo, ovviamente 
la lentezza del programma...). 
Le varie applicazioni di Office 
(Word, Excel...) sono velocis¬ 
sime. Sinceramente, stiamo 
arrivando al punto in cui la ve¬ 
locità in 2D degli acceleratori 
grafici è tale de essere prati¬ 
camente indistinguibile, da 
modello a modello, senza 
provvedersi di un Bench- 
markl Senza poi contare che 
la velocità di visualizzazione 
dei dati su Word, oltre un cer¬ 
to limite, non ha più molto 
senso... 

La Diamond Viper V550 è 
basata, come già detto, sul 
chip Nvidia RIVA TNT (sta per 
TwIN Texel engine, un siste¬ 
ma simile a quello della Voo¬ 
doo 3DFx; due processori in 
parallelo che calcolano cia¬ 
scuno un passaggio di texture 
mapping) a 128-blt, sia per il 
3D, sia per II 2D; per la ver¬ 
sione Retail, è incluso anche 
il connettore Video out, Que¬ 
sta scheda 6 dotata di 16 
Mbyte di RAM (come tutte le 
altre di questa prova, ad ec¬ 
cezione delle schede Creati¬ 
ve 3D Blaster Voodoo II, do¬ 
tate di 12 Mbyte e della Titen 
5000, dotata di 8), e di un 
RAMDAC a 250 MHz; la massima riso¬ 
luzione in Truecolor è di ben 
1920x1200. Il software di gestione è 
interessante, ma non bello come in 
passato Diamond ci aveva abituato. 


Le Proprietà dello scher¬ 
mo, del Desktop di Win¬ 
dows 98, modilicete del 
driver delle Diamond Vi- 
per 


Inloimwon Popuo Mtnui | ShaioJ. | 

- Loft Moui* Biilon Popuo Mtnu 
P Si* 1 Mtnu 


fitmov* 


A4**nc«d 


■ nwn Dtxw rupup 

Avvito* Mtnu Ittmi 

Cuna» Mtnu lltmi 


3 Sratch DtiMoo 

3 SwrfcKOttMoo 


Ex ScittnStv» 

■ Scittn $ tv» 


3 Popup Mtnu 

3 Popup Mtnu 


4 TtikbvMtnu 

3 T ttkbtt Mtnu 


m $1*1! Mtnu 

IH Siti! Mtnu 


■ 0 tlkloo leoni 

| Otikloo leoni 


Aja» 

« Rtffiov* 

P Cullano* Itikbv Mtnu 

P Cuilomi» fopup Mtnu 


84 


MCmlcrocomputern. 191 - gennaio 1999 









































Schede grafiche 3D 





Matrox G200 Mystique 


La Matrox G200 Mystique mi è par¬ 
sa una ottima scheda acceleratrice; e 
sebbene le sue prestazioni assolute 
nella visualizzazione 30 siano le più 
basse tra gli adattatori grafici provati, 
la qualità della visualizzazione è risul¬ 
tata la migliore: la qualità, le purezza 
dei colori, le nitidezza, e la pulizia ge¬ 
nerale delle immagini sullo schermo 
sono da riferimento. Questa grande 
qualità, unita a delle prestazioni otti¬ 
me dal punto di vista del 20, oltre alle 
disponibilità (su richiesta) di una 
quantità di opzioni ed accessori, le 
rendono una scheda ideale per mac¬ 
chine aziendali evolute ed utenti sma¬ 
liziati che fanno un uso "a 360 gradi" 
del proprio computer. Inoltre, la stabi- 
lltè granitica dei driver la rendono 
ideale per installazioni semiprofessio¬ 
nali. 

L'architettura interna del chip MGA- 
G200 è abbastanza particolare: l'inter¬ 
faccia verso la memoria è dotata di 
una doppia pipeline, che permette di 
ottimizzare I trasferimenti delle textu- 
re e dei dati, specialmente nel caso di 
texture di dimensioni differenziate 
(grandi e piccole): peccato che la lar¬ 


ghezza di banda della memoria sia d 
soli 64 bit. Il RAMDAC integrato (d 
eccellente qualità) nella 
Mystique ha un clock di 
230 MHz (a differenza del¬ 
la sorella Millennium, an- 
ch'essa basata sul "Core" 

G200, che ha un clock di 
250 MHz). 

La versione provate 
monta la espansione di 
memoria da 8 Mbyte ag¬ 
giuntivi, per un totale dì 16 
Mbyte installati, 

Il driver Matrox aggiun¬ 
ge un pannello di controllo 
personalizzato alla barra 
degli strumenti, con il qua¬ 
le è possibile modificare 
tutti I parametri di funzio- 


II Pannello di Controllo della Matrox 
Mystique a differente dei driver 
deglle altre schede acceleratrici, il 
driver Matrox crea una interfaccia 
separata, che non modifica la fine¬ 
stra di dialogo delle Proprietà dello 
Schermo di Windows . 


namento dell'acceleratore 
grafico; l'installazione è 
estremamente semplice, ed 
è basata su UnlnstallShield. 
Il manuale, unico per I vari 
modelli Matrox, è ben fatto: 
in varie lingue, italiano com¬ 
preso. Con le applicazioni 
professionali la Mystique è a 
proprio agio, Photoshop 4 ha 
una resa cromatica da vera 
stazione di fotoritocco; pec¬ 
cato che non sia disponibile 
un buon software di calibra¬ 
zione assieme alla scheda. 
Con i filmati MPEG la qualità 
è veramente elevata: tutto- 
schermo a 1024x768 a 32 
bpp senza nessuna incertez¬ 
za né artefatti, 

I giochi: Quake II è un pia¬ 
cere da giocare, il freme rate 
non è certo da cardiopalma, 
e qualche volta la velocità di 
gioco, nei momenti più criti¬ 
ci, rallenta sensibilmente, 
ma la qualità delle immagini 
è molto alta: l'acqua sembra 
acqua, gii effetti luminosi e 
la nebbia hanno una resa ec¬ 
cellente. In tutti gli altri gio¬ 
chi il freme rate è più che 
accettabile. Questa scheda 
è la più flessibile tra quelle 
provate, e considerando sia 
il prezzo, sia le potenzialità 
di utilizzo, è consigliabile a chi col 
computer ci fa veramente... di tuttol 


© Inlomaron* 
© Colo* | 


© T mU d naia lapida 
© Impoalapon 


Fraquama 

agponxmanic 


f Uscita Inviai* a TV 


»M t 


lavolou* dai oeloti 
| T tu* Colo 124-M) 


Qmanuona caiaHan 
| Cai *"*n pece* 

Panopaàua 


H 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


85 




































: S'. v j .| t , Schede grafiche 3D 



Elsa Victory II 


Buon acceleratore grafico, con un ot¬ 
timo 3D, la Elsa Victory II è basata sul 
chip Banshee di 3DFx, e, a differenza 
della Creative Banshee, utilizza l'inter¬ 
faccia AGP. 

In reaitò, si tratta di poco più di una 
implementazione meccanica, in quanto 
il chip Banshee non supporta nessuna 
caratteristica del Bus AGP, come l'AGP 
texturing, AGP 1x o 2x; Infatti, se le 
texture risultano troppo grandi per po¬ 
ter essere contenute nel buffer della 
memoria locale, non è possibile avvan¬ 
taggiarsi di queste tecniche, e l'unica 
"marcia in più" per reperire le texture 
dalla memoria principale del PC, rispet¬ 
to alla implementazione PCI, è la mag¬ 
giore velocità della modalità di trasferi¬ 
mento DMA offerta dal Bus AGP La 
Victory II offre l’assoluta compatibilità 
alle API Glide di 3DFx; la velocità è pa¬ 
ragonabile a quella di una singola sche¬ 
da Voodoo 2, e la qualità delle immagi¬ 
ni è pressoché sovrapponibile, data an¬ 
che la identica profondità di colore del 
Z buffer, di 16 bit, I giochi, infatti, la ri¬ 
conoscono a tutti gli effetti come Voo¬ 
doo (con tanto di splash screen all'ini¬ 
zio dei giochi stessi) La Victory II è do¬ 


tata di 16 Mbyte di SGRAM (da 8 ns, o 
125 MHz), con un RAMDAC integrato 
con un clock di 250 MHz, 

Questa scheda presenta, 
come la Diamond Viper 550, la 
tipica forma a standard NLX, 
per poter essere montata sui 
computer basati su questo 
form factor: durante la produ¬ 
zione, infatti, basta sostituire 
la staffetta di fissaggio AT con 
quella NLX, dalla forma rettan¬ 
golare, per l’installazione in 
macchine come la Intellista- 
tion IBM. 

Veloce e senza intoppi l'In¬ 
stallazione; la dotazione 
software è interessante, Inclu¬ 
de diverse utility, benchmark 
e anche l'aggiornamento a Di¬ 
rectX 6 per Windows 9x. I dri¬ 
ver sono spartani, senza fron¬ 
zoli, ma permettono di variare 
tutti i parametri di base della 
scheda. Mi ha fatto molto pia¬ 
cere trovare un database di 
monitor, veramente molto 
completo è presente anche il 
mio T67SI In più, se il monitor 


non fosse nell'elenco, basta 
immettere I dati di frequenza 
verticale e orizzontale. 

La qualità video: bei colori, 
ma diventa leggermente sfo¬ 
cato salendo con le risoluzio¬ 
ni, oltre il 1024x1280: a 
1200x1600, i caratteri sono 
confusi e si nota una sempre 
minore nitidezza generale, 
non è la scheda che consi¬ 
glierei a chi fa fotoritocco. 
Veloce in 2D, ha il suo punto 
di forza nel 3D, e ovviamen¬ 
te, non le si può rimproverare 
nulla; il core 3DFx è veramen¬ 
te brillante 

Veramente ben fatti i ma¬ 
nuali, purtroppo solamente in 
Inglese, con una completa 
spiegazione di come funziona 
l'adattatore grafico, e con 
particolareggiate istruzioni 
sulla messa a punto fine delle 
prestazioni. La garanzia di 
ben sei anni mi sembra persi¬ 
no esagerata, visto il conte¬ 
nuto costo di questo accele¬ 
ratore grafico e la rapida ob¬ 
solescenza che contraddistin¬ 
gue questa categoria di prodotti; co¬ 
munque lode alla Elsa per questa politi¬ 
ca che permette una migliore protezio¬ 
ne deH'ìnvestimento. 

Il costo contenuto, le prestazioni 
esuberanti e la ottima qualità dei driver 
ne fanno una ottima scelta per l'utente 
esigente e "budget aware". 



La finestra delle o'oonetè 30 della Victory II; scartane ma asso¬ 
lutamente efficace' 


86 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 































Schede grafiche 3D 





m 

Q««phe* 

BUM* S 

RIVA TNT U 

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12 




Bu—Co-** 







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410010034 


G.aohcidw 

RIVA TNT NV4 

CNi imw 

4 


Giacici Nmerr 

SDRAM 

tW, cacar* 
1GM0 


g-« M» n«pa» [ 


dei giochi a tutto schermo, con 
una slider-bar ed una immagine di 
riferimento su cui è possibile vede¬ 
re gli effetti delle modifiche in tem¬ 
po reale, a differenza della sempli¬ 
ce calibrazione del colore del desk¬ 
top di Windows. La possibilità di 
calibrare il monitor è importante; 
tra l'altro, Colorific funziona, come 
ho potuto constatare aprendo alcu¬ 
ne immagini di riferimento in Pho¬ 
toshop, Certo non fa miracoli, non 
si tratta di un software professio¬ 
nale ma è pur sempre un minimo 
di riferimento. La qualità a video è 
buona, non perde definizione alle 
alte risoluzioni, anche se non rie¬ 
sce ad arrivare alle immagini "scol¬ 
pite nel granito" della Matrox 
G200. Questo acceleratore 3D co¬ 
sta, oltretutto, anche di meno della 
sua controparte retali Diamond. Il 
circuito stampato della Graphics 
Blaster non è ingegnenzzato con le 
tecnologie SMD ad alta densità 
presenti sulla Viper, è infatti anche 
sensibilmente più grande, ma è 
comunque ben realizzato; la fre¬ 
quenza di clock del RAMDAC è di 
250 MHz. ormai quasi tutte le 
schede di questa classe sono dotate di 
un convertitore digitale/analogico capace 
di funzionare a questa frequenza; anche 
la quantità di memoria, 16 Mbyte di 
SDRAM da 8 nanosecondi, ormai è una 
dotazione normale...Riguardo alle presta¬ 
zioni, questa scheda acceleratrice arriva 
terza, dopo la Voodoo II SLI e la Diamond 
Viper. ma è quella che offre il miglior rap¬ 
porto prezzo/prestazioni. 


I parametri personalizzabili dalla finestra Proprietà 
dello schermo di Windows, modificato dall installa¬ 
zione della Creative Graphics Blaster 


Ottimo acceleratore grafico, legger¬ 
mente meno veloce della Diamond Viper 
550 (ma proprio di poco), ma con ottimi 
driver, dalla stabilità esemplare, e presta¬ 
zioni 2D a livelli spaventosi; questo adat¬ 
tatore grafico è stato semplicissimo da 
installare in Windows 98; anzi, mi sento 
di affermare che è stato il più semplice 
da installare, con una procedura che più 
plug & play non si può. È bastato inserire 
la scheda nello slot AGP, accendere il 
computer e inserire il CD nel lettore; al 
resto ci ha pensato da solo il PC.. 

Ottimi anche i manuali, in varie lingue, 
con suggerimenti e note utili e concisi; la 
consultazione è semplice e il linguaggio 
usato è poco tecnico e molto chiaro. 
Peccato che ad una dimensione genero¬ 
sa del volume si accompagni una quan¬ 
tità di informazioni abbastanza ridotta (i 
manuali hanno poche pagine ripetute in 
tutte le lingue europee). 

È incluso un ottimo programma di cali¬ 
brazione del colore, Colorific della Sonne- 
tech, molto semplice da usare, con una 
routine di calibrazione guidata alla portata 
di chiunque (è anche inclusa una sempli¬ 
ce maschera comparativa da applicare al¬ 
lo schermo per la calibrazione); è corre¬ 


dato di un software di manipolazione del¬ 
le caratteristiche di visualizzazione 3D 
chiamato 3Deep. Questo applicativo per¬ 
mette di variare l'aspetto delle Immagini 


L 'interfaccia del driver 3Deep di Sonnetech l'im¬ 
magine rappresenta l'aspetto delle texture e l'illu¬ 
minazione che il software È in grado di controllare 
nei giochi con la modali!t'full screen' 


Creative Riva TNT 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


87 













































ggL) Schede grafiche 3D 


Creative 

Banshee 


La Creative 3D Blaster è l'unica 
soluzione integrata 2D/3D con im¬ 
plementazione PCI di questa ras¬ 
segna (è comunque disponibile la 
versione AGP); questo, in un cer¬ 
to senso, non ne limita le presta¬ 
zioni, visto il supporto pressoché 
nullo al Bus AGP offerto dal chip 
Banshee (vedi la Elsa Victory II). 

Si tratta di una ottima implemen¬ 
tazione del chip di 3DFx, e per¬ 
mette, in fondo, l'upgrade di mac¬ 
chine un po' meno efficienti (quelle 
comunque sprovviste del bus AGP); ri¬ 
spetto alla Victory II, a parità di mac¬ 
china, le prestazioni sono leggermente 
più basse, tutto il resto, come qualità 


delle immagini sullo schermo e carat¬ 
teristiche come profondità del colore 
alle varie risoluzioni, ecc. (inclusa la 
leggera perdita di definizione alle alte 
risoluzioni, purtroppo...), sono uguali; 


a differenza della Victory II, però, la 3D 
Blaster offre anche le risoluzioni di 
1792x1344, 1856x1392 e 1920x1440. 

Dobbiamo dire che con un monitor 
capace di arrivare alla risoluzione di 



Creative Voodoo II SU 


Il chipset Voodoo II di 3DFx in configurazione SU (Scan Line In¬ 
terface) è senza dubbio veloce. Che dico, mostruosamente velo¬ 
ce... ma non ha, però, polverizzato I chip TNT di Nvidia e sebbene 
sia la configurazione più veloce in assoluto, il 20% circa di vantag¬ 
gio che ha rispetto alla concorrenza, non ne giustifica l'elevato co¬ 
sto (due schede Voodoo II 3D più un adattatore video 2D). Inoltre 
la massima risoluzione possibile è limitata a 1024x768, con 16 bit 
per piane. 

Va poi considerato il fatto che per utilizzare la configurazione 
SLI dobbiamo impegnare, oltre allo slot AGP, due slot PCI per le 


due Voodoo II, ed un terzo per la necessaria scheda audio (quelle 
di ultima generazione sono ormai quasi tutte PCI), lasciando, 
quindi, un solo slot PCI libero (sempre che la nostra M/B ne abbia 
quattro) per eventuali altre periferiche. 

In pratica, si deve possedere una macchina dedicata. 

Abbiamo provato la configurazione basata su due schede cia¬ 
scuna con 12 Mbyte di RAM, per un totale di 24 Mbyte, più i 16 
dell'adattatore video usato per il 2D, una Matrox Mystlque, scelta 
per l'eccellente qualità video che riesce a generare. A proposito 
di qualità video: gli effetti speciali ci sono praticamente tutti, luci, 
trasparenze, movimenti, texture, sono "dipinti" dal Voodoo II in 
modo magistrale; l'unico appunto riguarda la nitidezza e i colori; 
sullo schermo, le immagini sembrano "impastate", sfocate, men¬ 
tre i colori non sono particolarmente vivi. Abbiamo utilizzato il ca¬ 
vo pass-through in dotazione alla scheda, e pensando potesse di¬ 
pendere dalla qualità del cavo, abbiamo provato a cercarne uno 
migliore,,, ma il cambio non ha sortito gli effetti sperati 

L'installazione è semplicissima. Installate le due schede, basta 
riaccendere il computer; Windows trova un nuovo dispositivo 
multimediale, e ne trova i driver nella root del CD fornito. Si riav¬ 
via un paio di volte, et voilà: il gioco è fatto. Il driver aggiunge una 
finestra In più nelle Proprietà dello schermo, con la possibilità di 
variare tutti i parametri della configurazione, e permette anche di 
avere un minimo di informazioni sui driver Glide e DirectX instal¬ 
lati sulla macchina utilizzata. Comunque, Quake II è un film... Tu- 
rok vola e gli altri (soprattutto quelli ottimizzati per Glide), hanno 
prestazioni, a tutti gli effetti, da sala giochi. E già. perché non bi¬ 
sogna scordare che la tecnologia 3DFx Interactive nasce dalle 
console per sale giochi,,, e che la Quantum (una società molto vi¬ 
cina alla 3DFx) commercializza schede acceleratrici dedicate alle 
Arcade. Che dire? Ho giocato per tutta la sera, ormai "rapito" da 
Quake II con SLI su un monitor da 21... alla fine la mia dolce 
metà mi ha interrotto: "Ma non dovevi scrivere un articolo, tu? E 
che, lo fai giocando a Quake?!". Effettivamente, davanti ad una 
macchina equipaggiata di cotanta ferramenta, anche il giocatore 
più esigente non può fare a meno di inchinarsi... 


88 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


WT 














Schede 


grafiche 3D 


1920 per 1440 non è questa la tipolo¬ 
gia di scheda grafica da utilizzare. La 
perdita di definizione alle alte risoluzio¬ 
ni non permetterebbe un utilizzo all’al¬ 
tezza del monitor stesso. 

Il software in bundle con la Creative 
3D Blaster è quasi uguale a quello for¬ 
nito con la Graphics Blaster: sono pre¬ 
senti entrambe le utility di calibrazione 
del colore della Sonnetech: Colorific e 
3Deep. L’acceleratore 3D è dotato di 
16 Mbyte di SDRAM, sempre da 8 ns. 
Creative offre in bundle Incoming, già 
ottimizzato per il driver Glide; si tratta 
della versione Full; tutti i giochi dotati 
di supporto Glide avranno ottime pre¬ 


stazioni con la 3D Blaster; i driver sono 
ottimi, l’installazione, al pari della Crea¬ 
tive Graphics Blaster, è molto facilitata 
e veramente PNP. L'impressione avu¬ 
ta dall’uso di questa scheda è buona, 
si tratta di un prodotto versatile, so¬ 
prattutto nella versione PCI la consiglio 
a chi vuole prolungare la vita operativa 
del proprio PC un po’ datato: questo 
acceleratore grafico è parecchio più 
veloce di una accoppiata scheda 
2D/Voodoo "prima maniera", e per¬ 
mette di liberare uno slot PCI; le pre¬ 
stazioni del chip Banshee saranno ov¬ 
viamente limitate dalle prestazioni del 
sistema utilizzato, ma non si avrà il col¬ 


lo di bottiglia nel sottoinsieme grafico. 
I manuali sembrano quasi una fotoco¬ 
pia di quelli per la Graphics Blaster; in 
Italiano e ben fatti, anche se abbastan¬ 
za succinti. Giocando, non si sente as¬ 
solutamente la mancanza del AGP, In- 
coming è bello fluido e Quake II è gio- 
cabilissimo; il desktop di Windows è 
veloce, e la calibrazione del colore è 
efficace; e che altro possiamo dire? 
Una scheda acceleratrice onesta, sta¬ 
bile, con driver ben fatti e un ottimo 
rapporto prezzo/prestazioni. Creative 
Labs garantisce la 3D Blaster per due 
anni; tutto sommato, è un periodo di 
copertura sufficiente. 



O ; TOP 



«iìjk- . ^ 


ViewTop Titan 5000 


Questa è l’unica scheda provata ad 
implementare il chip Savage 3D di S3; 
le sue prestazioni in 3D sono buone, 
migliori della Mystique, ma lo stesso 
non si può dire della qualità delle im¬ 
magini sullo schermo. Il chip Savage 
può indirizzare solo fino ad 8 Mbyte di 
SDR-SGRAM (tra l’altro a soli 64 bit), 
limitandone di fatto le prestazioni; e 
sebbene l’architettura interna del chip 
sia all’altezza dei diretti concorrenti, 
forse qualcosa da ottimizzare ancora 


c’è... Comunque, S3 è tornata ad offri¬ 
re processori grafici a buoni livelli con 
prezzi decisamente concorrenziali; la 
soluzione 2D/3D di ViewTop è, in ef¬ 
fetti, la più economica della rassegna, 
e rappresenta la scelta forse più ragio¬ 
nevole per mettere su una macchina 
base ad uso ludico. 

Le caratteristiche tecniche del chip 
sono veramente di primo piano: archi¬ 
tettura interna da 128 bit, il RAMDAC 
è da 250 MHz e implementa il gamma 


correction in hardware, la memoria è 
da 8 ns; oltre a questo, ha una buona 
implementazione AGP 2x. 

La Titan 5000 ha anche l’uscita S-Vi- 
deo, per visualizzare su TV i filmati e i 
giochi; ovviamente le risoluzioni dispo¬ 
nibili e il refresh sono limitati, ma vole¬ 
te mettere giocare a Quake sul "tele- 
visorone” da 32 pollici di casa? 

Abbiamo incontrato alcuni problemi 
ad installare questa scheda grafica, il 
sistema operativo non riusciva a rico¬ 
noscerla. ed anche reinstallare tutto 
Windows 98 da capo non ha aiutato 
molto (ricordo che la valutazione ri¬ 
guarda esclusivamente il singolo 
esemplare, e non è rappresentativo 
della produzione). Molto interessante il 
software di gestione del driver dell'ac¬ 
celeratore 3D, basato su una striscia di 
icone (la PowerStrip), con parecchie 
opzioni, e totalmente configurabile; è 
completamente in Italiano. Questa in¬ 
terfaccia è shareware (teoricamente 
funziona con qualsiasi driver che non 
modifica la finestra delle Proprietà del 
monitor), e l’utente dovrebbe registrar¬ 
la. Il manuale è quanto di più OEM ci 
si possa aspettare, ciononostante, ri¬ 
sulta abbastanza utile (peccato che 
questo non sia in Italiano.,.). In bundle 
con la scheda acceleratrice è offerto 
un "game pack” con ben cinque gio¬ 
chi: Forsaken, G-Police, Rediine Racer, 
Panzer Commander e Dinosaur Hun- 
ter, 

La scheda dovrebbe avere una garan¬ 
zia di un anno, presso il distributore. 

A nostro avviso il chipset S3 Savage 
3D è destinato ad avere un luminoso 
futuro, integrato nei PC base (ad 
esempio nella fascia con processori 
Celeron), in virtù delle sue buone pre¬ 
stazioni contrapposte ad un prezzo 
molto vantaggioso. «§ 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


89 













di Valter Di Dio 



Acer Extensa 712TEV 


Ormai è indiscutibile la supremazia del 
portatile sul computer fisso. Sebbene il 
primo abbia un costo leggermente supe¬ 
riore. le doti di un computer portatile 
odierno ripagano abbondantemente la ci¬ 
fra spesa. Potenza, versatilità, manegge¬ 
volezza, sicurezza, affidabilità ed ingom¬ 
bro ridotto sono le qualità che permetto¬ 
no ai portatili di competere vantaggiosa¬ 
mente con i desktop: almeno nel campo 
home ed office automation Del resto la 
veste sempre più "home" di queste 
macchine si rivela anche dalle dotazioni di 
serie che tendono a coprire ogni branca 
del ludico e del multimediale In questo 
modello è di serie il lettore DVD (Digital 
Versatile Disc) che affiancato dalla sche¬ 
da MPEG II su CardBus (ex PCMCIA) 
permette di visualizzare 30 fotogrammi al 
secondo su schermo intero. Con l'arrivo 
di questo computer, il motto "il cinema in 


casa" si trasforma ne "il cinema sempre 
con te"! 

L'Acer Extensa 712TEV non è certo un 
computer frutto di compromessi: tutto è 
al massimo. A partire dal processore Intel 
Pentium II da 300 MHz. Passando per 
l'ampio display TFT da 13,3 pollici con 
una risoluzione grafica di 1024x768 pixel. 
E finendo al disco rigido interno, che è un 
IBM da oltre 6 GByte. "Finendo" si fa 
per dire, visto che tutto in questa macchi¬ 
na viaggia al massimo: dalla RAM di si¬ 
stema pari a 64 MByte al lettore di CD¬ 
ROM in grado di leggere i DVD, alla porta 
seriale USB o al modem 56K interno. 


Il DVD 

Esteticamente, l'Extensa 712TEV non 
rivela la sua enorme potenza, è si un po’ 


più largo dei portatili medi, ma è anche 
abbastanza sottile: certo non siamo egli 
estremi del nuovo Sony, ma rispetto alle 
macchine di un anno fa e data la dotazio¬ 
ne si tratta comunque di una macchina 
molto maneggevole. La maggiore lar¬ 
ghezza. dovuta principalmente all'area vi¬ 
deo, permette una comoda disposizione 
di tutte le periferiche e consente di avere 
una delle migliori tastiere mai incontrate 
su un portatile, con i tasti cursore perfet¬ 
tamente posizionati e tutti in prima fun¬ 
zione. 

Gli altoparlanti sono posizionati, come 
da tradizione, sono il monitor. Il livello au¬ 
dio è buono e la presenza della regolazio¬ 
ne "analogica" del volume, fatta con un 
classico regolatore a rotella posto sulla 
destra della macchina, permette l'uso del 
notebook anche in locali silenziosi, senza 
correre il rischio che qualche applicazione 


90 


MCmicrocomputern. 191 - gennaio 1999 








Acer Extensa 712TEV 


Acer Extensa 712TEV 

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Prezzo (IVA esclusa) 

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imposti automaticamente il volume a tut¬ 
ta birrai Trattandosi di una macchina do¬ 
tata di DVD, e quindi presumibilmente 
utilizzata anche per la visione di film ste¬ 
reo surround, sarebbe stato bello dotarla 
anche di un audio superiore allo standard. 
Se il video dovesse essere l'impiego prin¬ 
cipale. è opportuno dotarsi di una buona 
coppia di altoparlanti esterni (amplificati). 
I film su supporto DVD posseggono, in 
genere, un'ottima sezione audio solita¬ 
mente in più lingue e codificata in Dolby 
Surround Pro-Logic; peccato che per 
ascoltarla come si deve ci si dovrebbe 
portar dietro un amplificatore con analogo 
decodificatore, cinque casse acustiche 
ed un subwoofer attivo. 

Per quanto riguarda il video, il display 
TFT è tranquillamente all'altezza della si¬ 
tuazione sebbene, a causa della RAM vi¬ 
deo limitata a soli 2 MByte, non sia in 
grado di riprodurre i milioni di colori alla 
massima risoluzione, ma solo a 800x600 
pixel. Nel caso di filmati DVD è quindi 
preferibile utilizzare le uscite TV presenti 
nell'interfaccia della Card MPEG II o, in 


mancanza di questa, l'uscita TV (S-video 
con connettore standard) presente diret¬ 
tamente nel computer accanto al tasto di 
accensione. 


Le periferiche 

Come già accennato, la dotazione di 
periferiche di questa macchina è estre¬ 
mamente curata. Come avviene da tem¬ 
po, la serie Extensa possiede tutte le pe¬ 
riferiche di base: disco rigido, floppy e let¬ 
tore di CD, già incorporate nel mobile. 
Per parlare con il mondo esterno, c’è solo 
l'imbarazzo della scelta. L’Acer Extensa 
712TEV possiede infatti sia la porta infra¬ 
rossa (IrDA a 4 Mbit/s), sia la porta seriale 
USB (12 Mbit/s), sia il modem interno (56 
Kbit/s). Se ancora non bastasse, ci sono 
sempre i due slot CardBus, che differi¬ 
scono dalle precedenti PCMCIA per l'ac¬ 
cesso veloce e diretto al BUS di sistema, 
di cui quello inferiore Zoomed Video (per 
il supporto delle schede MPEG II) in cui 
alloggiare una eventuale porta di LAN op¬ 
pure una SCSI. 

Non mancano ovviamente le uscite se¬ 
riali e parallela standard, anche se credo 
che ormai la porta USB finirà per renderle 
rapidamente obsolete. Soprattutto consi¬ 
derando che la possibilità di connettere e 
disconnettere le periferiche a caldo (sen¬ 
za dover fare un reboot del computer), e 
il fatto che la USB può anche alimentare 
piccoli dispositivi, la rendono l'interfaccia 
ideale per il mondo dei portatili, in cui è 
fondamentale poter arrivare in un posto 
qualsiasi e connettersi rapidamente alle 
eventuali periferiche presenti. 

Ad esempio, in un uso "home" del 
portatile basta avere tutte le periferiche di 



La scheda delia PAM da 64 MByte 6 accessibile 
da uno sportello con vite odsto sul fondo della 
macchina 



Lo slot di approdo alla dock-bay si apre automati¬ 
camente. 



Il piccolissimo disco rigido interno della IBM non rivela, a prima vista, i suo 6 4 La CPU è una Intel Pentium II MMX montata su una piccola scheda facilmente 
GByte di capacità upgradabile Ipurtroppo la CPU 6 nascosta dai dissipatore rivettatoI 


MCmicrocomputer n 191-gennaio 1999 


91 










Sul lato sinistro spicca la ventola, per fortuna silenziosissima e quasi sempre 
ferma. A destra di questa ci sono l'alloggiamento per la batteria e il foro 
dell'antifurto, alla sinistra il tasto di accensione la scorrimento!, la porta infra¬ 
rossa, la seriale USB e la porta S-video Istandardl per collegare un TVcolor 




La finestra del pannello 
di controllo, estesa con 
un fotomontaggio, mo¬ 
stra i principali dispositi¬ 
vi di questa macchina . 


casa (stampante, scanner, drive Zip, cas¬ 
se audio, tastiera, mouse, joystick, mo¬ 
dem, ecc.) collegate ad un Hub USB per 
poterle attivare in un attimo semplice- 
mente collegando l'Hub alla USB del por¬ 
tatile: nemmeno una docking station vi 
darebbe la stessa versatilità! 


L’interno 

Dentro all'Acer Extensa 712TEV batte 
un cuore Intel Pentium II montato su una 
piccola card facilmente sostituibile in ca¬ 
so di upgrade. Il clock del processore pul¬ 
sa a 300 MHz, dando a questa macchina 
tutta la potenza di calcolo richiesta dai 
moderni programmi multimediali e so¬ 
prattutto dai più gettonati giochi. La ca¬ 
che di secondo livello è da 512 KByte a 
64 bit, mentre la memoria installata nella 
macchina è di 64 MByte. La RAM è 
espandibile fino a 128 MByte utilizzando 
due slot posti sotto il fondo del portatile. 
Gli slot possono ospitare sia EDO RAM 
che SDRAM, purché tutta la RAM sia del¬ 
lo stesso tipo. La RAM video, limitata 
purtroppo a 2 Mbyte, è di tipo EDO, La 
scheda video è la ormai diffusissima 
NeoMagic dotata di acceleratore grafico 
a 128 bit, in grado di supportare simulta¬ 
neamente l'LCD interno ed un CRT ester¬ 
no oppure un TVcolor La sezione audio è 


Sut fianco destro trova¬ 
no posto il lettore dei 
floppy, quello del DVD e 
gli alloggiamenti Card- 
Bus Vicino a questi si 
vedono la presa PS/2 e 
la piccola rotella di rego¬ 
lazione del volume. 


Il piccolo modem intor¬ 
no della TeleSystem 6 
un 56Kflex 


gestisce il risparmio energetico, che è in 
grado di disattivare quelle parti della mac¬ 
china non utilizzate. Naturalmente il con¬ 
sumo energetico sale sensibilmente se si 


affidata al consolidato chipset della ESS 
Technologies, che possiede una potente 
sezione FM dotata anche di un piccolo si¬ 
mulatore surround (ovviamente niente a 
che vedere con la sezione Dolby Sur¬ 
round che servirebbe al DVD). 

Tutta la macchina è alimentata da una 
potente ma compatta batteria agli ioni di 
litio in grado di fornire 43 wattora. Il con¬ 
sumo energetico dell'Extensa 712TEV, a 
dispetto della frequenza di clock e delle 
prestazioni della macchina, e notevol¬ 
mente contenuto, permettendo oltre due 
ore di lavoro continuo, Ovviamente buo¬ 
na parte del merito va anche al chip che 


Il KIT MPEG composto 
dalla card del decoder, 
dai driver per l'installa¬ 
zione e dal grosso bloc¬ 
co che supporta i con¬ 
nettori audio/video 


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92 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 




























nn 


Acer Extensa 712TEV 


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Dtictay Orwc« 
Boo»$w«ne* 


| IrMUAoooh™ 
| Pmm4 


Notebook 
I Manager 



WaicofM to Notebook Manégai 

TN« p*go ibom you «h» b*« tyttm coriguoton 

BIOS R#vioor\ VI 0R0162 




ToMlMMWiy 
Video RAM 
HertDn» 
Senei Pati 

Senei Pati 

PaeWPat 

EnemelCecAe 

ToocAPed 


Si— 


Pentirne II 

300 MH. 

SA MB 
2 MB 
2200 MB 
3I6M1R0*I 

OpetaonMode Stendetd 
2lflh (IRQ 31 
OpaeUonMode liOA 
378h PRO 71 

Ooaenon Mode ECPlOMt 
Ceche ONIS12 MI —' 

EnèbMd .1 

~X. «J 


OK 


C*>o«l 


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■ Notebook Manegm 


1 


Bod Savane* 

OieUevDence 


pMMtd 

LwlfVMcopha. 


Power Management 

P imito Hourote Pow* Mcnagamato 

r Erutto dnctoyjMpon 
r* Erubfc moòem wiq imui* on indcekx 

r ErvaM on LAN 


P Erutto b*li«y low worwig bt«o 
P E netto (top i©on tuttwy tow 
r E netto iy*lwnf#«ntu lime* 


Q 



1 Notebook Manager 


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InlomulionVuwor 

Password 


11 DUI UIMMVC 
0101000100 

OlOlOlOIC" 


Duptey Deve* 
BootSeqjence 


Unetn/Micioohone 

P*»iwwd 




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r E netto Peuwod Check Durrg Rwtm 
Sit^ervHor Pea rword 

Ck* tht bUlcn io dung* ycu Scpetwid 


9 . 


ChengeStaatteaPeeitead | 


UwPeuwd 


Ckk ilei baiai io chenoe vota Uea 
Peeewotd 


OK 


Cam 


L'accesso al BIOS per 
la consultazione o per le 
modifiche che non ne¬ 
cessitano Pi un reboot 
sono possibili attraver¬ 
so una applicazione 
Windows denominata 
Notebook Manager 


fa un largo uso delle periferiche interne, 
soprattutto per quanto riguarda il lettore 
di CD e l'unità floppy disk, 


Il software 

L'Extensa 712TEV viene fornito con 
tutto il software di sistema preinstallato. 
Non viene fornito 


"ripristino", che è 
in grado di riportare 
la macchina nelle 
condizioni iniziali in 
una sola passata. 
In realtà i CD sono 
due: uno con Windows 95 e l'altro con 
Windows 98, Il ripristino della configura¬ 
zione di acquisto è banale: basta riavvia¬ 
re il computer con il CD prescelto dopo 
aver modificato le preferenze del BIOS 
in modo da avviare dal lettore di CD. A 
proposito del BIOS, nella serie Extensa 
si può accedere ai settaggi principali di¬ 
rettamente da una interfaccia Windows 


senza che sia necessario riavviare il 
computer ed attivare il Setup con le soli¬ 
te configurazioni di tasti. Ovviamente 
l'accesso completo ai parametri del 
BIOS si deve fare, come di consueto, 
dalla finestra a carattere del Setup inter¬ 
no. 


Conclusioni 


L'Acer Extensa 712TEV è senza om¬ 
bra di dubbio una macchina molto inte¬ 
ressante, una macchina che fino a po¬ 
chissimi anni fa si poteva trovare solo 
nei libri di fantascienza. La presenza di 
un lettore DVD (ovviamente CD-ROM 
compatibile) permette a questa macchi¬ 
na sia di funzionare come riproduttore di 
film commerciali (sono tanti ormai i titoli 
in catalogo) sia come lettore per i prossi¬ 
mi DVD-ROM, la cui necessità è dimo¬ 
strata dall'ultima versione della nota en¬ 
ciclopedia multimediale di Microsoft 
"Encarta", che viene distribuita su 4 CD¬ 
ROM. La altre caratteristiche della mac- 


nessun driver origi¬ 
nale se non quello 
della Card MPEG II, 
ma tutto quello che 
è stato installato 
nella macchina si 
trova in un CD di 


Le schermate di installa¬ 
zione della scheda 
MPEG DVD È in questa 
fase che si deve sceglie¬ 
re il codice di nazionaliz¬ 
zazione del lettore Iper 
l'Europa è 21. da questo 
momento in poi i CD 
con codice di nazionaliz¬ 
zazione differente non 
saranno accettati 



china sono comunque allineate ai PC di 
fascia alta, a parte la RAM video che è 
purtroppo limitata a soli 2 MB. La pre¬ 
senza della porta USB apre il portatile a 
tutto il mondo delle periferiche veloci 
che sta nascendo adesso, comunque è 
presente sotto la macchina l'attacco per 
la dock-bay che contiene, oltre alle solite 
uscite, uno slot CardBus supplementare, 
una porta Ethernet ed una fire-wire. 

Su una macchina di questo livello 
avremmo visto bene anche un piccolo 
LCD per lo stato della macchina (meno 
robusto forse dei LED, ma sicuramente 
più "informativo") ed, eventualmente, 
un display da 14 pollici. 


MS 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


93 





















































di Raffaello De Masi 



Norton Antivirus 5.0 

per Windows 95/98 e Macintosh 


Che fare Quando la salute se ne sta 
andando ? Gli sciamani applicano un un¬ 
guento protetto da un loro copyright, i 
medici prescrivono un buon antibiotico, 
la mia vecchia mamma mi preparava le 
pezzuole di flanella, il mattone sotto il 
fuoco e il miracoloso decotto di malva e 
miele, e io, per non essere da meno, ho 
la mia ricetta miracolosa: pasta e fagioli 
con le cotiche e salsicce con patate al 
forno Difficile stabilire quale funzioni 
meglio, ma io sono sempre del parere 


che mammà non sbagliava mai e che la 
mia medicina, come tutte quelle alterna¬ 
tive, almeno ha il pregio d'essere natu¬ 
rale e di non portare danni, tranne alle 
coronarie. 

Una sera, comunque, ci rendiamo 
conto che qualcosa, nel nostro compu¬ 
ter, non va! E' tutta la giornata che lo ab¬ 
biamo visto distratto, insonnolito, ri¬ 
sponde ai comandi con svogliatezza, tal¬ 
volta si addormenta senza motivo. Gli 
mettiamo la mano in fronte, sia esso un 


Pc o un Mac, e ci rendiamo conto che 
scotta. Passerà, diciamo, e dopo poco ri¬ 
nunciamo a pensare, ma la notte un 
dubbio atroce ci assale, e torniamo dal 
nostro amato "capoccionela febbre 
non è passata per nulla, anzi le condizio¬ 
ni di malessere sono piu evidenti; il no¬ 
stro amato parla a vanvera di cose scon¬ 
clusionate, con Yahoo! che, colto da un 
improvviso assatanamento, è saltato ad¬ 
dosso ad AltaVista Itanto caruccia e per¬ 
bene, poverina) con intenzioni a dir poco 


94 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 











Norton Antivlrus 5.0 


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10701 Tolte Avonuo 
Cupertino, CA 950)4 
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L 162.000 


irriferibilì (valli a capi ‘sti signorini col 
punto esclamativoI; oppure Eudora scri¬ 
ve, per conto suo, di fila duecento lette¬ 
re d'amore a Naomi. A un certo punto, 
ad onta delle pezzuole fredde, l'amato 
bene cade in collasso, con perdita, per 
le vie basse, di bit maleodoranti, Insom- 


r 


SYMANTK . 


Installa Norton AntiVIrus 


La fase ai installazione 
aei pacchetto. 


Visualizza Videos 


Altro... 


Esci 


ma, 'sto disgraziato si è beccata un'infe¬ 
zione. 

La prima cosa da fare è correre ai ripa¬ 
ri. Ricordiamo che un tal De Masi ha 
scritto qualcosa sull'argomento sulle pa¬ 
gine di MC. ma la signora moglie ci ha 
messo la scrivania a posto e questo vuol 








Alcune delle finestre di opzione disponibili; si noti come sia possìbile Oisattivare l'autoprotezione. selezionare le aree di Quarantena, escludere certi file dalia scan¬ 
sione, impostare password di protezione dei setup, eseguire operazioni di ricerca di inoculazione 


MCmlcrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


95 
































































































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<S> 


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I.l MI 


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Nana* Piata* Sii*»** 


Lo schedulatore di 


scansione in elio¬ 
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temi* 




pi* 

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dire che forse ritroveremo tutte le no¬ 
stre cose in tempo per il giubileo. Abbia¬ 
mo anche letto, da qualche parte, che 
spesso i timori di infezione da virus risul¬ 
tano infondati, ma, manco a dirlo, vuoi 
vedere che l'eccezione tocca proprio 
noi? Qui ci vuole un buon medicinale, e 
visto che, di salsicce e patate il nostro 
PC ne ha voluto un solo boccone, che 
ha immediatamente risputato, ci vuole 
un rimedio chemioterapico, anzi per me¬ 
glio dire bitoterapico. Ovviamente, co¬ 
me diceva un mio caro amico, "i vizi so¬ 
no come i figli, per loro si fa qualunque 
sacrificio e al nostro vizio principale, il 
Pc. non possiamo far mancare il meglio . 
Al suo capezzale chiamiamo quindi il dr. 
Norton, che pare produca rimedi eccel¬ 
lenti, visto che sono venti anni che com¬ 
pare sulle copertine delle sue pubblica¬ 
zioni senza un capello perso o fuori po¬ 
sto, e con l’aria dell'eterno ragazzino 
che ò tanto contento dì averci venduto 
qualcosa. 


Norton AntiVirus 5, il 
miglior rimedio dopo la 
scoperta di Fleming 

Tanti anni fa, un buontempone pensò 
che sarebbe stato divertente creare un 
programmino capace di duplicare se 
stesso e di attaccarsi alle memorie di 
massa propagandosi da computer a 
computer A questa definizione di base 
se ne sono aggiunte, nel tempo, suc¬ 
cessive migliorative (?!), visto che altri 
pensarono di perfezionare la schiatta ini¬ 
ziale rendendoli sempre più subdoli e 
"infettivi", Da qui a poi passare a una 
vera e propria scienza dei virus informa¬ 
tici il passo non fu lungo, ed oggi esisto¬ 
no fior di trattati e valorose équipe di 
professionisti impegnati a combattere 
strenuamente i sempre nuovi rampolli, 
che ennesimi buontemponi continuano 



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a sfornare a piene mani. 

Frutto di questo sforzo è la disponibi¬ 
lità di prodotti d'elevato livello qualitativo 
che, grazie ad uno sforzo costante nel 
monitorare qualunque manifestazione di 
morbilità, mantengono alto il livello di 
guardia sulle infezioni. Il successo e l'ef¬ 
ficacia di questi pacchetti sta proprio 
nella rapidità degli aggiornamenti, nella 
completezza giornaliera delle informazio¬ 
ni ricevute riguardo alle nuove "nasci¬ 
te", nella disponibilità quanto più possi¬ 
bile immediata del rimedio adatto a quel 
particolare agente patogeno. Come rife¬ 
risce De Masi, vero faro del sapere 
sull'argomento, nei suoi articoli nella ru¬ 
brica ABC, il ritmo di comparsa dei virus 
è praticamente giornaliero, vale a dire 
che nel momento in cui leggete qualcu¬ 
no, in qualche parte del mondo, sta fa¬ 
cendo il debug di un codice che servirà 
a danneggiare la vostra macchina (senza 



neppure godersi il 
divertimento (?) 
della burla). 

Scoprire un virus 
ò forse la cosa più 
facile del mondo, a 
patto di conoscerlo e saperlo individua¬ 
re. Per questa seconda bisogna ecco 
che occorre individuare una stringa iden- 
tificativa, vale a dire una sequenza ASCII 
del codice, univoca e propria del virus 
stesso, che permetta di riconoscerlo 
senza dubbi, praticamente la sua carta 
d’identità. Una volta in possesso di que¬ 
sta chiave il gioco è facile; e infatti è sul 
continuo aggiornamento di queste strin¬ 
ghe che si basa l'operazione di manu¬ 
tenzione del proprio pacchetto antivirus. 

Norton AV, in questo campo, senza 
per questo nulla togliere all'efficienza di 
altri prodotti, è davvero il punto di riferi¬ 
mento. Giunto alla versione 5 per ambe¬ 
due le piattaforme correnti (ne esistono 
inoltre diverse varianti destinate a confi¬ 
gurazioni anche molto dissimili) è davve¬ 
ro il top per chi desidera garantirsi prote¬ 
zione e rapidità di intervento. 

Come funziona NAV è presto detto; lo 
si installa, in ambedue le versioni, da CD 
(disponibile anche la versione su 
floppy, che comunque può essere 
realizzata in maniera "casalinga") 
e il gioco è fatto. Fondamental¬ 
mente le versioni funzionano nello 
stesso modo, in quanto godono di 
un motore pressoché identico. La 
versione Mac, comunque, è, gra¬ 
zie anche alle prerogative del di¬ 
verso sistema operativo, più per¬ 
sonalizzabile dell'altra. Nella de¬ 
scrizione del pacchetto, in ogni ca¬ 
so, non faremo grandi differenze 
tra questa e quella, anche se, co¬ 


la finestra di gestione delle attività di NAV. 
si noti il pulsante per mettere in quarantena 
file sospetti 


96 


MCmicrocomputer n, 191 • gennaio 1999 
























































Norton Antlvirus 5.0 



Operazioni in oorto 


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Piani! icazione di LiveUpdale 


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Po pondico* im ■•tuono «iom*Uc4 0 LivtUpdM. conliolo» I* mpoituion 
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(Po l« do* • foro « ponono uMniv4on**gu*ntiov«lonp*<ton*bi*li) 


PiWiC4&on« 

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P Piaréica LrveUbdate fra voi* *1 m*«* 


r Plinhc* • c**o un* gol* ogni noti* (H« 1*21:00 • I* 06 00) 

r AJTo>« parécala. pvta un avvito pnm* à etagere UvaUpdat* 


me si vedrà, certe implementazioni Mac 
meriteranno, talvolta, un maggiore ap¬ 
profondimento. 

Le funzionalità fondamentali di NAV, 
partendo dal principio che esso è capa¬ 
ce di eseguire operazione di prevenzio¬ 
ne e di cura, si basano su due ambienti 
fondamentali: verifica continua e moni¬ 
toraggio discreto ma costante dell'am¬ 
biente d'uso, alla ricerca di anomalie do¬ 
vute a probabili virus, e prevenzione 
dall'infezione, verificando tutto ciò che, 
con un termine specifico dell'infanzia, il 
computer "mette in bocca". 

In base a questo assunto, NAV ese¬ 
gue una serie di operazioni concorrenti, 
che assicurano, se opportunamente set¬ 
tate e costantemente aggiornate nei da¬ 
ti, tranquillità d'uso: esse possono esse¬ 
re cosi riassunte: 

1) eliminazione di virus, se già presenti, 
e riparazione, ove possibile, dei file 

2 ) protezione del computer da virus che 
agiscono all'avvio 

3) controllo di presenza dei virus ad ogni 
lancio di un programma o ad ogni aper¬ 
tura di un file, dovunque siano questi 
presenti 

4) controllo di atti¬ 
vità insolite coinvol¬ 
genti periferiche e 
memorie di massa 

5) scansione piani¬ 
ficata e costante 
delle memorie di 
massa a disposizio¬ 
ne del computer, 

Questa scansione 


Eccoli, i "cattivi " 
all'opera; interessanti le 
descritiom dei virus e 
del loro effetto Le libre¬ 
ria presente e enorme 
se si pensa che. i primi 
di dicembre del ’98. 
erano classificati circa 
ventimila esemplari di 
virus diversi 


Live Update al lavoro, 
l’operenone va esegui¬ 
ta il più frequentemen¬ 
te possibile, prime che 
sia troppo tardi 


n Mon drmdeie rucrvamarte di parte** Uv*Uod*i* 

ànnd» I 2 


OK 


viene eseguita, in base ai setup del pro¬ 
gramma, una volta la settimana 

6) Protezione del sistema da virus pro¬ 
venienti da fonti esterne diverse dalle 
memorie di massa. E’ il caso di virus 
trasportati da Internet, e In questo NAV 
è ben organizzato, visto che esegue au¬ 
tomaticamente la scansione dei file dì 
programma e dei documenti appena ter¬ 
mina il download o appena viene ese¬ 
guita la consueta operazione di decom¬ 
pressione 

Ovviamente occorrerà avere a dispo¬ 
sizione il database più aggiornato possi¬ 
bile delle "carte d'identità" dei virus, 
che, ormai quotidianamente, sono im¬ 
messi, per così dire, sul mercato. Per 
questo, Norton, attraverso la sua ben 
nota tecnologia LiveUpdate, permette di 
scaricare continuamente le "chiavi" dì 
riconoscimento dei virus, attraverso una 
procedura pressoché completamente 
automatizzata Ovviamente nessun me¬ 



dicinale funziona senza la collaborazione 
del paziente, per cui occorrerà usare un 
minimo di attenzione nel maneggiare di¬ 
schi e file, partendo dal principio che, 
finché non è dimostrato che sono "puli¬ 
ti", possono essere infetti. Non è certo 
paranoia, si tratta solo di regole di vita 
pratica che, una volta acquisite ad abitu¬ 
dine, diverranno parte integrante della 
nostra vita quotidiana. 


Mac e PC, piattaforme 
e ambienti d’uso 
diversi, per uno stesso 
risultato 

Sebbene si tratti, a conti fatti, dello 
stesso programma, la differenza delle 
due piattaforme ha determinato, alla re¬ 
sa del fatti, due ambienti d'uso molto di¬ 
versi tra loro, con quello Mac più ricca¬ 
mente personalizzabile e quello PC più, 
per cosi dire, "automatico". Ovviamen¬ 
te, poiché è il risultato che conta, 
nell'economia dell'articolo il fatto Inci¬ 
derà solo dove davvero le differenze 
comportano, alla conclusione, risultati 
effettivamente separabili. 

La protezione offerta da NAV si eser¬ 
cita, essenzialmente, attraverso tre ope¬ 
razioni distinte: autoprotezione automa¬ 
tica, utilizzo dei dischi di soccorso, altre 
operazioni definibili dall'utente. 

La prima è di gran lunga la più impor¬ 
tante; l'autoprotezione è il metal detec¬ 
tor del nostro computer, capace di fer¬ 
mare tutto quel che di sospetto doves¬ 
se arrivare alle vie d'accesso alla nostra 


MCmlcrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


97 












































Norton Antlvirus 5.0 


macchina, siano esse le porte di I/O alle 
memorie di massa o i collegamenti In¬ 
ternet. Il programma "gira" continua- 
mente in background, verificando ogni 
attività anomala e ogni accesso a file e 
programmi. La seconda protezione, più 
che altro una cura estrema, è affidata al¬ 
la creazione (purtroppo spesso trascura¬ 
ta dagli utenti; pare che la metà di essi 
ignori questa procedura, eppure si tratta 
di un'operazione che richiede, una tan¬ 
tum, pochi minuti) dei dischi di soccor¬ 
so, vero salvagente quando le cose si 
mettono male II terzo ambiente è, infi¬ 
ne, quello a disposizione dell'utente, 
ambiente attraverso cui gestire al me¬ 
glio la nostra guardia del corpo persona¬ 
le. 

In questo habitat l’utente ha la possi¬ 
bilità di tagliarsi a misura le attività del 
programma e di pianificare secondo i 
suoi desideri le attività della sua sessio¬ 
ne di lavoro. Il tutto è legato all'apertura 
di una finestra che contiene una serie di 
comandi-pulsanti, ognuno dei quali rag¬ 
giunge attività diverse. 

La prima cosa da fare, qui giunti, è 
quella di pianificare le scansioni. Questa 
procedura permetterà di eseguire un 
check-up completo della nostra macchi¬ 
na in un momento prestabilito, Le atti¬ 
vità, come altre che vedremo, sono set- 
tabili anche, una volta per tutte, durante 
l'installazione del pacchetto sull'HD, e, 
tra i diversi ambienti PC (98, 95, NT, 
Windows 3), esistono piccole differenze 
nella tecnica d'impostazione. A tal pro¬ 
posito va ricordato che i dischi di soc¬ 
corso vanno aggiornati ogni volta che si 
installa un nuovo componente hardwa¬ 
re, si eseguono modifiche al sistema 
operativo (come spesso accade anche a 
seguito d'installazione di nuovo softwa¬ 
re), si eseguono nuove partizioni o si ag¬ 
giorna la protezione antivirus; l'aggiorna¬ 
mento ò comunque pressoché automa¬ 
tico e richiede solo un modesto inter¬ 
vento da parte dell'utente. 

Interessante è la possibilità di perso¬ 
nalizzare in maniera piu particolare l'am¬ 
biente di NAV Spesso i settaggi inseriti 
di default sono più che adatti alla mag¬ 
gior parte delle esigenze, ma si può in¬ 
tervenire su di essi in maniera più parti¬ 
colare (ad esempio, per adattarlo alle 
esigenze di un amministratore di rete). 

Ancora più pregevole è la possibilità 
dì isolare file sospetti Quando NAV rile¬ 
va un'attività particolarmente inconsue¬ 
ta legata a un file, o crede dì aver indivi¬ 
duato un virus di nuovo tipo, provvede a 
isolare il documento o II programma so¬ 
spetto, mettendolo In quarantena. La 
cosa può avvenire in maniera automati¬ 
ca, o in base a un preciso sospetto 



Lo spiashscreen ai Nor- 
tonAV per Macintosh. 


La tesa di scneauiature 
delle attività, il monito¬ 
raggio pud avvenne a in¬ 
tervalli regolari, o a date 
prefissate 


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dell'utente; i file in¬ 
seriti nella cartella 
di quarantena non 
avranno la possibi 
lità di espanders 
duplicarsi, o esten 
dere un eventual 
contagio ad altri f 
le, recando dann 
alla rimanente par 
te di HD. Nel frat 
tempo il file poten 
zialmente infetto 
può essere inviato 
al SARC (Syman¬ 
tec Antivirus Re¬ 
search Center), 
che provvederà ad 
esaminarlo e ad 
avvertire l'utente di 
presenze indeside¬ 
rate. E' necessario, per questo servizio, 
disporre di un collegamento Internet e 
di un indirizzo di posta elettronica per ri¬ 
cevere la risposta Se viene rilevata la 
presenza dì un nuovo virus, la relativa 
stringa di identificazione viene immedia¬ 
tamente comunicata al servizio Live Up- 
date. 


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NAV e Mac 


NAV per Macintosh (il vecchio SAM, 
di buona memoria) non è molto dissimi¬ 
le, nelle funzioni, dalla versione PC, ma 
l’ambiente d’uso si presenta più rapido, 
intuitivo e, in fondo, amichevole. Anche 
qui l'intero programma si basa su una 
sola finestra, che contiene, a destra, tre 
pulsanti, Il primo permette di scandire i 
file presenti sul disco, il secondo per¬ 
mette di accedere all'area delle prefe¬ 
renze, il terzo apre il collegamento con 
Live Update, le opportune operazioni di 
aggiornamento, 

Indipendentemente dalle operazioni 
automatiche, la scansione manuale può 
essere avviata in qualsiasi momento, 
quando si verifichi qualche ipotetico pro¬ 


blema, La scansione è rapida e non ri¬ 
chiede alcun intervento da parte 
dell'operatore, se si è impostata l'opzio¬ 
ne di autoriparazione. Dopo l'operazione, 
viene generato un report delle operazio¬ 
ni eseguite e degli interventi effettuati. 

In ambito di automatismo di difesa, 
NAV, anche qui, permette di definire 
momenti prestabiliti per la scansione 
delle memorie disponibili e per II colle¬ 
gamento con Live Update per l'aggior¬ 
namento del database. In ossequio alla 
amichevolezza dell'ambiente Mac, la 
scelta dei tempi e degli intervalli avvie¬ 
ne attraverso una pratica finestra-calen¬ 
dario, dove è possibile anche definire le 
tecniche da adottare, in default, in caso 
dì problemi II programma può, inoltre, 
eseguire operazioni di controllo meno 
radicali, come controllo di attività cosid¬ 
dette "virus-like" (ad esempio rilocazio¬ 
ne di file sull'HD eseguite da un ottimiz¬ 
zatore di frammentazione). In questo ca¬ 
so l'utente viene avvisato della attività 
in corso e questi può intervenire, di vol¬ 
ta in volta, permettendo, negando o li¬ 
beralizzando l'attività riscontrata. Altra 
area "calda", ma non sempre pericolo¬ 
sa, appare essere l’attività di controllo di 


98 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 



































































































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La preziosa possibilità di 
creare un ambiente for¬ 
temente personalizzato 
Interessante la facoltà di 
includere lo escluderei 
file compressi, in base 
al protocollo usato per 
lo “schiacciamento" 


stato di file che hanno subito modifiche 
dalla loro ultima apertura; se è imposta¬ 
ta l'opzione di protezione contro virus 
sconosciuti, e NAV riscontra che un file 
è stato oggetto di modifica o di un qua¬ 
lunque cambiamento nel periodo inter¬ 
corso dall'ultima apertura, il sistema av¬ 
visa di questa anomalia, lasciando poi 
all'utente il controllo sulle successive 
operazioni da eseguire. 

Fortunatamente, Mac non ha bisogno 
dei dischi di soccorso descritti in am¬ 
biente PC II computer può essere rav¬ 
viato direttamente dal CD fornito nel 
pacchetto e le procedure di decontami¬ 
nazione possono essere anche lanciate 
da qui; riguardo a queste ricorderemo 
che un file può essere soggetto a ten¬ 
tativo di riparazione e, in ultima analisi 
(ad esempio virus che sovrascrlvono il 
codice), cancellati. L'area di customiz- 
zazione dell'ambiente è anch’essa mol¬ 
to piacevole da organizzare, visto che si 
basa su una striscia scorrevole laterale, 
che, ad ogni pulsante, apre una finestri- 
na per la regolazione e la definizione di 
procedure personalizzate. Ad esempio 
è possibile definire quando, come e co¬ 
sa fare in caso di floppy infetti, definire 


le caratteristiche 
della zona di qua¬ 
rantena (in essa è 
possibile definire e 
gestire cartelle per¬ 
sonali, basate ad 
esempio sul tipo di 
virus di cui si sospetta la presenza). An¬ 
cora, è possibile indirizzare operazioni 
più frequenti di scansione su particolari 
cartelle (come quella definita dall'am¬ 
biente Internet Config di sistema opera¬ 
tivo. che crea, a richiesta, una cartellina 
dove verrà riversato il materiale di 
downloading da Internet), definire parti¬ 
colari tipi di attività della macchina che 
vanno tenuti d'occhio. Ad esempio, è 
possibile gestire, una per una, una ven¬ 
tina d'attività particolari, come creazio¬ 
ne di documenti di Startup nuovi, spo¬ 
stamento di risorse da una cartella 
all'altra, creazione d’applicazioni da par¬ 
te d'altri programmi, aggiunta di file 
particolari a risorse di sistema (un 
esempio è l'aggiunta automatica di ma- 
croistruziom a quelle già esistenti di 
programma, attività questa sempre so¬ 
spetta). formattazioni non precedute da 
finestre di dialogo. 

In ambedue le versioni, NAV può in¬ 
tervenire senza problemi su file com¬ 
pressi, e, in ambedue gli ambienti, pres¬ 
soché tutti i protocolli sono riconosciuti 
e accettati. Ancora, e questo vale sia 
per l'ambiente Mac che per NT, molti 
dei settaggi di NAV possono essere pro¬ 


tetti da password, in modo da impedire, 
da parte di un amministratore, accessi 
non autorizzati alle tecniche di difesa 
dell'ambiente E infine, inutile racco¬ 
mandarlo, conviene schedulare con suf¬ 
ficiente frequenza il collegamento a Li- 
veUpdate; forse il problema virus in am¬ 
bito Mac non è cosi grave come in PC, 
ma tenersi aggiornati non costa niente e 
ci permette di dormire sonni sereni. 


Conclusioni 


Norton AntiVirus 5 è il tool più poten¬ 
te oggi esistente in commercio per di¬ 
fendersi da attacchi di virus, macrovi¬ 
rus, cavalli di Troia e altre amenità del 
genere. Ma occorre precisare, a costo 
di diventare monotoni e fastidiosi, che 
la protezione è diretta conseguenza 
dell'aggiornamento della banca dati at¬ 
traverso LiveUpdate. Occorre ricordare 
che mai come qui la potenza del pro¬ 
gramma non sta tanto nella più nuova o 
più vecchia versione, ma nella disponi¬ 
bilità di quelle benedette stringhe 
d'identificazione che poi ci permettono 
di riconoscere gli indesiderati ospiti 
che, a frequenza giornaliera, prolificano, 
si modificano, provocano danno e di¬ 
struzione m maniera tanto subdola 
quanto insospettabile (pensate a quello 
che sono capaci di fare i CIH o a come 
sappiano ben mimetizzarsi i "polimor¬ 
fi"). Norton mette a disposizione gratui¬ 
tamente, per un anno, l'accessibilità 
agli utenti della libreria di LiveUpdate 
(dopo occorre pagare una piccola tassa 
d'iscrizione annua), è questa la vera 
chiave di volta della difesa, quindi non 
trascuriamola. 

Mg 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


99 













































































































di Raffaello De Masi 



DataFellows 

F-Secure 4.0.1 


'Sta storia dei virus comincia a non 
piacermi Dopo tre puntate di ABC 
sull'argomento, e la prova di due pac¬ 
chetti analoghi su questo numero, ho 
notato che la gente comincia a guardar¬ 
mi in maniera strana. Quando sono pas¬ 
sato l'ultima volta in redazione, nessuno 
mi ha voluto dare la mano, tutti più o 
meno educatamente si sono allontanati 
adducendo motivi di impegni già assun¬ 
ti, con la coda dell'occhio ho visto An¬ 
drea che strofinava la sedia su cui mi 
ero seduto con un panno imbevuto d’al¬ 
cool; solo Rino, il più diplomatico, mi ha 
chiesto se mi sentissi proprio benel 
Ohé, ragazzi, si tratta di virus informati¬ 


ci, non fatevi idee strane Chissà cosa 
hanno pensato; fatto sta che ho capito 
l'antifona e, insalutato ospite, me ne so¬ 
no andato, anche perché dovevo pas¬ 
sarmi la pomata sulle croste verdi che 
da un po' di tempo mi sono uscite sul 
viso e sulle mani. Valli a capire, gli ami¬ 
ci! 

Fatto sta che ho notato che l'argo¬ 
mento virus, inaspettatamente, ha ri¬ 
svegliato un profondo interesse da par¬ 
te dei lettori. Pochi, infatti, immaginava¬ 
no che la loro produzione fosse, come 
dire, giornaliera, e che la loro presenza 
si aggirasse sulle diverse decine di mi¬ 
gliaia di tipi diversi. E, nella casella di 


posta, l'argomento virus è divenuto, in 
questo periodo, prevalente Manco a 
dirlo, molti mi hanno scritto preoccupati 
di strani sintomi avvertiti durante l'uso 
della loro macchina, di chiusure dei pro¬ 
grammi del tutto inaspettate, di sistemi 
che si bloccano inaspettatamente (ricor¬ 
do il banner della casella di posta di Leo 
Sorge: "Windows che s'inchioda non fa 
notizia, Windows che funziona, sii") di 
collegamenti Internet improvvisamente 
abortiti. E' facile farsi prendere dalla psi¬ 
cosi, ma è il caso di ricordare che, rin¬ 
graziando Dìo, non è poi tanto facile in¬ 
fettarsi, specie se si usano certe pre¬ 
cauzioni. 


100 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 



















Data Fellows 4.0.1 


DataFellows F-Secure 4.0.1 

Produttore 

DaiaFellows F-Secure, v 4 0 1 
Data Follo WS Groun 
PI 24 FIN-02231 
tspou. FinUrnd 

hlip://www DataFellows corri 

Distribuito in Italie da 

Direziono Commercialo « l«aii . 

Symtiolic 

Viale Mentana, 29 

43100 Parma 

hnp//www syinboirc il 

Pretti: (iva osclutial 

Lil 400 000 


Ed ecco quindi, accanto alla prova del 
classico tra i classici, il test di un bel 
pacchetto antinfluenzale proveniente da 
climi nordici, addirittura dalla Finlandia, 
dove, fosse solo per la latitudine, certo 
di malattie virali da raffreddamento ne 
sapranno qualcosa. Un pacchetto, co¬ 
me vedremo, agile, raffinato, efficiente, 
paragonabile con i mostri sacri del set¬ 
tore, e che in più ha un certo profumo 
di esoticità e originalità che non guasta. 

F-Secure, 

per mettersi al sicuro 

Perdonate l'ignobile gioco di parole, 
ma mi è venuto spontaneo. Fatto sta 
che questo pacchetto mi è parso subito 
interessante e, per cosi dire "simpati¬ 
co", non foss’altro, come dicevamo, 
per differenziarsi dalla massa adepta al¬ 
le pur sicure protezioni di MCAfee e 
NAV. Oltre, comunque, alle pure e sem¬ 
plici considerazioni circa l'originalità, F- 
Secure si fa notare per essere un am¬ 
biente di solida costruzione, ben artico¬ 
lato e caratterizzato da un potente back¬ 
ground conoscitivo del problema. I risul¬ 
tati, in termini di efficacia e di copertura 
del problema possono essere riassunti 
tenendo conto della particolare attenzio¬ 
ne prestata dagli implementatori alle se¬ 
guenti caratteristiche: 

- amministrazione centralizzata della 
gestione della protezione e possibilità di 
intervenire in ogni momento sulle tecni¬ 
che di manutenzione: 

- trasparenza pressoché assoluta per 
l’utente finale; 

- protezione in tempo reale garantita 
ai più alti livelli: 

- ampio supporto di diversi sistemi 
operativi e piattaforme hardware; 

- visione integrata della difesa dai vi¬ 
rus come parte di un più ampio ambien¬ 
te di protezione; 

- supporto diretto illimitato delle esi- 
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


for Windows 95 

Versimi 1.01<* * m 

a V «--vr* v30U 


.i .nji: v.rt,fe»y: M 

F’ortar ’ ■ .-•< - Fri-i r olivi tre rtl 
Portar : *1991.93 ;1c HK 

Ti*; in<>>#:! r kcencedtv 

Cl.w*Jelta 3 rfijrT„>!.'» 
le (.eie Uro*e 

I.Vrr. r 4855. K0 Free 


Lo splashscreen di F- 
Secure. 


L 'ambiente principale 
dei programma, con ii 
toolbar personalitzabile 
e le icone dei compo¬ 
nenti e dei task. 



genze degli utenti. 

In altri termini, 

DataFellows consi¬ 
dera il suo pac¬ 
chetto non come 
un semplice pro¬ 
dotto software, ma 
come un servizio 
fornito all'utente. 

Ho potuto, in que¬ 
st'ottica, sperimen¬ 
tare come risposte 
a quesiti vengano 
fornite a distanza 
di qualche ora o, al 
massimo, il giorno 
successivo. Ho 
avuto, in questo 
senso, il piacere di avere anche una fit¬ 
ta corrispondenza con Mikko Hernanni 
Hypponen ( M ! k kP. H !PP.PflgP-^DalaFej- 
lows.com) . persona di grande compe¬ 
tenza e di estrema cortesia, cui, d'altro 
canto, è dovuta la messa a punto di par¬ 
te del codice del pacchetto e cui sono 
da accreditare riconoscimento di nume¬ 
rosi virus e delle relative stringhe di in¬ 
dividuazione 

A testimonianza della completa atten¬ 
zione posta dalla DataFellows nei ri¬ 
guardi del problema, sarà sufficiente ri¬ 


cordare che F-Secure è disponibile per 
un’infinità di ambienti e di configurazio¬ 
ni diverse, nello stesso CD sono com¬ 
prese versioni per Windows 3 1, W95 e 
98, Windows NT, OS/2, DOS in tutte le 
versioni, PC-98 e DOS/V, Ma l'ambiente 
si estende a comprendere Server come 
Windows NT Server, Novell NetWare e 
OS2/Warp. e gateway come firewall 
CVP-comphant, Internet Mail, MS Mail, 
Microsoft Exchange, Lotus Notes, Lo¬ 
tus cc:Mail. Novell GroupWise e MHS 
Mail. 



DdtaFellow offre agli utenti Apple un pacchetto essenzialmente identico a 
quello descritto e dedicato all'ambiente Mac. Si tratta di un programma co¬ 
struito sullo stesso motore e articolato nelle parti e con le procedure descritte, 
(atta ovviamente la debita distinzione tra le tipologie di virus e il diverso am¬ 
biente di utilizzo. La manualistica e anche qui fornita sotto forma PDF, e, obbe¬ 
diente alla filosofia di utilizzo anche su macchine datate, l'applicazione gira an¬ 
che su vecchi Mac dotati del 68040 L'aggiornamento delle librerie e continuo e 
paragonabile all'altro ambiente, e avviene con la stessa tecnica del Web Club. 
Notevole qui la velocita di scansione, anche se il caricamento del Gatekeeper 
rallenta un poco lo startup iniziale II prezzo e di poco superiore a quello indica¬ 
to per la versione Windows. 


101 



















Data Fellows 4.0.1 


PitwolK. taf t«à 'Sm Fotta' 


Gena* 

PSchaduI 


Itet I» lai* Se» Fotta 



Gamul 

Advanced 

Schedalo 

Scanaolhod 

% F-PROT.AVP 

3 

Look he 

r Viums and bCMn lcn« 


P Dkum m» «Ma 



!• Exectiatta and docunenl dai 

r ai tei 

r 

r Aittaoc 0P. LZH| 


r Boc* ledevi 

Action 

r Bapoto«* 

r o*m 


iFDartaa 



P Ctrtaioeaaacn. 




Schodutag 


r 0 d» 

ffWa^ 


PMon riua r Wad rihu 
r Fa P Sai r Sun 


r - L 

G SianaHa. 


OK 


Cancal 


B* 


« 


C•"<* I Bdp 


Le finestre di gestione dell'attività 
del pacchetto; si noti come sia possi¬ 
bile selezionare difese contro cavalli 
di Troia e macovirus. scansionare ar¬ 
chivi e EXE. schedule forme diver¬ 
se di scansione 


Base comune della linea di prodotti è 
una tecnologia, proprietaria di DataFel- 
lows, definita CounterSign, che combi¬ 
na diverse tecniche complementari di 
scansione; questa architettura di prote¬ 
zione definita multitiered (multistrato, 
multigradino) include scansione su base 
di verifica incrociata di "signature" (la ri¬ 
cerca e la verifica del tratto di codice 
sospetto viene eseguita in diverse pro¬ 
spettive), analisi euristica dell’ambiente 
sospetto e verifica del checksum, pro¬ 
tezione a vari livelli dei dati e dei file. F- 
Secure è il primo prodotto a usare, in 
ogni momento, un approccio "a certifi¬ 
cazione” delle macro su documenti o 
spreadsheet. La cosa è importante e si¬ 
gnificativa se si considera che. in un 
network, il modulo F-Secure Anti-Virus 
Macro Control può essere facilmente 
configurato dall'amministratore di rete 
per garantire macro autentiche e auto¬ 
rizzate nei confronti di altre che, non ri¬ 
conosciute come specifiche dell’am¬ 
biente di network, potrebbero indicare 
un possibile inquinamento. Analoga po¬ 
tente protezione è garantita nei con¬ 
fronti dei pericoli d'accesso attraverso 
firewall, cosa sempre possibile e soven¬ 
te probabile quando ambienti si aprono 
verso l’esterno attraverso reti remote o 
attraverso Internet. In questo caso F- 
Secure Antivirus for Firewalls analizza e 
rimuove i virus prima dell’accesso al 
network, in questo integrandosi perfet¬ 
tamente con l’ambiente parallelo F-Se- 
cure Network Management, Infine F- 
Secure Antivirus mail Gateway suppor¬ 
ta tutti i maggiori Client di e-mail, come 
pure tutti i protocolli correnti incluso 
POP3, SMTP, UUPC via dial-up. ISDN e 
linee condivise. Come nella maggior 
parte degli prodotti del genere, l'effi¬ 
cienza e la garanzia offerta dal pacchet¬ 
to è legata, più che sull'aggiornamento 


del codice, sulla tempestiva disponibi¬ 
lità delle informazioni di identificazione 
relative agli ultimi virus scoperti. Que¬ 
sto avviene, qui, attraverso l'iscrizione 
gratuita al DataFellows Web Club, che. 
attraverso connessioni via Internet per¬ 
mette di scaricare gli ultimi aggiorna¬ 
menti e di accedere a un’ampia libreria 
tecnica dedicata soprattutto ad ammini¬ 
stratori di rete e a ricercatori nel campo. 

La cura riservata da DataFellows 
all'ambiente network è davvero apprez¬ 
zabile; l'amministratore può installare 
versioni per cosi dire desktop sulle po¬ 
stazioni presenti nel network, inviare ai 
singoli utenti aggiornamenti successivi 
con un solo click del mouse, ricevere 
automaticamente report quando vengo¬ 
no incontrati virus, file probabilmente 
infetti, o solo comportamenti sospetti. 
E' possibile eseguire verifiche e scan¬ 
sioni su una stazione remota, cambiare, 
allo stesso modo, setting e configura¬ 
zioni, gestire l'SNMP (Simple Network 



Management Protocol) per 
operazioni di alert automatici, 
gestire le installazioni e gli up- 
date attraverso l’SMS (il Sy¬ 
stems Management Server di 
Microsoft). 

Anche l'ambiente end-user è 
molto ben realizzato e gradevole, ancor¬ 
ché concepito per essere, per quanto 
possibile, trasparente all'utente. Il tool- 
bar del programma è completamente 
personalizzabile, il database dei virus è 
gradevolmente e curiosamente com¬ 
mentato. l’F-Secure Antivirus Service 
aggiorna automaticamente i database 
su network, anche in assenza dell'uten¬ 
te, il supporto multilingua permette di 
scegliere l'ambiente d'uso più facile. 
Tutto, insomma, è fatto in modo da im¬ 
picciare il meno possibile, pur garanten¬ 
do il massimo della protezione in ogni 
momento. 


Come usare F-Secure 

Installare F-Secure significa, come al 
solito, passare attraverso la ben nota 
procedura. Come dicevamo il CD con¬ 
tiene le versioni per molte piattaforme, 
oltre ai dimostrativi delle stesse e i ma¬ 
nuali in diverse lin¬ 
gue nel solito for¬ 
mato .PDF (duro 
da leggere, il fin¬ 
landese!). Appena 
lanciato il package 
chiede il numero di 
sene e si può so¬ 
stenere che, da 
questo momento 
in poi, F-Secure 
non disturberà 
quasi più. 


v. >» a ^ 


L’F-Secure Antivirus 
Web Club; l'aggiorna¬ 
mento alle librerie anti- 
virus 6 gratuito. 


102 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 









































Gemi I 


I 

Scamng 


WakMabon 

Piolsclion 


F-Secure GateKeeper, 
l'ambiente di monitorag¬ 
gio trasparente, abilitato 
allo startup, che verifica 
l'accesso a lile prove¬ 
nienti dall'esterno <di¬ 
schi , network, InternetI. 


In base al princi¬ 
pio di lasciare 
l'utente libero di 
badare alle sue co¬ 
se, principio questo 
comune a molti an- 
tivirus, F-Secure 
viene lanciato allo 
startup. sotto for¬ 
ma di F-Secure- 
Agent, un ambien¬ 
te di monitoraggio 
che verifica e con¬ 
trolla continuamen¬ 
te attività sospette 
e azioni non con¬ 
sentite- A F-Secure 
comunque si può 
accedere in ogni 
momento lancian¬ 
dolo dalla barra del¬ 
le applicazioni e ci 
ritroveremo in 
un'amichevole fine¬ 
stra che non abbi¬ 
sogna certo di so¬ 
verchie spiegazioni, 

In alto avremo una 
barra-palette dei 
comandi con di¬ 
ciassette icone che 
permettono di lan¬ 
ciare scansioni piu _ 

o meno guidate, o 
di creare task, pro¬ 
getti-ambienti di scansione in cui sa¬ 
ranno schedulati tempi, obiettivi, me¬ 
morie di massa da sottoporre a control¬ 
lo Come al solito, anche qui sarà pos¬ 
sibile filtrare le operazioni da eseguire 
(ad esempio se si sospetta la presenza 
di un macrovìrus, sarà inutile analizzare 
gli EXE o i DLL, tanto per dire). Ovvia¬ 
mente sarà sempre possibile inserire 
nel controllo gli archivi e i settori di 
boot; se poi si è dei soliti smanettoni 
che preferiscono usare estensioni pro¬ 
prie. appare evidente che occorrerà av¬ 
vertire F-Secure della cosa. Lo schedu- 
ling del controllo può avvenire a inter¬ 
valli scelti dall'utente e quando si verifi¬ 
cano certe situazioni di disponibilità 
della macchina 

I risultati dell'operazione possono es¬ 
sere serviti in vario modo, tra cui, disin- 
fezione automatica o manuale, tempi 
di esecuzione del programma, tipologia 
delle eventuali infezioni e sorte dei file 
sottoposti a cura; in base a un'articola¬ 
ta tabella delle opzioni d'uso si posso- 


Dynamic Vmui Piofochon 

15 E nate F-Sacua Gaiekeapei 

Piavano»» Action 

« Ahvayi DanyAccaii lo Inlaclad FI» 
r* Cor«m Moia Donymg Accen lo Inlaclad FI» 

Acllon on Inlaclad Fila. 

«Non» <* Ranama I* Calai» C Cariaci 


OK 


Concai 


baio 


W 



Rapalne 

1 

Woikitalion 

Gate al 

Scanning 

Pidactnn 


EaacmaMo Fila. 

Includo Fiat «ah Eiaanoora 

|C0M EXE SYS OV? APP PGM BIN SCB 

Documonl File* 

Include Fée* vtfh Exlermom 

|00?XL?RTF ~ 

Whan a Viiu. la Found: 

P Beap 

P Dnptay Ih» f dormo Marno» 


Airto. chiamala un pelo * 11 


OK 


Canee! 


b*> 


no salvare i report delle analisi, esclu¬ 
dere tipi particolari da tutte le scansio¬ 
ni, editare un particolare avviso di at¬ 
tenzione, sviluppare tecniche preventi¬ 
ve di difesa (come negare l'accesso a 
file infetti, e/o rinominare gli stessi), 
scegliere di terminare certe operazioni 
quando l'infezione avviene in ambiente 
DOS. Se usato in un network, F-Secu¬ 
re offre prestazioni e caratteristiche ag¬ 
giuntive, come comunicazione automa¬ 
tica in caso di arrivo di aggiornamenti, 
invio automatico del report all'ammini¬ 
stratore del sistema, gestione delle co¬ 
municazioni anche tra piattaforme di¬ 
verse. 

Un'intera sezione del manuale è de¬ 
dicata agli amministratori di rete; la do¬ 
cumentazione presente è molto ben 
fatta e curata (come curatissima è 
l'area di documentazione dei virus) e il 
System management, fatte le debite 
differenze, è ancora chiaro e amichevo¬ 
le, senza mai indulgere a complesse 
tecniche specialistiche. Vari ambienti, 


Data Fellows 4.0,1 


f Sacuta GniefcoflfMU Snlltnu 1 


Dynamic Vnji Pjtfackon 
P E nate F-Sacua GaMAaaoai 

Piavamo» Acino 

« AJ~ayi Dar» Acca.» lo Irtaclad FI» 
f Cflrtam Baia» Dargmg Acca., lo Irtaclad FI» 

Acllon on Irtaotad FI» 

« bona 

n Banana Irtaclad FI» 
f~ Qalai» Irtaclad FI» 
r" Olimlacl irtaclad Ha 

OK I Concai | b* 



da UNIX a Microsoft LAN Manager, da 
VINES a Novell sono tutti supportati, e 
la gestione delle particolari caratteristi¬ 
che, come diritti d'accesso, restrizioni, 
individuazione delle workstation, distri¬ 
buzione delle installazioni e degli upda- 
te, sono sempre facilmente accessibili 
attraverso la classica interfaccia a lin¬ 
guette (si possono anche distribuire ta¬ 
sk e report). 


Conclusioni 

F-Secure è un eccellente pacchetto 
antivirus, continuamente aggiornato e 
potentemente articolato a coprire esi¬ 
genze diverse e ambienti anche molto 
diversificati tra loro Questa è la sua ar¬ 
ma piu forte, assieme alla sua indubbia 
facilità d'uso e a una notevole rapidità 
nella sua azione di scansione e disinfe¬ 
zione. 

Inevitabile il confronto con Norton 
AntiVirus. la cui prova appare su que¬ 
ste stesse pagine. NAV ha, sicuramen¬ 
te, dalla sua la possibilità di isolare in 
quarantena file sospetti fino alla defini¬ 
zione della loro sorte e/o alla risposta 
da parte di Symantec sulla natura 
dell'infezione F-Secure possiede inve¬ 
ce una documentazione tecnica invidia¬ 
bile, sia sotto forma di manuale sia in 
linea con 

lows.com . e una libreria dei virus inte¬ 
ressante. I due prezzi, come vedete, 
non sono sovrapponibili, ma gli aggior¬ 
namenti di F-Secure sono a vita e lo 
stesso disco contiene diverse versioni 
per altrettanti ambienti. 

In conclusione, scegliete quello che 
preferite, ma, soprattutto, difendetevi 
bene contro le influenze e gli attacchi 
virali. Fortunatamente, per quelli da vi¬ 
rus informatici, gli antibiotici informatici 
funzionano alla perfezione. 

KE 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


103 






























di Raffaello De Masi 



Readlris OCR 


Mercoledì, due dicembre, intorno alle 
tre del pomeriggio. Sono a Roma per 
motivi di lavoro, riguardanti l'emergenza 
rifiuti. Ho da poco finito una riunione di 
Superesperti (d’obbligo la lettera maiu¬ 
scola, visto che vi partecipavano un'infi¬ 
nità di Espertissimi Superblasonati e Su¬ 
percattedratici, la cui unica preoccupazio¬ 
ne era quella di dimostrare "Quanto so¬ 
no più bravo io rispetto a te!''). Finalmen¬ 
te l'appetito meridiano li ha presi per lo 
stomaco e, manco a dirlo, senza nulla di 
fatto si decide di ragionare il tutto a 
''mmonnezza” persa! E cosi mi ritrovo 
alle due con lo stomaco vuoto come un 
sacco, con la stizza di aver perso una 
mattinata, e con la macchina che va a 
cinque cilindri (e non a sei), per l'acquaz¬ 
zone che nel frattempo si è scatenato. 
Che faccio? Quasi quasi non guasta una 
scappata in redazione (ci manco 
dall'estate), cosi mi rifaccio in un am¬ 


biente dove il lavoro ferve fattivo e senza 
soluzioni di continuità, e la produttività è 
assioma giornaliero, per definizione non 
necessario di dimostrazione. 

Fa un freddo cane e arrivare dalle parti 
di Collina Lanciam, con il traffico dei ro¬ 
mani che usano l'auto come ombrello e 
con i cantieri in corso sul raccordo anula¬ 
re. è impresa degna di Sansone (con i ci¬ 
lindri superstiti, per una "panzata" in una 
pozzanghera, che sono divenuti quattro). 
Finalmente imbocco la tentacolare Via 
Perner e. trovato fortunosamente un par¬ 
cheggio, salgo le auree scale. Chissà, se 
disturbo, penso. Ma già aprendo l'ebur¬ 
nea porta mi rendo conto che qualcosa 
non va. 

Pur senza scendere in dettagli fin trop¬ 
po intimi (rischiando la lapidazione in 
pubblica piazza con conseguente impic¬ 
cagione in sala mensa), posso dirvi che 
appena mi vedono tentano tutti quanti di 


ricomporsi di corsa, assumendo, chi più 
chi meno, atteggiamenti altamente pro¬ 
fessionali Facendo che cosa? Non ci 
crederete mai. eppure è la santa verità 
cominciano a sniffare un blocco di sche¬ 
de video che Rino ha sulla scrivania. 

Già, proprio cosi! Le schede aspettano 
Franco Paiamaro per un articolo compa¬ 
rativo (pubblicato su queste stesse pagi¬ 
ne) E questi che si mettono a fare? Co¬ 
minciano ad aprirle con discorsi del tipo 
"Senti questa, odora di Chanel n“5!" 
"Ma quale Chanel. è di Lancóme!" "Ma 
che dite, questa è tale e quale alla parmi¬ 
giana con le melanzane che faceva 
mammamia!” Ovviamente interviene 
Lui a dire l'ultima e propone: ''Questa 
non perdetevela, odora di Notti d'Orien- 
te", provocando però con coro di prote¬ 
ste degli altri: "Ma come, quel profu¬ 
macelo da bordello?" Ci manca solo la 
mitica Lavanda Cannavaie del marescial- 


104 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 





Readlris OCR 


Readlris OCR 

Produttore: 

I R I S sa 
7. lue du Bosquet 

8-13*18 Louvam-io^Nouve, Biussels. BE 
nupy/wwwwinsiinK cori' 

distributori: 

Video Compuiei spa 

Via Amonelli, 36 - 10093 Collegno <TO) 

Tel 011/4034828 
GSOFT S R L 

Via Clerici. 4 ■ 20099 Sesto-San-Giovanni IMH 
Tel 02/26265021 
Euio Sistemi srl 

Via G Marconi, 22 - 87036 Rende ICS» 

Tel 0984/402764 

prezzo 1 1 VA inclusaI 

L 299 900 


lo Carotenuto Cavalier Antonio, e abbia¬ 
mo chiuso, 

Beh, vi confesso che prima che succe¬ 
desse l'irreparabile, almeno per le mie 
virtù, ho afferrato questo pacchetto e 
me la sono data a gambe. Se la mia po¬ 
vera mamma avesse saputo, quindici an¬ 
ni fa, con chi mi ero messol E pensare 
che mi diceva anche di prenderli sempre 
ad esempio! Ah, la vita segreta delle re¬ 
dazioni! 

Readlris, un OCR 
con tutti gli attributi 

IRIS è l’acronimo di Image Recogmtion 
Integrated Systems, una società belga 
che, partita diversi anni fa come distribu¬ 
trice dei prodotti Mamstay, ha contempo¬ 
raneamente portato avanti un suo perso¬ 
nale discorso relativo a una tecnica pro¬ 
prietaria di ricognizione automatica dei 
caratteri di stampa. Se ben ricordate, la 
rubrica Mac ha ospitato un paio di anni fa 
la prova di una penna, omonimamente 
designata, che permetteva l'OCR di pagi¬ 
ne stampate attraverso lo strisciamento 
di una punta ottica sullo scritto. Sebbene 
non potesse essere certo paragonabile, 
per facilità d'uso, con la classica tecnica 
OCR da scanner piano, la penna aveva 
una sua specifica area d'uso, in quanto 
consentiva di ricavare rapidamente da 
carta stampata o dattilografata brani, dati, 
nomi, intere righe perfettamente selezio¬ 
nate. Della penna esisteva anche la ver¬ 
sione PC, che offriva alcune potenzialità 
(tra cui la lettura dei codici a barre Code 
39) non presenti nell'altra. 

Ovviamente quest'avvio promettente 
doveva evolversi in un prodotto più com¬ 
pleto, e il risultato è questo Readlris OCR, 
un ottimo ricognitore automatico di carat¬ 
teri (si consideri che è stato adottato, in 


La finestra principale 
del programma Si noti 

come, automaticamen¬ 
te. sia avvenuta la sele¬ 
zione automatica delle 
possibili aree di testo, 
o. comunque, interpre¬ 
tabili 


La tecnica di gestione 
del formato del testo: 
numerose le possibilità 
di formato in output. 




mento attraverso 
analisi automatica 
del contesto della 
frase; 

- tecnologia di "ri- 
costruzione" dei 
contorni, per carat¬ 
teri degradati e sim¬ 
boli speciali; 

- interattività ele¬ 
vata con l'utente in 
fase d'autoappren- 
dimento. per garan¬ 
tire una sempre più 
efficiente ricognizio¬ 
ne, col tempo, di 
scritti particolar¬ 
mente "difficili"; 

- lettura di ampie 
tipologie di scrittura 
compresi dattilo¬ 
scritti, a matrice di 
punti, teletype, fax, 


tutto il mondo, come pacchetto di suppor¬ 
to per gli scanner HP) che si oppone allo 
strapotere, pressoché monopolistico, 
nell'area di OmniPage (dopo il parziale, e 
per certi aspetti inspiegabile, ridotto suc¬ 
cesso dell'analogo pacchetto di Xerox) che 
detiene il mercato da un decennio ed è 
prossimo alla versione 9. Readlris è snello 
e vivace, veloce e raffinato, e, cosa che 
certo non guasta, gira già su macchine di 
classe molto modesta. 

Diamo un'occhiata generale al prodotto 
e alle sue caratteristiche, giusto per fare 
la sua conoscenza. Occorre precisare che 
può essere installato su computer della 
classe 386, dotati di almeno uno strimin¬ 
zito DOS 3.3 (gira anche col vecchio Win¬ 
dows 3.1) e di 4MB di RAM Basato sulla 
tecnologia Accupage di HP, il programma 
ha le seguenti caraneristiche generali; 

- tecnologia d'estrazione dei caratteri 
Ommfont e d'autoistruzione di riconosci- 


ecc.; 

- supporto linguistico di ventidue lingue 
madri, compresi i caratteri speciali di alcu¬ 
ne lingue dell'est europeo; implementa¬ 
zione opzionale dei caratteri cirillici (solo 
russo); 

- funzione di OCR direttamente richia¬ 
mabile dall'interno di applicazioni; 

- output di testo e figure direttamente 
verso le applicazioni più diffuse, compresi 
i word processor più evoluti; 

- output di tabelle verso ogni applicazio¬ 
ne che le supporta, come wp e spread¬ 
sheet; 

- supporto di ampia fascia di scanner 
piani, a trascinamento di foglio o manuali; 

- completa trasparenza con la tecnolo- 
ia Accupage della HP e con lo standard 
wain. 

Come si noterà non è certo poco, e, al¬ 
meno sulla carta, il confronto col più bla¬ 
sonato fratello regge bene. Vediamo co- 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


105 




































Readlris OCR 


me questo awiene. 

Innanzitutto una breve occhiata alla fi¬ 
nestra principale. Questa si presenta divi¬ 
sa in due parti con due sbarre di comandi 
a destra e a sinistra, corrispondenti a due 
serie di strumentazioni diverse. Quella 
degli strumenti di accesso, posta sul lato 
destro della finestra dell'applicazione, 
contiene tutti comandi necessari durante 
l'apertura e l'anteprima dell'immagine. 
Quella principale, posta sul lato sinistro, 
consente un rapido accesso a tutti i co¬ 
mandi generali utilizzati di frequente. 

Ovviamente, in ossequio alle direttive 
generali dell'interfaccia Windows, è suf¬ 
ficiente tenere per qualche secondo il 
puntatore del mouse sul pulsante desi¬ 
derato, e una casella informativa indi¬ 
cherà all'utente la funzione del comando 
stesso. 

Come tutti gli altri OCR, anche Readlris 
lavora analizzando immagini, qualunque 
sia la loro provenienza, ma presumibil¬ 
mente ricavate da scansione di docu¬ 
menti attraverso uno scanner. Readlris 
caricherà l'immagine presente sul disco e 
la presenterà nella finestra principale. Su 
questa saremo chiamati ad indicare quali 
parti si desiderano convertire in testo edi¬ 
tarle, tracciando strutture definite "fine¬ 
stre" intorno alle zone di interesse. 

Esercizi 

di buona lettura 

In pratica occorrerà indicare, definendo 
rettangoli, il testo da "leggere", che il si¬ 
stema dovrà interpretare e trasformare in 
materiale editabile Tanto per intenderci, 
immaginiamo di dover recuperare del te¬ 
sto da una pagina di una rivista; questa 



conterrà, ovviamente, del testo e delle 
immagini, Nella forma piu generale Rea¬ 
dlris chiederà che gli siano indicate le 
aree che sarà chiamato ad interpretare. 

Trascineremo quindi, utilizzando il mou¬ 
se, una serie di rettangoli sulla pagina im¬ 
magine presente sullo schermo (per la 
verità quasi mai si utilizza questa tecnica, 
in quanto l'auto analisi presente nel pac¬ 
chetto consente di lasciare al programma 
stesso la scelta delle aree effettivamente 
"leggibili"); questi rettangoli saranno nu¬ 
merati consecutivamente e in maniera 
automatica dal programma ma, in ogni 
caso, sarà possibile rinumerare le aree 
stesse in base alle preferenze dell'uten¬ 
te. E' interessante notare che questo pro¬ 
gramma permette di salvare i cosiddetti 
modelli di organizzazione in finestre, vale 
a dire che è possibile indicare al program¬ 
ma un modello tipico di distribuzione di 
testo e grafica (materiale leggibile e ma¬ 
teriale non leggibile) da poter utilizzare 
per l'analisi di pagine e successive, nella 
stessa sessione di lavoro o in altre se¬ 
guenti (una specie di fogli di stile, se cosi 


Durante il riconoscimen¬ 
to. alcuni caratteri pos¬ 
sono creare incertezza, 
ecco Quindi subentrare 
la lase dell'autoapprendi- 
mento, che snellirà sem¬ 
pre più le sedute suc¬ 
cessive. 


si può dire). 

Spendiamo qual¬ 
che parola sull'inte¬ 
ressante caratteri¬ 
stica definita ses¬ 
sione multi linguag¬ 
gio; essa si basa su 
due importanti ca¬ 
ratteristiche principali. Innanzitutto è 
possibile (e necessario) definire la lingua 
base del documento da analizzare. Ciò è 
importante perché il programma esegue 
una verifica ortografica del testo letto, 
confrontando le parole presunte con un 
vocabolario interno che, per ogni lin¬ 
guaggio, si aggira intorno alle centomila 
parole. 

Ma cosa interessante è un'altra; pre¬ 
messo che accanto agli idiomi piu diffusi 
(inglese, francese, spagnolo, italiano, por¬ 
toghese, ecc.) sono presenti molte lingue 
dell'est europeo e, a richiesta, anche vo¬ 
cabolari in alfabeto cirillico (in tutto ben 
cinquantadue lingue), è possibile indicare, 
al momento dell'analisi, diversi vocabola¬ 
ri. Capita sovente, infatti, che trattati, fo¬ 
gli informativi, circolari, pubblicazioni, sia¬ 
no spesso redatti utilizzando lingue diver¬ 
se (esempio tipico sono le pubblicazioni 
scientifiche, dove, accanto al linguaggio 
principale, ci sono simboli, formule, inte¬ 
re righe scritti con simbolismi specifici o 
in lingua greca). Indicando al programma 
di "leggere" usando diversi dizionari ci si 



■ -IdIkI 


Nèkolik slov o technologii < 


Rychlé a levné pfevàdèni tisténcho nebo psanéht 
vyznam technologie OCR (Zkratka slov C 
rozpoznàvànf znakù). Afikoliv vyvoj této Icchn 
doposud je tato technologie ncznimà vitSiné lid 
ùspéSné vyuiivat 

Nyni je tento ùiinny nàstToj plné k vaSi dispozici 
pfepisovàni textu z papiro. Je to len nejrychlejS 
vklàdànf textu do poòftafe. 



La scelta dello scanner, è possibile configurare diversi parametri direttamente 
dall'interno di Iris, sono supportati i modelli più comuni e diffusi 


L'opzione multi lingua in azione, occorre, lo ricordiamo, disporre del supporto 
multiidioma di Windows. 


106 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


















































































La tecnica di autolor- 
nattazione. che separa 
automaticamente testo 
e immagini. 


Il sito IRIS, da cui scari¬ 
care gli ultimi aggiorna¬ 
menti del programma 



evita, o almeno si ri¬ 
ducono, le fastidio¬ 
se sedute di corre¬ 
zione e di riscrittura; 
occorre solo ricorda¬ 
re che, per accede¬ 
re ad alcune dì que¬ 
ste funzioni occorre 
disporre, sulla mac¬ 
china, del modulo di 
Windows "Suppor¬ 
to Multilingue”. 

Molte sono le op¬ 
zioni definibili 
dall'utente per con¬ 
sentire la più rapida 
e funzionale inter¬ 
pretazione dei docu¬ 
menti letti; molto 
spesso l'interpreta¬ 
zione viene accele¬ 
rata indicando al programma la tipologia 
generale del testo da interpretare (es. se 
si tratta di stampa piena o a matrice di 
punti, se i caratteri sono di dimensione 
fissa o proporzionale). Può capitare, in 
ogni caso, che con stampe scarsamente 
leggibili (es.: macchine per scrivere spor¬ 
che o fotocopie - vero tallone d'Achille 
dell'OCR) l'interpretazione avvenga in 
maniera molto lenta e con numerosi er¬ 
rori. Niente paura, se avremo una dose di 
pazienza da spendere inizialmente. Rea- 
dlris "impara , vale a dire che l'interpre¬ 
tazione dubbia da parte del programma 
viene proposta all'utente che guiderà 
all'apprendimento il programma. Con 
questo sistema, in tempi piuttosto brevi, 
Readlris è riuscito a leggere anche molti 
caratteri Script, sempre difficili da inter¬ 
pretare in questi tipi di ambiente. 

La tecnologia di apprendimento di Iris 
si basa, comunque, sulla gestione dei co¬ 
siddetti "dizionari dì font". In altre parole, 
accanto alle "forme" di stampa più clas¬ 
siche e piuttosto universali (immaginia¬ 
mo solo il Times o il Courier, tanto per ci¬ 
tare qualche nome) il pacchetto è capace 
di apprendere librerie di caratteri partico¬ 
lari, inserendole poi in un "dizionario" ap¬ 
punto che può contenere anche diverse 
istanze dello stesso carattere (ogni dizio¬ 


nario contiene cinquecento forme diver¬ 
se). Le nuove forme individuate possono 
essere lette e utilizzate solo in quella 
sessione, salvate su un set di font già 
esistente, e infine raccolte in un nuovo 
dizionario particolare (come avviene so¬ 
vente quando si leggono documenti con 
numerosi caratteri convenzionali non 
standard). Interessante, ancora, una volta 
terminata la lettura, la possibilità di salva¬ 
re il testo, oltre che in formato leggibile 
da pressoché tutte le applicazioni corren¬ 
ti, anche specificando il flusso con cui lo 
scritto verrà conservato. Sarà possibile 
quindi conservare la suddivisione e la 
struttura di righe, paragrafi, colonne; 
quando si leggono tabelle esse potranno 
essere conservate in base alla formatta¬ 
zione preferita (con relativo carattere di 
separazione) o ricostruite anche nella 
struttura a caselle originale. 


OCR e scanner 

Un pulsante ad hoc permette di sce¬ 
gliere lo scanner collegato alla nostra 
macchina. Molte e ben articolate sono gli 
ambienti di utilizzo già forniti dal produt¬ 
tore, e sono altresì supportate anche le 
cosiddette piattaforme di scansione, co- 


Readlris OCR 


me Visioneer Paperport o HP Document 
Assistant. Una volta selezionato lo scan¬ 
ner, la stessa finestra si autoconfigura 
per obbedire alle specifiche della periferi¬ 
ca stessa, ivi compresa la risoluzione più 
adatta in base alla grandezza dei caratteri 
da leggere (valori ammessi da un minimo 
di 6 a un massimo di 72 punti). Readlris 
riconosce inoltre Capolettere (sempre 
nell'ambito della grandezza massima), e 
righe inclinate fino a una ventina di gradi 
(l'orientamento per step di 90° va invece 
fatto a mano). In base alle potenzialità 
dello scanner RI permette anche l'au- 
toformattazione del documento da quello 
origine (rìdisposizione del testo come in 
origine), ivi compresa l'allocazione corri¬ 
spondente delle figure originali (la frazio¬ 
ne grafica può essere, comunque, salva¬ 
ta a parte in un unico file). 

L'OCR può essere applicato anche a 
fax ricevuti, e qui l’ambiente di riconosci¬ 
mento è molto efficiente, visto che è 
possibile eliminare anche lo "sporco" 
conseguenza di trasmissioni disturbate 
Infine, segno dell'attenzione rivolta 
all'utente più diffuso, viene fornito a cor¬ 
redo un buon software specifico per uti¬ 
lizzatori in possesso dello scanner Micro- 
tec PageWiz e del bel Paperport Visio- 
neer. 


Conclusioni 

Readlris è un eccellente pacchetto per 
la lettura ottica dei testi. Facile da confi¬ 
gurare, sufficientemente potente per ge¬ 
stire anche grosse moli di lavoro conti¬ 
nuato, permette di "leggere" anche ta¬ 
belle conservandone la formattazione e 
pagine con figure, che possono essere 
salvate separatamente o indirizzate auto¬ 
maticamente per un futuro reinserimen¬ 
to nel testo. 

La velocità non è certo la sua dote mi¬ 
gliore, ma occorre dire che neppure la 
concorrenza brilla sensibilmente sotto 
quest'aspetto. Eccellente è invece la 
possibilità di lavorare in ambiente multi¬ 
lingue. Gradita e interessante la possibi¬ 
lità di eseguire l’OCR direttamente dalle 
applicazioni, mentre sinceramente non ci 
è piaciuta quel che con perversa tenden¬ 
za si sta verificando sempre più frequen¬ 
temente nei package software. Parliamo 
dell'assenza, qui assoluta, di una sola ri¬ 
ga stampata di manualistica; il pacchetto 
contiene solo il CD e la cartolina di regi¬ 
strazione. I manuali sono contenuti, sotto 
forma di file .PDF, nel CD e vanno stam¬ 
pati in maniera casalinga se si desidera 
avere sempre a disposizione un volume 
da consultare al volo. Ma il prezzo è fatto 
anche di questo, e, per la verità, proprio 
in questo pacchetto, cosi amichevole e 
pratico, il peccato è molto meno che ve¬ 
niale. 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


107 




























di Valter Di Dio 


OverView 



Acer Extensa 501T 


Produttori 

Acci imiy Sii 

Conno iiiieno'iiii» Coileoni 

Palano Poisno 

Vm Paracelso, 12 

20041 Agitila Brian,-,r IMI) 

T.-l 030/©«4?t 

Imo //www ncar.it 


Prezzo: UVA oscillasi lil 3-190 000 


Addressing) che pur non essendo TFT 
dovrebbe garantire una buona velocità 
di refresh. La CPU è un Intel Pentium 
MMX con clock a 266 MHz, la cache in¬ 
terna è di 32KB mentre quella di secon¬ 
do livello è di 512KB, La macchina arri¬ 
va con 32 MB di RAM di sistema, 
espandibile a 128, Ottimo il chip video: 
un Neomagic 128 con acceleratore gra¬ 
fico a 128 bit. che consente, grazie ai 
2MB di VideoRAM, di arrivare a 
800x600 pixel in milioni di colori. La se¬ 
zione audio è particolarmente curata 
con gli altoparlanti frontali di ampia di¬ 
mensione e decentemente amplificati. 
Sul retro le solite dotazioni di porte tra 
cui anche l'ormai inevitabile USB. 


Extensa 


Siete in imbarazzo tra acquistare un 
computer portatile o un lettore di CD da 
viaggio? Ecco la soluzione! Ovviamente 
scherziamo, ma l'idea di utilizzare il let¬ 
tore di CD, che ormai è incorporato in 
tutti i portatili, come lettore di Compact 
Disc Audio senza che sia necessario ac¬ 
cendere il computer è davvero origina¬ 
le. 

Naturalmente senza nulla togliere alle 
funzionalità del portatile che, pur trat¬ 
tandosi di una macchina entry level, si 
presenta con delle dotazioni e delle pre¬ 
stazioni di tutto rispetto. A cominciare 
dalla T che accompagna la sigla del mo¬ 
dello che sta chiaramente ad indicare la 
natura TFT del display da 12.1". In 
realtà avremmo preferito provare il mo¬ 
dello più economico, dotato di un nuovo 
tipo di display HPA (High Performance 




501T 


La piccola CPU Intel 
Pentium 6 montata su 
una Daughter Board 
abbondantemente 
schermata e con tutte 
le piste dorate 


Il lettore di CD 


Quello che veramente fa la differenza 
di questa macchina, anche dal punto di 


vista estetico, è la 


presenza del lettore 
di Audio-CD incor¬ 
porato. 

Anche a compu¬ 
ter chiuso e spento 
è possibile utilizza¬ 
re il lettore di CD 
come un normale 
riproduttore audio. 
Prendete un CD 
del vostro gruppo 
preferito, attivate il 
lettore con il pul- 
santino che sta sul 
pannello frontale, 


108 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 

















Acer Exlensa 501T 


comandate l'apertura, sempre dal pan¬ 
nello frontale, del vano CD, inserite il 
CD e premete il tasto Play. Se il primo 
brano non vi piace potete passare al 
successivo con l'apposito tastino; il pic¬ 
colo display LCD vi informerà comun¬ 
que del numero della traccia seleziona¬ 
ta. Il volume degli altoparlanti si regola, 
finalmente, da una normalissima rotelli- 
na, come si faceva anni fa nelle radioli¬ 
ne a transistor. Accanto alla rotella del 
volume ci sono i jack per due cuffie ed 
un microfono. 

Naturalmente tutta la sezione audio 
funziona nel modo tradizionale quando il 
computer è acceso In questo caso pos¬ 
siamo utilizzare l'ottimo mixer della Ya¬ 
maha per gestire tutte le periferiche au¬ 
dio. I tastini del lettore di CD restano 
comunque attivi e possono essere uti¬ 
lizzati per cambiare traccia, avviare o 
fermare un'esecuzione oppure per 
espellere il CD. Anche il volume audio 
resta regolabile sia da software che da 
"rotellina". 


Conclusioni 

La macchina è un’eccellente soluzio¬ 
ne per un computer da utilizzare sia co¬ 
me portatile che come fisso Uno stu¬ 
dente lo potrebbe tenere sulla scrivania 
e, mentre con Word o Excel sta facen¬ 
do i compiti, col lettore di CD ascolta la 
sua musica preferita La velocità della 
macchina ed il display TFT da 800x600 
pixel, insieme al disco rigido da 3,2 
GByte e al fatto che sia il floppy che il 
CD sono interni, permette di utilizzare 
questo portatile anche in sostituzione di 
un computer fisso. La presenza della 



Accanto alla CPU, ql 
vista nella sua sede ne 
turale ma sema ! 
schermatura, si vede 
chip video Neomagi 
128 


E' proprio Quello che 
sembra un CD- 
Player Audio. Funzio¬ 
na anche a computer 
spentoI 



USB permette inoltre di ridurre l'even¬ 
tuale selva di connessioni e permette di 
attaccare e staccare a caldo la macchi¬ 
na dalle periferiche "stabili". 


Il prezzo di vendita, trattandosi di un 
entry level è allineato a quello dei desk¬ 
top di fascia medio-alta, con tutti i van¬ 
taggi della portatilità. ^ 

























OverView 


di Andrea Moritesi 



Nokia 500 Xa 


Produttore: 

J Nokia Commuivcanons Pioducts 
I Keilalahdantie 4, FIN-02150 Espoo 
IP 0. Box 226, FIN00045 NOKIA GROUP 
|Tel -358 9 180 71 
I http //www nokia com 


Distributore: 

Noto# Display Products 
Centro Direzionale Lombardo 
Palazzo B, Scala 1 
Via Roma, 108 

20060 Cessina de' Pecchi Milano 

I Tel 02/95 256 264 

Prezzo ai pubblico UVA esclusa) 

Ut. 2 599.000 


Nokia 500 Xa 


E' l'ultima proposta di casa Nokia nel 
campo dei monitor desktop a cristalli li¬ 
quidi: il 500 Xa è un 15" ultrapiatto TFT 
che unisce la migliore resa visiva ad un 
design decisamente gradevole E' dota¬ 
to di schermo antiriflesso ed antistatico, 
con refresh rate fino a 75 Hz e dot pitch 
di 0,3 mm, Il consumo a regime è di 32 
W e l'ingombro (senza base) è di 
345x391x63 mm (h, I, p) in 7,1 kg di pe¬ 
so. Semplicità d'uso e di installazione, 
ampio angolo di osservazione, nitidezza 
d'immagine e sistema audio integrato 
tra le altre caratteristiche di questo ap¬ 
parecchio: il tutto ad un prezzo decisa¬ 
mente competitivo. 

Montaggio e 
collegamento 

Partiamo subito dalla fine, vale a dire 
dal prezzo, e proviamo a supporre che il 
costo non esorbitante di questo prodot¬ 
to (certo elevato se paragonato ad un 


monitor a tubo catodico, ma molto inte¬ 
ressante in senso assoluto) convinca 
all'acquisto non solo (banalmente) gli 
utenti professionisti più esigenti - maga¬ 
ri anche per ragioni più estetiche che 
tecnologiche - ma anche quelli alla pri¬ 
ma esperienza con un display a cristalli 
liquidi. Il prezzo, per quanto elevato 
possa sembrare (oltre i tre milioni IVA 
compresa!) è comunque da paragonare 
a quello di un buon - ottimo! - monitor 
CRT da 17 pollici, realmente il mimmo 
formato in grado di visualizzare "decen¬ 
temente" i 1024x768 pixel offerti da 
questo display. 

Per l’utente neofita, certamente l'im¬ 
patto iniziale non potrà non portare con 
sé un po’ dì disagio, senz'altro dovuto 
alle dimensioni e al peso molto ridotti 
del dispositivo. Il nostro utente dovrà 
prima di tutto procedere all’operazione 
di estrazione dall'imballo ed all’assem¬ 
blaggio delle diverse parti, Bisogna dun¬ 
que tirare fuori dalla scatola il monitor 
vero e proprio, quindi la base, con due 
aste inclinabili in ferro incorporate per 


l’ancoraggio al telaio del display, ed infi¬ 
ne ì vari cavi, unità di alimentazione, 
floppy e manuali Un'occhiata alle vane 
parti sarebbe a questo punto sufficiente 
per capire come procedere: sistemata a 
terra la base con le barre in posizione 
verticale, facciamo scivolare il telaio del 
display, dotato dì apposite scanalature 
sul retro, nei due assi, fino a poterlo 
bloccare all’altezza desiderata grazie a 
due linguette presenti sullo chàssis. Il 
corpo del display risulta quindi essere 
basculante e può essere inclinato di 5" 
in avanti e 35° all'indietro Al dunque, 
l’intera operazione risulta essere estre¬ 
mamente semplice: veniamo comun¬ 
que guidati nell'operazione da un opu¬ 
scolo a corredo ben illustrato con istru¬ 
zioni in sette lingue, tante quante ne 
prevede il manuale d’uso. Curiosamen¬ 
te quest'ultimo è stato suddiviso in due 
fascicoli separati: guida in quattro lingue 
nel primo, le rimanenti tre nel secondo 
Non so se la scelta sia dovuta a motivi 
di costo: probabilmente due spillature 
risultano essere più economiche di una 
brossura, inevitabile quando il numero 
di pagine cresce oltre un certo limite. 
Certo è che in questo modo la consulta¬ 
zione del singolo manuale risulta molto 
più comoda; si potrà inoltre evitare quel 
senso di soggezione portato da una gui¬ 
da all’uso dall'aspetto troppo imponen¬ 
te e che spesso scoraggia l'utente 
dall'avventurarsi nella lettura, anche 
quando, come in questo caso, le pagine 
che lo riguardino davvero siano al dun¬ 
que piuttosto poche, utili e molto ben 
scritte. Non saranno pochi quindi gli ac¬ 
quirenti del Nokia 500 Xa che decide¬ 
ranno di disfarsi del fascicolo in più: un 


110 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 









Nokia 500 Xa 




Nokia Multigraph 447Za 


invito dunque all'azienda finlandese, 
sempre molto attenta ai problemi 
dell’ecologia, perché, approfittando di 
questa suddivisione, eviti del tutto di in¬ 
serire il volume di troppo nelle confezio¬ 
ni dirette ai differenti paesi, evitando 
così un inutile spreco di carta. 

Abbiamo a questo punto un monitor 
pronto per essere collegato al PC, mo¬ 
nitor che frontalmente presenta un pan¬ 
nello ridotto all'osso, con tre soli con¬ 
trolli: manopola del volume audio, ta¬ 
sto/manopola del sistema OSD (On 
Screen Display) e pulsante d'accensio¬ 
ne con accanto l'immancabile led. Ai lati 
sono posizionati due altoparlanti inte¬ 
grati da 3 watt, mentre il microfono tro¬ 
va posto nel bordo superiore della corni¬ 
ce. Il lato inferiore del telaio integra il 
blocco delle connessioni, contenente, 
nell'ordine, due prese audio mini-jack 
stereo, ingresso per l'alimentazione e 
due prese USB. Il cavo con attacco 
VGA D-Sub (è previsto anche l'adattato¬ 
re Mac opzionale) non è certo un ogget¬ 
to estraneo, e visto che anche il colle¬ 
gamento all'unità d'alimentazione lascia 
spazio a ben pochi dubbi, il massimo 
della difficoltà può risultare dal riuscire a 
capire quale dei due attacchi audio sia 
l'uscita del microfono e quale l’ingresso 
per gli altoparlanti (sul retro sono inoltre 


^ £ -N* ° • : 

O -U’ C I 

■ufi : 

■ — 

Il pannello frontale de: Nokia 5 00 Xa si presenta 
semplice e molto efficace, con pochi comandi 
molto facilmente accessibili, tra la manopola 
per la regolatone del volume ed il tasto d'ac¬ 
censione. con led accluso. 6 posizionato l'unico 
dispositivo di regolazione delle impostazioni via 
OSD. un pratico e comodo tasto-manopola 


presenti gli attacchi mini-jack per alto- 
parlanti/cuffia e microfono esterni, che 
vanno naturalmente ad escludere i di¬ 
spositivi integrati). Una volta effettuati 
anche i collegamenti degli ingressi/usci- 
te audio con le corrispondenti prese sul¬ 
la scheda del PC, tramite i due cavi a 
corredo del monitor, siamo finalmente 
pronti per partire. 

Il Nokia 500 Xa può anche essere col¬ 
legato via USB e, tramite la seconda 
presa in uscita, funzionare da hub per 
un'altra periferica USB quale tastiera o 
mouse. 


Il retro del telaio è possibile osservare il sem¬ 
plice sistema ad alette per il bloccaggio dei cor¬ 
po principale agii assi del basamento Oltre ad 
essere regolabile in altezza, il display pub esse¬ 
re inclinato m avanti e all'indietro con angolazio¬ 
ni rispettivamente di 5‘ e 35° Sulla sinistra so¬ 
no visibili gli attacchi mini-jack per altoparlanti lo 
cuffial e microfono esterni. 


I prodotti Nokia nel campo dei monitor non riguardano, ovviamente, i soli LCD interes¬ 
sante, nella famiglia Multigraph. il recente 447Za (sul mercato già da qualche mese), un 
CRT da 17" in grado di offrire un refresh rate di 120 Hz e dotato di "short-neck tube": 
nuova tecnologia che garantisce una minore profondità del tubo catodico e. conseguente¬ 
mente, dell'intero apparecchio. Le ridotte dimensioni ed il design semplice ed elegante 
allo stesso tempo, convivono felicemente con un display dall'eccellente visibilità 

II 447Za integra un sistema di ingressi-uscite audio che comprende finanche un mi¬ 
crofono omnidirezionale oltre ai due altoparlanti full range, per un suono stereo di buona 
qualità, posizionati sul bordo inferiore della cornice Sono altresì presenti le prese mini- 
jack stereo per il collegamento del monitor a dispositivi au¬ 
dio esterni quali microfono, altoparlanti o cuffie. Tra I 

due speaker, al centro del pannello frontale, trova¬ 
no posto i numerosi comandi del sistema OSD 
(On Screen Display): un set di controlli decisa¬ 
mente ampio che comprende regolazioni geome¬ 
triche e di posizione, luminosità e contrasto, tem¬ 
peratura del colore, moire e degauss. 

L'apparecchio è dotato, oltre che di connettore 
VGA Standard D-Sub a 15 pin, anche di adattatore 
per il collegamento alla porta video dei sistemi 
Mac. E' perfettamente Plug & Play grazie all'inter¬ 
faccia DDC compatibile integrata per la comunicazio¬ 
ne bidirezionale con il computer ed il settaggio auto¬ 
matico. Pienamente conforme a tutte le normative ine¬ 
renti la salvaguardia dell'ambiente e la sicurezza, il Nokia 
Multigraph 447Za garantisce una ridottissima emissione di 
campi magnetici ed un eccellente sistema per la riduzione del 
consumo di energia elettrica 


Caratteristiche e 
regolazioni 

La fretta, è risaputo, può essere catti¬ 
va consigliera: in effetti, collegando il 
monitor ad un PC in questo modo e 
riavviando, si corre il rischio di non ve¬ 
dere assolutamente nulla, o meglio, di 
vedere soltanto un messaggio del 
sistema OSD che ci avvisa della 
presenza di un timing errato. In 
realtà, il nostro LCD è estrema- 
mente 'tollerante' e, pur se otti¬ 
mizzato per una risoluzione di 
1024x768 a 60 Hz, è in grado di la¬ 
vorare in modo più che egregio 
anche con frequenze verticali più 
basse, con effetto di sfarfallio 
pressoché assente. La scelta di 
una risoluzione minore, poi. può al 
più portare il formarsi di una corni¬ 
ce attorno all'immagine. Quello che 
proprio il nostro Nokia non riesce a 
mandare giù è un'impostazione della 
frequenza su valori troppo alti. Ecco 
perché, nel caso in cui il monitor LCD 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


111 
















Nokia 500 Xa 


vada a sostituire un vecchio CRT, è be¬ 
ne assicurarsi, prima di scollegare que¬ 
st'ultimo, di aver selezionato un refresh 
rate valido per il 500 Xa: una frequenza 
troppo alta potrebbe effettivamente 
portare al blocco del display con relativo 
messaggio d'errore. Ed ecco perché 
un'occhiata alle guide all'uso di quando 
m quando, ma soprattutto prima di met¬ 
tersi al lavoro, non può che far bene 

In questa situazione in effetti il ricor¬ 
so al manuale si renderebbe indispen¬ 
sabile. In realtà la soluzione per questo 
apparecchio è estremamente semplice, 
infatti il Nokia 500 Xa dispone, tra le va¬ 
ne funzioni dell'OSD. di una regolazione 
automatica delle impostazioni e, accan¬ 
to a questa, di un richiamo per i valori di 
fabbrica. 

Il floppy disk a corredo comprende un 
setup per l'installazione automatica dei 
driver (disponibili anche quelli per Win¬ 
dows NT4), che si effettua semplice- 
mente selezionando il modello di moni¬ 
tor da un elenco proposto. Accanto a 
questo, un semplice ma utile program¬ 
ma per l'ottimizzazione delle imposta¬ 
zioni, tramite il quale con l'ausilio di im¬ 
magini di prova, è possibile verificare la 
validità della regolazione automatica o 
intervenire manualmente sulle diverse 
fasi di messa a punto. 

Il menu OSD principale può essere ri¬ 
chiamato in qualsiasi momento pre¬ 
mendo il tasto al centro del pannello 
frontale II tasto stesso può essere ruo¬ 
tato per muoversi nei vari menu e anco¬ 
ra premuto per effettuare la selezione. 
Molte le funzioni utilizzabili e ben sette 
le lingue supportate, compreso l'italia¬ 
no. In fase di modifica delle varie rego¬ 
lazioni, il valore numerico rappresentan- 



\ 



ORIGINAI S/N 
128001281 - _ 


••og 


Il pannello delle connessioni 6 
posizionalo nella pane interio¬ 
re del telaio e comprende l'at¬ 
tacco per l'unità di alimenta¬ 
zione a corredo, i connettori 
del sistema audio integrato e 
le pone USB in ingresso ed in 
uscita una periferica di tipo 
USB come mouse o tastiera 
pud quindi utilizzare il monitor 
come hub 



te lo stato attuale della funzione è af¬ 
fiancato dal valore della funzione stessa 
prima dell'inizio delle modifiche, per fa¬ 
vorire qualsiasi ripensamento. In altri 
casi, una volta terminata l’operazione di 
regolazione, ci viene proposta la scelta 
se accettare le nuove impostazioni o 
tornare allo stato precedente. 

La qualità dell'immagine è ottima, 
l'angolo visivo utile è molto più ampio di 
quanto non si osasse sperare, il siste¬ 
ma audio funziona egregiamente... biso¬ 
gna dire che il primo impatto con un 
LCD difficilmente sarebbe potuto anda¬ 
re meglio 


Qualità e prezzo 

I dispositivi a cristalli liquidi sono de¬ 
stinati a farsi sempre più largo nel mer¬ 
cato: i prezzi diminuiscono, la qualità 
cresce ed i vantaggi rispetto ai 'concor¬ 
renti' a tubo catodico si fanno sempre 
più sentire. Gli LCD da tavolo, ad esem¬ 
pio, offrono una 
visibilità, a parità di 
diagonale, netta¬ 
mente migliore: 
come detto in pre¬ 
cedenza, utilizzan¬ 
do un 15" di que¬ 
sto tipo al posto di 
un 17" CRT risulta 
molto difficile ac- 


La finestra principale 
del programma per il 
settaggio del monitor 
il software, incluso nel 
floppy dei driver, forni¬ 
sce gli strumenti ade¬ 
guati per l'impos razio¬ 
ne automatica o ma¬ 
nuale delle vane rego¬ 
lazioni 


corgersi della differenza 
di display utile. I consu¬ 
mi sono decisamente ri¬ 
dotti rispetto ai monitor 
a tubo catodico e per 
quanto riguarda le dimensioni... beh, 
inutile parlarne, no? 

Il nuovo Nokia non fa eccezione, ed a 
tutto questo abbina un prezzo che può 
finalmente indurre in tentazione quanti, 
fra coloro che desiderassero passare ai 
cristalli liquidi, fossero fino a ieri scorag¬ 
giati da cifre effettivamente riservate a 
poche privilegiate tasche. Uno o due 
anni fa, un display con queste dimen¬ 
sioni e caratteristiche, poteva addirittura 
costare il doppio se non il triplo del 
prezzo attuale 

Il sistema di gestione dell'alimenta¬ 
zione integrato consente, oltre al rispar¬ 
mio di energia elettrica, anche quello 
dell'illuminazione di fondo del display, 
allungandone la vita in maniera consi¬ 
stente e contribuendo anche ad evitare 
quel fastidioso effetto ombra dovuto al¬ 
la persistenza delle immagini a video 
(effetto non dannoso come nei CRT, 
dove i fosfori rischiano di restare dan¬ 
neggiati, ed in grado di riassorbirsi da 
solo con il tempo). 

Il monitor Nokia è conforme alle spe¬ 
cifiche CE ed FCC per l'emissione di ra¬ 
diazioni, TCO 95 ed Energy Star per la 
protezione dell'ambiente ed ai principali 
standard mondiali sulla sicurezza (mar¬ 
chio CE compreso). 

Le dimensioni ridotte, insieme 
all'estrema semplicità di assemblaggio, 
permettono al 500 Xa di proporsi anche 
come monitor da trasporto: il corpo 
principale sembra anche garantire robu¬ 
stezza sufficiente per sopportare un po' 
di scossoni, ma l'intero imballo, in ogni 
caso, trova comodamente posto nel ba¬ 
gagliaio di un'utilitaria. Nel caso in cui si 
abbia necessità di frequenti spostamen¬ 
ti con un sistema multimediale, inoltre, 
l'integrazione nel display dei dispositivi 
di I/O audio consente di ridurre al mim¬ 
mo il disagio. 

MS 


112 


MCmìcrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













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ma da usare. Ed ha un prezzo incredi¬ 
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GEO Itinera 


Per chi fa un lavoro come il nostro, 
di tipo giornalistico, o che comunque 
ha bisogno di viaggiare e di lavorare 
viaggiando, il computer portatile è 
sempre stato un "accessorio" indi¬ 
spensabile I portatili di oggi sono poi 
tutt'altro che semplici macchine da 
scrivere o calcolatrici aggiornate ci si 
può collegare ad Internet, per scaricare 
programmi e file o per leggere la posta 
elettronica, ci si può sentire musica o 
vedere film, La potenza dei processori 
Pentium e AMD, quando non utilizzata 
per aprire le finestrelle, può venire im¬ 
piegata con profitto per calcolare com¬ 
plesse simulazioni meccaniche, elet¬ 
troniche o finanziarie Con le schede 
PCMCIA la distanza con i computer de¬ 
sktop è quasi azzerata: con i portatili si 
possono montare filmati video, calcola¬ 
re mappe stellari di 10.000 anni fa, mo- 
mtorare in tempo reale fenomeni si¬ 
smici o semplicemente registrare il va¬ 
gito del nostro primo figlio. Il portatile 
in prova su queste pagine appartiene 
alla famiglia dei portatili economici; il 


Geo m particolare è un economico di 
lusso, perché con un'accurata mgegne- 
rizzazione e una felice scelta dei com¬ 
ponenti, riesce comunque a fornire 
delle prestazioni fondamentalmente di 
elevato livello. 


Costruzione 

Le dimensioni del sistema non sono 
minuscole. 31x24x4,5 cm, ed il peso di 
3,4 kg è consistente, tanto da non con- 


Geo Itinera 

Produttore e distributore: 

Monollth Italia 
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sigliare di portare il computer da solo 
in mano ma trasportarlo sempre den¬ 
tro la sua borsa, anche perché la finitu¬ 
ra antigraffio, di un colore molto bello, 
rende il computer scivoloso. 

Aperto il coperchio superiore la cosa 
che si nota per prima è il touchpad, 
con i suoi due tasti, il cui uso è risulta¬ 
to comodissimo ed intuitivo anche per 
uno, come me, abituato al mouse e a 
quello solo. La tastiera, a 88 tasti, è an- 
ch'essa piuttosto comoda da usare 
(dopo aver rimappato mentalmente la 
posizione dei tasti non alfanumerici). 
Molti dei tasti hanno una doppia o tri¬ 
pla funzione, come quelli del tastierino 
numerico, annegato nella tastiera, al 
quale si accede mediante il tasto "Fn" 
posto m basso a sinistra Con lo stesso 
tasto si accede alle funzioni di setup 
dello schermo (aumento e diminuzione 
del contrasto e della luminosità, pas¬ 
saggio da video interno a CRT esterno 
o a TV), del volume audio, e alle vane 
modalità di standby. Personalmente ho 
trovato scomoda la posizione dei tasti 
Cane e Ins nell'angolo alto a destra 
della tastiera, una posizione tutt'altro 
che intuitiva, ma anche in questo caso 
penso che ci si potrà abituare II pen¬ 
nellino LCD posto alla base del monitor 
consente di tenere d'occhio varie fun¬ 
zioni del computer, come lo stato delle 
batterie, la presenza o meno dell'ali¬ 
mentazione di rete, lo stato dei vari 
pulsanti CapsLock, NumLock, ecc., e 
l'utilizzazione del floppy, hard disk o 
CD-ROM. Pur non avendo la retroillu- 


CARATTERISTICHE DICHIARATE 


CPU: Intel Pentium P55C. 233 MHz Memoria: 32 Mb espandibile a 128 Mb Cache RAM: 
512 Kb Hard Disk: rimovibile da 2,5", 3,2 Gb o superiore Altre periferiche: Floppy disk 
3.5' CD-ROM 24x. DVD opzionale Video controller: S3 con 4 Mb. uscita 15 pin SVGA e 
TV Schermo: LCD a matrice passiva da 12 pollici Controller audio: Yamaha YMF71 16 
bit FM, Wavetable PnP 1 Oa dual DMA full duplex, compatibile Soundblaster e MS Win¬ 
dows Sound System Altoparlanti: stereofonici. 0.8 W massimi I/O audio: Line-m; Mic-in. 
Lme-out/cuffia I/O: porta USB on board (un'altra porta USB è disponibile su Port Replica- 
tor); porta parallela bidirezionale SPP, EPP vi 7/1 9. ECP vi 7; porta seriale 9 PIN RS232C, 
compatibile NS16C55aA. porta IrDA vi 1. porta PS/2 per mouse o tastiera. 2 PC Card type 
Il o 1 PC Card type III, connettore per Port Replicator 


114 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













Geo Itinera 




La batteria fornita 6 da 4000 mAH, al Nickel 
Metal Hydride, ed assicura un'autonomia dì 3 
ore e mezza m condizioni normali. La ricarica av¬ 
viene in 2 ore se il computer 6 spento, mentre 
ci vogliono circa 5 ore a computer acceso. 

L'hard disk fornito 6 una unità da 2,5" e 3,5 Gi¬ 
ga. L‘unità è facilmente rimovìbile e sostituìbile . 


minazione risulta sempre visibile per¬ 
ché illuminato dalla luce proveniente 
dallo schermo. 

Sul lato sinistro troviamo il lettore 
CD-ROM, una unità 24x che consente 
anche di leggere CD audio, Video CD 
MPEG e CD-I, mentre sul lato destro è 
presente la fessura del floppy e i con¬ 
nettori di ingresso e uscita per l'audio. 
Per quanto riguarda le prestazioni au¬ 
dio, c'è da notare che questo compu¬ 
ter adotta un chipset Yamaha YMF71e 
che supporta audio FM e Wavetable 
ed è compatibile con Soundblaster e 
Windows Sound System Certamente i 
due altoparlantini, posti ai lati del mobi¬ 
le, subito sotto allo schermo, non per¬ 
mettono un ascolto hi-fi, ma la scheda 
interna, collegata a degli speaker 
esterni di buona qualità, o ad una cuf¬ 
fia, svolge egregiamente il suo lavoro. 

Sempre sul lato destro del case tro¬ 
viamo anche lo sportellino per l'hard 
disk rimovibile, un altro sportellino (ora 



chiuso) dedicato ad un modem interno, 
non installato nell'esemplare in prova, 
l'alloggiamento per le schede PCMCIA 
di tipo II o III, la ventolina per il raffred¬ 
damento e la presa di alimentazione. 
L'hard disk fornito è una unità da 2,5" 
e 3,5 Giga. L'unità è facilmente rimovi¬ 
bile e sostituibile. 

Lo schermo, a matrice passiva da 12 


pollici, è molto bello e luminoso. Certa¬ 
mente bisogna scegliere la posizione 
migliore, normalmente in asse allo 
schermo stesso, ma state sicuri che 
non si rimarrà delusi dalla qualità. Per 
chi volesse, è inoltre possibile utilizza¬ 
re uno schermo esterno CRT o una TV, 
anche con ingresso S-Video. 

Sul retro troviamo la maggior parte 



La memoria principale 
fornita è di 32 Maga 
Pud essere espansa fi¬ 
no a 128 Maga utiliz¬ 
zando due moduli SO¬ 
DI MM da 144 pm, da 
inserire negli slot pre¬ 
senti nella parte inferio¬ 
re del computer e na¬ 
scosti da un apposito 
sportellino 


Sul lato destro del ca¬ 
se troviamo lo spor¬ 
tellino per l'hard disk 
rimovibile, lo sportelli¬ 
no del floppy, un altro 
sportellino tchiusol 
dedicalo ad un mo¬ 
dem Interno, non In¬ 
stallato, l'alloggia¬ 
mento per le schede 
PCMCIA dì tipo II o 
III, le prese di ingres¬ 
so-uscita audio, la 
ventolina per il raf¬ 
freddamento e la pre¬ 
sa di alimentazione. 



MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


115 




































Geo Itinera 



Sul retro troviamo la maggior parte delle connessioni. Sono presenti una 
porta PS/2 per un mouse o una tastiera aggiuntiva, una porta USB, Univer¬ 
sa! Serial Bus, per il collegamento con apparecchiature esterne come scan¬ 
ner, altoparlanti digitali, telecamerine, ecc.. un connettore proprietario per II 
Port Replicator. In ultimo troviamo la porta seriale, l'uscita VGA per un mo¬ 
nitor esterno, la porta per stampante e la porta IrDA 



delle connessioni. Sono presenti una 
porta PS/2 per un mouse o una tastiera 
aggiuntiva, una porta USB, Universal 
Serial Bus, per il collegamento con ap¬ 
parecchiature esterne come scanner, 
altoparlanti digitali, telecamerine, ecc , 
un connettore proprietario per il Port 
Replicator. Quest'ultimo è un accesso¬ 
rio che di fatto replica tutte le porte e 
le connessioni presenti sul computer. 
In questo modo chi vuole può utilizzare 
il portatile come sistema fisso, connet¬ 
tendo il monitor VGA, la tastiera ester¬ 
na, il mouse e altri dispositivi al Port 
Replicator. Quando si vuole utilizzare il 
computer come portatile, basta scolle¬ 
garlo dal Port Replicator; viceversa 
quando si vuole riutilizzarlo come com¬ 
puter fisso basta riconnetterlo al Port 
Replicator, senza dover inserire una 
marea di spinotti e impicciarsi in una 


fitta rete di cavi, In ultimo troviamo la 
porta seriale, l'uscita VGA per un moni¬ 
tor esterno, la porta per stampante e la 
porta IrDA, 



Il pennellino LCD posto alla base del monitor 
consente di tenere d'occhio varie funzioni del 
computer, come lo stato delle batterie, la pre¬ 
senza o meno dell'alimentazione di rete, lo stato 
dei vari pulsanti CapsLock, NumLock, ecc., e 
l'utilizzazione del floppy, hard disk o CD-ROM 



La tastiera ha 88 tasti, 
molti dei quali con dop¬ 
pia o tripla funzione. An¬ 
negato in questa trovia¬ 
mo il tastienno numeri¬ 
co, accessibile con il ta¬ 
sto "Fn " posto in basso 
a sinistra Con lo stesso 
tasto si accede alle fun¬ 
zioni di setup dello 
schermo Iaumento e di¬ 
minuzione del contrasto 
e della luminosità, pas¬ 
saggio da video interno 
a CRT esterno o a TVI 
del volume audio, e le 
varie modalità di 
standby. 

Il dispositivo di punta¬ 
mento integrato touch- 
pad è posto subito al di 
sotto della tastiera, in 
posizione strategica. 


Il lettore CD-ROM 6 una unità 24» che consente 
anche di leggere CD audio. Video CD MPEG e 
CD-I. 


La memoria principale fornita è di 32 
Mega. Può essere espansa fino a 128 
Mega utilizzando due moduli SO- 
DIMM da 144 pin, da inserire negli slot 
presenti nella parte inferiore del com¬ 
puter e nascosti da un apposito spor¬ 
tellino. 

La batteria fornita è da 4000 mAH, al 
Nickel Metal Hydride, ed assicura 
un'autonomia di 3 ore e mezza in con¬ 
dizioni normali. La ricarica avviene in 2 
ore se il computer è spento, mentre ci 
vogliono circa 5 ore a computer acce¬ 
so. 


Conclusioni 

Certamente questo computer Geo 
non è il più piccolo e il più leggero dei 
portatili, e nemmeno il più veloce (at¬ 
tenzione, sul manuale è descritta la 
possibilità di montare un processore 
K6 233 MHz, chissà che non ci si pos¬ 
sa montare anche un K6 300 o 330 
MHz?), però costa poco, ha uno scher¬ 
mo che è si a matrice passiva, ma in 
ogni caso di alta qualità, una scheda 
audio ottima, l'hard disk estraibile, il 
CD-ROM, Windows 98 e, dulcis in fun- 
do, la possibilità di montare un modem 
interno, senza occupare uno slot PCM¬ 
CIA. Chi vuole un'alternativa economi¬ 
ca ai superportatili superveloci non de¬ 
ve lasciarsi sfuggire la possibilità di 
provare questo Geo, non semplice bi¬ 
giotteria ma un gioiello poco costoso. 


116 


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di Raffaello De Masi 




laterale è sovente fastidioso; e allora 
questo stesso qualcuno ha pensato di in¬ 
serire nel mouse una rotellina che, fatta 
girare, costringesse la pagina visualizzata 
a seguirla. Da qui il passo alla seconda 
rotella è stato breve ed ecco questo 
Lindy che si presenta capace di eseguire 
scroll nelle due direzioni senza affaticare 
il nostro sottile e delicato polso E lo ha 
chiamato 4D (in barba alla definizione di 
direzione-verso) Internet Mouse. 


Mouse Lindy 4D 


Scroll bidirezionale 
per PC 

Ricordo che, qualche tempo fa, appar¬ 
vero alcune automobili dotate di ruote 
posteriori sterzanti. Tecnologicamente 
complesso, il sistema costava pesante¬ 
mente e pare che i risultati ottenuti, in 
termini di prestazioni e tenuta di strada, 
non abbiano mai brillato se, come pare 
sia stato, rinnovazione è scomparsa si¬ 
lenziosamente dal mercato. Che sia sta¬ 
ta efficace o meno, non tocca a me dirlo, 
ma mi viene di pensare che ben difficil¬ 
mente la meccanica automobilistica ab¬ 
bia potuto scoprire, a distanza di un se¬ 
colo dalla nascita, un'innovazione tanto 
portentosa. 

Ci sono cose, oggetti, tecnologie che, 
immediatamente o dopo lunghi tempi di 
perfezionamento, raggiungono livelli di 
funzionalità ben difficilmente migliorabili. 
E' il caso del mouse, strumento oggi di 
cui è impensabile poter fare a meno, e 
che è in pratica rimasto come quando fe¬ 
ce la sua timida apparizione su una mac¬ 


china della Xerox, e poi prepotentemen¬ 
te portato alla ribalta dal sistema operati¬ 
vo Macintosh. Certo, ci hanno provato in 
molti a modificarlo o rinnovarlo, con fiori¬ 
tura di sistemi a tecnologia ottica (Little- 
Mouse) o ad un'improbabile tecnologia 
"a contrasto" (PressureMouse). Le stes¬ 
se trackball, che all'Inizio tentarono di 
contrastare flebilmente il predominio del 
sorcio, hanno da tempo abbandonato il 
campo di battaglia e stanno gradualmen¬ 
te perdendo il pur modesto spazio con¬ 
quistato sul mercato, sostituite da tem¬ 
po, anche sui portatili, dalla tecnologia 
touchpad. E allora, possibile che al mou¬ 
se tradizionale non ci possa essere alter¬ 
nativa? 

No, credo non ce ne sia, possono cre¬ 
scere o ridursi i tasti, possono vedersi 
belle realizzazioni a giroscopio (ne par¬ 
lammo qualche tempo fa nella rubrica 
Mac), ma il buon vecchio topo "palla e 
tasti" resta quello di quindici anni fa. Fi¬ 
no a che... 

Fino a che qualcuno, fanatico d’Inter¬ 
net, si è reso conto che scrollare i docu¬ 
menti inseguendo la barra di scorrimento 


Un bel mouse 
con qualcosa in più 

Il mouse Lindy è un oggetto di forma 
semiellittica, delle dimensioni di 12x7 
cm, pesante circa 65 g. Presenta nella 
parte superiore, cinque appendici mobili, 
rappresentate da tre pulsanti e due rotel¬ 
le normali tra loro; lo scorrimento è affi¬ 
dato a due strisce di teflon, della lun¬ 
ghezza di 3-4 cm. Esso è dotato di spi¬ 
notto seriale, ma la confezione contiene 
anche un adattatore per prese PS/2. Il 
mouse abbisogna, per funzionare, del 
suo software che va installato dopo la ri¬ 
mozione di driver precedenti e che, una 
volta caricato, offre in basso a destra del¬ 
lo schermo un'icona che permette di ac¬ 
cedere al pannello di controllo del mouse 
stesso. 

Il pannello è rappresentato da una fine¬ 
stra, da settare con una certa accuratez¬ 
za per ottenere i migliori risultati; questa 
è organizzata in forma di schede a lin¬ 
guette, che offrono una serie d'opzioni e 
setup per controllare le funzioni del mou¬ 
se stesso. Si tratta della finestra mouse 
del classico compatibile Microsoft, cui 
sono state aggiunte due schermate. La 
prima è il pannello di controllo delle rotel¬ 
le, la seconda quella che regola le funzio¬ 
ni del terzo pulsante 

Diamo un'occhiata alla prima; le due 
rotelline ortogonali presenti sul dorso del 
mouse servono, virtualmente in ogni ap¬ 
plicazione Windows, per scrollare sopra 
e sotto e a destra-sinistra la pagina atti- 


118 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













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Mouse Lindy 4D 


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Le due finestre di setup del mouse. 



V 

Inani Spnd odajilmort 

lo* 7777/7 High 


va In default le velocità sono già settate 
secondo il miglior compromesso velo¬ 
cità-accuratezza di movimento ma la fi¬ 
nestra del pannello serve proprio a rego¬ 
lare le due velocità, anche separatamen¬ 
te, per esigenze o abitudini individuali 
(particolare curioso, l'immagine della ruo¬ 
ta presente sul pannello ha il disegno del 
battistrada simile a quello del Pirelli 
P6000). Una casella di spunta permette 


di invertire il senso - 

dello scroll (chissà a 

cosa potrebbe ser- - 

vire la cosa, forse 
per un mancino cui 

sono state invertite le braccia con un tra¬ 
pianto), e un'altra le funzioni delle due ro¬ 
telle (Madonna, che casino!), mentre più 
utile è l'opzione che regola il numero del¬ 
le linee alla volta scrollate. Un'ulteriore 


W| tmJé | 


casella di spunta permette di rendere la 
periferica compatibile Intellimouse (viene 
disabilitata la funzione di scroll orizzonta¬ 
le), mentre è possibile assegnare al mo¬ 
vimento delle ruote il salto incondiziona¬ 
to di una pagina alla volta. 

La pagina di setup successiva è dedi¬ 
cata alla personalizzazione del pulsante 
posto sulla destra del mouse, pressap¬ 
poco in corrispondenza del polpastrello 
del pollice. L'opzione, abilitata, permette 
di zoomare su aree dello schermo, in ba¬ 
se a un rapporto stabilito nel pannello 
stesso (curiosa la possibilità di zoomare 
con proporzioni diverse in orizzontale 
verticale). Al terzo pulsante è possibile 
anche assegnare altre funzioni, come au- 
toscroll guidato dalla posizione del curso¬ 
re, o particolari azioni stabilite con qual¬ 
che macro. 


Conclusione 


Le caratteristiche tecniche di 4DLind 


Diamo un'occhiatina all'architettura interna del mouse; il cuore del sistema è rappre¬ 
sentato da un unico chip dedicato, l'I.C. "ut" siglato EM7891568P, cui confluiscono i dati 
di coordinata video, nonché gli impulsi dei tre pulsanti di cui il mouse è dotato. 

Le coordinate video sono generate, in primis, dalle fotocoppie PHX-TRX (valori orizzon¬ 
tali) e PHY-IRY (valori verticali). Considerata la presenza di altre due fotocoppie, per lo 
scroll orizzontale e verticale, si sarebbe portati a pensare che i nuovi dati di coordinata sia¬ 
no generati in circuito parallelo a quello delle prime due fotocoppie. Cosi invece non è; i 
progettisti dell'elettronica hanno dato segno di gran raffinatezza intuitiva, essendo le foto- 
coppie di scroll PHU-TRU (dato verticale) e PHL-TRL (dato orizzontale) gestite direttamen¬ 
te dall'L.C. "ul " con canale riservato. 

Altra componentistica discreta di qualche interesse sono i tre switch SWL (sinistro), 
SWR (destro) e SWM (laterale), e due matrici resistive. 


E se Lindy non l'abbiamo ancora? 


••••••• rTfffTTTTTTHTnTTTWfnnTfmTTTTTTTTTTTTTTTTnTfTTTTTTTTWTTm 

Sovente scrollare continuamente un documento può essere fastidioso (immaginate 
leggere un lungo manuale o una relazione) usando il mouse. Si può fare qualcosa in casa 
per superare comodamente il problema? 

La cosa è senz'altro possibile e fa capo a una della funzioni più o meno nascoste pre¬ 
senti in tutti i pacchetti, Quella che descriveremo, parzialmente non documentata, sta in 
Word e permette di far scorrere sullo schermo, a velocità desiderata, un documento 
Word senza interventi da parte del lettore, che può stare comodamente a leggere stra¬ 
vaccato in poltrona con le braccia incrociate. 

Andiamo, in Word, nel menu Strumenti->Macro->Macro, nel settore "Macro In" sce¬ 
gliere, dal menu a tendina, "Comandi di Word", e nell'elenco il comando "Scorrimento au¬ 
tomatico" -> Esegui. Chiudendo la finestra si noterà che il puntatore ha cambiato forma; 
basterà trascinarlo sulla barra di scorrimento per notare come lo scritto scorra , nei due 
sensi, e con velocità proporzionale alla distanza dal centro della barra stessa. Per interrom¬ 
pere e sufficiente schiacciare il pulsante del mouse. Una volta testata, la routine può esse¬ 
re trasformata in una macro, e installata, come pulsante, su una barra. Semplice, no? 


Qualche particolare tecnico riguardo al 
mouse lo vedete nel riquadro allegato. 
Ovviamente non ci si poteva aspettare 
un mouse rivoluzionario (non c'è riuscito 
Microsoft, con tutto il rispetto, per 
l'amor di Dio, per l'ingegnosità del singo- 
lol), ma in numerose circostanze l'uso 
delle rotelline fa proprio comodo. Un po¬ 
co meno riuscita ci pare la posizione del 
terzo tasto, troppo vicino al pollice per 
non essere attivato, talvolta, per disat¬ 
tenzione. Occorre farci un poco l’abitudi¬ 
ne per evitare zoomate indesiderate. Per 
il resto, la meccanica e il relativo movi¬ 
mento sono molto dolci, tenendo anche 
conto che la risoluzione è di 520 DPI e 
che in pacchetti come Photoshop o Au- 
toCad la funzione del terzo pulsante si ri¬ 
vela sovente utile. Il tutto, poi, a un prez¬ 
zo sicuramente accattivante. KE 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


119 

































di Pierfrancesco Fravolini 


OverView 



Epson PhotoPc 700 

Produttore e distributore 

Monolilh llnlin 
Viale Roinaana, IO 
20133 Milano 
lei 167/388911 

Pretto! (IVA esclusili I 7 790.000 


1280x960 pixel ma con una compressio¬ 
ne minore e quindi più ricche di detta¬ 
glio. Sia per la modalità "super" che per 
quella "ultra" è possibile scattare delle 
foto in bianco e nero sfruttando in que¬ 
sto modo la reale risoluzione massima 
offerta dal sensore CCD. Tra le altre fun¬ 
zioni sono da evidenziare il flash automa¬ 
tico incorporato (escludibile), la funzione 
Macro, per fotografare soggetti ravvici¬ 
nati da 10 a 50 cm, l'autoscatto e la re¬ 
golazione manuale dell'esposizione. Inol¬ 
tre la macchina può riprendere foto con 
un formato panoramico da 1280x480 
pixel. 


Epson PhotoPc 700 


Se non fosse per il piccolo schermo a 
cristalli liquidi posto sulla faccia posterio¬ 
re del corpo, la PhotoPc 700 potrebbe 
essere tranquillamente scambiata per 
una fotocamera compatta tradizionale. 
Anche il rigonfiamento alla sinistra del 
corpo macchina, che serve da impugna¬ 
tura. fa credere che II dentro vi sia posto 
un rullino fotografico. La "pellicola" della 
PhotoPc 700 è invece una memoria in¬ 
terna di 4 megabyte, nella quale trovano 
posto da 6 a 43 foto, a seconda della 
qualità utilizzata. E' possibile inoltre utiliz¬ 
zare delle schedine di memoria aggiunti¬ 
va, CompactFlash da 4 o più megabyte 
(già esistono da 32 MB, ma presto arri¬ 
veranno anche "tagli" più grandi), sia per 
scattare un numero maggiore di foto, sia 
per un accesso più rapido ed efficiente a 
queste ultime dal proprio computer (in 
particolare i notebook) utilizzando un 
adattatore PCMCIA opzionale. Diversa- 
mente è possibile utilizzare un comodo 
collegamento seriale tra fotocamera e 
computer, attraverso il cavetto adattato¬ 
re fornito a corredo (in realtà i cavetti so¬ 
no due, uno per PC e uno per Mac) ed 


un programma apposito. I file di immagi¬ 
ni sono tutti in formato jpeg, e quindi fa¬ 
cilmente modificabili con qualsiasi editor 
di file grafici. La macchinetta permette di 
scegliere la qualità delle foto da imma¬ 
gazzinare. Si parte dalla qualità più bassa, 
la "standard”, dove le immagini sono 
catturate e memorizzate a 640x480 pixel 
utilizzando la compressione JPEG media; 
con questa possiamo riprendere immagi¬ 
ni adatte all'uso in pagine Web o comun¬ 
que da visualizzare sullo schermo di un 
computer. C'è poi la modalità "super", 
che fornisce immagini più dettagliate (da 
1280x960 pixel) per poi finire alla moda¬ 
lità "ultra” con immagini sempre a 


Interfacciamento 
col mondo esterno 

Uno sportellino posto su un fianco 
dell'apparecchio cela le prese da utilizza¬ 
re per connettere computer, stampanti e 
TV. Tramite un semplice cavetto mini- 
jack è possibile vedere le foto sul televi¬ 
sore di casa, mentre mediante una porta 
seriale ad alta velocità è possibile scari¬ 
care le foto su computer. Inoltre dispo¬ 
nendo di una stampante Epson dell'ulti¬ 
ma generazione è possibile stampare le 
foto direttamente dalla fotocamera, sen¬ 
za passare per il computer Attraverso la 
porta seriale e tramite il collegamento 
con un computer si può accedere a nu¬ 
merose funzioni della fotocamera, come 
cancellazione o uploading di foto nella 
memoria interna della macchinetta, si 
possono scattare delle foto controllando¬ 
le da computer, addirittura si può aggior¬ 
nare il programma di gestione della foto¬ 
camera. 


CARATTERISTICHE DICHIARATE 


CCD: a colori da 1/2,7 di pollice, 1.300.000 pixel Visore LCD: a colori da 2 pollici Memoria 
interna: 4 megabyte. Qualità dell'immagine: jpeg 24 bit; 1280x960 pixel, 1280x480 pixel 
(panoramica), 640x480 pixel Obiettivo: 5,5 mm f2.8. Messa a fuoco: da 0.5 m all'infinito; 
da 0,2 m a 0,5 m (modalità macro) Esposizione: equivalente ad una sensibilità ISO 60/120 
Otturatore: iride elettronica con otturatore meccanico da 1/4 di secondo a 1/500 di secon¬ 
do Controllo di esposizione: esposizione automatica o regolazione manuale Intervallo 
flash: da 0.2 m a 2,4 m Dimensioni: 144x70x49 mm Peso: 280 g senza batterie. 


120 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 











Epson PhotoPc 700 


La parte superiore 6 quella che assomiglia di più a quella di una macchina fo¬ 
tografica tradizionale Nel piccolo display sono nportate alcune funzioni della 
fotocamera, come numero delle foto rimanenti, qualità impostata modalità 
del flash e stato delle pile l tastmi a destra, oltre il pulsante di scarto, servo¬ 
no per settare la qualità delle foto, il flash, l’autoscatto e la modalità macro 


Sotto uno sportellino nella parte destra troviamo l'alloggiamento per una 
scheda di memoria CompactFlash opzionale 


Le prese per il collegamento al mondo esterno 
si trovano ben protette da un coperchiano in 
gomma Notiamo la presa per l'alimentatore 
esterno Inon formio), l'uscita per TV e il con¬ 
nettore MiniDIN della seriale veloce per il col- 
legamento con il computer 


Il display LCD. oltre a vi¬ 
sualizzare le loto, si utiliz¬ 
za per accedere ai menu 
del programma di gestio¬ 
ne della fotocamera 


Il software 

La Epson fornisce su due CD-ROM, 
uno per PC e uno per Mac. una suite di 
programmi che consentono di utilizzare 
in maniera creativa la PhotoPc. Oltre ai 
driver Twain per importare le immagini 
su PC. direttamente in qualsiasi pro¬ 


gramma grafico, sono presenti vari pro¬ 
grammi di trattamento delle immagini, 
uno dei quali estremamente facile da 
usare perché basato su esempi Si par¬ 
te da Epson Photo! che è praticamente 
il driver Twam. Photo file uploader. per 
caricare immagini "nella" memoria del¬ 
la macchinetta, Photo sheet e Photo 


print, per stampare le foto, Program 
uploader. per modificare il firmware in¬ 
terno e la suite PictureWorks, con pro¬ 
grammi per il trattamento delle immagi¬ 
ni, per mandare cartoline via Internet e 
per creare immagini panoramiche 
Quicktime VR 


Un esempio di foto eseguita alla 
luce del giorno con zone illumi¬ 
nate dal sole e zone in ombra 


La suite di programmi PictureWorks 
contiene un software di trattamento 
delle immagini molto tacile ed intuitivo . 




121 

































di Andrea Montesi 



Aztech PCI-128 
Wave 


Non basterebbero forse le pagine 
concesse da MC all'intero spazio 
OverView per elencare tutte le carat¬ 
teristiche di questa nuova scheda au¬ 
dio, prodotta dalla Aztech e distribuita 
in Italia da Add-On 

Ora che finalmente possiamo dire 
addio ai vecchi adattatori ISA a 16 bit, 
il mondo dell'audio digitale inizia ad 
offrire dispositivi dalle caratteristiche 
estremamente avanzate a prezzi più 
che accessibili. La scheda Aztech che 
ci accingiamo a descrivere garantisce 
un suono di ottima qualità con effetti 
3D e massima compatibilità con tutti 
gli standard attualmente in uso, è cor¬ 
redata di cuffia stereo e dì un'amplis¬ 
sima dotazione software. 

Nome in codice: SC128-3D, dove il 
'128’ ovviamente non si riferisce ai bit 


del processore integrato, bensì al nu¬ 
mero delle voci riproducibili contem¬ 
poraneamente dal sintetizzatore Wa- 
veTable incorporato. E' un dispositivo 
dalle caratteristiche semi-professiona- 
li quello prodotto dalla Aztech Sy¬ 
stems Ltd, società di Singapore con 
filiali in tutto il mondo specializzata in 
schede audio, modem ed accessori 
multimediali. Basata su tecnologia allo 
stato dell'arte la scheda adotta un 
connettore PCI a 32 bit ed è tra le pri¬ 
me ad utilizzare un nuovo chip sonoro 
di S3 in grado di emulare la SoundBla¬ 
ster in ambiente DOS, sfruttando il 
circuito Ddma. Il prezzo non è certa¬ 
mente tra i più bassi attualmente re¬ 
peribili sul mercato per questo genere 
di dispositivi, ma le prestazioni di que¬ 
sto adattatore, distribuito nel nostro 



paese dalla milanese Add On, non 
possono assolutamente essere para¬ 
gonate a quelle di una delle tante 
schede audio di bassa fascia che si 
garantiscono il successo di vendita 
semplicemente garantendo la loro 
compatibilità con lo standard più diffu¬ 
so. La Aztech PCM 28 Wave è perfet¬ 
tamente Plug & Play e compatibile 
con Windows 98 ed ha infatti offerto 
un'installazione assolutamente priva 
di qualsiasi inconveniente' una volta 
riavviato il PC con scheda inserita, il 
sistema operativo ha avviato la classi¬ 
ca procedura di riconoscimento per¬ 
mettendoci d'installare i driver dal CD 
accluso tramite l'ormai familiarissimo 
wizard. E' quindi automaticamente 
partito il setup dell'installazione del 
software per lo Yamaha XG Soft 
Synthesizer, il sintetizzatore Wave Ta- 
ble integrato in grado, come già detto, 
di gestire contemporaneamente la 
bellezza di 128 tra suoni e voci alla 
massima qualità. Il sintetizzatore FM 
è invece in grado di riprodurre fino a 
20 voci stereo in emulazione OPL3. 

La schèda è inoltre compatibile con 
il nuovo standard DLS (DownLoadable 
Sounds) che consente la massima 
semplicità e funzionalità negli inter¬ 
venti di modifica e manipolazione sui 
suoni e le tonalità dei file audio pree¬ 
sistenti. 

La riproduzione e la registrazione 
dei suoni sono supportate, entrambe 
e contemporaneamente, in modalità 
full-duplex, con frequenze di campio¬ 
namento indipendenti Luna dall'altra 
(fino a 48 kHz). L'accelerazione 
hardware è fornita dal sistema Direct- 
Sound supportato, e la resa è assolu¬ 
tamente eccellente, con un effetto 3D 
tutto da gustare anche con soli due al¬ 
toparlanti convenzionali, ma per il qua- 


122 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 










Aztech PCM 28 Wave [SC128-3D] (( 3 ^ ^^) 






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le varrebbe decisamente la pena di 
spendere qualche lira in piu per dotar¬ 
si di un sistema di diffusione all'altez¬ 
za della situazione. 

La dotazione software è estrema- 
mente ricca, in grado di soddisfare 
praticamente qualsiasi necessità di 
elaborazione audio dell'utente. Oltre 
al software del sintetizzatore Yamaha, 
che consente di gestire tutte le fun¬ 
zionalità hardware della scheda, con 
salvataggio su EEPROM di tutti i set¬ 
taggi, in bundle con la scheda viene 



• • 

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1 

12 

15 




1 

13 

16 




1 

14 

17 

16 




19 

20 



21 





-U 






La scheda distribuita da Add-On oltre a corredo una dolanone software estre¬ 
mamente ampia, comprendente, oltre al sintetizzatore Yamaha S-YXG50, il 
MIDI Orchestrator Plus per una gestione professionale delle registrazioni MI¬ 
DI multitraccia; Audiostation, un pratico pannello per il controllo desktop dei 
tutte le periferiche audio; Audio Calendar, per la gestione di un'agenda d'appuntamenti con note vocali 
incorporagli e molti altri prodotti 


fornito un ampio pacchetto di applica¬ 
tivi Voyetra. Solo per menzionarne al¬ 
cuni: MIDI Orchestrator Plus, un 
software in grado di trasformare il PC 
in uno studio di registrazione MIDI 
completo e professionale; Audiosta¬ 
tion, un pratico pannello di controllo 
per la gestione delle periferiche audio 
e delle funzioni mixer con un interfac- 


La scheda Aztech 
integra un nuovo 
chip sonoro S3, in 
grado di emulare la 
SoundBlaster in am¬ 
biente DOS sfrut¬ 
tando il circuito Dd- 
ma Prestazioni ad 
altissimo livello so¬ 
no altresì garantite 
dall'utilizzazione del 
bus PCI e dal sinte¬ 
tizzatore integrato, 
in grado dì gestire 
contemporanea¬ 
mente fino a 128 
voci. 


eia estremamente intuitiva; Videosta¬ 
tion che permette di gestire i video¬ 
clip, mentre con Imagestation e Win- 
dattm OLE è possibile assegnare file 
audio a immagini in vari formati ed 
editare suoni all'interno di documenti 
OLE; Audio Calendar fornisce una pra¬ 
tica agenda con possibilità d'inseri¬ 
mento di note vocali per la memoriz¬ 
zazione degli appuntamenti, note vo¬ 
cali inseribili inoltre in file creati con 
qualsiasi tipo di applicazione grazie a 
Say It. 

li dispositivo è compatibile con gli 
standard Sound Blaster 2.0, Sound 
Blaster Pro II, AdLib, Roland MPU401 
UART e con le periferiche MIDI, colle¬ 
gabili alla scheda tramite la classica 
porta utilizzabile anche come interfac¬ 
cia per un joystick. Accanto al collega¬ 
mento interno standard per CD audio, 
sulla superficie della Aztech PCI-128 
troviamo due connettori supplementa¬ 
ri: ingresso stereo addizionale e inter¬ 
facciamento I/O con eventuali schede 
modem. Completano le caratteristi¬ 
che di connettività di questa scheda 
le quattro prese jack esterne per alto- 
parlanti (0 cuffie), microfono, line-out 
e line-in stereo, alternativamente alle 
quali è possibile utilizzare i corrispon¬ 
denti connettori interni a 4 pin, per 
l'utilizzazione della scheda su sistemi 
che presentino già degli ingressi/usci¬ 
te audio integrate. 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


123 




































































































di Pierfrancesco Fravolini 


OverView 



Visual DataFlex 5.0 

Produttore: 

Data Access Coip 

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DataFlex Service Italia 
Via Cavour, 12 
18039 Ventimiglia (IM) 

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DataFlex 5.0 


P7*5g~=- 

0 c«* 

_J MfNU 

- _| TOCXUfl 

- _| CUCNTÀRtA 

Bcod. 

- .JV*WS 

_| CwlC^^t 
JWWS 

_J SIMM pFltfto Otfl 




Visual Data Flex è un ambiente di 
sviluppo per database prodotto 
dall'americana Data Access Corpora¬ 
tion Il pacchetto, giunto alla versione 
5, è composto da diversi strumenti 
che insieme creano un ambiente ope¬ 
rativo per sviluppare applicazioni data¬ 
base client/server per Windows 95 
La versione 5 è caratterizzata da nu¬ 
merose aggiunte e miglioramenti, ad 
esempio il Database Builder, cioè il 
programma che consente di creare da¬ 
tabase relazionali composti da tabelle 
multiple, è stato ulteriormente poten¬ 
ziato e ora ha il supporto visuale alla 
creazione del Data-Dictionary, che 
contiene tutte le regole e le classi che 
gestiscono interamente il database 
Sono stati inoltre aggiunti i driver e il 



Nelt'IDE, Integrated 
Development Envi- 
ronment, i program¬ 
mi vengono visualit- 
tati mediante una vi¬ 
sta ad albero, capace 
di mostrare m un sol 
colpo ogni singolo 
componente, che sia 
code, tepori o view. 
e le relationi tra Que¬ 
sti 


Mediante l’ediior di co¬ 
dice è possibile inseri¬ 
re codice custom in 
particolari aree dette 
~custom source code 
areas" 


124 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 
































Application Wi/aid 


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>»»» |CM«* la»> I - JJ 

UvNan» DI Nana |cOUNlhr 


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««•ri» | • Tatamqn | 50 


Il Database Builder è stato ulteriormente potenziato ora include anche i dri¬ 
ver e il server software Btrieve, della Pervasive Software, e l'Universal Da¬ 
taBase DB2 della IBM 





server software Btrieve, della Pervasi- 
ve Software, e l'Universal DataBase 
DB2 della IBM. Questi server permet¬ 
tono all'utilizzatore di sviluppare appli¬ 
cazioni e database utilizzando questi 
client/server e di testarli in un ambien¬ 
te multi-user. 

Visual DataFlex 5.0 incorpora inoltre 
il report writer WinQL, per la creazio¬ 
ne semplificata di report complessi, 
senza alcun bisogno di linee di codice. 
I report generati da WinQL sono per¬ 


Con il Database Builder è possibile creare data¬ 
base complessi, anche composti da numerose 
tabelle collegate tra di loro. 


fettamente integrati nelle applicazioni 
sviluppate con Visual DataFlex. WinQL 
consente di generare report per i for¬ 
mati di database più comuni, come 
DataFlex, dBase, Btrieve, Access ed 
altri. 

Il sistema incorpora ora un nuovo 
IDE (Integrate Development Environ- 


ment) che nasce come punto centrale 
per sviluppare le applicazioni. L'IDE 
rende semplice lo sviluppo di compo¬ 
nenti e applicazioni. Oltre alla creazio¬ 
ne visuale del Data-Dictionary e del 
database, l'ambiente di sviluppo inte¬ 
grato fa ampio uso dei wizard per la 
creazione dei componenti più comuni, 
come le form (views) e i controlli asso¬ 
ciati e genera automaticamente il codi¬ 
ce sorgente per l'esecuzione dell'ap¬ 
plicazione. E' inoltre possibile, natural¬ 
mente, intervenire manualmente per 
inserire codice aggiuntivo, incorporan¬ 
dolo in speciali aree del progetto defi¬ 
nite "custom source code areas". 
L'ambiente si avvale naturalmente di 
un moderno linguaggio di programma¬ 
zione orientato agli oggetti. Ogni appli¬ 
cazione sviluppata con Visual DataFlex 
può essere compilata in codice ese¬ 
guibile che, insieme alle librerie di run- 
time, può essere distribuita gratuita¬ 
mente. 

E' stata inoltre potenziata la libreria 
delle classi, con l'aggiunta di numerosi 
controlli e messaggi che rendono l'uso 
della libreria più completo e sono state 
inoltre incrementate le applicazioni di 
esempio, come dimostrazioni delle 
nuove potenzialità del sistema. 



Il Database Explorer 
consente di visualizza¬ 
re ogni dettaglio del da¬ 
tabase. dai dati alle 
strutture 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


125 

















































































CSSES^E) CD ROM 


Espanol Interactivo 


I lettori più interessati, come me. alla 
scienza spicciola, sapranno che il pen¬ 
siero è un fatto biochimico e che l'uo¬ 
mo è da tempo in grado di intervenire 
per modificarlo, con interventi di natura 
chimica generalmente incontrollati ed 
incontrollabili (per esempio, con i funghi 
allucinogeni, LSD e simili nocivi ele- 
menti). 

In linea teorica, si potrebbe arrivare ad 
intervenire sul cervello con sostanze 
chimiche pilotate (e non "random", co¬ 
me quelle citate). Ecco allora che un 
giorno potremo andare presso lo studio 
dello specialista e chiedere “un'iniezio¬ 
ne di spagnolo, per favore” Nel giro di 
qualche istante avremo nel cervello tut¬ 
te i necessari elementi biochimici per 
conoscere a fondo la lingua . iniettata 
I più raffinati si faranno iniettare qualche 
inflessione dialettale, tanto per allonta¬ 
nare i sospetti di trucco 
Sino a quando non saranno state svilup- 



w 
< 



paté delle biotecno¬ 
logie del genere, te¬ 
mo che dovremo 
affrontare il proble¬ 
ma dell'apprendi¬ 
mento linguistico in 
modo molto più tra¬ 
dizionale (e fatico¬ 
so). De Agostini ci 
propone qualche 
moderno ed effica¬ 
ce strumento che ci 
consente di eserci¬ 
tarci con le lingue 
ed impararle in 
tempi ragionevoli 
Vediamo quali 
Il “Curso de ba¬ 
se" offre trenta le¬ 
zioni situazionali. 




Espanol Interactivo 

De Agostini Multimedia 
Via Montefeltro. 6a 
20156-Milano 
Tel 02/380861 
Fan 02/38086278 
E-mail. info@deagostini,il 

Requisiti multimediali: standard 

Ambiente: Windows 95 

Prezzi: Ltt 149 000 


che sono dedicate sia al tempo libero 
sia al lavoro. Per chiarire: nella sezione 
Presentarse y presentar, per esempio, 
si trovano sia una scena d'incontro di la¬ 
voro ad un congresso, sia quella di "ag¬ 
gancio" di una ragazza italiana da parte 
di un ''pappagallo" spagnolo. 

Ogni lezione è strutturata in modo da 
avere sempre a disposizione le numero 
se scelte: solo testo spagnolo, solo te¬ 
sto italiano, entrambi allo stesso tempo, 
possibilità di registrare la propria voce 
per provare i colloqui d'esempio, eserci¬ 
zi di abbinamento delle frasi, per prova¬ 
re il livello di comprensione, esercizi di 
completamento delle frasi tronche e 
quelli di dettatura, test di verifica 

L'esame approfondito di questo cor¬ 
so interattivo, che mi sembra piuttosto 
esaustivo, mi ha fatto comprendere 
meglio che lo spagnolo non è poi cosi 
facile come siamo portati a credere II 
problema, secondo me. è che noi giudi¬ 
chiamo la nostra capacità di compren¬ 
sione di questa lingua dal fatto che ca¬ 
piamo abbastanza bene gli spagnoli 
quando ci rivolgono la parola qui in Ita¬ 
lia Vi è mai venuto il dubbio che questi 



r 


L 


T 


i 


ROSA Olindo termini- tot estortila me pure a trabajsr «1 ira impresa de 
piugntnas de ordcnidorn 
Fue rally inltretanlc pura mi 
Luego trabajé cn d recto! de uestión de cmprcsss. 

Me dietim la rcsponsabflidad de loda la parte orgaiuzabva 
Me quelle cn aquella impresa cinco silos 

Fue un trabsjo importante, con el que pude acunuilar muclia cxpencncia en 
poco tiempo 



Eiercicio 1 


Oidio* In modo conino lo paiolo di ogni fiato 
T llmucNwno «fbM ty* 

T ||ur nu—o ordonodof comprodo » ho 

T IloorfTRjiodo do imbaco ho muchi tapononc*"" 




T llsmpiw eoe Itfeuò mimi «tei Is m Irei 

T llrsfctipri pus hor mirino ftfcso 


jjpn 


otisPsdro 


T Ilari fcjricionabs so si l aU fena 

T lltMeomd» sngtrs «noeti en tributi » ||T 



126 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 






















































in realtà cerchino di parlare italiano, 
mentre noi pensiamo, a causa del forte 
accento che li caratterizza, che stiano 
parlando spagnolo? Scherzo, natural¬ 
mente (ma non troppo). 

Espanol Interactivo si compone di ot¬ 
to parti: Curso de base, cui ho già ac¬ 
cennato: Numeros. contenente esercizi 
dedicati alla comprensione dei numeri; 
Pronunciacion, che cura particolarmen¬ 
te la pronuncia, facendo chiari esempi, 
anche con l'aiuto della grafica, di video 
e d'animazioni, delle differenze sottili 
che possono esistere tra certi suoni, ap¬ 
parentemente uguali ma sostanzialmen¬ 
te diversi; Vocabolario y juegos, dedica¬ 
ta all'ampliamento del lessico; Lexico, 
che contiene un ricco glossario; Grama- 
tica, che discute e spiega un po' di re¬ 
gole grammaticali. 

Tra le sezioni parallele ce n'è una par¬ 
ticolarmente utile per chi già conosce - 
o crede di conoscere - un po’ di spagno¬ 
lo: Prueba de nivel ("prova di livello'': 
vedete che non è poi cosi somigliante 
all'italiano?). Questo test preliminare, 
che si deve affrontare prima di iniziare il 
corso, mira a valutare punti di forza e di 
debolezza della conoscenza dello stu¬ 
dente. 

Il Curso de base è suddiviso in trenta 
lezioni, ognuna delle quali affronta un 
argomento specifico, sia in situazioni di 


lavoro sia in quelle 
di svago. 

Questo tipo d 
approccio può es¬ 
sere utile partico¬ 
larmente quando si 
abbia la necessità di prepararsi almeno 
un poco a situazioni specifiche (può ca¬ 
pitare di affrontare un viaggio di lavoro 
e d'avere la necessità di rafforzare la 
conoscenza di frasi specifiche). 

La sezione dedicata ai numeri rispon¬ 
de all'esigenza specifica di comprende¬ 
re con buona sicurezza i numeri, per po¬ 
ter evitare situazioni potenzialmente im¬ 
barazzanti, sia si tratti dell'età di una si¬ 
gnora, sia si tratti di una cifra da concor¬ 
dare per un affare. 

Alla pronuncia è dedicata una sezione 
apposita, che aiuta a sfatare la leggenda 
della facilità dello spagnolo. Una delle 
immagini proposte riguarda le varie pro¬ 
nunce delle lettere Z e S: un video illu¬ 
stra la posizione di labbra e lingua, la cui 
correttezza è indispensabile per rag¬ 
giungere il risultato giusto. 

La sezione del Lexico contiene circa 
4000 vocaboli, che sono più che ade¬ 
guati, per cominciare. 

Per gli amanti dell'approccio pratico, 
c’è anche la parte dedicata alle Frases 
Utiles, che include anche un buon nume¬ 
ro di frasi idiomatiche e offre indicazioni 


su cosa dire (o prepararsi ad ascoltare) in 
situazioni specifiche, come l'organizza¬ 
zione di un viaggio, un incontro con per¬ 
sone nuove, un colloquio di lavoro. 

Nella Ficha Personal potrete inserire 
tutti i vostri appunti e i risultati dei vostri 
test (le cartelle sono salvate con il no¬ 
me da voi assegnato, quindi il corso 
può essere utilizzato da più persone). 

Come in tutti i corsi di lingue più mo¬ 
derni, non manca la funzione di ricono¬ 
scimento vocale, che giudica i vostri 
sforzi di pronuncia, paragonandoli con 
quelli degli speaker nativi, Anche in 
questo caso la severità non è eccessi¬ 
va, e secondo me è giusto così, visto 
che gli studenti vanno sempre incorag¬ 
giati. 

Nel complesso, il programma mi 
sembra ben strutturato ed efficace, con 
buona navigabilità. La grafica forse 
avrebbe potuto essere curata maggior¬ 
mente, ma chi deve imparare una lin¬ 
gua preferisce avere l'aiuto di un buon 
insegnante che quello di un buon grafi¬ 
co, non credete? 

Dino Joris 



' * ^ 

[T| | All'aeroporto 


E1 ..Para despuchar Ine muleta» con Ibciln? 


K3 I I srgumdo mosliadoi a In Ì2qiil«<la. 


K3 Buenos dia» Su pa»ajc. |>or favoi. 


CI Taiga v aqul esili el pnsaporlc. 


E1 ..Ttaic cquipajc" 

u*4>'. i <}• 

□ SI, dos mulete v un bolso de ninno 


CI ..Kumndores o no fnmadoie»? 

PI taoM 

CI No Iiunadoies y si es postole. 


Ci un astenia de venlanillu. 


D Es el 16 A Tome su Inijelu de «nbatque. 


CI l’uuta J a lari B. jBilen viale.' 


E] v lincine, adltìs. 

T 



MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


127 













































; lHZuH4ux^) 


Subito English - Subito Francois 


Si sa, l'inglese è la lingua che ci consen¬ 
te di comunicare con molti, nella maggio¬ 
ranza dei paesi del mondo, almeno in am¬ 
biente turistico Penso quindi che sia 
d'obbligo parlare della proposta De Ago¬ 
stini per questa lingua. 

Subito English non è un corso d'ingle¬ 
se vero e proprio, non promette l'appren¬ 
dimento rapido in quattro o cinque rapide 
lezioni, non è un dizionario bilingue, non 
è. , o forse è tutto questo nello stesso 
tempo 

Ho il forte sospetto che si presti davve¬ 
ro a mantenere le sue promesse e farci 
imparare (un po’) d'inglese rapidamente. 

Cominciamo subito - inevitabile tenta¬ 
zione - ad aprire il dizionario parlante per 
scoprire che di un numero più che ade¬ 
guato di vocaboli possiamo ascoltare la 
pronuncia e ripetere il vocabolo al mi¬ 
crofono, per verificare il grado di corret¬ 
tezza del nostro accento (espresso in per¬ 
centuale: 50, 75 o 100%). 

Questo tipo di utilissimo strumento l'ho 
già visto all'opera in altri corsi, in forma 
più avanzata (rifiutava categoricamente di 
attribuire il punteggio pieno a chiunque!). 
In questo corso per principianti, non c’è 
grande severità di giudizio, visto che si ot¬ 
tengono facilmente risultati del cinquanta 
e del settantacinque per cento (chi parla 
inglese correntemente, sia pure imperfet¬ 
tamente, ottiene sempre il cento per cen¬ 
to). Ritengo che, vista la destinazione del 
corso, questa tolleranza sia giusta, atta a 
non scoraggiare i principianti. 

Il dizionario è utile e divertente, ma cer¬ 
to una lingua non s'impara solo dal dizio¬ 
nario, sia pure parlante A questo provve¬ 
de Subito English offrendo altri strumenti 
d'apprendimento: note grammaticali, 
informazioni utilissime su pesi e misure, 
elenchi di parole usate in aree specifiche 
quali, ad esempio, quelle dell'abbiglia¬ 



mento, degli americanismi, dei colori, ec¬ 
cetera. La pronuncia non è solo fatta 
ascoltare, ma anche spiegata nell'apposi¬ 
ta sezione, per fare capire come e perché 
le stesse lettere dell'alfabeto possono es¬ 
sere pronunciate in modi radicalmente di¬ 
versi. La formazione rapida di basi essen¬ 
ziali di conoscenza è assicurata dal gioco 
di accoppiamento delle frasi, che utilizza 
le mille parole più comuni della lingua in¬ 
glese (dicono gli esperti che per le comu¬ 
nicazioni di base siano generalmente suf¬ 
ficienti circa trecento parole). 

Per assicurarsi con facilità la stesura di 
appunti sul lavoro fatto, c'è anche il "libro 
personale", una sorta di blocco note per 
testi e immagini, che si utilizza anche per 
effettuare la stampa 

Un ulteriore strumento di apprendimen¬ 
to si trova nel programma ausiliario, Pas- 


Subito English - Subito Francis 

De Agostini Multimedia 
Via Montefeltro, 6a 
20156-Milano 

Tel 02/380861 - Fax: 02/38086278 
E-mail inloCdeayostini it 

Requisiti multimediali: standard 
Ambiente: Windows 95 
Prezzi: 

Subito English Li! 49 000 

Subito Fiangais Lit 49 000 


sport, contenuto nel CD principale come 
programma separato. 

Le illustrazioni dovrebbero essere in 
grado di darvi un'idea del fatto che si trat¬ 
ta di un sistema "situazionale", che af¬ 
fronta la lingua straniera sulla base di una 
sene di situazioni reali, con esempi a fu¬ 
metti, frasi pronunciate, registrazione del¬ 
la voce dello studente, eccetera 

La grafica non è molto curata, in questo 
prodotto, ma questo non inficia la sua po¬ 
tenziale efficacia. 

Cosi come un passaporto consente di 
visitare molti paesi, Passport consente di 
esercitarsi con più lingue. Oltre all'inglese, 
infatti, insegna francese, tedesco e spa¬ 
gnolo L'impressione che ho ricavato 
dall'esame di questi software è comples¬ 
sivamente positiva e ritengo che si qualifi¬ 
chino come strumenti efficaci di primo ap¬ 
prendimento. 

Il dizionario parlante di francese è strut¬ 
turalmente identico a quello d'inglese, 
quindi tutto quanto sopra detto si applica 
anche a questo prodotto. Il programma 
ausiliario, Passport, è esattamente lo 
stesso. Dino Joris 



128 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 



















1 i:< f-riif fr-r.C, ') 

Giochiamo con la Storia 


L'Egitto 


Buffissimo gioco educativo, questo, 
proposto dal nuovo produttore, Cine Vi¬ 
deo bravi attori professionisti che leg¬ 
gono i testi da una parte, grafica inge¬ 
nua ed infantile dall'altra; giochi interat¬ 
tivi ben congegnati come fulcro del 
programma, e filmati appannati che 
l'accompagnano. Sembra quasi che 
questo programma sia stato fatto a due 
mani: una felice, l'altra molto meno. 

Allora perché parlarne, visto che ho 
dichiarato a più riprese che in questa 
rubrica sono generalmente recensiti 
solo i programmi che lo meritano? 

Una ragione c'è: il mio "collaudatore 
ufficiale" di giochi per bambini (il mio 
figliolo più piccolo, di nove anni), ha 
sentenziato: "Bello!''. 

Chi ha torto, chi ha ragione? 

Riconsidero con attenzione questa 
proposta di gioco educativo e mi accor¬ 
go che in fondo, sotto una scorza ab¬ 
bastanza rozza, rivela un cuore abba¬ 
stanza generoso, di quelli che sono ca¬ 
paci di rendere i bambini, naturali de¬ 
stinatari del gioco, interessati e con¬ 
tenti, 

Vogliamo chiedere di più? D'accor¬ 
do, visto che siamo noi adulti a pagare, 
perché non pregare gentilmente gli au¬ 
tori di mettere più cura nella veste gra¬ 
fica di questo prodotto (meglio dell’in¬ 
tera linea, già che ci siamo) che sem¬ 
bra capace di fare contenti i nostri pic¬ 
coli? 

Sempre che il prezzo non sia un de¬ 
terrente, forse vale la pena di compra¬ 
re almeno un gioco di questo produtto¬ 



Giochiamo con la Storia 
L'Egitto. 

CinoVidoo Interininoci,il Toys S i I. 

Distributore . 

Tnlnos Trading 9 ,a s 
Via Uttardi, 246 
>8100 Imperia 
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Fa» 0183/780 299 

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Ambiente: Windows 

Prezzo lil. 49 900 


re, per farlo collau¬ 
dare ai nostri figli: 
se saranno conten¬ 
ti, potremo avere 
risolto il problema 
dei regali per qual¬ 
che ricorrenza 
prossima ventura (1 
prodotti in catalo¬ 
go sono numero¬ 
si). 

Dino Jons 



é VSmarty 

te 


Egit 


Ricomponi 

11 oartiglioi 
CAIRol 


«nqrmto 


trabocchmtio 
dal Far a 0110 



Le Note Magiche 


Pez aprir» la porta • la prima tappa auparar» 
1» sette nota di seguito d erri suonare,' 



MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


129 






































4E33E3& 


I percorsi 

Mi sembra doveroso segnalare l'esi¬ 
stenza di questo prodotto, frutto della 
collaborazione tra numerosi enti: da Bo¬ 
logna, il Provveditorato agli Studi, la 
Provincia, l'Università degli Studi, l’Au- 
tomobil Club; poi, la Fondazione Gugliel¬ 
mo Marconi, l'Osservatorio per l'educa¬ 
zione stradale e la sicurezza, la Regione 
Emilia Romagna. Sufficiente la schiera 
di enti qualificati, per garantire la qualità 
sostanziale, vero? Ne consegue che 
non mi metterò certo a verificare la cor¬ 
rettezza dei contenuti, certo che sia sta¬ 
ta già ampiamente verificata dal nume¬ 
rosi enti ufficiali coinvolti. 

Per quanto mi riguarda, potrò solo fa¬ 
re osservazioni sulla forma e non sulla 
sostanza. Bene, in fatto di forma sono 
certo di non poter essere smentito 
quando affermo che questa avrebbe po¬ 
tuto essere più accattivante, più ludica 
e vicina ai bambini di quanto non lo sia 
in questa versione. 

Non affermo che gli enti in questione 
avrebbero dovuto ingaggiare un Bruno 
Bozzetto per preparare i disegni, ma ci 
sono in giro dozzine di giovani grafici ca¬ 
paci di produrre al computer dei disegni 
meglio rifiniti di quelli proposti dall'opera. 

L'eccessiva ingenuità della grafica 
può, tuttavia, essere ignorata senza 
troppi problemi. 

La mancanza (quasi totale) dell'ap¬ 
proccio ludico, al contrario, costituisce 
un elemento di svantaggio che non può 
essere ignorato. I genitori, infatti, si ve¬ 
dranno costretti ad affiancare i bambini, 
per indurli a interagire con il programma 
dalla prima all'ultima schermata e far si 
che ricevano la necessaria educazione 
stradale (come se si trattasse di fare i 
compiti per la materia in cui sono meno 
ferrati). 

Quanto meglio sarebbe avere un gio- 


stradali 



co divertente, capace di impartire tale 
educazione in modo riflesso, anziché di¬ 
retto (ne ho visto uno recentemente in 


1 percorsi stradali 


Giunii Multimedia S t.l. 

Ripa di Putto Ticinese, 91 

20143 Milano 

Tei. 02/8393374 

Fax: 02/68103481) 


Ambiente: Windows 

Requisiti multimediali simuli» 

d 

Pretto: 

LU 49 900 


Inghilterra). Quest'opera assomiglia un 
po' troppo ad un libro di testo e richiede 
quindi un approccio troppo simile a 
quello dello studio scolastico (che solo 
pochi "secchioni" apprezzano) A noi 
tutti non basta che siano solo questi ul¬ 
timi ad imparare a girare per le strade 
con sicurezza e civiltà, anche i più "so- 
marelli” hanno il loro dintto/dovere alla 
sicurezza, propria e altrui 
L'opera contiene, tuttavia, tutti i ne¬ 
cessari elementi per impartire ai nostri 
figli una buona educazione stradale 
Quindi acquistia¬ 
mola e mettiamoci 
all'opera, sedendo¬ 
ci vicino ai nostri 
ragazzi per costrin¬ 
gerli a "ipercorrer- 
la" dalla prima 
all'ultima scherma¬ 
ta, dal primo all'ulti¬ 
mo collegamento 
Renderemo loro - 
ed a noi tutti - un 
ottimo servizio (an¬ 
che rinfrescando 
certe nozioni del 
codice stradale che 
stanno., facendo 
un sonnellino in un 
angolino riposto 
delle nostre men¬ 
ti?). 

Dino Jorìs 



1 


V' 4-1 


MI chiamo ^PERCORSI STRABALI e MULI iui Ipertesto che 
riguarda il comporiumento clic un ragazzo come le dovrebbe 
tenere quando >1 iniiotc per lu «tradii come pedone, ciclista o 
ciclomotori etti. 

Contengo miche Inforauulonl cui vemiull «tradull, sul codice 
stradale e ultimi esercizi che II ululeranno u verUlcore quanto 
hul appreso. Per adoperarmi cliccu sulle mie palli sensibili. Per 
trovarle sposta 11 mouse. Quando appare una miinlnu hai 
Tatto centro. /j 

Prova a spostarti sul punto Interrogativo 1 In ulto a destra e 
cllcca II mouse per uverr qualche Infoisna/Joue sul bottoni di 
navigazione sempre presenti sulla tua pattina. Molto utile è U 
bottone di mappa che II porta sempre alla mappa 

deU’argomenlo che -—stai visitando. 

Per tornare all'Inizio dell'Ipertesto clleea sulla rosetta In atto a 
destra. Dalla pagina Iniziale elitra su USCITA per smettere. 
Buon divertimento! 


L 


© 

partono»# 

uiMno 


In presenza di questo 
segnale... 

Possono circolare tutti I veicoli 
purché non a motore 

La circolazione è permessa 
ad anziani e bambini 




La zona è riservata alla 
circolazione esclusiva del 
pedoni 



Risposte esatte: Numero di aiuti: 


130 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 

























€3SSDSO 


Perestrojka 


Perestrojka 

Giunti Multimedia S.r.l 
Ripa di Porta Ticinese, 91 




20143 Milano 
Tel.: 02/8393374 
Fax: 02/58103485 

Ambiente: Wmdows/Macmtosh 
Prezzo: Ut. 69.900 
Lit 49.900 


Gorbachev sembra avere lasciato la 
ribalta della politica internazionale, ma 
secondo l'introduzione di Giulietto Chie¬ 
sa, corrispondente de La Stampa da 
Mosca per diciotto anni, non ci sono 
dubbi sulla statura politica di Gorbachev 
e sull'importanza della Perestrojka nella 
stona dell'umanità. 

Ciò che la Perestro|ka ha rappresenta¬ 
to, secondo Chiesa, potrà essere ogget¬ 
to di discussioni, analisi e rivisitazioni, 
per gli anni a venire, come evento stori¬ 
co di grande significato. 

Molte volte i grandi eventi storici ci 
passano accanto senza che noi si abbia 
il tempo di capirli e analizzarli in modo 
compiuto. 

Quest’opera ci propone di ripercorre¬ 
re. analizzando la biografia di Gorbachev 
e i fatti della Perestrojka, gli eventi che 
hanno portato ai grandi cambiamenti 
nell'ex USSR, che hanno poi condotto 


alla drammatica, probabilmente esplosi¬ 
va. situazione odierna. 

Si tratta di un documento storico inte¬ 
ressante, che pre¬ 
senta numerosi fo¬ 
to, filmati, scritti, 
dati biografici atti a 


fornirci un quadro esauriente del feno¬ 
meno in questione. 

Non è certo questa l'opera che potrà 
dire l'ultima parola su un fenomeno di 
tale importanza, ma certo può offrire un 
quadro esauriente, almeno per i non po¬ 
litologi. 

Come indica saggiamente Giulietto 
Chiesa nella sua introduzione, il feno¬ 
meno sarà oggetto di studi continui e 
sempre più approfonditi, in tutto il mon¬ 
do. Sarà probabile, quindi, che le verità 
di oggi possano presto essere rivedute 
e corrette. E con esse, le future edizioni 
di Perestrojka. 

Dino Joris 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 
























Ketty La Rocca 


Segnalo quest'opera ai lettori, specifi¬ 
cando subito che non è disponibile, al¬ 
meno per il momento, nei normali cir¬ 
cuiti distributivi 

Questo è dovuto al fatto che è stata 
creata per conto del museo Kun- 
sterlhaus di Stoccarda e non per essere 
affidata alla grande distribuzione. 

Gli autori, inviandomene una copia 
per recensione, pensano evidentemen¬ 
te ad un possibile diverso futuro. 

Visto che l'opera è per certi versi mol¬ 
to interessante, mi fa piacere segnalarla 
a quei lettori che possono nutrire parti¬ 
colari interessi per movimenti artistici e 
culturali moderni e diversi 

L'arte espressiva di Ketty La Rocca 
era fatta di grafica, di avvenimenti, di fo¬ 
tografia, di segni e di partecipazione agli 
eventi del mondo, con poesie e scritti 
La sua breve vita ha lasciato una traccia 
significativa, come testimoniano alcuni 



critici e l'interesse concreto espresso 
dal museo Kunsterlhaus di Stoccarda, 
che ha commissionato questo lavoro. 


Ketty La Rocca 

Ornar 2000 Cooperativa Servizi Informatici 
Srl 

c.p 332 
SOI 00 Firenze 

Prezzo: ron Oispombile 


L'opera è abbastanza complessa, co¬ 
me richiede la descrizione di vita e ope¬ 
re di un'artista moderna come La Rocca 
ed è arricchita dall'accompagnamento 
di musiche di qualità (tra gli altri, figura¬ 
no i nomi di Berio e Miles Davis, tanto 
per capirci) e di una veste grafica ade¬ 
guatamente sobria ed elegante. 

I "refusi" non mancano, con apostrofi 
che spariscono e accenti acuti al posto 
di quelli gravi, ma chi ama il genere sarà 
certamente disposto a perdonarli. Chi 
non ama il genere... farà bene a fare al¬ 
tre scelte. Dino Joris 

«3 



132 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 

















La vostra 


Ma è solo ad Hannover 
che il futuro incomincia a girare. 




Software: ancora più capace, sempre più facile da utilizzare. 

Tutte le novità mondiali sono ol CeBIT. 



Iwww.cebiCìfl 


Per ulteriori informazioni rivolgersi o: 

Fiero di Hannover 

Via G. Milani, 12, 20133 Milano 

Tel.: 02 70 63 32 92 

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e-mail: |dinagmitoollienoZ0U0.it 


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Telecomunicazioni 
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Tecnica delle carte/Tecnica della sicurezza 
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Volete oprire uno finestra sulle ultime 
innovazioni tecnologiche, le tendenze 
e le soluzioni su misuro? Alloro 
progrommotevi un giro al CeBIT 99, 
7000 espositori da più di 60 paesi 
vi aspettano per presentarvi tutto la 
produzione mondiale per l'informatica 
e le telecomunicazioni, e per lanciare 
le ultime novità. Per chi è presente 
ol CeBIT, il futuro arrivo prima. 


f Deutsche Messe AG 

Hirmovef Gf'rruny 


CeBIT 99 

Dove andare, per andare avanti. 


Hannover 

18-24 marzo 1999 

Salone mondiale 
Office Automation 
Information Technology 
Telecomunicazioni 








Qualche lineetta 
di febbre... 

Le signore, finalmente, se ne sono andate (se non capite di cosa sto parlando, occorre che leggiate la 
prima parte di questa minitelenovela) e finalmente posso aprire la porta. Il salotto è un vero campo di 
battaglia, bicchieri di carta e residui alimentari di vario genere sparsi dappertutto, ceneriere colme, “ma 
‘sta ggente ‘a tene ‘na casa da’ loro?”. Il computer in camera di Anja , dopo l'intervento, è sotto sedativi 
e dorme un sonno inquieto (ogni tanto vado a dare un’occhiata ove mai si staccasse la flebo!), anche se 
la febbre è calata. E io sto morendo di fame! 

Accudita alla salute del bit, passiamo alla cura del corpo. La mia signora se ne va subito a letto, non 
senza pronunciare la fatidica frase “Anche fare del bene è faticoso!". E finalmente sono padrone del 
campo. Frigorifero, a noi! Recupero da “Avvisi ai naviganti” la mia favolosa ricetta del "Panino 
atripaldese” (burro, pomodoro, insalata, mortadella, gorgonzola e una spruzzata di pepe); il panino 
fresco non l’ha, ma nel pomeriggio ho comprato un "tortano con i cicoli” che parla da solo e l’uso come 
materia prima della pietanza. Telepiù sta trasmettendo “Reazione a catena” con Keanu Reeves (come 
dice Sergio Donati, chissà se ci è o ci fa), mi metto comodo e, complice l’insonnia, si godo un paio 
d’orette di piacevole serata. Voi, lettori cari e affezionati, leggetevi la parte finale riguardante i virus. 


di Raffaello De Masi 


Terza parte 


Riassumendo... 

Beh, siano alla stretta finale, dove 
raccoglieremo i pezzi sparsi e daremo le 
medicine adatte. Quanto è grande il pe¬ 
ricolo dei virus? Possiamo dire che è di¬ 
rettamente proporzionale al livello di 
guardia che useremo nelle nostre pro¬ 
cedure quotidiane. Certo, la tecnica del 
backup può dare una certa garanzia di¬ 
minuendo il pericolo di un disastro tota¬ 
le m caso d'attacco da virus, ma poiché 
anche le copie possono, a nostra insa¬ 
puta, essere infette, occorrono altre mi¬ 
sure di prevenzione. 

Se il livello di difesa è basso, un virus 
ben progettato può trasmettersi presso¬ 
ché senza dare sintomi da un virus 
all'altro. In tempi sufficientemente lun¬ 
ghi, un buon virus può infettare pratica- 
mente ogni computer di un'organizza¬ 
zione o di un network, e con essi le 


eventuali copie di backup. Se l'imple- 
mentatore del virus ha creato un agente 
potente ed efficace, le modifiche negli 
"ammalati'' possono essere cosi sottili 
e irrilevanti da essere quasi impossibile 
rilevarle prima del collasso generale. 
Sovente piccole discrepanze, lievi im¬ 
perfezioni dei dati, errori nel contenuto 
di una pagina di wp che si confondono 
meravigliosamente con quelli di battitu¬ 
ra, imperfezioni che sono sovente con¬ 
fuse con errori dell'operatore o altri fat¬ 
tori casuali, stringhe di caratteri casuali 
comparse all'improvviso, messaggi 
d’attenzione come “disco pieno" o 
“operazione illegale" Queste piccole 
incongruità, che talvolta vengono addi¬ 
rittura patite con rassegnazione ("tanto 
Windows o Word o WordPerfect sono 
pieni di bug"), possono mascherare il 
periodo di latenza prima dell’attacco. 
Certo, non vogliamo contraddirci con 


quel che abbiamo detto nella prima par¬ 
te; nella maggior parte dei casi non vo¬ 
gliono dire nulla, ma vuoi vedere che. 
Di esempi d’utenze anche grandi mes¬ 
se in ginocchio da un attacco, trascura¬ 
to, di virus n'è piena la cronaca 

E allora, nella puntata di chiusura 
dell'argomento, qualche raccomanda¬ 
zione, qualche abitudine da acquisire o 
da evitare, msomma qualche buon con¬ 
siglio che, al contrario della sorte che 
subiscono quelli non richiesti, vorrem¬ 
mo fossero ascoltati 

Miti e leggende 
sui virus 

Passare dalla noncuranza alla psicosi 
è facilissimo. Ho conosciuto una perso¬ 
na a riguardo che, dopo essere stata 


134 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 




fi lift 


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CENTRAL COMMAND 

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Antivirus Center 

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Anyware 

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PROTECIIOM 


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Anyware 


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MAJiA.uaiMag^ 


colpita (pesantemente) dal famigerato 
Jerusalem, non accetta un dischetto 
sconosciuto neppure sotto la minaccia 
di una pistola. 

L'area della cattiva informazione a 
proposito dei virus è, probabilmente, 
ampia quanto l'area, almeno dei virus 
stessi. Come dicevamo prima, si passa 
dalla completa noncuranza a una fobia 
incontrollata, cose che, in ambedue i 
casi possono produrre gravi danni, 
comparabili a quelli dei virus stesso. 

Con la tecnica della " catena di 
sant'Antonio", certe comune credenze 
a proposito dei virus si sono sparse a 
macchia d’olio, rapidamente, del mon¬ 
do informatico, creando disinformazio¬ 
ne, e, talora, vere e proprie psicosi da 
caccia all'untore. Vediamo qualcuna di 
queste leggende metropolitane 
dell'informatica, cercando di dire, se 
possibile, una parola definitiva su certe 
assurde e strane credenze: 

✓ il virus possono riprodursi spontanea¬ 
mente: l’affermazione è del tutto errata, 


Antivirus toolkit Pro e Anywate Anti-Virus. 
due pacchetti shareware giunti ambedue alla 
versione 3 


visto che il virus non può far nulla, lette¬ 
ralmente, fino a che un programma o un 
file infetto vengono lanciati, o un compu¬ 
ter viene fatto partire da un disco infetto: 
✓ il virus può propagarsi anche tra com¬ 
puter funzionanti sotto sistemi operativi 
diversi: l'affermazione era, sino a poco 
tempo fa, del tutto in consistente. Un 
virus di Windows non può certo attac¬ 
care un Mac o un sistema Unix; ma la 
comparsa, ultimamente, di macro virus 
che usano come veicolo file di Word ed 
Excel ha portato a infezioni trasmesse 
da computer a computer funzionanti 
sotto sui diversi sistemi operativi. C'è 
da precisare, in ogni caso, che queste 
macro colpiscono, ovviamente, solo i fi¬ 
le prodotti con applicazioni riferibili allo 
stesso tipo (per esempio wp; tanto per 
intenderci, un macrovirus CAP non può 
certo infettare un computer che fa gira¬ 


re solo pacchetti grafici); 

✓ il virus può infettare dischetti protetti 
da scrittura: l’affermazione è falsa. I di¬ 
schetti (o altre unità di memoria, come 
cartucce o nastri) protetti manualmente 
dalla scrittura non possano essere colpi¬ 
ti; non è vero, però, il contrario Un di¬ 
schetto " sporco" anche se protetto da 
scrittura, può infettare il computer su 
cui viene letto; 

✓ non tutti i virus sono pericolosi l'af¬ 
fermazione è priva di significato oltre 
che di senso. Qualunque virus, per il 
fatto di riprodursi, può in teoria cancella¬ 
re dati presenti sulla memoria di massa 
e, anche nei casi più benigni, resta 
sempre, sul disco, come ospite non in¬ 
vitato e non richiesto (che, solo per il 
fatto di esserci, occupa spazio che po¬ 
trebbe servirsi per altri scopi); 

✓ solo i programmi copiati contendono 
virus: l'affermazione è non vera. Sebbe¬ 
ne il maggiore veicolo di trasmissione 
dei virus siano i dischetti passati di ma¬ 
no in mano, ci sono numerosi esempi di 




Gateway 


■ allIAJ 


KCIYS 


AIADDN 


e-safe. che, dopo l'acquisizione da parte di Aladdin ha subito un'efficace cu¬ 
ra di aggiornamento e ringiovanimento; interessante l'area antivandalismo 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


135 


































































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tfsssss Product Information 


Inoculali AntiViius lor Windows 95 





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Fibet antivirus, il pacchetto meno costoso del 
gruppo Efficace, ma con non molte opzioni ag¬ 
giuntive 




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infezioni trasmesse in maniera anche 
disastrosa, da produttori di software 
che hanno messo in commercio appli¬ 
cazioni infette In questi casi, sovente, 
accadono infezioni disastrose, in quanto 
ben difficilmente un dischetto originale 
viene sottoposto alle comuni pratiche di 
verifica da infezione; 

✓ la maggior fonte di virus sono la po¬ 
sta elettronica e i collegamenti a Inter¬ 
net: sembrerebbe un'affermazione 
plausibile, e invece, almeno in parte, 
non lo è. Se è vero che è molto facile 
trasferire virus nei collegamenti perso¬ 
na a persona (attenzione, quando si 
scambiano file attached; la posta in for¬ 
mato di solo testo non può trasportare 
infezioni) è altrettanto vero che il down- 
loading di file da BBS e da siti che distri¬ 
buiscono shareware generalmente non 
comporta eccessivi pericoli (tutti i file 
qui ritrovati vengono controllati prima di 



j*.i susina ti. 


Inocular i, un vecchio 
prodotto ben noto in 
ambiente Windows, 
molto diffuso tra pic¬ 
cole dotale di 
network. 




McAfee, che rivaleg¬ 
gia. in popolarità con 
NAV. offre un suppor¬ 
to all'utente di ottima 
qualità e protezione su 
diverse piattaforme 


essere messi a disposizione del pubbli¬ 
co; è questa un'operazione di precipuo 
interesse per il distributore, visto che, 
in caso di infezione in questi termini, la 
cosa si tradurrebbe in un vero e proprio 
disastro per il distributore stesso). Inol¬ 


tre, virus che attaccano i settori di boot 
(come il famoso Michelangelo, Valkyrie, 
o Form) non sono trasmissibili via Inter¬ 
net; 

✓ l’uso di un buon antivirus garantisce 
la completa protezione della nostra 


|Caratteristiche principali degli antivirus commerciali disponibili 



Dr SolomonÓs 
Anti-Virus 7 79 

Dr SolomonÓs 
Anti-Virus Toolkit 
lor Windows 95 7.79 

eSafe 

Protect 102 

F-Prot 

Professional 3.01 

IBM 

Anti-Virus 3.0 1 

InocuLAN 
AntiVirus 5.0 
for Windows 95 

Prezzo di listino 

$49.95 

$125.00 

$49.00 

$49.95 

S49.00 

$69.00 

Creazione del disco di reclinerò 

s. 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Scansione durante l'installazione 

Si 

Si 

Si 

No 

Si 

Si 

Scansione dei settori di boot 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Creazione di copia del record di boot 

No 

No 

Si 

Si 

No 

Si 

Scansione di lile compressi 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Scansione della memoria 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Scansione programmata 

No 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Scansione dei file al lancio 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Scansione in background 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Riconoscimento e cancellazione di macrovuus 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Risultati dell analisi su schermo e su report 

Si Si 

Si Si 

Si Si 

Si No 

Si Si 

Si Si 

Update diretto da Internet 

Si 

No 

Si 

Si 

Si 

Si 

Update automatico 

Si 

No 

Si 

Si 

No 

Si 


136 


MCmlcrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













































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Panda Antivirus. for¬ 
se il pacchetto sha¬ 
reware più noto alla 
piccola utenza Si 
tratta di un prodotto 
affidabile e aggiorna¬ 
to 


Thunderbyte di Nova- 
stor Aggiornato ai pri¬ 
mi di dicembre, la nuo¬ 
va versione gode di si¬ 
gnificative migliorie, 
che la mettono al pari 
dei pacchetti più noti 



Dalla Romania, terra di illustri implementatori di 
virus, una risorsa per combattere i cattivi; la li¬ 
breria (14.000 stringhe) però non è proprio al 
top! 


1^ Pimi RH»«e 

!lU..7z z — 3 O NovaStor Acquires 

.__ Authentex 


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macchina e del nostro network: affer¬ 
mazione vera a certe condizioni. Innanzi 
tutto è consigliabile adottare almeno un 
paio di prodotti antivirus diversi, questo 
per compensare eventuali piccole diffe¬ 
renze nelle librerie. Ma la cosa più im¬ 


portante è il continuo aggiornamento 
della libreria stessa, visto che anche il 
miglior pacchetto antivirus è inutile se 
non ha i mezzi per riconoscere il suo 
nemico. Alcuni programmi (es F-Secu- 
re) incorporano metodi euristici capaci 


di individuare attività di virus non ancora 
conosciuti, ma la loro azione si fermerà 
qui, visto che non sapranno "estirpare" 
l'intruso. Perciò, l'unico sistema, che 
poi non costa quasi nulla, è quello di 
mantenere aggiornato il file di riferimen¬ 
to dell'antivirus stesso: 

✓ un virus può distruggere un computer: 
falso. Nonostante le ricorrenti notizie ri¬ 
guardo a fatti del genere, non si è ancora 
a conoscenza di un solo caso di hard di¬ 
sk rovinato o di monitor bruciato da un 
virus. Il terribile e disastroso CHI, che 
pur rende inservibile un computer, in 
pratica cancella solo il BIOS, per cui una 
nuova riscrittura dello stesso (purtroppo 
non realizzabile con metodi casalinghi: 
ecco il motivo della credenza che questo 
virus distrugga i banchi di memoria) ri¬ 
porta in condizioni normali la macchina, 
senza alcun vero danno fisico: 



McAfee 
VirusScan 4 

Norton 

AntlVirus4,0 

PC-clllin 3.0 

TlwnderByte 
Anti-Virus 
Utilities 8 03a 

Vet Premium 
Anti-Virus 9 6 

ViruSweep 1 0 

Datafeilows 
Fsecure 4.0 

Command 
Antivirus 
Iclient & server) 

S49.00 

S49.95 

$44.95 

$99.95 

S65.00 

S39.95 

S 125,00 

S 150,00 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

Si 

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No 

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Si 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


137 























































fi Eft 


A proposito di qualche virus curioso 


Nella non lunga, ma affollatissima storia di questi nemici esiste 
una casistica d'aneddoti e una cronologia commentata interessan¬ 
te e non priva di spunti divedenti Ecco quindi qualche descrizione 
di virus famosi, per un motivo o per un altro, o che si sono dimo¬ 
strati interessanti per certe loro caratteristiche. La maggior pane 
delle descrizioni è dovuta a Mikko Hypponen, un big hunter di vi¬ 
rus attualmente in forze alla DataFellows, casa che produce Tanti- 
virus presentato sulle pagine della rivista nella sezione "Prove". 

✓ Virus Mange-Tout; il nome è francese, e significa onnivoro E’ 
un virus residente in memoria che deve la sua fama al fatto che. 
inconsapevolmente, diverse case produttrici che distribuivano alla 
clientela floppy vuoti preformattati immisero sul mercato grandi 
quantità di dischetti infetti Sebbene sia un virus piuttosto vecchio 
(1995) e ormai ben noto anche nelle sue varianti, è interessante in 
quanto ben costruito e capace di rimanere criptato in memoria fino 
al momento dell'azione. Il trigger che lo scatena è l'assenza di digi¬ 
tazione alla tastiera per un'ora; a questo punto il virus viene deci¬ 
frato attraverso una complessa procedura e attraverso la gestione 
degli interrupt 08h. 09h and 21 h (clock, tastiera and DOS). Il virus 
infetta allora gli exe contenuti nella directory su cui si è installato, e 
successivamente, passa alle altre Curioso il fatto che sia stato se¬ 
gnalato, per la prima volta, in Cina. 

✓ Virus Alameda. chiamato altre volte Yale; è interessante perché 
si tratta forse del piu vecchio virus prodotto (data di prima compar¬ 
sa aprile 1987). Si replicava ogni volta che veniva usata la combina¬ 
zione Ctrl-Alt-Del. L'interesse termina qui, visto che ha importanza 
solo storica; è stato scritto probabilmente, utilizzando un assem¬ 
bler A86 

✓ Virus Murphy: sebbene non sia un virus ben progettato, lo no¬ 
miniamo in quanto si tratta di uno dei pochi di cui si conoscono gli 
autori, Lubomir Mateev Mateev e lani Lubomirov Brankov, bulgari. 
Il virus prende il nome dal messaggio:" Hello, Tm Murphy. Nice to 
meet you friend Tm written since Nov/Dec. Copywrite (c) 1989 by 
Lubo & lan, Sofia, USM Laboratory". Il virus si attiva in maniera 
del tutto casuale Se ne conoscono circa trenta varianti diverse. 

✓ Virus Suriv 1 : origine israeliana. Sconosciuto l'autore E' impor¬ 
tante in quanto si tratta del primo tentativo di virus che poi darà 
origine al temibile Jerusalem II primo aprile il computer infetto 
mostra il seguente messaggio: " APRIL 1ST HA HA HA YOU HA- 
VE A VIRUS" 

✓ Virus CASINO, origine Malta. Virus altamente distruttivo, resi¬ 
dente su file COM Cancella, tra l'altro, la FAT. Curioso il suo fun¬ 
zionamento: al momento dell’azione il virus invita a partecipare a 
un gioco; se si vince non accade nulla, altrimenti il danno è fatto. 

✓ Virus DotKiller: origine Polonia. E' un virus piuttosto rozzo e pri¬ 
mitivo. facile da trovare e distruggere, ma è curioso in quanto il 


suo unico effetto è quello di cancellare tutti i punti (intesi come se¬ 
gni di interpunzione) dallo schermo. 

✓ Virus Eliza. origine sconosciuta. Da citare perché si tratta proba¬ 
bilmente di un virus prodono da ragazzini inesperti Non funziona 
alla perfezione, in quanto cancella file infetti dallo stesso virus e, 
sovente, cancella lo stesso file unicamente infettato sul disco 

✓ Virus ENET-35: origine Spagna o SudCalifonia. Lo citiamo per¬ 
ché. come quello del vaiolo, è stato definitamente dichiarato estin¬ 
to, visto che non ne esistono esemplari se non quelli nelle mani 
dei ricercatori. 

✓ Virus Finmsh: origine Finlandia. Interessante perché probabil¬ 
mente è il virus che si propaga con la maggiore velocità conosciu¬ 
ta. Ciononostante non procura alcun danno, tranne che occupare 
lo spazio libero sul disco E' facilmente removibile e non colpisce 
m alcun modo file e programmi. 

✓ Virus BombTrack. origine Belgio. Uno dei virus piu distruttivi mai 
conosciuti. Si tratta di un virus polimorfico estremamente com¬ 
plesso, ma che fortunatamente contiene diversi bug che lo rendo¬ 
no facilmente riconoscibile. Su certi tipi di file esercita un'azione 
invalidante, impedendo la loro esecuzione sebbene il codice non 
sia stato attaccato. 

✓ Virus Goldbug: origine USA. Si tratta di un virus polimorfico mu¬ 
tante altamente distruttivo, che, per una serie di circostanze, a di¬ 
stanza di tanto tempo ancora non chiarite, fu distribuito a un gran 
numero di persone attraverso una copia pirata di DOOM II. Si trat¬ 
ta di un virus realizzato da esperti, visto che il suo modo di attacco 
è molto differenziato e specialistico, in base al punto da cui parte 
l’infezione. Gli specialisti hanno studiato molto bene questo virus, 
visto che si tratta di un punto di partenza per diverse altre piat¬ 
taforme di infezione. 

✓ Virus Macedonia: origine sconosciuta, ma prevedibile Non fa 
nulTaltro che mostrare, ogni tanto, il messaggio politico "Macedo¬ 
nia to macedonians!" Beh. auguri! 

✓ Virus Michelangelo: origine non sicura. Troppo noto per raccon¬ 
tarne Lo citiamo solo per invitare gli utenti a stare attenti alla data 
del 6 marzo (anniversario della nascita di Michelangelo Buonarroti, 
ecco perché!). Beh, se siete stati infettati, avete poche chance di 
recuperare i file colpiti. 

✓ Virus Virogen: origine sconosciuta. Si tratta di un semplice virus 
che offre il messaggio:(c)1993 VG Enterprises.’ Congratulations, 
You have recieved thè privelge of being infected by thè * Off- 
spring I v0.05 * . E niente altrol Beh, più educati di così? 

E l'elenco potrebbe continuare, come immaginerete, a lungo. 
Ma non importa. Fate un salto su WWW e potrete vederne di al¬ 
trettante, egualmente divertenti. Ma mi raccomando, munitevi di 
un antivirus. 


✓ il virus può essere eliminato solo for¬ 
mattando THD, errato anche questo! 
Oggi la disinfezione eseguita attraverso 
un buon pacchetto garantisce l'elimina¬ 
zione completa del virus e molto rara¬ 
mente si giunge alla formattazione 
completa delle memorie di massa. 

✓ le infezioni colpiscono solo gli altri; 
affermazione che si commenta da sé. 
Nessuno e davvero protetto da un'infe¬ 
zione, se appena può esistere un bana¬ 
lissimo scambio di floppy. 


Concludendo 

"Lavati bene le mani", raccomanda¬ 


va il mio papà quando si andava a tavo¬ 
la. "e mi raccomando, col sapone!", 
aggiungeva! Beh. laviamo bene anche i 
nostri floppy, e. quando navighiamo in 
Internet, un po' d'attenzione a dove 
mettiamo i piedi non guasta certo. E, 
per ogni evento, compriamo un buon 
antivirus, o almeno scarichiamone qual¬ 
cuno; come dicevamo nelle puntate 
precedenti, ce ne sono di commerciali, 
molto buoni, che applicano il concetto 
di demo time-limited in maniera molto 
elastica. Ne possiamo approfittare fino 
al momento di metterci in regola con i 
pagamenti. L’unica vera cura sta pro¬ 
prio li; quindi scegliete fra quelli che vi 
proponiamo, sperando di non averne 


dimenticato qualcuno! 

Beh. il film è finito, ma le cose non si 
mettono per niente bene. Il computer 
dorme ormai un sonno tranquillo da 
convalescente, ma il fatto è che a me è 
venuta un'acidità di stomaco che mi 
pare di aver inghiottito una tanica di 
cherosene! Che sia stato quel panino 
leggero che mi sono fatto? O, per 
l'amor di Dio, a furia di parlare di virus, 
vuoi vedere che me ne sono beccato 
uno gastrointestinale?. Quasi quasi, per 
combattere il male ab imo. mi faccio un 
altro panino col dischetto delle Norton 
in mezzo. Chissà! 

«e 


138 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 








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TEORIE & TECNICHE 


Il "bluff-rate" dei sensori CCD 

di Andrea de Prisco 



Quando si parla di "fotogra¬ 
fia elettronica", ci si ritrova 
spesso a portare il discorso 
sulle moderne fotocamere di¬ 
gitali, disquisendo più o meno 
animatamente sul cosiddetto 
"problema dei problemi 

Essere o non essere? 

Le attuali fotocamere digita¬ 
li, o più in generale i moderni 
sistemi per l'acquisizione di¬ 
retta delle immagini fotografi¬ 
che Iincludendo in questi, ov¬ 
viamente, anche i dorsi a 
scansione e quelli "one/three 
shot " per il mercato ultrapro), 
ovvero qualsiasi dispositivo in 
grado di fornire un'immagine 
direttamente in formato nu¬ 
merico senza passare dalla 
pellicola tradizionale e dalla 
successiva digitalizzazione a 
mezzo scanner, sono o non 
sono in grado di fornire una 
qualità immagine paragonabi¬ 
le a quella del procedimento 
fotografico chimico, sulla 
breccia dell'onda da più di un 
secolo e mezzo ? 

Questo è il problema. . 

Megalomanie Idei sottoscritto) a par¬ 
te, la risposta al bel quesito - volendo 
tagliare corto! - è, allo stato attuale della 
corrente tecnologia digitale disponibile 
per il mercato consumer e semiprofes- 
sionale, assolutamente negativa. Se 
consideriamo, infatti, che un fotogram¬ 
ma analogico (un negativo o una diapo¬ 
sitiva) nel tradizionale formato 24x36 
mm, misurando le dimensioni dei singo¬ 
li granuli di alogenuro d'argento (che 
formano l'immagine come tanti micro¬ 
scopici pixel) è in grado di "catturare " 
quasi venti milioni di dettagli. . ci vor¬ 
rebbe come mimmo un sensore CCD 
da venti milioni di pixel per equiparare la 
qualità al solo livello di dettaglio imma¬ 
gine Se poi buttiamo l'occhio nel capi¬ 


tolo "resa cromatica"... avremmo final¬ 
mente una buona scusa per utilizzare il 
nostro fido martello non piu per pianta¬ 
re chiodi, ma per attività tanto insalubri 
quanto dolorose! 

Non c'è nulla da fare: allo stato attuale 
per fruire digitalmente delle nostre im¬ 
magini senza "pagare " in termini quali¬ 
tativi, il passaggio per la pellicola foto¬ 
grafica e successiva digitalizzazione a 
mezzo scanner è ancora l'unico sistema 
valido. Certo con qualche svantaggio in 
più, come la non immediata fruibilità dei 
nostri scatti, ma ottenendo risultati as¬ 
solutamente irraggiungibili dalle fotoca¬ 
mere completamente digitali attualmen¬ 
te in commercio... a costi umani! 

Il discorso cambia radicalmente nel 
momento in cui spostiamo la nostra at¬ 


tenzione sui prodotti ultrapro- 
fessionah, quelli dal prezzo 
"ipotecario" (potrebbe essere 
necessario addirittura accen¬ 
dere un mutuo, oltre a un ce¬ 
ro a S Picselio - protettore di 
tutti i fotografi digitali -, per 
riuscire ad acquistarne uno 1 ). 
Li. specialmente quando ab¬ 
biamo a che fare con i migliori 
dorsi a scansione - equivalenti 
a decine di milioni di pixel su 
un fotogramma 6x6 cm - pur 
non potendo ancora asserire 
che la qualità digitale (io, al¬ 
meno, non me la sento...) su¬ 
peri quella analogica, possia¬ 
mo tranquillamente affermare 
che nel caso di fruizione co¬ 
munque numerica dei nostri 
"scatti", l'acquisizione diretta 
offre una qualità nettamente 
superiore a quella del fotoco¬ 
lor prima scattato e sviluppato 
e poi acquisito digitalmente 
tramite scanner (anche con 
quelli "multicentimilionari"!). I 
ven problemi della fotografia 
digitale professionale sono 
ben altri e non riguardano affatto la sfe¬ 
ra qualitativa: i dorsi a scansione (cosi 
come quelli three shot, triplo scatto 
RGB) hanno un "click " che non dura 
pochi millesimi di secondo come nel ca¬ 
so delle fotocamere tradizionali, ma ac¬ 
quisiscono l'immagine ripresa in un las¬ 
so di tempo assolutamente non trascu¬ 
rabile compreso tra i pochi secondi e gli 
"alcuni minuti" Questo, purtroppo, li¬ 
mita significativamente il campo d'utiliz- 
zo a causa del fatto che è possibile ri¬ 
prendere solo oggetti assolutamente 
immobili, set fotografici riguardanti og¬ 
getti statici, quindi sono banalmente 
escluse le riprese a modelle (in carne 
ed ossa!), agli ammali (non in letargo') e 
a qualsiasi altra entità, per un motivo o 
per un altro, animata 


140 


MCmicrocomputer ri. 191 - gennaio 1999 









Nella sua torma più semplice una fotocamera digitale è formata da un obiettivo, un sensore CCD, un convertitore analogico/digitale Per migliorare sensibilmente la re¬ 
sa, è possibile utilizzare due o più sensori CCD e un sistema di prismi ottici. Nella foto d'apertura un semplice schema di interpolazione per i CCD a colori Ivedi resto) 


Colori e CCD 

Per quanto possa sembrare strano, il 
problema maggiore dell'acquisizione di¬ 
retta in digitale (attraverso un - sedicen¬ 
te! - sensore CCD a colori) nasce dal 
fatto che gli attuali dispositivi di acquisi¬ 
zione ad accoppiamento di carica (CCD) 
non hanno alcuna conoscenza cromati¬ 
ca della realtà. Reagiscono ai fotoni libe¬ 
rando elettroni senza essere, di fatto, 
sensibili alle frequenze in gioco, ovvero 
al colore della luce percepita. Esatta¬ 
mente come dire che un sensore CCD, 
fintantoché la tecnologia moderna non 
sfornerà ben altro, rimane un dispositi¬ 
vo assolutamente monocromatico (sen¬ 
sibile, ovvero, ai soli livelli di grigio) che 
in funzione della quantità di luce che lo 
raggiunge modula in uscita una tensio¬ 
ne elettrica variabile. Un convertitore 
analogico/digitale fa poi il resto: la ten¬ 
sione in uscita dal sensore CCD, tra¬ 
smessa singolarmente per ogni pixel di 
cui è formato il dispositivo di acquisizio¬ 
ne (da poche centinaia di migliaia di ele¬ 
menti ai molti milioni dei dorsi digitali 
"one shot" o "three shot" più sofistica¬ 
ti). viene convertita in formato numerico 
ed utilizzata cosi com'è dalla rimanente 
circuiteria o dal computer collegato al 
dispositivo. 

Chi si occupa, poi, di fotografia (digi¬ 
tale e analogica) sa per esperienza che, 
tecnologicamente parlando, il colore 
può essere considerato come una (po¬ 
co) naturale estensione del bianco/nero: 
ricorrendo alla sintesi additiva (nell'ac¬ 
quisizione e nella visualizzazione) o sot- 


trattiva (nella stampa a colori) è possibi¬ 
le riconoscere o aggiungere cromaticità 
delle nostre immagini. Ovvero, attraver¬ 
so una terna di filtri RGB e un sensore 
CCD monocromatico possiamo ricono¬ 
scere le singole componenti cromatiche 
primarie dell'immagine acquisita e ra¬ 
gionare anche in termini qualitativi ri¬ 
guardo ai singoli punti ripresi. Cono¬ 
scendo per ogni singolo pixel la quantità 
di rosso, di verde e di blu di cui la por- 
zioncina d'immagine è formata, siamo 
m possesso della sua "ricetta cromati¬ 
ca" ovvero conosciamo il suo effettivo 
colore. 

Posto, dunque, che un sensore CCD 
sia in grado di percepire solo livelli di lu¬ 
minosità, nella sua forma più semplice 
l'acquisizione a colori consiste nell'ef- 
fettuare tre singole esposizioni antepo¬ 
nendo all'obiettivo di ripresa un filtro 
rosso, un filtro verde e uno blu. Ottenia¬ 
mo in questo modo tre immagini mono- 
cromatiche che, nuovamente sovrappo¬ 
ste, ripropongono l'immagine a colori 
corrispondente, o quasi, alla realtà. 

Inutile sottolineare che un sistema di 
ripresa organizzato in questo modo crea 
di certo non pochi problemi. Come già 
anticipato in apertura, una minima varia¬ 
zione di inquadratura tra i tre successivi 
scatti provocherebbe di certo un visto¬ 
so "fuori registro" con evidenti e antie¬ 
stetiche sbavature di colore nei contorni 
dei dettagli. 

L'ostacolo delle tre riprese con i tre 
filtri si può aggirare più o meno facil¬ 
mente utilizzando un sistema di prismi 
ottici e tre sensori CCD singolarmente 


filtrati (rosso, verde, blu) oppure antepo¬ 
nendo ai singoli pixel di un unico senso¬ 
re una fitta rete di microfiltri RGB In 
questo caso l'immagine "letta" da un 
sensore CCD realizzato con questa tec¬ 
nologia è ovviamente a colori anche se 
questo "plus" viene pagato in termini di 
risoluzione reale e di nitidezza di imma¬ 
gine. Per ogni punto conosciamo sem¬ 
pre una sola delle tre caratteristiche 
cromatiche primarie (il rosso, il verde, o 
il blu) mentre le rimanenti possono es¬ 
sere facilmente interpolate ricorrendo ai 
pixel situati nell'intorno di quell'area, fil¬ 
trati secondo le componenti cromatiche 
mancanti. Nella schema a lato sono pre¬ 
si due generici pixel del sensore (A e B) 
ed è schematizzata una basilare tecnica 
di interpolazione che tiene conto solo 
ed esclusivamente dei punti adiacenti. 
Da segnalare che non è assolutamente 
casuale il fatto che siano presenti più 
elementi filtrati in verde rispetto a quelli 
filtrati in rosso e in blu (i primi sono 
esattamente il doppio dei secondi e dei 
terzi) in quanto la regione del verde è 
quella di maggiore sensibilità per il no¬ 
stro apparato visivo ed è proprio in quel¬ 
la "zona" dello spettro visibile che riu¬ 
sciamo a riconoscere un numero mag¬ 
giore di dettagli e di sfumature. 


Tutt’un bluff? 

Forti della (poco probabile) scarsa 
competenza degli utenti (ma sarà poi 
cosi vero?), la maggioranza dei costrut¬ 
tori di fotocamere digitali sono "soliti" 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


141 






















































■ 

□ 

l 

1 



1 

! 

■ 

■ 




□= 


Per ridurre /interpolazione software dei colori è possibile ricorrere ad un nu¬ 
mero doppio di pixel Idi dimensione ridottaI o a una coppia di sensori CCD ab¬ 
binati ad altrettanti prismi ottici Nel secondo caso, a fronte di un'ulteriore 
complicazione progettuale, si ottengono risultati comunque migliori 


mentre con i dispositivi cosiddetti "me- 
gapixel" si ottengono con la stessa abi¬ 
lità immagini da 1024x1280 pixel 
Chiunque abbia un mimmo di dimesti¬ 
chezza con il funzionamento di disposi¬ 
tivi di questo tipo è in grado di accorger¬ 
si che i conti non tornano (affatto!) es¬ 
sendo necessario "sprecare" ben tre 
elementi del CCD. differentemente fil¬ 
trati in RGB. per avere conoscenza cro¬ 
matica di quella singola porzione d'im¬ 
magine. Eppure l'immagine c’è, ha 
esattamente il numero di pixel dichiara¬ 
to... e l'utente quindi non ha di cosa la¬ 
mentarsi! Che poi l’immagine appaia 
poco nitida, con evidenti distorsioni cro¬ 
matiche, affetta da problemi di ogni tipo 
e in grado di far imbestialire anche il piu 
tranquillo fotografo poco importa,. 

Il bluff avviene proprio utilizzando abil¬ 
mente meccanismi più o meno sofisti¬ 
cati di interpolazione software dei punti 
mancanti a colori, come quello prima 
descritto, e sfruttando quanto piu possi- 


II dorso digitale Pha- 
seOne Power Pbase of¬ 
fre ben 49 milioni di 
pixel su una superficie 
utile di 6x6cm Per le 
fotocamere di formato 
maggiore, ad esempio 
quelle a "banco ottico', 
il numero di pixel au¬ 
menta ulteriormente 
così come le dimensio¬ 
ni dei file generati 
Si tratta, comunque, di 
un dorso digitale 'a 
scansione ~ che per¬ 
mette la ripresa solo di 
oggetti assolutamente 
statici Alla massima ri¬ 
soluzione l'esposizione 
o, meglio, la lettura, du¬ 
ra svariati /interminabi¬ 
li I minuti 


(che distratti ) utilizzare il numero com¬ 
plessivo di pixel dell'unico sensore CCD 
microfiltrato RGB per indicare la risolu¬ 
zione a colori dei loro prodotti. In barba, 
poi, all'adagio "la matematica non è 


un'opinione" scopriamo che, secondo 
alcuni costruttori poco chiari, un senso¬ 
re CCD da poco meno di 500.000 ele¬ 
menti (monocromatici) è in grado di for¬ 
nire immagini a colori da 800x600 pixel, 


142 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 



















































































Utilizzando tre sensori 
CCD. uno per colore 
primario tovvero singo¬ 
larmente filtrati RGBI si 
ottengono di certo i ri¬ 
sultati migliori per foto¬ 
camere "one shot", a 
scatto singolo. I costi 
di produzione crescono 
di conseguenza e que¬ 
sto. ahmoil, ne limita 
l'impiego m prodotti dal 
costo "umano" 

Chissà m un prossimo 
futuro 


bile il fatto che i pixel verdi sono in 
quantità doppia rispetto a quelli rossi e 
blu Ottenendo in questo modo s) 
un'immagine dalle dimensioni pari a 
quelle dell'unico sensore CCD utilizzato, 
ma in cui due pixel su tre sono - di fatto 
- generati artificialmente via software. 


Minimizziamo 
il problema! 

Preso atto che, almeno allo stato tec¬ 
nologico attuale, non è possibile gene¬ 
rare un'immagine a colori da un singolo 
CCD microfiltrato senza ricorrere all'in- 
terpolazione software (tantomeno di di¬ 
mensioni pari al numero di pixel del 
sensore stesso), cerchiamo almeno di 
ridurre al mimmo il problema. 

Ricorrendo, ad esempio, ad uno sche¬ 


ma di funzionamento più sofisticato, è 
possibile utilizzare pixel di forma rettan¬ 
golare (invece che quadrata) di dimen¬ 
sione esattamente pari alla metà di pun¬ 
ti immagine che intendiamo acquisire. 
Tenendo sottocchio lo schema pubblica¬ 
to nella pagina a lato, è facile rendersi 
conto che per ogni pixel della nostra im¬ 
magine conosciamo sempre il valore di 
due delle tre componenti cromatiche 
primarie mentre ben quattro pixel, nel 
suo intorno, possono fornire informazio¬ 
ni circa la terza. Abbiamo ribaltato le pro¬ 
porzioni: prima conoscevamo per ogni 
pixel un'unica componente e le altre 
due dovevano essere interpolate (con 
un "bluff-rate" di 2:3). in questo schema 
l’interpolazione è necessaria su un solo 
pixel su 3 ("bluff-rate” pari a 1:3). 

Sempre nella figura a lato, del pixel A 
conosciamo esattamente la quantità di 
rosso e di blu di cui è composto il pixel 


acquisito mentre dai pixel identificati 
con la lettera B possiamo ben interpola¬ 
re circa la componente verde. Lo stes¬ 
so accade per il pixel C (e cosi via per 
tutti gli altri punti componenti l'immagi¬ 
ne) di cui è nota la quantità di rosso e di 
verde mentre il blu possiamo interpolar¬ 
lo dai quattro pixel identificati dalla let¬ 
tera D. 


Il vero e proprio 
“salto” 

Ovviamente è anche possibile elimi¬ 
nare del tutto o minimizzare al massimo 
il meccanismo di interpolazione softwa¬ 
re dei punti colore pur continuando a 
NON effettuare esposizioni successive 
con differenti filtri Si può ricorrere, ad 
esempio, a due o a tre sensori CCD uti¬ 
lizzati contemporaneamente. Dovrebbe 
a questo punto essere fin troppo evi¬ 
dente che nell'ultimo caso (schema a 
tre sensori CCD) non è necessario com¬ 
piere alcuna operazione di interpolazio¬ 
ne software di natura cromatica, in 
quanto per ogni pixel della nostra imma¬ 
gine conosciamo esattamente ognuna 
delle tre componenti cromatiche che 
identificano il rispettivo colore 

Piu in.teressante, dal punto di vista al¬ 
goritmico, lo schema basato su due soli 
sensori CCD, Il cui meccanismo interpo- 
lativo è comunque piuttosto semplice 
Dei due CCD disponibili (di pan risolu¬ 
zione grafica) ad uno è demandato il 
compito di leggere tutti i pixel verdi 
deH’immagine. l'altro si occupa delle 
componenti rosso e blu, secondo un 
tradizionalissimo schema a scacchiera 



MCmìcrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


143 
























































































carrello di scansione, singolarmente fil¬ 
trate RGB, non e necessaria alcuna in¬ 
terpolazione cromatica dei pixel. A tutto 
vantaggio della qualità immagine finale, 
del tutto paragonabile (o quasi...) a quel¬ 
la della pellicola fotografica tradizionale 
ma di sicuro migliore di quella ottenibi¬ 
le, digitalmente, da un fotocolor analogi¬ 
co sottoposto a successiva acquisizio¬ 
ne. 

Vero e proprio astro nel panorama dei 
dorsi digitali basati su CCD superficiali, 
il Dicomed BigShot utilizza un interes¬ 
santissimo sensore da ben sedici milio¬ 
ni di pixel, distribuiti su una superficie 
pari al formato fotografico 6x6 delle fo¬ 
tocamere professionali a magazzino in¬ 
tercambiabile Esiste in tre differenti 
versioni: monocromatico per l'acquisi¬ 
zione in bianco e nero, a colori con la 
consueta microfiltratura RGB dei pixel e 
monocromatico con rivoluzionario filtro 
LCD che cambia colore istantaneamen¬ 
te dal rosso al verde al blu filtrando sin¬ 
golarmente le tre componenti cromati¬ 
che primarie Sarebbe bello, en pas- 
sant, vedere presto una tecnologia simi¬ 
le anche negli apparecchi fotografici di¬ 
gitali dal costo contenuto, proprio quelli 
che potrebbero presto (letteralmente e 
senza tante riserve) invadere il mercato 
essendo finalmente in grado di fornire 


In questo caso di ogni punto conoscia¬ 
mo sempre esattamente due componen¬ 
ti cromatiche e solo la terza dovrà essere 
interpolata. Ad esempio del pixel A nella 
seconda figura a pag. 142 è noto il verde 
e il rosso (il blu è da interpolare) mentre 
del pixel B conosciamo il verde e il blu, la¬ 
sciando al software il calcolo della com¬ 
ponente rossa. Anche in questo caso la 
predominanza di pixel verdi (che essendo 
presenti sul 100% della superficie non 
necessitano di interpolazione alcuna) per¬ 
mette risultati interessanti, superiori a 
quelli dello schema precedente a pixel 
rettangolari in termini di risoluzione finale 

E nel mondo 
“ultrapro”? 

Beh, come noto lì esistono due distin¬ 
te scuole di pensiero. Troviamo disposi¬ 
tivi basati su portentosi CCD superficiali 
da milioni e milioni di pixel per l'acquisi¬ 
zione "one shot" o "three shot'' e i 
CCD lineari per quella "a scansione". I 
primi permettono, come già detto, an¬ 
che l'acquisizione di soggetti in movi¬ 
mento (si possono "scattare" lo stesso 
tipo di foto delle fotocamere tradiziona¬ 



li Dicomed BigShot e un 
portentoso dorso digitale 
per fotocamere profes¬ 
sionali a magazzino inter¬ 
cambiabile basato su un 
sensore CCD superficia¬ 
le da ben 16 milioni di 
pixel itolo a latoi 


li) per i secondi, dal 
funzionamento si¬ 
mile ai comuni 
scanner piani, è as¬ 
solutamente ne¬ 
cessario che sog¬ 
getto e fotocamera 
rimangano ben fer¬ 
mi durante tutto il 
tempo d'esposizio- 
ne. A fronte, però, 
di questo non tra¬ 
scurabile handicap, i dorsi digitali a 
scansione basati su un sensore CCD li¬ 
neare (o trilineare) offrono performance 
sicuramente superiori, sia per risoluzio¬ 
ne grafica che per resa cromatica. In 
particolare quelli "trilineari", grazie alla 
presenza di tre differenti file di pixel sul 


una qualità immagine quantomeno suf¬ 
ficiente per stampare il formato A4 del¬ 
la nostra ink-jet senza inorridire davanti 
immagini sgranate, povere di dettaglio 
e soprattutto affette da distorsione cro¬ 
matica da interpolazione RGB. 

Chiediamo troppo? KS 


144 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 









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In Italia ■ prodotti Creative Labs sono promossi e diffusi da Creative Labs Sri 










Macromedia, 

multimedia 

Un mediaLINK da grandi firme quello che proponiamo questo mese. Con la gita all’arcipelago di 
Macromedia, incontreremo difatti siti ipermediali, trial, behavior e clip da scaricare liberamente. 
A seguire proveremo un mediaLABS dove sperimentare l’idea dei “metaeventi” sui file MP3, 
quindi concluderemo con quattro piccole grandi utility mediaWARE. 

di Bruno Rosati 


MediaLINK: weekend 
in casa Macromedia! 

A voi il semplice comp ito di digitare 
Iwww.macrQuietila.còni nel campo in¬ 
dirizzi del browser preferito e, all'index 
del website di Macromedia, di fare tut¬ 
to il resto. Cioè segnalarci la marea di 
applicativi, upgrade e novità presenti in 
questa autentica megalopoli telemati¬ 
ca 

Sull'home page Imkata troveremo ad 
attenderci un'animazione di Flash con 
le didascalie attive (onMouseOver) di 
tutti i prodotti e i link verso i principali 
"moli" dell'arcipelago Ad ogni click sui 
bottoni di riferimento appariranno an¬ 
che le news che. qui di seguito (aggior¬ 
nate alla metà di dicembre) vi riportia¬ 
mo 

Flash II generatore di animazioni 
vettoriali interattive giunto alla versione 
3.0, oltre ad avere il player già incorpo¬ 
rato in Explorer e Navigator (dalla 4.05 
in poli e ora disponibile anche per gli 
ambienti di Linux ed è ormai il fulcro 
delle interazioni animate di tutti i pro¬ 
dotti Macromedia che ne inglobano 
l'engme oppure ne estendono i control¬ 
li con appositi Xtras (simili ai plug-in di 
Adobe) 

FreeHand Tra le caratteristiche 
salienti della nuova versione 8 0 ci so¬ 
no le piene (in esportazione) dei layout 
vettoriali con le pagine in HTML La 
conversione è talmente raffinata che si 
può parlare di WYSIWYG HTML (l'otti¬ 


mo risultato è raggiunto grazie al con¬ 
verter Insta.HTML2). Sempre al livello 
di export piena compatibilità ovviamen¬ 
te anche con le animazioni di Flash e, 
nei controlli interattivi anche con l'Ap- 
pleScript per ambienti Macintosh e Ja¬ 
vaScript per Windows. 

FireWorks Nel nome della massi¬ 
ma sinergia e la compatibilità tra forma¬ 
ti mediali di varia provenienza. Macro¬ 
media realizza FireWorks. un web 
graphics generator capace di controlla¬ 
re m importazione file provenienti indif¬ 
ferentemente da FreeHand. Illustrator 
e Photoshop e di realizzare animazioni 
(per effetti di transizione e animazioni 
interattiva) utilizzando contemporanea¬ 
mente più immagini di formato diverso 
In uscita infine Fireworks è in grado di 
uniformare l'output con i formati GIF. 
GIF-animate, GIF Rollevers e JPEG Rol- 
lovers Oltre a ciò Fireworks è in grado 
di creare tabelle HTML e generare au¬ 
tomaticamente codice di controllo Ja¬ 
vaScript per gli effetti d'interazione di 
bottom/immagme Disponibile al down¬ 
load la versione trial. 

Director Disponibile da dicembre 
(o più probabilmente proprio mentre 
leggete queste note) in versione 7.0, 
l'authoring tool più famoso al mondo 
fonde definitivamente la produzione 
per Fontine con quella per l'offline, uti¬ 
lizzando estensioni Shockwave e classi 
Java per l'interazione on thè web. mo¬ 
duli Shocked-CD per prodotti ibridi 
CD/web e supporto per interazioni 
MPEG-2/DVD-ROM. sia per Windows 


che per Macintosh. 

Dreamweaver Giunto alla release 
2.0, oltre che con l'HTML e il DHTML. 
fa ora rima anche con l'arrembante 
XML (l'update dalle versioni 1.0/.1/2a 
non è free. ma in linea c'è al solito una 
trial scadenza 30 giorni perfettamente 
funzionante!). 

Generator Un tool, composto da 
un sistema di authormg offlme e dalle 
estensioni per il server (Microsoft II 
per sistemi Windows NT) per l'automa¬ 
zione e la personalizzazione di siti 
Web. 

Tra tutti questi nomi famosi il meno 
conosciuto è senz'altro quello dell'ulti¬ 
mo applicativo citato Quel Generator 
che Macromedia promuove sui mercati 
con tutta la forza di penetrazione che si 
conosce e che offre per un nuovo, in¬ 
teressantissimo ambito applicativo: la 
generazione on demand (su richiesta e 
quindi onlme!) di ogni genere di grafica 
(animata) e applicazione (interattiva) 
Ovvero, il Client, senza disporre dell'ap¬ 
plicativo può arrivare a disporre, ovvia¬ 
mente a pagamento (anche se non 
mancheranno siti che offriranno un ser¬ 
vizio gratuito.. .) di: 

- animazioni interattive (Generator si 
appoggia a Flash, sul quale opera da 
authoring) 

- mappe sensibili (hotspot che si ge¬ 
nerano su immagini disponibili sul ser¬ 
ver e link proposti dal cliente) 

- banner ipermediali (animazione in 
loop e multilink) 


146 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 







fcfiiffrirefr Vitti ifì 



macromedia 


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Ufi" n—In— i»-» l 


L 'Home Page di Macromedia con l'animazione interattiva di Flash Da qui 
è possibile salpare verso le centinaia di punti attivi dell'arcipelago Macro¬ 
media 



- calendari, statistiche ed altro ma¬ 
teriale grafico. 

Dalle parole ai fatti, per verificarne 
l'effettiva capacità produttiva clicchia- 
mo sul link. 

\http://www. macromedia.com/soH 
tware/generator/demos e andiamo a 
vedere qualche realizzazione pratica. In 
realtà arrivati a tale pagina noteremo 
che questa è solo uno scalo intermedio 
dal quale si può salpare verso altri luo¬ 
ghi dov'è possibile vedere il Generator 
all’opera II primo di quest i è all’URL 
\http://genx.macroméWia\ com/ba li¬ 
ner/ dove troviamo Generator pronto a 
realizzare, rapidamente e facilmente, 
un banner custom tutto per noi, con 
tanto di nome, cognome, sport e squa¬ 
dra (di calcio, nel nostro caso...) prefe¬ 
rita. Qualche manciata di secondi e 
poi, sul frame di destra, ecco modifi¬ 
carsi il contenuto del banner Al posto 
di una generica palla rimbalzante roto¬ 
lerà un pallone di cuoio, apparirà il no¬ 
stro nome e quindi le altre eventuali 
indicazioni. 

Ancora più interessante ed impegna¬ 
tivo è l'approccio informativo che Ge¬ 
nerator può assumere, com'è ben 
esemplificato nel sito http://aenx. 
ma cr o media.com/newz/ di NewZ 
dove, al click, vengono generate le 
mappe per il link ai vari notiziari dispo¬ 
nibili sul sito. Inutile aggiungere che 
tali link sono 

Macromedia Generator Dynamic 
Graphic Server è disponibile per l'Inter¬ 


net Information Server su Wmdow NT 
e il Personal Web Server per Windows 
95/98 II costo è purtroppo elevato e 
tocca i tremila dollari La versione Ge¬ 
nerator Developer's Studio - Flash Edi- 
tion è disponibile per Windows 
NT/95/98 e Macintosh a circa 500 dol¬ 
lari (gli utenti Flash registrati possono 
upgradare con solo 200 dollari). 

Lungo, lunghissimo mediaLINK quel¬ 
lo di questo numero, ma la colpa è di 
Macromedia e cosi non possiamo finire 
qui senza menzionare il punto del 
"download free". Su questo di Macro¬ 
media è possibile trovare tutte le trial 
version degli applicativi sopra menzio¬ 
nati, ad eccezione del poderoso, ma 


costoso Generator Le trial, tutte per¬ 
fettamente funzionanti per trenta giorni 
massimi, sono rintracciabili all’URL 

m j. cr °™ e A a 

tware/downloads/ 

In tale pagina sarà anche possibile 
trovare la serie infinita degli Xtras (per 
Authorware, Director, Freehand e 
SoundEdit), patch d'upgrade per utenti 
registrati e quindi le varie versioni dei 
player per Shockwave, Flash. 
Freehand. ecc. 

Per chi poi fosse un utente di 
Drearnweaver, all'URL 

S ww w. macromeota. com/sol\ 

■eamweayer/download/ex : 

te nsions/ 



è possibile trova¬ 
re la serie dei 
behaviors (oppure 
Objects) con i quali 
il web authormg è 
in grado di realizza¬ 
re codice automati¬ 
co per la generazio- 


Unapphcazione pratica 
di Generator che. Onli¬ 
ne. accetta l'inserimen¬ 
to delle giuste informa¬ 
zioni e le nutilizza nella 
costruzione di un ban¬ 
ner che oltre a poter 
essere visionato in li¬ 
nea. potrà anche esse¬ 
re scaricato gratuita¬ 
mente i 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


147 























































’m* 


- —EhejSemg— 

Macromedia Announces Hot Product 

: Generala BioiisI 
theUdOff 
Muftmeda 
Market 


9 


Una seconda applicazione di Generator la crea¬ 
zione dinamica degli hotspot di una mappa In 
questo caso l'esemplificazione è la più calzante 
siamo ditatti in un sito INewZI dove le notizie si 
aggiungono e rinnovano continuamente 1 


ne di coockie, counter. timer, controlli 
ipermediali ed embedding con plug-in 
player dedicati. La piu ambiziosa di 
queste estensioni è quella del Beatmk 
1.1 Object, con il quale è possibile 
creare fusioni sonore sottoforma di file 
RMF (Rich Music Format) di brani mu¬ 
sicali e sintesi sonore per le pagine 
Web. Chi fosse interessato soprattutto 
a quest'ultimo gioiello d'estensione a 
Dreamweaver può navigare diretta- 
mente airURL: 

www.macro 


WFTT 

ware/dt 


ai 



■KM * 



■9 


tware/dream wea ver/do wnloa d/ex- 

tensions/ 

e tirarne via il cosiddetto "actioset"! 


mediaLABS; file MP3 
“audiografici” 

Con un’idea gemale: unire alla sintesi 
sonora, testo ed immagini - e un picco¬ 
lo, grande freeware Lyrics Editor, ci 
immergiamo in questo primo laborato¬ 
rio del 1999 convinti di attirare l'atten¬ 
zione di tutti i mediamaker che ci se¬ 
guono (più o meno .,) convinti. In effet¬ 
ti si tratta proprio di un'idea gemale 
che, come tutte le genialità, è semplice 
e rapida da mettere in pratica. 

Il tema è quello dei metaeventi "ly¬ 
rics" ai file .mp3. Un metaevento "ly¬ 
rics" è un insieme di informazioni e link 
in grado di governare la riproduzione di¬ 
namica di: 

- file mp3 (sofisticati, a questo pun- 


Lyncs Editor. Carica¬ 
to il file mp3 comin¬ 
ciamo ad inseme m 
Lyrics Imetaeventj il 
testo della canzone 


Configurazione del 
plug-in Lyrics all'interno 
di WinAmp. Da adesso 
in poi il player caricherà 
automaticamente il 
pannello esterno ly¬ 
rics exe per la dinamica 
dei metaeventi even¬ 
tualmente allegati ai fi¬ 
le MP3 


to, non solo come tipo di codifica, ma 
anche come veicoli d'informazioni glo¬ 
bali) 

- testo (aggiuntivo come note di rife¬ 
rimento e sincronizzato tipo Karaoke) 

- immagini JPG/BMP (anch'esse sin¬ 
cronizzate come in un vero e proprio 
slideshow). 

Il metaevento lyrics, può ovviamente 
avvenire sia online che offline. l’impor¬ 
tante è che si disponga del giusto 
player e delle librerie che estendono 
l'ascolto e la visione sincronizzate. 

Per realizzare il metaevento è suffi¬ 
ciente scaricare (dall'URL www. 
hiker.orQ.il/lyrics.htm) ed installare il 
semplicissimo Lyrics Editor. Per "au- 
diovisualizzarlo" c'è a sua volta biso¬ 
gno di WinAmp, ovvero del media- 
player MP3 (e non solo) che va per la 
maggiore. 

Una volta installato anche il WinAmp, 


seguendo le indicazioni trascritte nel 
readme del Lyrics Editor, all'interno 
della sub-directory "\plugins" dello 
stesso player dovremo copiare i file ly- 
ncs.exe, JPGBMP dii e LYRYCS dii pre¬ 
senti nella directory di lavoro di Lyrics 
Editor. Dalla cartella di WinAmp, una 
volta fatto ciò sarà sufficiente richiama¬ 
re il file del brano mp3 (trattato in me¬ 
taevento dal Lyrics Editor) e far partire 
l'eseguibile lyrics.exe. Da quel momen¬ 
to in poi sentiremo il brano mp3, ve¬ 
dremo le immagini e potremo 
leggere/cantare il testo abbinato Dallo 
stesso autore di Lyrics Editor è comun¬ 
que già disponibile il Lyrics WinAmp 
Plugin che. una volta settato nel pan¬ 
nello di WinAmp, automatizza carica¬ 
mento ed esecuzione dei metaeventi 
semplicemente cliccando sul file mp3 
oppure la playlist selezionata. 

Quasi pronto, proprio perché sembra 
che i metaeventi "lyrics" sono ben ap- 


148 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













































































GIANNI MORANDI 

Canzoni Stonate 


(di Mogol - Donali) 


Ed ecco il lyrics exe 
in esecuzione con il 
testo della canzone 
in riproduzione sin¬ 
cronizzata con il file 
mp3 che lo sostiene 
in metaevento 


tor. In tal modo, ogni riga di testo verrà 
marcata con una TAG cronometrica. Ta¬ 
le tag, potrà sempre essere riscritta 
manualmente per migliorare l'effetto 
sincronizzazione brano/testo. Ciò è im¬ 
portante perché il testo marcato (che si 
visualizzerà in reverse e con un taglio 
maggior rispetto all'altro non interessa¬ 
to dallo step cronometrieoi ci darà il rit¬ 
mo visivo del Karaoke. 

Completata anche quest'altra fase, 
possiamo ora passare ad inserire le im¬ 
magini che produrranno lo slideshow. 
Queste vengono immesse nel Lyrics 
Editor attraverso il pannello Images ed 
oltre alla path di rilevamento (si cerchi 
sempre di posizionare le immagini in 
una sub-directory di WmAmp) si po¬ 
trà/dovrà settare il tempo di visualizza¬ 
zione Il risultato finale sarò che le im¬ 
magini potranno essere visionate in sli¬ 
deshow seguendo un andamento coe¬ 
rente con il brano musicale oppure con 
il testo sincronizzato. 

Terminato anche l'inserimento delle 
immagini non resta altro da fare che 
salvare l'impostazione globale (testo 
sincronizzato, immagini temporizzate 
ed eventuali TAG ed altre informazioni 
collaterali) L'informazione del metae¬ 
vento appena salvato verrà immagazzi¬ 
nata in uno spazio adiacente a quello 
dei TAG MP3 ed ogni volta che si pro¬ 
cederà a caricare il file.mp3 cosi codifi¬ 
cato (purché lo si esegue con WinAmp 
e si disponga dell'estensione lyrics.exe 
o del plug-in) si caricheranno sia il 


Lo "skin ' del plug-in Lyrics per WmAmp in mo¬ 
dalità fullscreen L'immagine fotocomposta sul¬ 
la parte superiore si susseguirà con altre imma¬ 
gini in un vero e proprio slideshow Nella parte 
sottostante, perfettamente in smc. procede 
l evidenziazione del testo ci si può fare un bel 
karaoke onlmei 


Tram all'opera Qui 
vediamo la sovrim- 
pressione di un testo 
in diagonale e con un 
effetto ombra Iprece¬ 
dentemente realizzato 
dallo stesso Tranzl su 
di un'immagine di re¬ 
pertorio 


prezzati, è poi uno skin dedicato. Gli 
skin sono gli schermi aggiuntivi che so¬ 
no ormai prodotti a centinaia per l'ecce¬ 
zionale WinAmp ed attraverso i quali il 
player può letteralmente cambiare pel¬ 
le e suonare/visualizzare qualsiasi infor¬ 
mazione "audiografica" sincronizzata e 
non. 

Fatta l'introduzione ed indicata la lista 
degli ingredienti: 

- il Lyrics Editor 1.1 (da prelevare su 
www.hikei.Qig.il/lvtics.htm ) 

- il WinAmp 2. 04 (download ovun - 
que oppure presso lwww. winamp. con) ) 

- il PaintShop Pro (dalla versione 
4.12 in poi, scegliete voi!) 

... procediamo con un piccolo labora¬ 
torio pratico fatto al riguardo. 

Per realizzare il nostro primo metae¬ 
vento mp3. ci siamo serviti dell'Audio- 
Catalyst (per acquisire un brano musi¬ 


cale: Canzoni Stonate di Gianni Moran- 
di) che ha acquisito la traccia CDaudio 
e convertitala in ,mp3. tra l'altro di no¬ 
tevole qualità, visto i 128 Kbit/sec che 
gli dedica. 

Fatto ciò. abbiamo caricato il Lyrics 
Editor e richiamato dai suoi menu il ca¬ 
ricamento della traccia mp3 appena 
convertita. Il passo successivo è stata 
la digitazione del testo di Canzoni Sto¬ 
nate, cosa questa che abbiamo fatto di¬ 
rettamente nel pannello Lyrics dell'Edi- 
tor in questione (il modulo è anche in 
grado d'importare file di testo o addirit¬ 
tura "flussi" dall'eventuale Website 
che gestisce metaeventi MP3!). 

Inserite tutte le battute, il passo suc¬ 
cessivo è stato quello di andare a sin¬ 
cronizzare testo a melodia. Niente di 
più facile: basta lanciare l’esecuzione 
del file ed andare tempestivamente a 
cliccare sull'icona dell'orologio presen¬ 
ta sulla barra dei comandi di Lyrics Edi- 


Canto toUmrnir insieme a pochi «mici, 

uando O troviamo a c»u a aMM»m bevuto 

non pcnure eh* 
t abbiam dimenticato. 

Proprio èen seia 
parlavamo di te. 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


149 

































ffriiliT hWir Wm 





»«-j *i^v »'»• l iìT~ r- i i<i. 

Earth Tuner comincia a far girare il suo mon- 


mare immagine 


tarthluner 

The Global Media Receiver 


mentre selezioniamo la zona di trasmissione 
che a interessa, se siamo già Online. Earth Tu¬ 
ner si ha già aggiornato il suo database relativo 
alle Webstationl 


Earth Tuner 

The Global Media Receiver 


1_| 


player che il pannello del metaevento 
Questo potrà allora essere visualizzato 
in varie modalità (sempre in primopia¬ 
no, testo, immagini e fullscreen). Tra 
queste modalità è proprio quella full¬ 
screen che più ci attira: siamo di fronte 
ad un vero e proprio karaoke e pensan¬ 
do che potremo svolgerlo anche Onli¬ 
ne... 

Fine dell'esperimento e riscontri im¬ 
mediati che non possono che essere 
positivissimi. L'introduzione dei metae- 
venti lyrics è un'altra evoluzione verso 
la fusione dei veicoli mediali, alla loro 
sinergia sempre piu completa Non è 
banale l'applicativo e tantomeno non lo 
è l'applicazione finale che abbiamo rapi¬ 
damente e facilmente ottenuto. 


MediaWARE: piccole 
utility e grandi 
applicazioni! 

La lista degli applicativi proposti in 
questo primo numero dei '99 compren¬ 
de un programma d’image-processing 
(Tranz 1.3), un "sintonizzatore telemati¬ 
co” qual è Earth Tuner e quindi una 
coppia musicale come AudioCatalist e 
CDCopy 4.5 con i quali continua, evol¬ 
vendosi e raffinandosi, la saga dei CD- 
ripper. 

Vediamone un po' più nel dettaglio le 
caratteristiche. 

Tranz 1.3. Con Tranz è finalmente 
possibile fondere, sovnmpnmere e sfu- 


sd immagine, con o 
— .-!tto di trasparenza, ri¬ 

cavabile con vari dosaggi denominati 
"watermark" è quello che probabil¬ 
mente mancava alle nostre realizzazioni 
grafiche. Il dover ricorrere esclusiva¬ 
mente a software sofisticati si. ma an¬ 
che assai costosi (un nome per tutti 
PhotoShop!) ce ne ha probabilmente 
tolto il vezzo. L'effetto a sfumare, o la 


Cfcc* lrrv^« b*Ww »o vei iK< coci 

| EarthTuner 

The Global Media Receiver 


Clc* Pre:sl BUIon lo Ptay RishlCk*. lo E» 


Ear Ih Tuner 


Infine eccoci ad ascoltare Radio Dimensione 
Suono On The Web Alta quelita RealAudio e 
sogno che si avvera 


fusione immagine-immagine è ora pos¬ 
sibile con il semplice utilizzo di Tranz, 
un'applicazione dotata di semplici con¬ 
trolli sul livello di trasparenza, posizione 
del testo e dell'immagine in sovrim- 
pressione. 

Earth Tuner i www.earthtuner. 

com i. Ascoltare emittenti radio e vede¬ 
re programmi televisivi su Internet E' 
questa l'applicazione mediale che Earth 
Tuner è capace di svolgere On The 
Web. In poche parole l'applicativo in 
questione e un "sintonizzatore telema¬ 
tico” che, una volta lanciato, permette 
di navigare attraverso i livelli della sua 
interfaccia grafica (un vero e proprio 
mappamondo in fase rotazionale!) e di 
scendere via via verso le singole aree 
geografiche dove sono localizzate le 
stazioni emittenti. 

Esemplificando, partita la rotazione 
del mappamondo di Earth Tuner, ovve¬ 
ro collegatici col Web, s'individua la zo¬ 
na che interessa (ad esempio l'Italia) e 
dopo aver cliccato sulla perimetrazione 
geografica (l'inconfondibile forma a sti¬ 
vale della penisola) Earth Tuner visualiz¬ 
zerà la lista delle Webstation disponibili 
in quella specifica area geografica. Fat¬ 
to ciò basterà cliccare su una delle voci 
presenti nella lista e Earth Tuner prov¬ 
veder a sintonizzarsi con il sito 

La raffinatezza di Earth Tuner è che il 
database delle stazioni presente nel 
programma stesso, viene automatica- 
mente aggiornato ogni volta che ci si 
porta m linea sul Web Dall'archivio ag- 


150 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 




















































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Audio Catalyst. La fase di bufterizzazione dalla 
traccia CDaudio è rapidissima Un po' più tran¬ 
quilla della conversione in MP3 che comunque 
si svolge con una qualità veramente ottima 
tl'engine di Xmg é sempre tra i migliori in asso¬ 
lutoI 


giornabile online all'effettiva sintonizza¬ 
zione con le stazioni il modulo finale di 
Earth Tuner è ovviamente il media 
player che, nella fattispecie fa riferi¬ 
mento alla tecnologia RealMedia di 
Reai Networks. Quello che utilizzere¬ 
mo dopo aver selezionato la stazione 
dall'archivio (sia offline che online) altri 
non è che il Reai Player Plus. Tale tec¬ 
nologia RealMedia la concede, con 
contratti e licenze particolari, anche in 
OEM. 

Il nostro esperimento online ci ha 
portato ad ascoltare il buonissimo se¬ 
gnale di Radio Dimensione Suono ed 
altre ritrasmissioni satellitari senza al¬ 
cun intoppo e con uno streaming or¬ 
mai fluido e di qualità. Provare per cre¬ 
dere. 

Audio Catalyst 1.0 (http://www. 
audiocatalyst.com) Con un jomt tra 
Xing Technology e Audiograbber Ine., 
la prima specialista nel campo delle 
compressioni e la seconda in quello 
dei ripper, nasce Audio Catalyst. un ec¬ 
cellente convertitore da CDaudio linea¬ 
ri a MP3. La copia, perfetta, avviene 
senza procedere per la riproduzione 
tramite la scheda audio, ma con con¬ 
versione diretta da traccia a Layer-3 
Tra le caratteristiche principali di Au- 
dioCatalyst vanno segnalate l'abilità al¬ 
la realizzazione automatica di controlli 
di normalizzazione, eliminazione degli 
intervalli di silenzio tra traccia e traccia 




CD« 1351353 


t- 1 

*34 28 


fi#c* y 

3 

61420 

62 MB 

Tr*c» 3 

4 

432 37 

45 MB 

»'«C* * 

5 

51353 

52 MB 

T.*e» 5 

6 

4185 2 

43 MB 

lite* 6 

B 

50218 

51 MB 

Tue* 8 

9 

358» 

40 MB 

t.*c* 9 

10 

5 48 00 

58 MB 

Ti«c» 10 

11 

413» 

43MB 

T.*c* 11 

12 

355 29 

39 MB 

T'*c4 12 


-il rO» 


_l ìT 

* Smo fi ICIi 44100Hi 

r Monomio* r eoi r hosohi 


Sp*M — 

Fi» 

SMKWd 


442 MB 

43 M8 


I-□ 

r Marno» 


MITSUMI COflOM FX240S 10(31 
H*4D 0IUN 0 SCSMD 1 


Som! 





CDCopy passa a co¬ 
piare la traccia segna¬ 
lata 


ed ora procede anche 
a rimastenzzarla su di un 
CD-Ri 


e la creazione dei file MP3 finali anche 
da hard disk e da file WAV. 

Il grabbing procede attraverso due 
differenti fasi. La prima è quella di let¬ 
tura della traccia CDaudio (sul nostro 
sistema di prova questa è avvenuta 
con una velocissima media del 7x, cir¬ 
ca un Mbyte/sec). La seconda è quella 
di conversione da segnale lineare a 
compresso Tale fase di prolunga ov¬ 
viamente di più che non la precedente, 
arrivando a toccare mediamente la 
metà dell'effettiva durata reale del bra¬ 
no sotto processo. 

Nella versione demo Audio Catalyst 
consente delle acquisizioni limitate so¬ 
lo ad alcuni brani scelti casualmente al 
caricamento e provvede alla conversio¬ 
ne in Layer-3 imponendo una risoluzio¬ 
ne fissa pan a 128 Kbit/sec. 


CDCopy 4.5 ( http://cdcopy.actadi- 
vina.com oppure [www.cdcopy.skil 

secondo ripper della serie è un applica¬ 
tivo che non solo e in grado di copiare 
le tracce CDaudio e di convertirle su 
hard disk in vari formati di compressio¬ 
ne, ma anche di listarle ex novo (prele¬ 
vandole ad esempio da più CDaudio) e 
di rimasterizzarle con una nuova playli¬ 
st su di un CD-R. In pratica siamo in¬ 
nanzi ad un Desktop Remastermg. 

Nel particolare della fase di rippe- 
rmg, CDCopy è in grado di utilizzare 
tutti i formati informatici e musicali co¬ 
nosciuti in ambito di sintesi digitali co¬ 
me wav, .au. VQF (l'interessante 
standard di Yamaha http://www 
vqf.com ) .ra RealAudio. mpg. mp3 e 
mpa 

Kg 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


151 















































































Matrox Marvel G200 


Dopo averne presentato le caratteristiche generali nell’overview del numero scorso, torniamo sulla 
Marvel G200 procedendo con un vero step-by-step durante il quale, oltre alle modalità operative, 


potremo saggiare anche le qualità d’acquisizione, editing e riproduzione del sistema della Matrox.. 
In base alle performance di un PC di media potenza (un Pentium II a 233 MHz e 64 Mbyte di RAM) 
vedremo quali sono (e come vanno utilizzate) le procedure d’acquisizione, come (e quanto) sarà 




possibile intervenire durante l’editing ed infine quali 
sono (e come rendono qualitativamente) le modalità 
di “print to video" che il sistema garantisce 
all’utilizzatore. 


di Bruno Rosali 


Quello che cercheremo di riproporci in 
queste pagine dedicate all'uso della Mar¬ 
vel G200 sono dei passaggi esplicativi di 
quelle che sono le operazioni da compie¬ 
re per l'uso migliore del sistema. Al ri¬ 
guardo procederemo con l'elencazione 
dei passi relativi alla fase di acquisizione 
e. a seguire, delle peculiarità di editing e 
"print to video" forniteci dal software 
Avid Cinema. 

Più che una trattazione argomentale, i 
capitoli che seguono sono dedicati al 
commento delle figure a corredo dell'ar¬ 
ticolo (sono queste in effetti gli step-by- 
step da seguire per l’uso ottimale del si¬ 
stema) 

Fase di acquisizione: 
PCV-VCR Remote 

La Marvel G200 dispone di due am¬ 
bienti di acquisizione. Il primo è quello 
proprio del pannello PC-VCR Remote 
(con il telecomando grafico e il display 
dedicato), il secondo è quello che offre 
l'Avid Cinema. 

Un ulteriore ambiente di acquisizione 
(nonché di editing e produzione finale) è 
quello di Adobe Premiere 4.2. praticabi¬ 
le, nel caso si disponga di tale applicati¬ 
vo, dopo aver installato le estensioni 


Fig. I - Fase di acquisi- 
none II segnale d'in¬ 
gresso al sistema con¬ 
trollato dal telecomando 
del PCV-VCR Remote 


Rambow Ranner (RRxx) presenti sul CD¬ 
ROM d'installazione nella directory 
\Utils\Premiere del software G200. Tali 
estensioni, atte ad impostare corretta- 
mente le risoluzioni MJPEG vanno copia¬ 


te nella sottocartella "\Adobe\Premie- 
re\Plugins'\ 

Lo stesso dicasi per la suite Ulead 
MediaStudio per la quale, sempre sullo 
stesso CD-ROM (directory \Utils\ 
MSP5.0\ltalian) so¬ 
no presenti i file di 
calibrazione che so¬ 
no da copiare diret¬ 
tamente nella sotto¬ 
cartella Windows\ 
Ulead.dat del PC 
ospite. 


Fig 2 - Fase di acquisi¬ 
zione Tramite il pannel¬ 
lo delle Proprietà del 
PCV-VCR Remote 6 
possibile impostare la 
qualità dell'acquisizione 
scegliendo la grandezza 
del quadro, il numero 
dei trame al secondo, il 
modo compressed IMJ- 
PEGI o il full-frame 
IRGBI e la qualità del se¬ 
gnale audio. 


152 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 



















































Resa anche quest'ultima informazione 
(che certo farà piacere a chi possiede e 
utilizza con soddisfazione il potente edi¬ 
ting tool di Adobe o di Ulead) torniamo ai 
due ambienti che costituiscono le basi 
d'acquisizione della Marvel. 

Per quanto riguarda il PC-VCR Remo¬ 
te, la modalità di acquisizione si attiva 
premendo sui bottoni di controllo del te¬ 
lecomando. Il primo sul quale cliccare è 
quello denominato Linea. 

Se le impostazioni sono corrette (e se 
all'ingresso della scatola di connessione 
è collegato il segnale d'uscita di un VCR 
oppure una telecamera) vedremo ripro¬ 
dursi sulla finestra video del modulo l'im¬ 
magine in overlay. Se ciò non accade do¬ 
vremo procedere con l'impostazione dei 
vari pannelli di configurazione del PC- 
VCR Remote. 

Giocando sul pulsante Proprietà potre¬ 
mo quindi decidere: 

- la linea d'ingresso che si desidera 
utilizzare (composito o S-video) 

- lo standard TV usato dalla videoca¬ 
mera o dal videolettore (NTSC, PAL o 
SECAMI. 

- la directory dove si vuole salvare il 
file video (ad esempio C:\capture\nome- 
file.avi) 

- la qualità di cattura del video (di¬ 
mensione del quadro e numero dei foto¬ 
grammi al secondo) 

Per quanto riguarda la dimensione del 
quadro e il numero dei fotogrammi al se¬ 
condo (selezionabili tramite il controllo a 
scorrimento) queste avranno stretta cor¬ 
relazione con le impostazioni di cattura 
assegnate tramite il Matrox HD Bench- 
mark, Come segnalato nell'overview, ta¬ 
le tester è in grado di determinare la ve¬ 
locità massima con la quale il disco può 
operare all'immagazzinamento delle 
informazioni. Più la qualità delle immagini 
è alta Iquadro video di dimensioni massi¬ 
me e massimo numero di frame al se¬ 
condo) più c'è bisogno di un hard disk 
veloce. Se i parametri selezionati IAlta 
qualità del video) non potranno essere 
supportati dalla velocità del nostro hard 
disk potremo andare incontro a una più o 
meno marcata perdita di fotogrammi op¬ 
pure. forzando un livello di compressione 
sempre maggiore dell'engine MJPEG, 
ottenere immagini di bassa qualità. 

Il forzare i parametri per far entrare un 
full screen, oppure un full motion, spes¬ 
so portano a sgradite sorprese o diretta- 
mente in fase di acquisizione (perdita di 
frame o scarsa qualità, appunto) o in fa¬ 
se di riproduzione (schermo nero privo 
del segnale video digitale). 



Driver Matrox 
VidCap 

Step di settaggio; 

1- Segnale d'ingresso 
7- Formato Video 
3- Risoluzione MJPEG 


Formato v»J*0 

r RGB I» t«| 
r RGB (KM) 
RGB (24 bri 
^ MJPEG 


r èU 
r 

(• Oananecn* £*•» (T 

r C M**»t*u* 

r & r 

r QOf fwod 

cowto» 1101 


idatoti HO Svetti»* 

1.758 MB/wc 
• SOIm/MC 

I » .1 *"*» I 


C 1» MG/1X 


Fig. 3 -1 moduli di con¬ 
figurazione del Driver 
VidCap di Matrox At¬ 
traverso le apposite 
estensioni /presenti sul 
CD-ROM d'mstallazio- 
nel la Marvel G200 
può essere pilotata an¬ 
che da applicativi 
"esterni " quali ad 
esempio Adobe Pre¬ 
miere e Ulead Media 
Studio 5.0 


Per quanto ri¬ 
guarda proprio i file 
compressi MJPEG 
va ricordato che 
questi, pure se so¬ 
no a tutti gli effetti 
degli interleaved 
{.avi), dato che ven- 


Driver Matrox VidCap 

Per tutti gli altri applicativi di video-cat- 


gono realizzati tramite l'engine MJPEG 
di Matrox, potranno essere riutilizzati 
soltanto in presenza di una scheda Ma¬ 


tura diversi da PC-VCR Remote il siste- trox dotata di estensioni Rainbow Run- 


ma di acquisizione provvederà ad utiliz- ner (Marvel, Millennium, Mistyque). 
zare l'interfaccia di controllo del driver 


VidCap Matrox, Ciò si verificherà, ad 
esempio, con il VDOnet VDOPhone e lo 
stesso Avid Cinema (presenti sui CD¬ 
ROM della confezione) e con l'Ulead 
MediaStudio e Adobe Premiere (con le 
estensioni Marvel G200 attestate). In 
tutti questi casi, tramite i pannelli di con¬ 
figurazione del VidCap Matrox (vedi fig. 
3), sarà possibile selezionare: 

1- Il tipo di sorgente video (S-Video, vi- 
deocomposito, sintonizzatore PAL/SE- 
CAM/NTSC) 

2- Il formato video d'assegnare alla se¬ 
quenza acquisita (RGB 8-16-24 bitplane 
non compressi oppure MJPEG). 


Fase di acquisizione: 
da Avid Cinema 

Dopo aver verificato la corretta confi¬ 
gurazione dei parametri di acquisizione 
(allo stesso modo visto con il VidCap del 
PC-VCR Remote) la registrazione 
nell'ambiente dell'Avid Cinema è quanto 
di più facile ci possa essere. Caricato 
l'applicativo e selezionato "Nuovo" dal 
pannello principale, ci si porta nel pan¬ 
nello denominato "Introduci video” 

Questo, com'è possibile osservare la 
figura 4, è fornito di un display per la vi- 



3- L'impostazione 
della qualità di 
compressione MJ¬ 
PEG (per dimensio¬ 
ne e qualità delle 
immagini) 


Fig 4 - Avid Cinema. Il 
modulo "Introduci vi¬ 
deo " è dedicalo all'ac¬ 
quisizione dei filmati op¬ 
pure all'inserimento di 
file video già acquisiti e 
compressi da altri siste¬ 
mi di cattura ed editing 
Su tale modulo, proprio 
sotto il display d'acqui- 
sizione posizionato sulla 
sinistra, è possibile no¬ 
tare il conteggio al ri¬ 
guardo dello spazio ri¬ 
manente sul disco. 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


153 















































Ftg 5 - Avid Cinema II 
modulo di editing " Mo¬ 
difica video " attraverso 
il quale e possibile con¬ 
trollare i file video, le 
tracce audio, gli even¬ 
tuali elletti di transizio¬ 
ne e le titolazioni sin¬ 
cronizzate 


»°-l il 


Fig 6 - Avid Cinema 
Dal pannello del " Co¬ 
pione“ è possibile rea¬ 
lizzate un vero e pro¬ 
prio sloryboard, con 
tanto di memo per il 
tecnico del montaggio 
e i tempi dei singolo 
clip Da notare sono i 
segni di spunta relativi 
ai suggerimenti di un 
eventuale regista sia 
per quanto riguarda il 
tipo di riprese che il ti¬ 
po di montaggio da ef¬ 
fettuare 


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sualizzazione del segnale video passante 
(quindi un overlay analogico) posto sulla 
sinistra e con una serie di bottoni di con¬ 
trollo (per la registrazione/stop del filma¬ 
to e per il livello e il monitoraggio del se¬ 
gnale audio) posizionati in alto sulla de¬ 
stra. 

Sotto a tali bottoni di controllo è inseri¬ 
ta la cartella del "Copione" nella quale 
verranno via via listati i vari clip che si 
procederò rad acquisire. 

Verificata la presenza del segnale e la 
corretta impostazione dei parametri d'ac- 
quisizione, nonché il livello dell’eventuale 
segnale audio, la fase d’acquisizione può 
essere avviata cliccando semplicemente 
sul bottone REC Procedendo insieme 
all’inizio della fase di registrazione, nel ri¬ 
quadro posto sotto al display del segnale 
d'ingresso, potremo vedere aggiornarsi il 
controllo sullo spazio rimanente sul di¬ 
sco. L’indicazione verrà evidenziata sia in 
minuti/secondi (calcolati in base al fatto¬ 
re di compressione e le dimensioni del 
quadro selezionati) che in Mbyte Tali va¬ 
lori non vanno assolutamente trascurati, 
giacché rivestono la massima importan¬ 
za per il corretto funzionamento del si¬ 
stema che, come regola aurea, non va 
mai spinto al limite delle sue possibilità 
Oltre che per via dei limiti d’immagazzi¬ 
namento dell'hard disk, è difatti il caso di 
non arrivare mai ad acquisire spezzoni 
più lunghi di 5-6 minuti anche per via dei 
possibili rallentamenti ai quali si andrà 
poi inevitabilmente incontro in sede di 
montaggio. Ciò vale a maggior ragione 
se la configurazione del nostro PC non è 
particolarmente potente. 

L’Editing video 
con Avid Cinema 

Per le fasi di montaggio l’Avid Cinema 
ricorre al pannello di lavoro denominato 
"Modifica Film”. Su questo è possibile 
operare sia successivamente ad una fa¬ 
se di acquisizione effettuata direttamen¬ 
te nel modulo "Introduci video" che uti¬ 
lizzando file già acquisiti ed eventual¬ 
mente già montati in altri moduli. 

La visualizzazione e il controllo sui file 
correntemente acquisiti nella stessa ses¬ 
sione di lavoro è automatica Per effet¬ 
tuare invece l’importazione di un file è 
sufficiente cliccare sull'icona "cartella 
aperta" posta nella barra dei comandi in 
alto. 

Proprio al riguardo dell’opzione di Im¬ 
port, durante la nostra prova pratica ab¬ 
biamo verificato che tale processo è 
piuttosto lento. L’Avid Cinema difatti, 
non carica direttamente né i singoli anelli 


prodotti dal PC-VCR Remote (MJPEG) 
né quelli già compressi da altri sistemi 
(AVI-Indeo, ad esempio), bensì provvede 
ad una preliminare conversione in moda¬ 
lità full-frame non compressa. Di conse¬ 
guenza a ciò la fase di caricamento ral¬ 
lenta vistosamente. Il consiglio e pertan¬ 
to quello di procedere, per tutte le fasi di 
acquisizione ex novo, solo ed esclusiva- 
mente dal pannello Introduci Video 
dell'Avid Cinema e d'importare file solo 
quando ciò diviene indispensabile. 

Comunque sia, una volta che si dispo¬ 
ne dei clip, nell'ambiente dell’Avid Cine¬ 
ma è possibile procedere con varie mo¬ 
dalità di editing. Dal ridimensionamento 
e taglio dei singoli file introdotti sqjja ti- 
meline, al doppiaggio dell’audio ed all’in¬ 
serimento di una colonna sonora non ori¬ 
ginale. Molto facile e duttile nella sua 
manovrabilità è poi l'inserzione di effetti 
di transizione e di titolazioni dinamiche in 
sovrimpressione. Il tutto si ottiene rapi¬ 
damente e con precisione agendo per 
mezzo del cursore giallo che taglia verti¬ 
calmente le tracce attive presenti sulla ti- 
meline. La ricerca del punto di inserzione 
(di un taglio come di un effetto) è sensi¬ 
bile allo spostamento dello stesso curso¬ 


re, che passando sulle tracce fa appari- 
re/ascoltare le immagini e l'audio relative 
al tratto di traccia che si sta percorrendo 

Riproduzione Video: 
verso CD-ROM, 
streaming Web 
e videotape 

Pur potendo eseguire le stesse fun¬ 
zioni dal modulo PC-VCR Remote, tutte 
le fasi di riproduzione video le consiglia¬ 
mo di convogliarle all’interno dell'Avid 
Cinema sul pannello dedicatp "Finisci 
Film". Al riguardo troveremo a nostra di¬ 
sposizione le seguenti opzioni: 

✓ Anteprima del film 

✓ Riproduci il film a tutto schermo 

✓ Salva film per video 

✓ Salva film per (Presentazione, CD¬ 
ROM, Internet) 

Per quanto riguarda le prime due op¬ 
zioni queste sono essenzialmente asse- 


154 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 














































Fig 7- Avid Cinema . L'anteprima dì un lu¬ 
maio che ci apprestiamo a comprimere, 
nel suo classico 320x240, per una serie di 
contributi mediali da immagazzinare su 
CD-ROM 


- 


— Itw»-» I O. II»-—.— ~ 4 MI II» 


m SUI v 


Fig. 8 - Il segnale, sempre i, 
anteprima, che ci appresili 
mo a trasmettere per una re 
gistrazìone su videotape 


gnate alla verifica del montaggio realiz¬ 
zato. Procedendo con la selezione della 
voce "Anteprima", il filmato verrà ripro¬ 
dotto nel quadro video posto alla sinistra 
del pannello, selezionando invece la se¬ 
conda voce verrà aperto un quadro in 
Full Screen. La prima opzione è da utiliz¬ 
zare nella visione in anteprima di filmati 
che sono stati realizzati per ambienti di¬ 
gitali senza considerare la resa in full 
screen (file Avi e QuickTime per CD¬ 
ROM). La seconda opzione è al contra¬ 
rio consigliata in tutti quei casi in cui si 
punti alla resa in full screen (filmati 
MPEG per CD-ROM e anelli video per ri- 
versamenti su videotape). 

A sua volta l'opzione "Salva Film per 
video" è messa a disposizione dall'Avid 
Cinema per la registrazione su videota¬ 
pe. Il suo utilizzo si dimostra facile ed 
immediato. Spuntata l’opzione appare, 
sul display posto alla sinistra della zona 
delle selezioni, lo step-by-step operati¬ 
vo, seguendo il quale si dovrà: 

✓ Verificare che i cavi di uscita video e 
audio siano collegati al videoregistratore. 

✓ Impostare la modalità di output del 
VCR su Aux oppure su Linea 

✓ Predisporre il VCR (premendo infine il 
pulsante REC) 

✓ Cliccare sul pulsante Avvio di Avid Ci¬ 
nema e procedere al trasferimento del 
film su videocassetta. 

Il risultato è in un nettissimo e stabile 
screen analogico che si apre in overscan 
ed mterlacciando. 

L'ultima opzione disponibile " Salva 
film per (Presentazione. CD-ROM. Inter¬ 
net!" è quella piu articolata che Avid Ci¬ 
nema ci mette a disposizione, In essa è 
possibile selezionare il tipo di target che 
si vuole raggiungere. 


Foio Romano 


£te Optare Ereseu S*« !i<*> 

> ii a 

Cip rfa | Foco Romeno 

Chemeh 


"!]• 


Fig 9 - Lo stesso filmato, sempre tra¬ 
mite l'Avid Cinema, potrà essere codi- 
ficaio in formato RealMedia cosi rea- 
-v lizzando streaming per la riproduzione 
On The Web I 



Nel caso si tratti di contributi mediali 
per presentazioni ipermediali si può sce¬ 
gliere se queste avverranno da: 

✓ hard disk (il file verrà salvato senza 
compressione) 

✓ CD-ROM (inserimento della compres¬ 
sione in base alla velocità selezionata A 
disposizione ci sono i preset per codifi¬ 
care entro i 300 Kbyte/sec ed entro i 
600 Kbyte/sec) 

✓ Internet (codifica in modalità strea¬ 
ming RealMedia (.rmi) con i tradizionali 
preset di Reai Networks che vanno dal 
bit/rate per riproduzioni via modem (28.8 
- 33.6) e su linee digitali (dal monocana¬ 
le ISDN in poi fino alle ATM). 

Aldilà delle fasi di acquisizione ed edi¬ 
ting, l'Avid Cinema fa spiccare le sue 
qualità soprattutto in sede di rendering 
che, come abbiamo appena dimostrato 
nell'elencazione delle modalità di resa, 
possono essere vari e diversificati. For¬ 


mati compressi per riproduzioni 
da CD-ROM e non-compressi 
per le presentazioni da hard di¬ 
sk, calibrazione e resa dell'out¬ 
put diretto verso videotape (full 
screen full motion interlacciato 
e a pieno overscan) e quindi 
verso lo streaming per il Web. 
Tra questi, ci sembrano soprat¬ 
tutto gli ultimi due i veri plus 
del sistema. Il file avi/mov ac¬ 
quisito e montato con rate "cu- 
stom" adattato per CD-ROM di 
varie velocità è ormai garantito 
da qualsiasi tipo di sistema di acquisizio¬ 
ne ed editing. Al contrario la resa del se¬ 
gnale codificato PAL e lo streaming 
Web, sono invece prerogative più rare e 
quindi più preziose. Verificando la resa 
finale in VHS ci sembra che il segnale 
trattato dall'engine della Marvel riesca 
nell'intento di non far minimamente de¬ 
gradare la qualità e, laddove molti siste¬ 
mi similari (ovvero di fascia economica) 
si perdono nella resa della codifica ana¬ 
logica, la Marvel G200 ci garantisce al 
contrario un segnale video di ottimo li¬ 
vello Veloce ed efficiente è poi la resa 
dello streaming per il Web che. unita 
all'engine della Reai Networks, garanti¬ 
sce all'utilizzatore codifiche rapide e 
semplici anche in formato ,rmi Con una 
scheda come la Marvel la Matrox sem¬ 
bra aver davvero quadrato il cerchio ren¬ 
dendoci sia un'ottima adattazione grafi¬ 
ca (2D e 3D) che una sezione di acquisi¬ 
zione e riproduzione estesa a tutti i vei¬ 
coli mediali. «E 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


155 
































TELEMATICA 


Internet 

e la Telemedicina 


a cura di Corrado Giustozxi 


Ci siamo fermati la volta scorso all’inizio dell’urgenza. Per i distratti ricordo che 
parlavamo dell’emergenza: ovvero risposte in tempo reale, affidabilità massima, 
insomma un sistema praticamente militare, a mio parere buono per quasi solo per i 
militari o la protezione civile; certamente si tratta di sistemi dedicati, nei quali 
Internet può entrare ben poco. L’urgenza richiede invece una risposta entro alcune 
ore, ed ecco quindi che la trasmissione può avvenire anche con standard TCP/IP, 
quello della Rete delle Reti. Certo probabilmente in modalità dedicata, su linee 
private, ma la tecnologia diventa meno critica ed ecco che una “vecchia” 
tecnologia, economica e diffusissima diventa utile... 


Seconda parte 


di Sergio Pillon 


L'urgenza e la consulenza rappre¬ 
sentano la maggior parte degli inter¬ 
venti medici. E.R (Emergency 
Room), la fortunatissima serie di tele¬ 
film di argomento "ospedaliero" mo¬ 
stra solo una piccola parte delle atti¬ 
vità sanitarie di tutti i giorni: chi è mai 
stato ricoverato in un ospedale o ha 
avuto bisogno di sanità ha un'idea 
ben diversa. Quando si ricovera un 
paziente gli accertamenti di routine 
vengono fatti rapidamente, ma cosa 
succede se bisogna sentire il parere 
del chirurgo vascolare? E se serve il 
neurochirurgo? 

Alcuni anni fa mio fratello, sciatore 
e sci alpinista, era andato a sciare al 
Terminillo, vicino Roma. Un fuoripi- 
sta, un po' di nebbia, gli occhiali ap¬ 
pannati, gli amici lo aspettavano sul 
bordo della pista, lui non ha visto che 
era il bordo. Risultato, un volo di al¬ 
cuni metri dopo il quale è rimasto in 
stato di semiincoscenza in basso, 
senza potersi muovere Portato a val¬ 
le con la barella lo hanno immediata¬ 
mente trasportato all’ospedale di Rie¬ 


ti. dove vedendolo in stato confusio¬ 
nale non lo hanno neppure fatto 
scendere dalla macchina: loro aveva¬ 
no sì la TAC. ma non il neurochirur¬ 


go. . e quindi hanno consigliato d 
portarlo al Policlinico Gemelli di Ro 
ma. In realtà gli amici lo hanno porta 
to sotto casa, hanno citofonato, han 


Figura 1- Il silo dell'IDI, 
gli Istituii dell'Immaco¬ 
lata. Un esemplo di 
presenza di una strut¬ 
tura sanitaria che ha 
iniziato a presentarsi 
sulla Rete, ha messo a 
disposizione dei propri 
medici la Rete, sta ini¬ 
ziando un percorso. 



156 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


























no detto ai miei quanto era successo, 
che l'avrebbero portato al Gemelli 
(mio padre dice che se non è morto 
d’infarto allora...) Il risultato è stato 
frattura del bacino e della clavicola 
con trauma cranico: tutto perfetta¬ 
mente trattabile anche a Rieti, ma lo¬ 
ro non avevano il neurochirurgo... 

Se in Italia ogni centro che dispone 
di TAC cerebrale potesse avere un si¬ 
stema di teleconnessione con il cen¬ 
tro di neurochirurgia di riferimento, 
queste cose non succederebbero. 
Tecnologicamente si tratta solo di 
mandare al neurochirurgo le informa¬ 
zioni che si hanno sul paziente; il neu¬ 
rochirurgo, con l'aiuto di un neurolo¬ 
go o semplicemente deM'internista, 
può cosi fare una prima valutazione 
sulla necessità di trasportare il pa¬ 
ziente ad un centro specializzato. 

Gli ospedali e la 
telemedicina 

Questo è solo un esempio, ma è 
estendibile a moltissime specialità 
ospedaliere, dalla cardiochirurgia alla 
chirurgia vascolare, alla valutazione 
di pazienti con tumori o malattie 
complesse. 

Spero che non vi sia mai successo, 


ma in molti casi il paziente fa un 
viaggio di molte ore e altrettante di 
anticamera per vedere il medico leg¬ 
gere le lastre, leggere le cartelle e le 
analisi e fare subito la diagnosi! Non 
è lui che è facilone, è che non c'era 
nessun bisogno di vedere voi : basta¬ 
vano gli accertamenti. Spostare 70 
chili di atomi tra Roma e Milano ri¬ 
chiede: consumare circa 4-5 kg di de¬ 
rivati del petrolio, muovere circa 
1000 kg di ferro per 50-70 km, con¬ 
sumare altre centinaia (per persona) 
di kg di derivati del petrolio per por¬ 
tare in volo molte migliaia di kg... e 
tutto per non scambiarsi pochi bit? 
Negroponte aveva ragione: almeno 


noi medici dobbiamo smetterla di far 
muovere gli atomi e capire, quando 
possiamo, che è ora di far muovere i 
bit! 

Le specialità interessate alla tele¬ 
medicina delle urgenze sono moltis¬ 
sime, e nella maggior parte dei casi 
di competenza ospedaliera. Mentre 
dell'emergenza sono principalmente 
competenti il 118, l'esercito e la pro¬ 
tezione civile, per l'urgenza i princi¬ 
pali interessati sono gli ospedali: da 
un lato i piccoli centri e dall’altro le 
grandi strutture con moltissime spe¬ 
cializzazioni "vendibili" al territorio. 
Mancano ancora molti passi per arri¬ 
vare, ed uno dei primi lo deve fare il 


Figura 2/3 ■ Il San Ca- 
mlllo-Forlaninl, certa¬ 
mente una delle prime 
strutture sanitarie pub¬ 
bliche ad essere sulla 
Rete. Una delle cose 
interessanti è la possi¬ 
bilità di dare giudizi 
sulla struttura in modo 
completamente anoni¬ 
mo. È un primo passo 
verso l’uso della Rete. 


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8 Irajf»»V- («a4 n*4r<- 4npari* «4» IV* wyai «a do rna » 

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10 B 0*4» ai oa **»nr «Mrftorire 4 «f 4a pari» «ri 

11 L\|w • la |4at «ri rapate 

12 L «*B»»Uro4M«nb^a 

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15 La rr maa «a nrwmt ri * 

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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


157 




































Figura 4 ■ Un'im¬ 
magine in formalo 
JPEG, si traila di 
un ingrandimento 
4:1 della fìg. 7, 142 
KByte. 


Figura 6 - Lo slesso in 
formato frattale. 122 
KByte , 



ministro Biodi come può ad esempio 
il San Camillo di Roma vendere la te- 
lemedicina 7 Secondo quale sistema 
tariffario? E se l'ospedale di Rieti 
vuole (e dovrebbe) mettere in piedi 
un centro che si colleghi con il Poli¬ 
clinico, come convincere il Policlinico 
a mettere la propria centrale di ascol¬ 
to? 

La competenza organizzativa in 
materia sanitaria è delle regioni' alcu¬ 
ne sono molto avanzate (a proposito, 
se avete conoscenza ed esperienza 
di qualcosa nella vostra regione non 


esitate a segnalarlo a mllon® 
mclink it ) ma senza un coordinamen¬ 
to accade che la regione Lazio abbia 
un "qualcosa" che non parla con il 
"qualcosa" della regione Toscana e 
cosi via! L'Autorità per l'Informatica 
nella Pubblica Amministrazione esi¬ 
ste, ma o non e competente in mate¬ 
ria sanitaria o di telemedicina non se 
ne occupa! Non sarà dunque ora di 
creare una autorità in questo setto¬ 
re? Forse non lo si vuole, ed infatti 
per ora l’autorità si lascia al grande 
fratello, il gestore "pubblico" della 


Figura 5 - Lo stesso ingrandimento in formato 
TIFF, 3.5 MByte. 


telefonia. 

In Internet tutti parlano di e-com- 
merce, portare il proprio business al¬ 
la rivoluzione della Rete. La teleme¬ 
dicina è solo la versione medica della 
cosa, e per essa valgono sempre le 
stesse regole: esserci, poi capire e 
crescere, poi fare il proprio business 
con la Rete e sulla Rete (figg. 1-2-3) 


Costruiamo il sistema 

Basta, di politica abbiamo parlato 
abbastanza! Vediamo allora cosa ser¬ 
ve per mettere su un sistema di uso 
ospedaliero 

Innanzi tutto occorre la centrale di 
ascolto: ossia, il centro che offre il 
servizio deve essere dotato di una 
centrale che gli permetta di ricevere i 
dati nel formato più standard possibi¬ 
le Si tratta in fondo di un sistema 
con un server ed una workstation, un 
accesso dial-m (una sene di modem 
collegati al PC) un collegamento ad 
Internet, un po' di software e qual¬ 
che periferica (stampante, scanner, 
telecamera, fotocamera digitale). 

A conti fatti il maggior costo è 
quello della linea Internet, dato che 
con un ventina di milioni si compra 
tutto l'hardware. Se proprio volessi¬ 
mo esagerare ci mettiamo i ricambi, i 
costi di sviluppo del software, il con- 


158 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 































dizionatore, le linee telefoniche, l'im¬ 
pianto elettrico: facciamo circa cin¬ 
quanta milioni. Circa altri venti per 
una CDN e con una settantina di mi¬ 
lioni abbiamo la centrale di ascolto. 
Aggiungiamo manutenzione e costi 
di funzionamento ed aggiornamento 
per il solo hardware pari a circa 20- 
25 milioni per il secondo e terzo an¬ 
no. Servono poi dei tecnici e medici, 
che ad esempio possono essere gli 
stessi della radiologia o della cardio¬ 
logia o dell’accettazione, di servizi 
cioè che siano attivi 24 ore su 24. 
Mettiamoci dunque altri 150 milioni 
di costi annui di personale (un infer¬ 
miere costa circa 50 milioni all'anno, 
un medico circa il doppio) ed abbia¬ 
mo per il primo anno un impegno 
complessivo di 220 milioni, che scen¬ 
dono a 175 all'anno nei due anni suc¬ 
cessivi Non mi sembra un grande 
costo: una macchina per eco-color 
doppler costa 200-300 milioni, una 
ambulanza ne costa almeno 70 ed 
entrambe impegnano almeno lo stes¬ 
so numero di medici e tecnici 
Il formato delle immagini, o meglio 
il tipo di compressione, è un proble¬ 
ma lungamente dibattuto Devo ad 
un collega, il dottor Luciano Alessio 
del CNR, l'aiuto nella comprensione 
della tecnologia frattale, che studia 
da alcuni anni Effettivamente la po¬ 
tenza delle CPU attuali consente una 
compressione in software delle im¬ 
magini in formato frattale in tempi ra¬ 
gionevolissimi: 18 MByte di immagi¬ 


ne in un paio di minuti con un Pen¬ 
tium Il 300. Si tratta di un formato 
che ha un solo, grande limite: non è 
libero, ha molti copyright, la Iterated 
System ne detiene i diritti mondiali 
A mio giudizio si tratta comunque del 
miglior sistema per comprimere 
grandi immagini mediche conservan¬ 
do una eccellente comprensibilità 
(figg 4-5 -6-71 Per le caiattenstic he 
tecniche l'ittp //www unaio'i * rimi 


La periferia 

Per la periferia non serve la linea 
dedicata basta un PC con modem, 
scanner, telecamera e fotocamera, 


software. In pratica circa 10 milioni 
di "pezzi" ed un tecnico. La centrale 
di ascolto può servire molti centri, 
sia con un collegamento "punto-pun¬ 
to" che via Internet. 

Cosa si trasmette? Innanzi tutto le 
immagini RX (radiografiche), poi la 
scheda del paziente, esami, fotogra¬ 
fie, elettrocardiogrammi, analisi e 
qualsiasi cosa possa essere digitaliz¬ 
zata. Ma la chiave per il sistema non 
è più la tecnologia ma l'organizzazio¬ 
ne e le procedure. Come fare per 
una teleconsulenza? Quali protocolli 
seguire? Il tecnico deve avere una 
scheda che dica ad esempio "Tele¬ 
consulenza neurochirurgica. Devi in¬ 
viare; motivo della richiesta, status 
del paziente Iriempire la scheda 
A1/5), esami ematochimicì, RX cra¬ 
nio, TAC, ..." eccetera, in modo che 
non si debba perdere tempo ogni 
volta. Poi, ad esami inviati, se è ne¬ 
cessario, si ottiene un appuntamento 
telefonico od in videoconferenza con 
lo specialista, che discute con il cu¬ 
rante e reinvia la risposta scritta. Per 
la risposta di un esame RX non serve 
tutto questo, la casistica quindi può 
andare da un problema semplice ad 
uno complesso e l'organizzazione sa¬ 
nitaria deve farsi carico di valutare 
queste possibilità. 

Il consiglio è dunque: iniziare dal 
semplice, provare in uno o due set¬ 
tori, poi pian piano farsi esperienza, 
sentire gli specialisti interessati, per 
realizzare un sistema sempre più 
complesso. In questo la sanità priva¬ 
ta si muove lentamente, è difficile 
farsi pagare con la teleconsulenza le 
sale di aspetto con i divani di pelle, 
meglio farsi inviare il paziente da un 


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Figura 8 - Un esemplo 
di consulenza: un caso 
clinico che viene pre¬ 
sentato per mezzo del¬ 
la Rete. SI tratta di una 
bambina adottata, con 
problemi delle ossa (ra¬ 
chitismo). La bambina, 
caso raro per I Paesi 
occidentali, ha sempli¬ 
cemente una sindrome 
da malnutrizione: tacile 
a dirsi, trattata con cal¬ 
ciferolo dopo due anni 
si è ripresa quasi com¬ 
pletamente. Il caso è 
ben descritto ed Inter¬ 
net lo rende semplice 
da “navigare". 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


159 





























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8(S) 113-114.1998 O ira 0*»u Orai? 

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Figura 9 - Ebbene si, si 
traila di un parassita 
che ha scavalo una 
galleria sotto It piedeI 
Se pensate che il po¬ 
veretto veniva trattato 
come micosi (infezione 
da fungo)... 


lato dall'altro... E' il pubblico che de¬ 
ve farsi carico dell'assistenza al terri¬ 
torio: non si metterà mai un grande 
centro ad alta specializzazione in una 
zona poco popolata, semplicemente 
non conviene. 


La consulenza 

Per parlare un linguaggio comune, 
per "consulenza" in questo caso si 
intende la richiesta di un parere spe¬ 
cialistico che non deve essere fornito 


entro poche ore ma entro 24-48 ore. 
Una consulenza è ad esempio una vi¬ 
sita specialistica non urgente (esem¬ 
pio classico è una vista dermatologi¬ 
ca) oppure un parere richiesto ad un 
secondo specialista: "Signora, io 
questa lastra la farei vedere anche al 
centro di chirurgia della mano, sa, lo¬ 
ro sono specialisti in queste cose. 
Consulenza è anche il monitoraggio 
del paziente sul territorio, ad esem¬ 
pio i sistemi di monitoraggio cardio¬ 
logico domiciliare e quelli di assisten¬ 
za dell'anziano a metà tra il sociale 


ed il sanitario. 

Se il medico di base avesse una fo¬ 
tocamera digitale ed un sistema per 
realizzare una scheda paziente stan¬ 
dard, si eviterebbero probabilmente 
molte file dal dermatologo. Oppure 
se si potessero far vedere a centri ad 
alta specializzazione esami come an- 
giografia, risonanza magnetica, TAC, 
la qualità dell'assistenza e la compe¬ 
tenza medica aumenterebbero ad 
una velocità vertiginosa (figg 8-9- 
10 ). 

Si tratta comunque di un rapporto 
tra medici: semplicemente occorre 
realizzare procedure organizzative 
leggermente diverse da quelle 
dell'urgenza, in particolare non è ne¬ 
cessario un presidio 24 ore su 24 del 
sistema che può essere attivo solo 
nelle 12 ore diurne. E prima che qual¬ 
cuno si scandalizzi vi segnalo che, 
per quanto è a mia conoscenza, nes¬ 
sun ospedale tiene tutti i servizi spe¬ 
cialistici attivi 24 ore su 24. 

Pensate se si fosse realizzata una 
rete per la consulenza sui tumori del 
seno, tra centri specialistici e medici 
di base o piccoli ospedali, o su altri 
argomenti specifici, L'hardware è 
sempre lo stesso, la Rete delle Reti 
è il mezzo (dati cifrati, sistemi di tun- 
nelling, ma nulla di impossibile). 

Le aziende sanitarie e 
la Rete delle Reti 

Queste concetti sono solo un pez¬ 
zetto del tutto, se le aziende sanita¬ 
rie arriveranno a capire quanto sono 
simili alle altre aziende la telemedici- 
na e le reti diventeranno, secondo 
una metafora cara a Bill Gates, il si¬ 
stema nervoso dell'azienda, a tutti i 
livelli. A costo di diventare noioso vi 
ripeto un concetto che ho espresso 
all'Inizio: esserci (Internet), capire e 
crescere (Internet-intranet-extranet). 
fare affari sulla Rete. Internet è un 
media (un mezzo di comunicazione di 
massa), è un tool (uno strumento), 
un marketplace (un mercato), anche 
per le aziende sanitarie. La telemedi- 
cina è un pezzetto di tutto questo. 

Colleghi dottori, andatevi a vedere 
una qualsiasi presentazione sul com¬ 
mercio elettronico e sostituite i ter¬ 
mini con quelli sanitari: fila lo stesso, 
eccome! 

«S 


Figura 9 - Forza colle- 
ghi, che diagnosi fare¬ 
ste? Andate su 
w*w meoscabé.óom i 

iscrivetevi e superate 
un po' di test... il pun¬ 
teggio che acquisite è 
valido per il vostro cur¬ 
riculum professionale. 
Però non pensate di 
convincere il direttore 
sanitario dell'azienda 
ospedaliera a valutame¬ 
lo, temo che sarà diffi¬ 
cile.. Ministro Biodi, ci 
sei? 


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160 


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HTML 


a cura di Corrado Giustozzi 


Privacy, 

questa sconosciuta 


Il concetto di libertà è ormai ben radicato nella cultura del nostro tempo. 0 almeno così dovrebbe 
essere. Infatti non è difficile imbattersi in situazioni in cui il confine tra la necessità di garantire la 
sicurezza del cittadino e il controllo da parte del “Grande Fratello” non è ben delineato. Anche 
Internet alla sua nascita era totale sinonimo di libertà, abbatteva le frontiere tra le nazioni e 
rendeva possibile un rapido ed incontrollato scambio di idee e pensieri. Ma si è subito visto che se 
mal utilizzato può anche invadere pericolosamente la nostra Privacy. Una recente legge cerca di 
regolamentare e di ovviare a tutta questa serie di problemi. Vediamo come deve essere applicata e 


se risponde a pieno alle esigenze del nostro tempo. 


di Giuliano Boschi 


La recente legge sulla Privacy ha una 
strana affinità con Internet. Non tanto 
perché Internet è uno dei "luoghi" in cui 
tale legge deve essere applicata, ma so¬ 
prattutto perché basta che accada un 
nonnulla che riguardi la Privacy o Inter¬ 
net ed ecco che i media ci bombardano 
con dovizia di particolari, in genere sca¬ 
brosi se non addirittura morbosi, illu¬ 
strandoci falle e pecche ora dell'urta e 
ora dell’altra. 

Ma sentire parlare cosi tanto di qualco¬ 
sa non e assolutamente sinonimo di co¬ 
noscenza Pensate a come deve sem¬ 
brare Internet per chi lo conosce solo at¬ 
traverso i telegiornali. Non mi meraviglie- 
rei affatto se un mio interlocutore alla no¬ 
tizia che "lavoro con Internet”, fuggisse 
spaventato convinto di trovarsi di fronte 
a un maniaco o a un depravato. 

Conoscere approfonditamente la leg¬ 
ge sulla Privacy è cosa ardua. Il testo, ol¬ 
tre che decisamente lungo, è in ” legale¬ 
se" e richiede conoscenze di diritto per 
essere capito nella sua completezza Di 
grande, anzi direi indispensabile, aiuto è 
stato per me l’ottimo sito 
lintu://www Qiivacv~n che è la fonte pri¬ 
maria di questo articolo Inoltre mi sono 
basato su quanto già da tempo si trova 
in rete e su quanto fatto da molti Web 
master per adeguarsi a questa normati¬ 
va. Ci tengo comunque a precisare che il 
mio campo è Internet (no, fermi, non 
scappate!) e non il foro, per cui se inten¬ 
dete approfondire il problema andate a 
visitare il sito sopra citato o, ancora me¬ 
glio, rivolgetevi a un "leguleio" di chiara 


oc 








Una masclieia 

stile 

Diabolik ci guarda mi- 

nacciosa dal 

suo 

li' - ■ . ■ 

~l 


non preoccupatevi, nel 
sito troverete solo noti¬ 
zie utili ed interessanti, 
almeno se per voi la 
Privacy è qualcosa per 
cui vale la pena di di¬ 
scutere 


(Illusiti 

garante 

leggi 

lag 

modelli 


www.privacy.it 


ti) . c no un hnckor li atlacc.issar 


UlZOjualuuufcb 

Là TU».»... •*.>•*•» n+*lh. Jtlkt />1 >S*v.V. mw pv M 
(Mio Jt OMk» Jtt M .A* IMI M 



IW. n \21 ilfarr Pmmi Am«rrtdh*a « 


fama, ammesso 
che conosca Inter¬ 
net nella sua vera 
realtà Qui chiarire¬ 
mo comunque gli aspetti della legge e 
vedremo quali sono le più elementari 
norme che deve seguire chi gestisce un 
sito Web. 


La legge 675/96 

La Privacy su Internet è qualcosa di 
estremamente controverso e di non faci¬ 
le risoluzione Per capire quanto sia at¬ 
tuale e impellente un chiarimento sulla 
questione basti pensare negli Stati Uniti 
stanno nascendo delle società che, ov¬ 
viamente a pagamento, offrono dei parti¬ 
colari "servizi di ricerca”. Aiutandosi con 
dei software specifici ricostruiscono tutti 
i dati personali di un individuo (nome, in¬ 
dirizzo, telefono, professione, ecc.) car¬ 
pendone la personalità, gli interesse e le 
sue ideologie seguendo i gruppi di di- 


al 

» u ■* 

scussione a cui partecipa! 

La legge che in Italia si occupa di rego¬ 
lamentare e difendere la Privacy dei cit¬ 
tadini (in generale, non solo su Internet) 
è la n. 675 del 31/12/96 (conosciuta co¬ 
me 675/96) e alcune successive modifi¬ 
che e aggiunte. 

Le norme che riguardano la Privacy so¬ 
no, come prima cosa, dettate da indica¬ 
zioni che vengono direttamente 
dall’Unione Europea e tendono a garanti¬ 
re che l'uso dei dati personali si svolga 
nel rispetto dei diritti e delle libertà fon¬ 
damentali. della dignità delle persone fi¬ 
siche, soprattutto per quanto riguarda la 
riservatezza e l'identità personale II trat¬ 
tamento dei dati personali viene definito 
come una o piu operazioni compiute con 
o senza l'utilizzo di un computer che 
comporti: raccolta dati, registrazione, or¬ 
ganizzazione. conservazione, elaborazio- 


162 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 























Mttài&L 



Teslo coordinato con le modifiche introdotte dai D.Lvi 9/5/97, n.123, 
28/7/97, n. 255 e 13/5/98. n.171 


Capo I • PRINCIPI «JENERAU 

All. 1 rkulMà r drfmt/t.Hl 

I La fttttr/t legge pnuhit* ik> J Hrffanmtf* Ari Ajài pennuti u *' o4ga od rapalo dei Amiti Jcl* 
hbota foudameitfafc ikikIu ddU Aie*» Arie paiout fndw. cou p«txol»« nlauneulo da mcn wlczrm 
i aVidraMa pennute. pnnhui alfiru i Amiti «tele pnim pnubtlu r di *v* atto tilt o Mioeuaooc 


a) pei -1 >mk« di dati* ipuduau < empie *><> di dati pctvooafc. npeettfo ai tau o pai tanta dalmate ai 
tuo » pai ub. oegmuzato ti coodo uua phaakta di ttltn Attimimiah lab da fai da ante d H diadi, . 
d Ummmm lmpm . _ W Z** 

Leggere una legge <che bel gioco di parolai non 6 certo cosa facile. La pre¬ 
messa è in genere l'unica cosa che un comune mortale può cercare dì in¬ 
terpretare senza l'aiuto di un avvocato. Comunque se volete provarci, su 
Internet troverete il testo integrale della 675/96 e In bocca al lupo 





il** - —- s 



Facsimile modelli di: 

- M—Ift har f—tf 

i Fi'minia .beimeli." 

I . ,, |ip(, u .ri’*'».i*.0 

... 

temute * w» wi inumimi,, * il» 


o IMmu. 4 •III.IUBSHH l«i « W«liH. 
,1. ,1,1, ..«mMi 


’ 1 ,,i,i, ,ni ,1 Iih.iwiiciiIii <ln Uimolili 


» I .1.. .bill, ,1.11 Irti, ,b (itili 

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ih »<■ «.«Mi» 

I■«*!"«, |,l£-v * «' l «" •“ '1 



ne, blocco, modificazione, utilizzo, inter¬ 
connessione, comunicazione, diffusione, 
cancellazione, distruzione, selezione 
estrazione, raffronto di dati personali. 

I dati personali non sono solo le infor¬ 
mazioni riguardanti una persona fisica o 
giuridica, ma qualsiasi elemento che per¬ 
metta di identificare, tramite l'informa¬ 
zione stessa, a chi sia correlato quel pre¬ 
ciso dato. A questi si aggiungono ele¬ 
menti, definiti dati sensìbili, che riguarda¬ 
no dati personalissimi come la salute, la 
sfera sessuale, le opinioni politiche e re¬ 
ligiose. 

Appare evidente come sia vasta l'area 
di applicazione di questa legge. Pensate 
solamente a quante volte voi avete con¬ 
segnato a qualcuno i vostri dati persona¬ 
li, partecipando ad un concorso, con l'ab¬ 
bonamento al telefonino, aprendo un 
conto bancario o quando vi siete iscritti 
all'università. 


Le banche dati 

La legge 675/96 si applica a numerosi 
campi, quello che ci interessa più perso¬ 
nalmente è l'utilizzo e la gestione di ban¬ 
che dati o, se preferite, database in for¬ 
mato elettronico. 

Una banca dati è l'insieme di dati per¬ 
sonali conservati su di un supporto, nel 
nostro caso elettronico, in genere orga¬ 
nizzato in modo da permettere un facile 
utilizzo e riscontro dei dati contenuti in 
essa. 

Direi che ormai tutte le informazioni 
che riguardano persone sono contenute 
in banche dati, pensate come potrebbe 
gestire, ad esempio la Telecom, il paga¬ 
mento delle bollette se i nostri dati non 
fossero all'interno di un database. 

La legge riconosce, nella gestione dei 
dati, tre figure. Il titolare che è la perso¬ 
na fisica o giuridica che decide la finalità 
per cui è stato necessario costruire una 
banca dati. Il responsabile che è la per¬ 


Nel sito innvn.privacy.il potete trovare una serie di moduli da utilizzare co¬ 
me facsìmile da presentare al Garante per la Privacy a seconda delle varie 
necessità, quindi bando alla pigrizia e cominciate a riscaldare il modem. 


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r* •»/099*3/ •X.’itMWi 


Sono molte le associazioni che stanno nascendo sull'onda delle problema¬ 
tiche legate alla Privacy. L'Associazione Nazionale Garanzia della Privacy, 
ad esempio, ha come scopo principale quello di affiancare i propri associati 
nell'attuazione delle leggi e delle norme relative alla tutela e al trattamento 
dei dati personali 


sona fisica o giuridi¬ 
ca che viene incari¬ 
cata dal titolare di 
gestire i dati. L'inca¬ 
ricato che è colui 
che manipola e uti¬ 
lizza i dati seguendo 
le direttive dategli 
dal titolare e dal re¬ 
sponsabile. 

E' fatto obbligo al 
titolare di segnalare 
aìì'Autorità Garante 
(un'autorità pubblica 
autonoma di vigilan¬ 
za), che sta proce¬ 
dendo ad un tratta¬ 
mento di dati perso¬ 
nali, in pratica che 
sta immettendo in 
un database dati ri¬ 
guardanti persone 
fisiche o giuridiche. 

Probabilmente è 
proprio quello che 
fate voi quando fate 
compilare un form 
ai visitatori delle vo¬ 
stre pagine web. 

Nel riquadro 1 po¬ 
tete vedere eviden¬ 
ziati quali siano gli 
obblighi di un titola¬ 
re, leggeteli con attenzione, vi renderete 
conto che si tratta di qualcosa di com¬ 
plesso e di non semplicissima gestione. 

Tenete presente che per poter dete¬ 
nere e trattare i dati personali è indispen¬ 
sabile il consenso dell'interessato e tale 
consenso deve essere scritto! E allora? 
Come è possibile via Internet? 

In effetti si tende ad equiparare l'invio 
di un form ad un foglio firmato. Non giu¬ 
rerei comunque che, in caso di conten¬ 
zioso, le cose siano veramente così. Da 
parte nostra dovremo avere sempre la 
massima cura nel conservare tutti i dati 
che ci vengono inviati, soprattutto l"'IP 


address" dell'interessato, in modo da 
poter, almeno in parte, risalire fisicamen¬ 
te a chi ci ha inviato un form od una mail. 

Non sempre è richiesto il consenso da 
parte del singolo perché sia inserito in 
una banca dati, in particolare non è ri¬ 
chiesto: quando il trattamento riguarda 
dati detenuti in base a leggi, regolamenti 
o disposizioni comunitarie: quando è ne¬ 
cessario per l'esecuzione di un contratto 
di cui è parte l'interessato: quando ri¬ 
guarda dati provenienti da pubblici regi¬ 
stri, elenchi o documenti: quando è fina¬ 
lizzato a scopi di ricerca scientifica o sta¬ 
tistica; quando è effettuato nell'ambito 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


163 







































della professione di giornalista, quando 
riguarda dati relativi allo svolgimento di 
attività economiche; quando è necessa¬ 
rio per la salvaguardia della incolumità o 
della vita dell'interessato o di un terzo; 
quando è effettuato da soggetti pubblici 
nell'ambito delle funzioni istituzionali e 
nei limiti stabiliti da leggi e regolamenti 

L'interessato ha ovviamente alcuni di¬ 
ritti, come quello di venire a conoscenza 
di trattamenti che lo riguardano, di esse¬ 
re messo a conoscenza, da parte del ti¬ 
tolare, dello scopo per cui vengono ri¬ 
chiesti tali dati, di poter chiedere al titola¬ 
re di modificare i suoi dati o di cancellarli 
dalla banca dati, di opporsi all'utilizzo dei 
suoi dati 

Come se non bastasse per quanto ri¬ 
guarda i "dati sensibili", oltre all'autoriz¬ 
zazione dell'interessato è necessario il 
consenso da parte del Garante della Pri¬ 
vacy 


Cosa fare 

Dovrebbe già essere evidente, da 
quanto detto, che chiunque detenga un 
database è obbligato a darne notifica al 
Garante per la Privacy. Ogni volta che voi 
fate compilare un form e che inserite i 
dati dell'utente una banca dati, per quan¬ 
to futile e banale possa sembrare l'argo¬ 
mento dovete, per così dire, autodenun- 
ciarvi. Quanti di voi l'hanno fatto? Sono 
pronto a scommettere che la percentua¬ 
le è veramente minima Non rispettando 
la legge si va incontro a sanzioni ammini¬ 
strative e penali. Valutate quindi attenta¬ 
mente la situazione, e, suggerisco, se la 
vostra banca dati non è poi così impor¬ 
tante e semplicemente vi stavate diver¬ 





n a 


RIVACY 
AG E 


Negli States la Privacy 
e sentita forse piu che 
in ogni altra parte del 
mondo Ed è tutto un 
fiorire di siti che tratta 
no guesto argomento, 
sia nel mondo ~nor- 
male " sia in quello te¬ 
lematico 


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Privacy 

luti bum» Stw% a»)d_Pp«OD 

Dwd Maichnt Po' »«y 


tendo un po', che forse è il caso di smet¬ 
tere di giocare e di evitare il problema al¬ 
la fonte eliminando dal vostro sito le pa¬ 
gine incriminate. 

Se pensavate che le leggi fossero la 
cosa più incontrovertibile del mondo, vi 
assicuro che vi state sbagliando. La 
675/96 non fa eccezione. Ad esempio 
ancora si discute se una normale agenda 
sia una banca dati! Parallelamente per 
una raccolta di indirizzi di posta elettroni¬ 
ca è obbligatoria la notifica al Garante? 
Probabilmente si, 0 almeno, nel dubbio, 
è bene presumere che sia così. 


Le nostre pagine HTML 

Abbiamo fatto la nostra brava notifica 
al Garante per la Privacy, abbiamo tutti i 
nostri bei pezzetti di carta, abbiamo fatto 
il nostro dovere di cittadini coscienziosi 
E adesso? Siamo a posto? Ancora no. 
comincia la parte che più si presta a pos¬ 


sibile contestazioni 
da parte di chi na¬ 
viga in Internet: il 
trattamento dei 
dati personali 
Bisogna sempre 
informare l'interes¬ 
sato dell'utilizzo 
che viene fatto dei 
suoi dati personali 
In genere, quando 
chiediamo di com¬ 
pilare un form, ad esempio come richie¬ 
sta di informazioni su di un prodotto, 
dobbiamo inserire una frase che dica "i 
dati richiesti vengono utilizzati solo per 
gli scopi indicati", ossia informiamo 
l'utente che il suo nominativo non viene 
inserito in un database e che 1 suoi dati 
ci servono solo per meglio rispondere al¬ 
la sua richiesta di informazioni. 

Di contro, se invece desideriamo con¬ 
servare le informazioni che riguardano 
un potenziale cliente dobbiamo informa¬ 
lo che il suo nome e 1 suoi dati vengono 
inseriti in una banca dati. Per esattezza 
dobbiamo fornirgli tutte le informazioni 
indicate nel riquadro 1 (al paragrafo 
"quali informazioni devono essere forni¬ 
te agli interessati ?"). Possiamo anche 
prevedere una casella cliccabile (check 
box) e fornirgli quindi la scelta se essere 
inserito 0 meno nel database e se vuole 
o meno essere avvisato in caso di novità 
riguardanti una serie di iniziative o pro¬ 
dotti. 


Box 1 


Direttamente dal sito lhttp://www.pnvacv.corri ecco gli obblighi a cui deve 
ottemperare il titolare di una banca dati. 


Cosa deve essere comunicato al Garante? 

Al Garante deve essere comunicato, prima del suo inizio, il trattamen¬ 
to dei dati personali. 

La notificazione deve contenere: 

a) nome 0 denominazione, domicilio, residenza o sede del titolare; 

b) finalità e modalità del trattamento; 

c) natura dei dati, luogo di custodia e categorie di interessati cui si ri¬ 
feriscono; 

d) ambito dì comunicazione o diffusione dei dati; 

e) trasferimenti extra CEE, o extra Italia per 1 dati sensibili; 

f) descrizione generale delle misure di sicurezza. 

g) indicazione delle banche dati interessate e delle connessioni ad al¬ 
tri trattamenti; 

h) identificazione anagrafico-logistica del responsabile del trattamen¬ 
to; 

i) qualità e legittimazione del notificante. 

Quali sono gli obblighi relativi al trattamento? 

I dati personali devono essere: 

a) trattati in modo lecito e corretto: 

b) raccolti e registrati per scopi determinati, esplìciti e legittimi ed uti¬ 


lizzati in altre operazioni del trattamento in termini non incompatibili 
con tali scopi; 

c) esatti e, se necessario, aggiornati; 

d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali 
sono stati raccolti 0 successivamente trattati; 

e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interes¬ 
sato, per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli 
scopi per cui sono stati raccolti 0 trattati. 


Quali informazioni devono essere fornite agli interessati? 

Il soggetto interessato, o la persona presso la quale sono raccolti 1 da¬ 
ti personali devono essere preventivamente informati per iscritto, cir¬ 
ca 

a) le finalità e le modalità del trattamento; 
bl l'obbligo o la facoltà di conferire 1 dati; 

c) le conseguenze giuridiche del rifiuto a rispondere. 

d) 1 soggetti a cui i dati possono essere comunicati; 

e) l'ambito di diffusione dei dati personali: 

f) 1 diritti spettanti al soggetto interessato; 

g) identificazione anagrafico-logistica del titolare e del responsabile 
del trattamento. 


164 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 



















Box 2 


Sempre dal sito Privacy.it il pensiero di Beppe Grillo 

Solo per leggere II materiale che sarà inviato da chi ha una partita IVA, il Garante 
impiegherà quattrocento anni, 

In una intervista al settimanale "Avvenimenti" Beppe Grillo dice che, la legge italiana sulla 
privacy è giusta ma è anche ai confini della realtà, 

La legge impone a chi ha una banca dati di comunicarlo per lettera all'Ufficio del Garante. 
Ogni sera, dice ironicamente il comico genovese, ripeto il calcolo: 

"Prendiamo i cinque milioni di persone con partita IVA e mettiamo che ciascuno scriva una 
lettera di due pagine. Cinquemilioni per due fanno diecimilioni di pagine. 

Per leggere due pagine ci vogliono in media quattro minuti. 

In totale, quattrocento anni di lavoro per uomo. 

Visto che la legge parla di un Ufficio del Garante con quaranta persone, ci vorranno dieci an¬ 
ni solo per leggere le notifiche di banche dati dei possessori di partita IVA. 

Roba che Rodotà (Attuale Garante della Privacy) sarà sommerso dalla carta da qui a non si 
sa quando”. 

Per Grillo, l'unico modo per tutelare la propria privacy nella società dei computer è scompari¬ 
re elettronicamente come i giapponesi, che sono tornati alla carta moneta. I loro banchieri 
sono disperati, le carte di credito non le vuole piu nessuno. 

Hanno capito, dice Grillo, che l'estratto conto è uno dei più formidabili strumenti di controllo 
planetario. 


Molti siti, sfruttando la pigrizia nel leg¬ 
gere da parte degli utenti, utilizzano la 
formula "se non volete essere informati 
cliccate qui" Personalmente la trovo 
scorretta, poco ele¬ 
gante e causa di 
perdita di prestigio 
da parte di chi la uti¬ 
lizza Più giustamen¬ 
te bisogna dire "se 
volete essere infor¬ 
mati cliccate qui", 


zioni indicate nel box 1 (sempre in riferi¬ 
mento al paragrafo "quali informazioni 
devono essere fomite agli interessati ?”). 
Deve inoltre chiedere all'interessato il 


«TiT a—-K—- 


Mailing list 

Un altro esempio 
molto frequente di 
banca dati presenti 
su Internet è quello 
delle mailing list. 
Per prima cosa chi 
gestisce la mailing 
list deve dare anco¬ 
ra una volta all’iscrit¬ 
to tutte le informa- 




i ni i>\i \ 

I’m uh i li i\ Ki lisi li \K 

i 

ti ■■•iti li li Fiim i,‘pnU\l mimi m/i'iiihiiMi 



Hom epagéWSfi 


Tk* OfIW* •( dw DMa ho(»«tl«n Rapinai 
WyrWfa Mani. Walai Lana \\ limila» Ckatkua NM 5Al 

01423 343743 
01423 343 740 
01423 345 700 
01423 524 310 

lauttwytft drmon t « A 


■rrrnTT.r"r 

O. *—«a V. I 



Olk Recortviier Cmidcy Fyucrec Kllun Vanitili • 
Prolcctlngyour Privacy In (he Computer Age 


Naiariya Navtfatai latai — t u 4 a4 fa» Watt tapi ariamoti 
Tkimu Safa W «K«4a4 ai Waiag raiaUa (m rkiMi.i. •( ai! >|*i 
Ta ftod aal Mia about SafaSotf, <Ucl hai a 



Se è più sentita negli 
USA, si dice invece 
che sia nata nel Re¬ 
gno Unito Ecco la 
Privacy in lormato re¬ 
gale, msomma grafi¬ 
camente il sito non è 
un granché, speriamo 
almeno che i conte¬ 
nuti siano all'altezza 
delle previsioni 


Ma se pensavate che 
la Privacy fosse un 
problema solo delle 
grandi nazioni, eccovi 
dimostrato che non è 
cosi. In questo sito, 
tra l'altro molto ricco 
di contenuti, si tratta 
del trattamento dei 
dati personali sull'iso¬ 
la di Mani 


consenso a raccogliere i suoi dati (nella 
fattispecie il suo nome e il suo indirizzo e- 
mail) e a diffonderli via Internet. 

La cosa è comunque più semplice di 
quanto si possa pensare. Se l'iscrizione 
alla mailing list è automatica dovete pre¬ 
vedere che al momento dell'iscrizione 
stessa all'utente venga spedita una mali 
con tutti i dati di cui sopra a cui l'iscritto 
deve obbligatoriamente rispondere con 
una frase del tipo "accetto tutte le condi¬ 
zioni", pena la cancellazione dalla mailing 
list entro 24 ore. Se invece l'iscrizione 
non è automatica la procedura è ancora 
più semplice. Non attivate la sua iscrizio¬ 
ne sino a quando non riceverete la mai! di 
ritorno. 


Il prossimo futuro 

E' evidente, anche al legislatore, che la 
legge 675/96 mal si adatta ai sistemi tele¬ 
matici. Tutto quanto sinora detto non è 
che un tentativo rozzo, ma inevitabile, di 
adattare alla normativa vigente un mezzo 
che dalla normativa stessa non è stato 
assolutamente preso in considerazione 
Se volete tirare un sospiro di sollievo sap¬ 
piate che questa inadeguatezza probabil¬ 
mente lega le mani anche a chi deve con¬ 
trollare che, anche su Internet, la legge 
sulla Privacy trovi completa e assoluta at¬ 
tuazione, impedendo se non di fatto, al¬ 
meno nella maggior parte dei casi, l'effet¬ 
tuazione di controlli. Comunque attenzio¬ 
ne, un magistrato che si proponga di 
"moralizzare" Internet può sempre esse¬ 
re a portata di mail. 

E' in progetto una legge specifica sul¬ 
la Privacy online, speriamo che sia a giu¬ 
sta tutela dei diritti del cittadino alla pro¬ 
pria riservatezza, senza rendere la vita 
impossibile a chi poi deve gestire i servi¬ 
zi telematici. 

Quando ci sarà? Chi può dirlo, vedrò 
comunque di tenervi informati, anzi cre¬ 
do che non ce ne sia bisogno, ci pense¬ 
ranno i più comuni organi di informazio¬ 
ne: Internet e la Privacy, solo il titolo fa 
pensare a qualcosa di losco, sicuramen¬ 
te ne parleranno molto! 

Voglio comunque concludere con una 
sorta di appello all'autoprivacy. Il rispetto 
per ogni individuo e per la sua sfera per¬ 
sonale è qualcosa che, almeno in teoria, 
non avrebbe bisogno di essere regolata 
da una legge, dovrebbe bastare il buon 
senso di ogni cittadino. Carpire dati per¬ 
sonali. comunicarli a terzi, inviare pubbli¬ 
cità non richiesta ed altro ancora sono 
azioni che non hanno bisogno di una leg¬ 
ge per essere considerate, quanto me¬ 
no, scorrette e poco dignitose. Abbiate 
quindi sempre ben presenti i confini che 
non potete e non dovete superare. Oltre 
che a posto con la coscienza sarete a 
posto anche con la legge, e direi che 
non è cosa da poco. 

tee 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


165 





































o cura di Francesco Romani 


KFd.ftfiì f.-rfrw 

Il massimo ritardo medio 
dei numeri del Lotto 

Questo problema è sorto da alcune discussioni che si sono svolte 
sull’area Matenigmici (di MC-Link) e su altre aree di discussione italiane. 

Lo spunto me lo ha dato il buon Dani Ferrari che lungi dal prendersela 
per la mia intrusione su cavalli e cani mi ha riversato addosso quasi 
un Megabyte di idee e messaggi. Gran parte del materiale che presento 
è frutto delle discussioni di Dani, Elio Fabri e Adam Atkinson, amici 
che i lettori della rubrica Intelligiochi ormai ben conoscono 
e che qui ringrazio caldamente. 


Il Problema 

Con il vistoso sviluppo di giochi come il Lotto ed il Supere- 
nalotto ha ripreso vigore la annosa polemica tra i "ntardisti" 
ovvero quelli che pensano "se qualcosa deve succedere pri¬ 
ma o poi, e la aspetto da un po', adesso devo aspettare di 
meno" (la definizione è di Adam) e gli anti-ritardisti che ba¬ 
sano le loro argomentazioni sull'indipendenza delle succes¬ 
sive estrazioni (e sulla conoscenza del calcolo delle probabi¬ 
lità). Ho già dedicato un articolo (MC n. 173, Maggio 1997) 
al problema del Lotto (cercando di dimostrare con vane si¬ 
mulazioni la totale inconsistenza della teoria dei ritardi) e 
Dani ne sta preparando un altro molto più completo. 

Quello di cui mi voglio occupare qui è un problema margina¬ 
le. più tecnico, ma decisamente interessante il problema 
del massimo ritardo medio Nel 1937 ring. Samaritani, nel 
libro "La teoria e il calcolo matematico dei ritardi. Studio 
teorico e pratico sul giuoco del Lotto" cerca di stimare teori¬ 
camente qual è il massimo ritardo che possiamo media¬ 
mente aspettarci di trovare se consideriamo una sequenza 
di n estrazioni (il che, evidentemente, è cosa ben diversa 
dal massimo ritardo teorico che è sempre e comunque n) 
Samaritani, con procedimenti poco convincenti, stabilisce la 
seguente formula: 


(17/18) r =1/n ovvero r = 17.495... Log[n] 

(come sempre Log[n] indica il logaritmo naturale). 

Facciamo alcune considerazioni iniziali: 

• p=1/18 è la probabilità che un particolare numero su 90 
sia estratto in una estrazione di 5 numeri; 

• q=1-p=17/18 è la probabilità che un particolare numero 
su 90 non sia estratto in una estrazione di 5 numeri; 

• il massimo ritardo teorico su n estrazioni e, ovviamen¬ 
te, n e ha probabilità q n di presentarsi (un po' bassma 
per n grande! I); 

• se il massimo ritardo teorico t(n) fosse minore di n e un 
numero dopo n settimane tardasse proprio di t(n), allo¬ 
ra quel numero dovrebbe uscire "certamente” la setti¬ 
mana successiva (la follia di una tale affermazione mi 
pare evidente); 

• il massimo ritardo “storico" del lotto italiano sembra 

sia 202 


166 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 





g[r_,r_]:=q A r; 



Figura 1 


Nel seguito prendiamo in considerazione n estrazioni di 5 
numeri su una ruota e definiamo: 

mrl(n) il valore atteso del massimo ritardo medio (ovvero 
la media dei massimi ritardi che si presentano) di un nume¬ 
ro prefissato; 

rj(x,n) il numero di ritardi di lunghezza x di un numero pre¬ 
fissato; 

mra(n) il valore atteso del massimo ritardo medio di un 

numero qualsiasi; 

rj(x,n) il numero di ritardi di lunghezza x di un numero qual¬ 
siasi. 

Modello probabilistico 
per un numero 

Il modello che segue è stato messo a punto da Elio (risultati 
simili per altra via sono stati ottenuti anche da Adam). 

Sia g[n,r] la probabilità che entro la n-esima estrazione ci 
sia stato almeno un ritardo di lunghezza almeno r 

Questo evento si verifica se e solo se il ritardo r si è pre¬ 
sentato almeno una volta in qualcuna delle estrazioni tra 1 
ed n-l. oppure se si presenta alla n-esima estrazione. 

Valgono le condizioni iniziali: 

ln[1]:= 

g[n_,r_]:=0/; n<r; 


Perché il ritardo r si presenti per la prima volta alla 
n-esima estrazione occorre, a) che il numero non sia 
uscito alle estrazioni n-r+l,...,n; b) che sia uscito 
all'estrazione n-r; c) che fino alla n-r-l non sia 
mai apparso un ritardo r 

Gli eventi a), b), c) sono indipendenti e hanno proba¬ 
bilità q A r, p, 1 -g[n-r-l,r] 

Dunque entro la n-esima estrazione c'è stato alme¬ 
no un ritardo di lunghezza r con probabilità: 

ln[2]:= 

g[n_,r_]:=g[n-l,r]+p q A r (l-g[n-r-l,r]) 

dove il primo addendo rappresenta la probabilità di 
"entro la n-l-esima estrazione ci sia stato almeno un 
ritardo di lunghezza r" e il secondo la probabilità di 
"il ritardo r si presenta per la prima volta alla n-esima estra¬ 
zione". 

La probabilità che alla n-esima estrazione il massimo ritardo 
sia rè: 

g[n,r] - g[n,r+l] 

Il massimo ritardo medio per un numero dato è quindi 

n n n 

mr\(n)= ^kP(n,k) = ^kg(n,k)-^kg(n,k + l) = 
k =I k=i *=1 

n n 

= '£g(n,k)-g(n,n + \)= ^g(n,k) 

A-l k =I 

che si può calcolare esattamente (anche in assenza di una 
formula chiusa): 

ln[3]:= 

$RecursionLimit=100000; 
g[n_,r_]:=(g[n,r]= 

g[n-l,r]+p q A r <l-g[n-r-l,r])) 
mrl[n_] : =Plus@<?(g [n, #] St/@Range [n] ) 

Si è dovuta utilizzare la memorizzazione dei valori già calco¬ 
lati per evitare una complessità esponenziale. Si è anche do¬ 
vuto aumentare il limite al massimo livello di ricorsione. 

Con 170 Megabyte di RAM allocati al Kernel si arriva poco 
oltre il migliaio e poi è facile fare il fit ai mimmi quadrati della 
curva risultante (dopo aver scartato i primi 200 termini): 

ln[4]:= 

LL=mrl/@Range[1382] 

Fit [Drop [LL, 200], {1, Log [x] ) ,x] 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


167 








Figura 2 


Out[4]= 

-40.7291 * 17.463 Log[x] 

La bontà del Ut (in blu) rispetto ai valori teorici (in giallo) è 
evidente dal grafico di Figura 1. 

Conteggio dei ritardi 
per un numero 

Ora studiamo una stima asintotica (cioè che vale per x ed n 
grandi) di rj(x.n) 

Si nota che: 

2 rj(x,n/2) < rj(x,n) < 2r f (x,n/2) + 1 

E quindi, la dipendenza da n può essere solo linea¬ 
re Supponiamo ora di avere aspettato un numero 
per x -1 estrazioni, la probabilità che non si presenti 
alla successiva è p=1-q e questa probabilità deve 
coincidere con il rapporto tra il numero atteso di ri¬ 
tardi lunghi x e il numero totale di ritardi attesi (in¬ 
fatti quel numero o ritarda x oppure x +1 oppure 
x+2 ..) Quindi indipendentemente da n e da x de¬ 
ve valere: 

lj(x,n) 

oo 

i=x 


che è una relazione ricorrente di ordine infinito 

Sostituiamo a rj(x,n) un'espressione del tipo n « 

b x e risolviamo con Mathematica 3.0 (chi sa l'anali¬ 
si lo poteva fare anche a mano) 

tn[2]:= 

l-q==n a b A x/Sum[n a b A i, {i,x,«>}] 

Out[2]= 
l-q==l-b 

Vale allora rj(x,n)=n a b r e resta il problema di de¬ 
terminare a. 

Sia rj(i,x,n) il numero medio dei ritardi di lunghezza 
esattamente x del numero j che si presentano in n 
estrazioni (ovvero 5 n numeri) ad un tempo t tale 

che t mod n = i. 

Per un dato numero j vale rj(i,x,n) = Floor[n/x] p 2 q* 

Si nota che se un ritardo viene contato in un qualche 
r ( (i,x,n) non può apparire in nessun altro r|(k,x,n) con k*i. 

I possibili valori di i vanno da 0 a x+1 e trascurando il Floor 
e i problemi ai bordi si ottiene la stima finale: 

rj(x,n) = n p 2 q* 

Ora si può vedere per quale valore di r il numero atteso di ri¬ 
tardi lunghi r ha un valore costante C 

ln(1]> 

Expand[PowerExpand[x/. 



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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 










Figura 4 

Solve[q A x p A 2 n == C,{x>][[1]]]] 

Out[1]= 

-101.135 - 17.4952 Logic] + 17.4952 Log[n] 

Si ottiene anche in questo caso un andamento del tipo 
mrl(n) = a+ b Log[n], resta però aperto il problema della 
scelta di C 

Vediamo l'accordo tra teoria e pratica. 

È stata fatta (in Pascal) una simulazione del Lotto che preve¬ 
deva k blocchi di 10000 estrazioni ogni volta calcolando il 
valore vero e quello stimato di r,(x, 10000) e mrl(IOOOO) 
con k che variava tra 3000 e 50000 (ovvero nella prova più 
lunga è stata simulata per 50000 volte l'attività di circa 100 
anni di una ruota del Lotto). 

La Figura 2 mostra il confronto tra valori teorici (in rosso) e 
reali (in giallo) di r,(x,10000) per k=50000. 

La Figura 3 mostra il confronto tra valori teorici (con 
C=1/30) e reali di mrl(IOOOO) per k=50000, la stima vale 

mrl(n) = -41.63+17.495 Log[n], 

in ottimo accordo con quanto predetto dalla teoria di Elio. 

Conteggio dei ritardi 
per tutti i numeri 

Ripetendo il ragionamento visto prima e considerando che 


l'inizio del ritardo è libero e ad ogni estrazione 
escono 5 numeri si ottiene la stima: 

r(x,n) = 5npq* 

che coincide con quanto ottenibile semplicemente 
tenendo conto che i numeri sono 90 ed ognuno fa 
la sua parte. Per stimare quale è l'andamento tipico 
del massimo ritardo medio in funzione di n si può 
vedere per quale valore di r il numero atteso di ri¬ 
tardi lunghi r ha un valore costante C 

In[ 1]:= 

Expand[PowerExpand[x/. 

Solve[5 q A x p n == C,(x)][[1]]]] 

Out[ 1 ]= 

-22.4102 - 17.4952 LogfC) + 17.4952 
Logfn] 

La nostra stima prevede quindi una differenza di 
circa 80 unità tra il ritardo di un numero fissato e quello di 
un numero qualsiasi. 

La Figura 4 mostra il confronto tra valori teorici (con 
C=1/30) e reali di mra(IOOOO) per k=50000 

L'approssimazione comincia a divenire buona per valori 
grandi di n in quanto nelle prime estrazioni il numero dei ri¬ 
tardi cresce in modo lineare e non logaritmico (per esempio 
alla 4 a estrazione vi sono certamente almeno 70 numeri che 
ritardano da 4 settimane). 

Conclusioni 

Riassumendo abbiamo visto quanto segue: 

• il massimo ritardo teorico vale n (con probabilità q n ) 

• il massimo ritardo medio di un numero qualunque può 
essere stimato con mra(n) = 37.09+17.495 Log[n] cir¬ 
ca 37 unità in più di quanto indicato dal Samaritani 

• le stime sono in buon accordo con gli esperimenti 

• la variabilità è abbastanza alta: su 50000 prove il massi¬ 
mo ritardo ottenuto in 10000 estrazioni è stato 411, 
contro un valore medio previsto e verificato di 198.2 
Queste stime quindi hanno solo un valore speculativo 
ma non possono certo prevedere quello che succederà 
ai giocatori. 

Resta aperto il problema di quali considerazioni teoriche 
possano giustificare il valore C=1/30 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


169 






Le acrobazie di Acrobat 


Da alcuni anni si sta facendo strada un nuovo standard: Adobe Acrobat. 
Partendo dal pluridecorato PostScript, Adobe ha creato un sistema per la 
creazione e gestione di documenti in formato elettronico. MC vi racconta 
cosa si può fare, perché e come farlo, 
e cosa c’è oltre. 


di Mauro Gandini 


Acrobat, un nome che 
è tutto un programma 

Quando, all'inizio degli anni ’90, Ado¬ 
be decise di partire con il progetto di un 
prodotto in grado di aiutare la gente a 
generare documenti in formato elettro¬ 
nico con la possibilità di trasferirli su più 
piattaforme hardware senza problemi, 
tutto ciò doveva sembrare quanto mai 
problematico: più che problematica, 
l'impresa si delmeava come una vera e 
propria "acrobazia" di codice. 

Sembrerebbe confermato che l'appel¬ 
lativo Acrobat sia nato appunto da ciò: 
ipotizziamo che Acrobat fosse il nome in 
codice del prodotto in fase di sviluppo, 
ma che poi sia risultato quello migliore 
anche per il prodotto finito, 

In effetti, Acrobat di "acrobazie" ne 
fa, anche parecchie: la prima è quella 
che buona parte del prodotto viene di¬ 
stribuita in forma gratuita. Partendo dalla 
versione 3, Adobe ha concentrato molti 
dei suoi sforzi per evangelizzare i pro¬ 
duttori di hardware/software e gli utenti 
sull'utilità di questo prodotto: il risultato 
è quello che negli ultimi due anni Acro¬ 
bat è diventato uno standard de facto, 
uno di quei programmi che, acquistando 
un nuovo PC o Macintosh, vengono in¬ 
stallati tra i primi. 

La seconda acrobazia di Acrobat è 
quella di rendere effettivamente portatili 
i documenti, e quindi fruibili su più piat¬ 
taforme: sarebbe già un buon prodotto 
se riuscisse a rendere compatibili docu¬ 
menti tra le due piattaforme di riferi¬ 
mento, Windows e Macintosh, ma fa 
molto di piu, mettendo a disposizione la 


parte Reader del programma per ben 13 
differenti sistemi operativi (gli altri com¬ 
ponenti principali, Exchange e Distiller, 
sono comunque a disposizione per 10 di 
questi sistemi). 

La terza acrobazia di Acrobat è la ge- 



R 

E 

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c 

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e 

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n 




r 

r 




Macintosh 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 



PowerMac 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

* 

* 

Windows 3.1 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

Windows 95 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

Windows 3.51 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

✓ 

Windows 4.0 

✓ 

✓ 

* 

✓ 

✓ 

✓ 

* 

OS/2 

✓ 







SunOS 

✓ 

✓ 


✓ 




Solaris 

✓ 

✓ 


✓ 




HP-UX 

✓ 

✓ 


✓ 




AIX 

✓ 

✓ 


✓ 




Linux 

✓ 







IRIX 

✓ 








La famiglia di prodotti Acrobat 
I’ -in preparazioneI _ 


nerazione di file estremamente compat¬ 
ti: nonostante negli ultimi anni il costo 
del "bit" di memoria di massa si sia no¬ 
tevolmente ridotto, ci sono oggi degli al¬ 
tri fattori che impongono una compres¬ 
sione delle informazioni. L'invio di docu¬ 
menti attraverso la posta elettronica, o 
scaricandoli da Internet, sono attività 
sempre più comuni, che hanno portato 


negli ultimi 2 anni ad una notevole con¬ 
gestione in rete poter inviare un docu¬ 
mento complesso con immagini e testo, 
via rete con un ingombro estremamente 
limitato, mantenendo una buona qualità, 
è uno degli obiettivi centrati di Acrobat 

Abbiamo anche una quarta acrobazia 
di Acrobat, e si tratta di Internet: ci sono 
sempre più pagine in linea generate at¬ 
traverso Acrobat. In effetti, un paio di 
anni orsono sembrava che il formato 
Acrobat dovesse quasi prendere il posto 
del classico HTML le ultime migliorie 
come un miglior controllo sul layout, 
l'uso di embedded font, add-on come 
controlli ActiveX e Java, hanno riportato 
a galla l’HTML giusto in tempo. 

Queste sono solo le principali acroba¬ 
zie di Acrobat, ma. come vedremo, ce 
ne sono altre possibili. 


L’uso più semplice 

Quante volte vi è capitato di dover 
mostrare una bozza urgente al vostro 
cliente dalla parte opposta della città, 
pur avendo due grossi problemi la 
stampante senza inchiostro e altri 20 im¬ 
pegni urgenti... 

Che fare in questi casi? Acrobat può 
risolvere egregiamente il problema: ba¬ 
sta che il cliente abbia il Reader (distri¬ 
buito gratuitamente) e il gioco è fatto, 
anche se voi avete realizzato il lavoro su 
Macintosh e il cliente possiede solo PC 
con Windows. 

Non avete nemmeno bisogno di avere 
un pacchetto completo di Acrobat, poi¬ 
ché insieme al Reader viene distribuito 
Acrobat Distiller, un programma in grado 


170 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













toiitorf folcito 


di convertire un file PostScript in un do¬ 
cumento Acrobat PDF 

Il suo utilizzo è semplicissimo: ogni 
programma di grafica delle ultime gene¬ 
razioni è in grado di salvare sia le singole 
pagine di un documento, sia l’intero do¬ 
cumento in formato PostScript. Acrobat 
Distiller, leggendo il file così salvato, rea¬ 
lizzerà un file PDF leggibile con qualsiasi 
Reader su qualsiasi piattaforma. 

Dovendo tuttavia passare da una piat¬ 
taforma ad un’altra, esiste il problema 
dei font: in questi casi, ma noi consiglia¬ 
mo di farlo sempre, è necessario che i 
font vengano incorporati nel documento 
PDF. Il file risulterà leggermente più 
grande, ma la leggibilità e la corrispon¬ 
denza dei font saranno assicurate. Esi¬ 
ste ancora talvolta qualche piccolo pro¬ 
blema con alcuni font TrueType specie 
se non di marca, ma in linea di massima 
ciò non limita l’uso di Acrobat. 

La possibilità di introdurre i font nel 
documento o meno è data attraverso le 
Job Option: aprendo questa finestra, ol¬ 
tre avere la possibilità di inserire o meno 
i caratteri (è possibile inserire tutti i ca¬ 
ratteri del lavoro, oppure decidere di in¬ 
serire quelli non usuali), Distiller consen¬ 
te di scegliere alcune altre opzioni: 




Mano 

CtrkMaiusc+1 

✓ Zoom in 

CtrkMaiusc+2 

Zoom out 

Ctrl+Ma«usc+3 

Sgtezione testo 

Ctrl+Maiusc+4 

S eiezione immagri 

CtrkMaiusc+5 

Mota 

Qrl+Maiusc+6 

(piegamento 

Ctrl+Maiusc+7 

Articolo 

Modulo 

Filmato 

Ritocco testo 

Qrl+Maiusc+8 

Irova... 

CtrkF 

Dr!*G 

T rova nota successiva 

CtrkT 

Riassunto note 

OrkMawsc+T 

Ricerca 

► 


✓ Compatibilità con Acrobat 2.1: se la 
persona a cui dobbiamo inviare il nostro 
file PDF possiede solo la versione pre¬ 
cedente del Reader. possiamo decidere 
di salvare il file in modo che sia compati¬ 


Ecco i menu degli strumenti a disposizione degli 
utenti di Exchange e di Reader: come si può no¬ 
tare quelli dì Exchange sono in un numero molto 
maggiore Naturalmente ci sono altre funzioni ac¬ 
cessibili solo da Exchange come Capture. dispo¬ 
nibili in altri menu 




✓ Mano 

Ctrl+Maiusc+1 

Zoomin 

Ctrl+Maiusc*2 

Zoomgut 

Ctrt+Maiusc+3 

S {lezione testo 

QrkMaiusc+4 

Selezione immagini 

Qrl+Maiusc+5 

Irova... 

QrkF 

Ctrl*G 

-H 

I 

| 

n 

Ctrl+T 


bile con essa. 

✓ Device Setting: un valore di circa 600 
dpi consentirà a chiunque riceva il docu¬ 
mento di poterlo leggere e stampare 
senza problemi; talvolta si può utilizzare 
un valore più basso se l’utilizzo del file 
sarò primariamente una sua lettura a vi¬ 
deo. 

✓ Compression: in questo caso parila- 


Transverter Pro 


uando si lavora con file come quelli in PostScript o in 
( J formato PDF, spesso può esserci la necessità di dover 
compiere delle modifiche purtroppo questi file sono 
composti in buona parte di codice ed è quindi piuttosto difficile 
riuscire ad apportare delle variazioni 

Abbiamo tuttavia trovato un programma di utilità che ci può aiu¬ 
tare a compiere alcune attività che fino ad ora erano considerate 
quasi impossibili. Studiato dai progettisti della TechPoot Softwa¬ 
re. Transverter Pro consente di manipolare i file in formato Post¬ 
Script e PDF, rendendo il loro utilizzo meno legato a programmi 
specifici o dispositivi particolari. 

Per prima cosa Transverter Pro consente di "rastenzzare" un fi¬ 
le PostScript (Level 2) o un file PDF: ciò significa che questi file 
vengono trasformati in punti e quindi è poi possibile salvarli co¬ 
me file TIFF. per esempio. Spesso capita che, quando si manda 
un lavoro al Service per ricavarne le pellicole di stampa, ci si ac¬ 
corge di qualche incompatibilità tra un file EPS contenuto nella 
pubblicazione e la versione del PostScript contenuta nella fotou- 
mtà. Transverter risolve a monte questo problema trasformando 
le immagini in punti: questo sistema consente di avere una 
maggior tranquillità in fase di realizzazione delle pellicole, evitan¬ 
do di perdere ore in estenuanti controlli e costose prove 
Transverter Pro, tuttavia, va oltre e consente di trasformare i file 
PostScript in file modificabili attraverso i piu comuni programmi 
di illustrazione come lllustrator e FreeHand. I file vengono 
smembrati nei loro vari componenti, cosi le immagini vettoriali 
diventano profili modificabili, i testi ridiventano testi reali editag¬ 
li e le illustrazioni bitmap restano tali, modificabili con gli oppor¬ 
tuni strumenti. Se vi capita di esportare in formato EPS lavori 


preparati con programmi di tmpaginazione come Page Maker o 
Xpress. d'ora in poi non sarà necessario tornare sui propri passi 
per effettuare le piccole modifiche dell'ultimo momento 
Quante volte vi è capitato di importare un file PostScript e vede¬ 
re apparire sul video un insignificante rettangolo grigio: il fatto di 
sapere che all’interno del rettangolo esiste realmente un'imma¬ 
gine, non ci confotta più di tanto. Transverter ci aiuta trasforman¬ 
do i file PostScript in file "posizionaci'’, cioè aggiunge loro una 
versione visibile dell’immagine. 

Se avete necessità di vedere più file EPS insieme o di aprire un 
documento PostScript multipagine, Transverter ve lo consente, 
senza, per esempio, doverli stampare per confrontarli. I file pos¬ 
sono essere visibili anche attraverso i classici browser per Inter¬ 
net. 

A questo punto ci possiamo accorgere che Transverter è anche 
un poderoso strumento di controllo dei file PostScript: se prima 
di mandare un file con rimpaginato della nostra pubblicazione al 
nostro Service ne controlleremo le immagini contenute in Post¬ 
Script aprendole con Transverter, ci potremmo accorgere in po¬ 
chi secondi se il codice contenuto nel file è integro o se ha qual¬ 
che problema di intelligibilità, come per esempio la mancanza di 
qualche font. Se aprendo un'immagine con Transverter vedremo 
delle zone che non vengono riprodotte correttamente, potremo 
subito apportare le dovute correzioni per riportare il file all'origi¬ 
nale integrità. 

Il prodotto è commercializzato in Italia da Link Service (Tel.. 
0522-953867 - iwww. rcs.re.it/linkserTicl - e-mail. 

ls.saieswrcs.re iti al prezzo di L 1.100.000 IVA esclusa Una ver¬ 
sione di prova può essere scaricata dal sito Iwww.iechpooi.comi 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


171 





























Con Exchange si pos¬ 
sono creare dei docu¬ 
menti compositi co¬ 
me questo diretta¬ 
mente dall'interno di 
Exchange si possono 
creano i link tra alcu¬ 
ne parole e varie pam 
del documento 


mo di immagini. I! 
programma ci con¬ 
sente di adottare 
una compressione 
più o meno spinta 
delle immagini con¬ 
tenute nel docu¬ 
mento: piu la com¬ 
pressione sarà spin¬ 
ta. più il file sarà piccolo, ma la qualità 
bassa. 

✓ Advanced: con Acrobat 3 è stata in- 


* 

Impostazione delle preferenze 
(Macintosh) 

La hntsua di dialogo Modifica > frrtltrmzt] 
comprende cinque gruppi di preferenze: 

• M gruppo Indice riguarda L 

Acrobai Catalog. _____ 

[r. .m -U» 

• Il gruppo Valon predefimti ^ ■ j; 

relative alle )ip/ion( usate m 

■ il gruppo Log riguarda le t un 
fcgistrazione ideile creazmn B» |ue 

FuAiUla 

■ Il gruppo Cartelle nguarda 
creazione di indici mediante r» mh— 

freleziongj . 






■ Il gruppo Campi riguarda I 

frampi di informazioni dei c 

usati con le versioni persona 
Exchange. (^] 


•O 


Ecco come si crea In 
modo molto semplice 
un collegamento con 
il relativo strumento si 
disegna una cornice in¬ 
torno alla parola a cui 
si intende dare una 
funzione di collega¬ 
mento, poi si decidono 
le proprietà del "pul¬ 
sante " Iper esempio 
se il collegamento 6 
un parola m un resto si 
attiverà un pulsante 
senza filetto e senza 
fondo per lasciare la 
parola stessa come ri¬ 
ferimento) e quelle del 
collegamento vero e 
proprio (un 'altra pagina 
dello stesso documen¬ 
to. un altro documen¬ 
to. un filmato, un suo¬ 
no oppure un sito In¬ 
ternet o Intranet) 



trodotta una gestione sofisticata dei co¬ 
lori. Ora è possibile salvaguardare le 
informazioni classiche per i colori di 
stampa (CMYK) più eventuali colori spot; 
inoltre è possibile trasferire insieme al fi¬ 
le anche informazioni sulla gestione OPI 
dei colori, sul settmg dei parametri di so¬ 
vrastarla e delle caratteristiche dei reti¬ 
ni per le mezzetinte. 

Come potete vedere, senza spendere 
una lira, è possibile trasferire file in ma¬ 
niera perfetta tra due utenti: il file PDF 
che avrete realizzato e che invierete al 
vostro cliente probabilmente risulterà es¬ 
sere di pochi Kb, quindi salvabile persino 
su un normalissimo floppy disk. E per 
mandarlo al cliente? Se avete entrambi 
un collegamento e-mail, il gioco è fatto in 
pochissimi minuti (visto anche l'esiguo 
"peso" del file), altrimenti dovrete affi¬ 
darvi ad un servizio più "umano" come 
quello dei Pony Express. 

Un'ultima nota- l’utente che riceve un 
documento in formato PDF e lo legge 


con Acrobat Reader 
non può modificarlo, 
ma avrà comunque 
a disposizione tutto 
il testo contenuto nel documento, sia per 
eventuali ricerche di parole, sia per effet¬ 
tuare operazioni di taglia e incolla. 

L’appetito vien 
mangiando 

Qualcuno si sarà domandato molto 
pragmaticamente: "ma che ci guadagna 
Adobe?”. A parte il prestigio di avere 
creato uno standard (purtroppo il presti¬ 
gio non ha mai sfamato i suoi figli..), 
Adobe commercializza il prodotto com¬ 
pleto, o meglio la suite di prodotti Acro¬ 
bat. 

Oltre al Reader e al Distiller, la fami¬ 
glia è composta di altri 5 prodotti: Ex¬ 
change. PDFWriter, Catalog, Capture e 
Scan. Inoltre, esiste un kit di sviluppo 
che consente ai progettisti di software 
di inserire all'interno dei propri prodotti 
funzionalità per consentire la generazio¬ 


ne automatica di fi¬ 
le in formato PDF 
(non prenderemo 
in esame questo 
genere di strumen¬ 
ti in quanto esula¬ 
no da un discorso 
di puro desktop pu- 
blishing, per entra¬ 
re invece in detta¬ 
gli di programma¬ 
zione che non ci ri¬ 
guardano). 

La suite di prodotti ha un costo di po¬ 
che centinaia di migliaia di lire e quindi 
molto interessante per l'utente medio, 
che vuole qualcosa in più. Vediamo, 
quindi, cosa è possibile fare con gli altri 
prodotti di questa famiglia. 


Acrobat Exchange 

Di base Exchange è un Reader con 
qualcosa in più: le possibilità offerte so¬ 
no tuttavia molto più evolute. Infatti, Ex¬ 
change non consente solo di leggere un 
documento in formato PDF, ma l'utente 
sarà libero di effettuare su di esso delle 
modifiche, come cambiare una parte 
del testo. 

L'altra funzione principale è quella di 
poter inserire dei link tra testo e pagine, 
in questo modo Exchange è in grado di 
generare file complessi e strutturati, 
con possibilità di passare da una parte 
all'altra del documento come nel caso 
di hyperlink. 

Oltre a tutto ciò Exchange compren¬ 
de altre funzionalità, come la possibilità 
di creare dei moduli dove l'utente può 
inserire delle informazioni: i campi che 
si possono introdurre sono di vario ge¬ 
nere, anche calcolati (se per esempio 



All'interno di Exchange troviamo il modulo Scan 
che consente, attraverso uno scanner, di acqui¬ 
sire un documento e trasformarlo in file PDF 


172 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 










































































ira-jttr.j?, iwum\hie 


Exchange può anche 
essere di aiuto nella 
creazione di lorm da 
mettere in rete: in que¬ 
sto caso vediamo che 
per generare un campo 
è sulhciente disegnarlo 
con l'apposito stru¬ 
mento e poi attribuirgli 
le necessarie proprietà 
Ipuó persino essere un 
campo calcolato, cioè 
contenere somme o al¬ 
tre operazioni eseguite 
con i numeri presi da 
altri campii 


© 


Impostazione delle preferenze 
(Macintosh) 

La finestra di dialogo Modifica > Preferenze 
comprende cinque gruppi di preferenze: 


■ Il grup|[ 
Acrobat C 

■ Il grupi 
relative a 

• Il grupi 
registraz 

■ Il grupi 
creazione 
selezioni 

■ llgrupi 
campi di 
usati con 


do»» |Piov4 
Cruori «no Mutuo |um| 


leo | Tono 


Exchange.^ 


dobbiamo fare un 
modulo di valuta¬ 
zione di un investi¬ 
mento, i risultati ap¬ 
pariranno in un’op¬ 
portuna casella do¬ 
po l'elaborazione 
dei numeri presenti 
in altri campi). Questi moduli elettronici 
potranno anche comprendere bottoni e 
menu a scomparsa: l'utilizzo può essere 
quello prevalentemente aziendale per 
creare una modulistica elettronica da far 
circolare attraverso la rete interna. 

Tutte queste possibilità portano sem¬ 
pre più spesso i documenti in formato 
Acrobat su Internet: Per poter pubblica¬ 
re una pagina in formato PDF è neces¬ 
sario che il provider abbia installato del¬ 
le opportune estensioni, che natural¬ 
mente ormai sono comunemente di¬ 
sponibili da tutti i principali fornitori di 
servizi su Internet. 

Per il resto le ultime generazioni di 
browser sono compatibili con questi fi¬ 
le: la visualizzazione, grazie alla dimen¬ 
sione ridotta dei file, è veloce e suppor¬ 
tata dalla possibilità di rendere disponi¬ 
bile per prima cosa il testo, poi i link e 
successivamente le immagini. 

Da non dimenticare che tutte le carat¬ 
teristiche sopra illustrate sono molto 
utili anche per chi vuole pubblicare do¬ 
cumenti in formato elettronico da distri¬ 
buire su CD-ROM: infatti, i link possono 
essere attivati anche su file di tipo so¬ 
noro o collegati ad animazioni o video in 
formato QuickTime o AVI. 

Il CD-ROM così generato può anche 
essere reso "indipendente" grazie alla 
possibilità di inserire direttamente su di 
esso il Reader di Acrobat in forma gra¬ 
tuita. Per ottenere l'autorizzazione da 
Adobe di inserire il programma nel pro¬ 
prio CD-ROM è sufficiente collegarsi ai 
seguenti siti su Internet e chiedere la 
d ebita autorizzazione: _ 

http://www.adobe.com/proBl ndex/acr 

obat/distribute.html 


Botto 

r Color* toi botto ■ | 

L«tf*R* | Sottto jJ 

r £ok» d ricado 

S* |Urriofll» 

lotto 

Cgècae tot lotto _■] 

Eor* |M«tvWc* 

jJ Q»»*naon*. |AL*om*hco +] 

1“ Sol* top* Nf*co*to 

r Necci. Ipo r Noi il*IP«< 


OK 


Ani. 


lhttp://www. adobe.com/|jrodindex/acr 


. tip 
obat/license.html 


PDFWriter 

PDFWriter più che un'applicazione è 
un driver di stampa, che, al posto di fare 
riferimento ad una stampante, crea diret¬ 
tamente su disco un'immagine del docu¬ 
mento in formato PDF. Ciò consente ai 
programmi, che non hanno tra le loro 
funzioni quella di salvare il documento in 
formato PostScript, di poter comunque 
generare direttamente file PDF. 



Mc2pd. pagnal t>bt> 

© Av»» del pregiameli* 

© Acqurioone ddTmnagra 
© Pieparazion© dcCrnmagr* 

O Rcere* deb ngha e deb conno 
O Indmduaaone dei Ioni 
© Indvidjaaone sliultua deb pegno 
O RaoSMOamento coi «don e parole 
© Creazione deb pelote 
O Lettine dai caielten 
© Scrinine dee docunenti 

f STOP | f 


Dobbiamo notare due interessanti 
particolari sulla possibilità di generare fi¬ 
le PDF all'interno dei normali program¬ 
mi che utilizziamo tutti i giorni. Le ulti¬ 
me versioni di PDFWriter includono la 
possibilità di inserire nel menu File di 
Microsoft Word direttamente la funzio¬ 
ne "Create Adobe PDF..." 

Un'ulteriore opportunità è offerta dal 
Distiller Assistant il funzionamento è 
simile a quello di PDFWriter, ma al po¬ 
sto di generare dall'interno di qualsiasi 
programma dei file in formato PDF si 
otterranno dei file PostScript, Se poi ab¬ 
biamo necessità di trasformarli in PDF, 
Distiller lo farà senza problemi: il per¬ 
ché di questo doppio passaggio sta nel 
fatto che può essere necessario avere 
un maggior controllo sui parametri di 
trasformazione di un file PostScript in 
PDF, cosa possibile con Distiller, 


Acrobat Catalog 

La funzione di Catalog è quella di aiu¬ 
tare l'utente nella ricerca di testi speci¬ 
fici all'interno di uno o più documenti in 
formato PDF: il motore di ricerca utiliz¬ 
zato è molto veloce e consente quindi 
dì vedere subito i risultati delle proprie 
ricerche anche se realizzate su file 
complessi e composti da piU documen¬ 
ti con link tra loro. 


Acrobat Capture 

Senza dubbio Capture è il prodotto 
più potente all’in¬ 
terno di questa 
suite di prodotti: la 
sua funzione, co¬ 
me per gli altri pro¬ 
dotti, è quella di 
generare o rende¬ 
re accessibili infor¬ 
mazioni attraverso 


Mc2 pd. pagaie 1 



250 dei. 8 bdi/pod. Q91M 



E ' anche possibile im¬ 
portare un file di im¬ 
magine che verrà tra¬ 
sformato in formato 
PFD il file conterrà 
inizialmente solo l'im¬ 
magine Successiva¬ 
mente attraverso II 
plug-in Capture, si po¬ 
trà chiedere ad Ex¬ 
change di "leggere " il 
documento: in questo 
caso il programma 
cercherà di riprodurre 
il documento sosti¬ 
tuendo all'immagine 
del testo reale 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


173 








































u nxmrnn 


Rr=ic 



Un piccolo esempio di 
trasformazione ora il 
testo visibile si può 
selezionare come te¬ 
sto ed esportare m un 
word processor Cap- 
ture richiede che il file 
immagine sia acquisi¬ 
to ad almeno 200 pun¬ 
ti per pollice per riusci¬ 
re ad avere buone 
performance: nel no¬ 
stro caso, abbiamo 
" barato ' poiché il te¬ 
sto è stato acquisito a 
72 dpi e poi trasforma¬ 
to a 300 attraverso 
Photoshop, da qui il 
fatto che vi siano un 
certo numero di errori 
nel testo. 


La storia di un leader 

Senza dubbio Photoshop eurodeipo-| 
chi prodotti software ad essere diventato 
lo standard de facto ne! settore dell'elabo¬ 
razione delle immagini. Quando fu pre-1 
sentata la prima versione per Mac ntosh 



la generazione di un file PDF. 

L'utilizzo di Capture può essere di¬ 
retto o indiretto. Nel primo caso Cap¬ 
ture. in unione ad uno scanner, con¬ 
sente di acquisire un documento e tra¬ 
sformarlo direttamente in formato 
PDF. il "miracolo" attuato dal pro¬ 
gramma è quello di funzionare come 
un vero e proprio OCR e di conse¬ 
guenza rendere disponibile il docu¬ 
mento in formato PDF, ma con l'even¬ 
tuale testo contenuto nell'originale, 
trasformato, non in immagine, ma tra¬ 
sferito a tutti gli effetti come reale te¬ 
sto. La qualità con 
cui Capture riesce 
nel suo intento è 
senza dubbio buo¬ 
na. 

L'utilizzo indiret¬ 
to avviene quando 
si chiede a Capture 
di leggere un file ri¬ 
cavato da un'acqui¬ 
sizione da scanner 
come un documen¬ 
to in formato tif. 

In questo caso 
Capture agirà da fil¬ 
tro e trasformerò il 
file di immagine in 
un PDF a tutti gli 
effetti. Ovviamen¬ 
te i risultati otteni¬ 
bili migliorano al 
migliorare della 


qualità del file sorgente: un file UFF 
che riproduce una pagina ed è di pochi 
Kb consentirà a Capture di avere po¬ 
che possibilità di generare un file PDF 
di qualità. 

Acrobat sul campo 

La diffusione del PDF ha subito una 
crescita esponenziale negli ultimi anni, 
in seguito a due fattori fondamentali: il 
boom di Internet e la disponibilità gra¬ 
tuita di Acrobat Reader. Le copie in¬ 




II programma Catalog cons 
gli indici per i documenti in 
Se necessario è possibile e 
ne parole dalla ricerca 


Oamm P> CD-ROM 
AmroUD » (*• POF 4 AaofcM 1.0 

OC | A«J. | 


E“ 1 



$Utt £Uboi«aont ' totaa p*" 

Dmmorw 1KB 
Svgvte Stfuona uterto 


Ami» 




El*ba*z«or* Cckrci ps 

3 

SciE \1 •U'Cdoteq [* 

Dettouona £ \T*if\Cofc»c» 

In» vantfd 27 rovento# 1998 ài* 1910 

d 


Distillar è. dopo il Reader, la funzione piu utile 
di Acrobat come il Reader viene fornita gratui¬ 
tamente e consente di trasformare qualsiasi fi¬ 
le salvato in formato PostScript in un file PDF 
Se poi questo file va messo in rete attraverso 
Internet, all'interno di Exchange troviamo un 
ottimizzatore che consente di ridurre la gran¬ 
dezza del file per renderlo trasferibile dalla rete 
in maniera più veloce 



stallate di Acrobat Reader nel mondo 
sono attualmente superiori ai 100 mi¬ 
lioni di unità, grazie soprattutto alla dif¬ 
fusione via Web. Sempre più enti e im¬ 
prese infatti adottano Acrobat e il PDF 
per la pubblicazione di documentazio¬ 
ne per la propria Intranet, sfruttando la 
capacitò del PDF di rappresentare 
informazioni testuali, grafiche e tecni¬ 
che fedeli all'originale 

Il PDF è un formato pubblico (le spe¬ 
cifiche sono pubblicate da Addison 
Wesley e possono anche essere libe¬ 
ramente scaricate dal sito h 11 p:// 
iwww.aaoDe.comi ed è attualmente in 
corso il processo di approvazione co¬ 
me standard tanto da parte dell'ANSI 
che dell'ISO Questo ha portato anche 
l'authority sull'informatica nella Pubbli¬ 
ca Amministrazione ad inserire il for¬ 
mato PDF tra quelli conformi alle rego¬ 
le di archiviazione dei documenti elet¬ 
tronici. 

Dal punto di vista aziendale esistono 


174 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 



















































































«w i i -i rre-i^i 


Transverter Pro con¬ 
sente, come Acrobat, 
la visualizzazione dei 
lite PDF, ma anche dei 
lite nativi PostScript, 
anche senza che essi 
contengano la rappre¬ 
sentazione bitmap per 
la riproduzione a vi¬ 
deo 



més 



| luti.» Unni «ti «Mi .Nr-Hvm.nl",»* I 
.nNrwtUm.nl-.iMl ptt 


e magnetici. Il fattore comune è la ri¬ 
chiesta di documenti leggeri e l'Indi¬ 
pendenza di piattaforma tra chi crea e 
chi utilizza il documento. 

✓ Pieno supporto alla sicurezza dei da¬ 
ti consentendo di proteggere l'apertura 
del documento mediante password: 
inoltre possono essere attivati diffe¬ 
renti livelli di autorizzazione sulle fun¬ 
zioni (es. si può inibire la stampa del 
documento e il copia-incolla del testo 
contenuto) (nella prossima release 




alcune motivazioni estremamente im¬ 
portanti: 

✓ necessità per chi genera i contenuti 
di non richiedere cambiamenti negli 


applicativi utilizzati per la generazione 
dei documenti da distribuire, con ri¬ 
sparmi sull'acquisto di nuovi software 
e relativi all'addestramento del perso¬ 
nale. 

✓ Distribuzione dei documenti attra¬ 
verso i media più diversi: Intranet, In¬ 
ternet, e-mail, CD-ROM, supporti ottici 


sembra che sia supportata la firma 
elettronica). 


Conclusione 

Abbiamo visto come Adobe Acrobat 
sia uno strumento per tutte le stagioni: 
per chi necessita di funzioni semplici, 
Acrobat offre la sua potenza senza pro¬ 
blemi a costo zero, mentre per chi ha ne¬ 
cessità più sofisticate basteranno poche 
centinaia di migliaia di lire per avere un 
prodotto con il quale realizzare documen¬ 
ti di qualità, utilizzando il suo programma 
preferito e integrando poi le funzioni piu 
sofisticate attraverso Acrobat. 

Per queste persone è estremamente 
interessante una visita al sito Adobe 
su Internet twww.adQDe.CQinlI una se¬ 
rie di "Tips & Tricks" offre spunti e 
aiuti per sfruttare al meglio Acrobat 
Se poi si visita il sito collegato 
dell'Adobe Magazine, si possono tro¬ 
vare sui numeri arretrati articoli e altri 
trucchi utili e interessanti. Ma attenzio¬ 
ne! Per prima cosa non dimenticavi di 
scaricare e installare la vostra copia di 
Acrobat Reader: buona parte dei docu¬ 
menti e delle pagine su Internet che 
contengono queste informazioni sono 
in formato PDF.., «s§ 


Euro: chi l'ha visto??? 


In questo periodo si parla molto di Euro, la 
nuova moneta che nei prossimi anni pren¬ 
derà il posto delle valute locali. 

L'introduzione dell'Euro comporta il problema 
di compatibilità con i font attualmente dispo¬ 
nibili sui nostri computer che, nella maggior 
parte dei casi, sono stati disegnati prima del¬ 
la nascita di questa nuova moneta. Adobe 
cerca di venire incontro a tutti gli utenti for¬ 
nendo gratuitamente i font dell'euro illustrati 
nell'Immagine: per poterli avere è sufficiente 
compilare un modulo elettronico su Internet 
e scaricarli dal sito: Inupy/www.agoDe.u/tvpèl 
I font sono disponibili sia per Windows sia 
per Macintosh e sono in formato PostScript 
Type 1 (per utililizzarli è necessario installare 
sul proprio computer Adobe Type Manager - 
ora disponibile anche in versione per Win¬ 
dows NT 4.0) 


Adobe disegna 

il Nuovo Simbolo dell'Eurc 


€ € € € 
€ € € € 

€ € € € 



MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


175 





























































a cura di Corrado Giustozzi 




Instant Basic for Java 

Java sembrerebbe avere tutte le caratteristiche del linguaggio di programmazione ideale: 
semplicità, portabilità, possibilità di riutilizzo del codice, affidabilità, sicurezza. Non è detto 
che per sfruttare tutte queste possibilità sia indispensabile imparare un nuovo linguaggio 
ma si può fare ricorso a questo strumento che permette la scrittura o la conversione in Java 
di programmi scritti in un linguaggio diffuso, il Visual Basic. 

di Giuseppe Zanetti 


Programmare è un'arte difficile, 
che richiede notevoli investimenti 
in tempo ed in denaro, sia da par¬ 
te dell'utente finale, su cui tali co¬ 
sti ricadono, che del programma¬ 
tore, il quale spesso è costretto ad 
acquistare tool di sviluppo costosi 
e imparare ad utilizzarli o a investi¬ 
re nella realizzazione in proprio di 
librerie, il cui costo dovrebbe poi 
essere ammortizzato negli anni. 

Per questi motivi sarebbe au¬ 
spicabile che il ciclo di vita di un 
programma fosse abbastanza lun¬ 
go ed il suo codice riutilizzabile o 
aggiornabile velocemente, in mo¬ 
do da preservare nel futuro gli in¬ 
vestimenti effettuati 
A prescindere dall'aspetto pu¬ 
ramente economico, il ciclo di vi¬ 
ta di un programma dovrebbe es¬ 
sere prima di tutto un compro¬ 
messo fra la necessità di aggiun¬ 
gere nuove funzioni e quella di 
avere un prodotto il più possibile affida¬ 
bile. Infatti ad ogni modifica del codice 
vi è la possibilità di introdurre nuovi er¬ 
rori, anche in parti già stabili 
Per questo vi è la necessità di tutela¬ 
re il software dell'utente anche nel caso 
di aggiornamento del sistema operati¬ 
vo. I produttori di sistemi commerciali 
lo sanno benissimo ed hanno sempre 
offerto programmi di migrazione alle 
nuove piattaforme il più indolore possi¬ 
bili Dato l'enorme parco software svi¬ 
luppato negli anni, anche i sistemi ope¬ 
rativi e le tecnologie emergenti non 
possono non affrontare il problema, se 
vogliono riuscire a portare nuovi utenti 
dalla loro parte. 


Halcyon 


s o f t w a 


r e 


► Internet 4GL Oevelopment Tool 


<C)l 99 ? Hftlcyon Soft» tre. Ir* AH rights resetved INSTANTBASIC. Mtlcyoo 
SoftWtrt logo, 4n<3 INSTANT BASIC 1090 ve Ir Mtmvll Of MUtyon Sottwtre Ir 
Conttms tn implementtaon of it»e 12W Algorrtftm hcensed under US Pttent 
4.558.302 *nd correspondmg foretgn pittnts 


Logo della Alcyon 


Ne abbiamo già parlato 
descrivendo il Network 
Computer di Corel ed in 
questo articolo, vedremo uno strumen¬ 
to che può facilitare questa migrazione. 


L’utopia del C++ 


Quando ho frequentato il corso di 
"Elaborazione Automatica delle Infor¬ 
mazioni". sembrava che la risposta defi¬ 
nitiva a tutti 1 problemi, passati e futuri, 
di portabilità e riusabilità del codice fos¬ 
se il C++. 

Nonostante il C++ non abbia mante¬ 
nuto completamente le promesse e ri¬ 
solto tutti i problemi, alcune delle idee 
presenti in esso hanno avuto comun¬ 
que una grande influenza sul modo di 


fare programmazione degli anni 
seguenti. 

Il parziale insuccesso del C++ 
nel mondo UNIX, che ha conti¬ 
nuato ad utilizzare come linguag¬ 
gio di elezione il buon vecchio C, 
è dovuto non solo a motivi cultu¬ 
rali e di tradizione, bensì anche al¬ 
la minore efficienza del nuovo lin¬ 
guaggio ed alla mancanza di libre¬ 
rie scritte appositamente per es¬ 
so. fatte forse salve quelle relati¬ 
ve alle interfacce grafiche. 

Nel mondo Windows invece il 
C++ ha avuto un maggior succes¬ 
so. ma ha anche dovuto subire la 
concorrenza di altri linguaggi che 
nel frattempo si erano convertiti 
alla filosofia degli oggetti, come 
Visual Basic, e Delphi, erede del 
glorioso Turbo Pascal. 

La fortuna di questi linguaggi è dovu¬ 
ta soprattutto alla semplicità di pro¬ 
grammazione dell'interfaccia grafica, 
che per l'utente medio di Windows è al¬ 
le volte più importante rispetto alla fun¬ 
zionalità stessa del prodotto, ed alla 
possibilità di utilizzare componenti già 
pronti scritti da altre persone, semplice- 
mente trascinandoli all'interno del pro¬ 
prio programma, settandone in modo 
opportuno delle proprietà e richiamando 
dal codice 1 metodi che ognuno di essi 
mette a disposizione 
L'approccio visuale, anche se a livelli 
avanzati dimostra 1 propri limiti, facilita 
di molto la fase di apprendimento del 
linguaggio e rende possibile eseguire 
un minimo di programmazione in tempi 
brevi anche da parte di persone alle pri¬ 
me armi. 


176 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 












L 



SFORMI 


[Form 




jJ [Loto 




Vivete Sub FotB_Lo«d() 
:nd Sub 


Una vista d'insieme del prodotto; l'ambiente del 
Visual Basic è riprodotto nei minimi particolari 
anche nelle troppe finestre 


L'editor 


La finestra principa¬ 
le dei comandi 



Java, il C++ 
nell’era di Internet 

Le aspettative che alcuni anni or sono 
erano riposte nel C++, ora possono esse¬ 
re riproposte pari pari parlando di Java. 

Esso, come linguaggio, e soprattutto 
come approccio, sembrerebbe avere tut¬ 
te le caratteristiche del linguaggio di pro¬ 
grammazione ideale: semplicità, portabi¬ 
lità, possibilità di riutilizzo del codice, affi¬ 
dabilità, sicurezza. 

Queste caratteristiche sono ottenute 
facendo uso di una macchina virtuale, 
una specie di emulatore che interpreta il 
codice oggetto generato dal compilatore 
(bytecode) in modo indipendente dal si¬ 
stema che "sta sotto", senza necessità 
di dover ricompilare il sorgente passando 
da una architettura all'altra. 

Il linguaggio utilizzato per produrre il 
bytecode è di solito il Java (si presti at¬ 
tenzione all'omonimia fra il linguaggio 
e l'intero sistema basato sulla macchi¬ 
na virtuale) tuttavia il codice oggetto 
può essere ottenuto anche mediante 
altri strumenti, ad esempio compilatori 
di altri linguaggi. Ciò non deve essere 
inteso in modo troppo semplicistico: il 
linguaggio Java infatti è scritto, oltre 
che per essere più semplice dei lin¬ 
guaggi precedenti, anche per superar¬ 
ne certe ambiguità formali o dettagli 
non perfettamente specificati, che 
complicavano la portabilità dei pro¬ 
grammi. 

Diversi processori e sistemi operati¬ 
vi possono infatti rappresentare i nu¬ 
meri o le strutture di dati con un nu¬ 
mero differente di bit, non necessaria¬ 
mente allineandoli in memoria allo 
stesso modo. 


Ciò è importante 
specialmente quan¬ 
do si lavora in rete, 
in quanto questi 
"dettagli" possono 
essere causa di inco¬ 
municabilità fra i diversi sistemi. 

Per permettere comunque la comuni¬ 
cazione è possibile applicare varie strate¬ 
gie, come quella di convertire la rappre¬ 
sentazione interna delle strutture di dati 
in una rappresentazione esterna definita 
e comune. Tale approccio, oltre a compli¬ 
care il programma col codice necessario 
ai controlli, può avere lo svantaggio di ap¬ 
pesantire inutilmente i dati che vengono 
trasmessi in rete. 

L’idea di utilizzare una macchina virtua¬ 
le come interfaccia fra il software e la 
macchina reale (sistema operativo e 
hardware), permette di far si che il pro¬ 


grammatore si trovi davanti sempre il 
medesimo ambiente con tutte le proble¬ 
matiche precedenti già risolte. 

L'emulazione via software della mac¬ 
china virtuale è un'operazione molto co¬ 
stosa in termini di risorse di calcolo e 
questo spiega la poca efficienza con cui 
funzionano i programmi Java nelle mac¬ 
chine attuali. Inoltre, l'implementazione 
standard della macchina virtuale Java, 
fornita da Sun nel JDK (Java Develop- 
ment Kit), è scritta ponendo maggiore at¬ 
tenzione alla portabilità rispetto che all'ef¬ 
ficienza Altre case di software produco¬ 
no versioni più efficienti ed iniziano ad ap¬ 
parire sul mercato processori in gra¬ 
do di lavorare direttamente col byte- 
code. 

Instarti Basic 
for Java, ovvero 
Java senza Java 

La possibilità di produrre diretta- 
mente bytecode è pienamente utiliz¬ 
zata da Instant Basic for Java, un pro¬ 
dotto della Alcyon Softw are 
|(h;tp://www.halcyonsott. conni che 
permette di creare codice Java a par¬ 
tire da sorgenti scritti in Visual Basic. 

Probabilmente molti lettori storce¬ 
ranno il naso sentendo parlare di 
"programmazione in Visual Basic", 
bisogna tuttavia tenere presente che 



MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


177 



































































































IMi. 


Output Window 


Compiici Ope»/S«ve [Con30le|Conversion| 


Readmg C1it>4j\sampleslgeneiaHtalc\Calc vt)p 
Readmg C1ib4ftsamplestaeneiaftcalclCALC FRM 


I^Projectl 


□ 

Form View j| Code 

View | 


1 forbì.fra 

FORBÌ 

1 

F0RM2.FRM 

F0RB2 

2Ì 

Li 

1 

La finestra con la lista dei moduli che com¬ 
pongono il progetto corrente 


La finestra di sraro 


esiste una quantità immensa di software 
scritto in questo linguaggio. Esso deve 
essere pensato un po' come l’equivalen¬ 
te nel mondo Windows dei linguaggi di 
scripting di UNIX, spesso limitati ma utili 
per produrre piccoli programmi in modo 
rapido e poco costoso. Spesso si tratta di 
programmi che non è possibile cambiare 
dall'oggi al domani. 

Lo scopo del prodono di Alcyon è per¬ 
ciò quello, duplice, di permettere la con- 


documento di Halloween 


La tradizione vuole che nella notte di Halloween tutto possa accadere... anche che un 
memorandum interno di Microsoft, in cui si spiega cosa sono e come affrontare la con¬ 
correnza di Linux e dell'Open Source Software (OSSI, finisca nelle mani di Eric S. Ray¬ 
mond (ricordate l'autore di "La Cattedrale ed il Bazaar'?) e venga pubblicato nel sito uffi¬ 
ciale del movimento per l'Open Source per poi essere ripreso dalle maggiori testate inter¬ 
nazionali, fra cui The Wall Street Journal. The Washington Post. The Boston Globe. The 
New York Times, PC Week, CINet, Reuters. CNN, ... 

Il documento, scritto nel mese di agosto 1998 da Vmod Valloppillil. ingegnere di Micro¬ 
soft a cui "di tanto viene affidata la responsabilità di tenere sotto controllo ed analizzare le 
condizioni del mercato e le offerte dei competitori", è suddiviso in due parti, denominate 
da Raymond "Halloween I" e "Halloween II", disponibili all'indirizzo http://www open- 
source.org/halloween.html. 

Su |http ://www microsoft.com/ntserver/hiqhliqhts/editorletter asd è invece disponibile 
la conferma di Microsoft sulla veridicità del documento. 

La traduzione in italiano dei d ocumenti e della risposta di Microsoft, a cura di Flavio Ro¬ 
mani EmaniMnfilEIsiQèslTIB SI può trovare nel sito della Syntax Error Technology, all'in¬ 
dirizzo |nitp //se 4net com/| 

Halloween I esamina il mercato e le tecnologie Open Source attualmente più significa¬ 
tive (Linux, Mozilla, Apache, Java, Samba. ...). mentre il secondo documento pone la pro¬ 
pria attenzione in particolare su Linux, esaminandone non solo gli aspetti tecnici, bensì 
anche quelli commerciali, relativi ai prodotti ed alle aziende che vi gravitano attorno (Red 
Hat, Caldera, Sun, Netscape, ...). 

La parte più interessante riguarda l'analisi dei diversi modelli di sviluppo del software 
adottati dall'azienda leader nel mercato del software e dal movimento che spalleggia 
l'Open Source Software La stessa Microsoft riconosce molti dei vantaggi insiti in 
quest’ultimo: parallelismo intrinseco, possibilità del libero scambio di idee e tecnologie, 
credibilità a lungo termine, solidità del prodotto, elevata visibilità, capacita del procedi¬ 
mento OSS di radunare e sfruttare ITO (coefficiente intellettuale) collettivo di migliaia di 
individui attraverso Internet Tutti benefici che non sono replicabili dal modello attuale di 
produzione di una azienda che tratta software commerciale 

La parte più discussa (e discutibile) del documento riguarda la politica di concorrenza 
adottabile contro l'OSS, che dovrebbe avere come bersaglio "un procedimento più che 
una compagnia" e dovrebbe prevedere, secondo Valloppillil. l'utilizzo di protocolli proprie¬ 
tari che aggiungano si nuove funzionalità ma nel contempo tendano a rendere più difficile 
l'integrazione in rete con altri sistemi 

Prima di cadere nella tentazione di giungere a conclusioni troppo affrettate e trionfalisti¬ 
che. è bene ricordare la posizione attuale dell'azienda di Redmond, che attualmente è ac¬ 
cusata dal DOJ, il Dipartimento di Giustizia americano, di aver utilizzato pratiche monopoli¬ 
stiche per annientare la concorrenza nel mercato del software Accusa che verrebbe a ca¬ 
dere nel caso Microsoft riuscisse a dimostrare di avere dei concorrenti... visto in quest'ot¬ 
tica. lo spirito del documento potrebbe essere riassunto in un unico, significativo, brano, 
tratto dalla risposta di Microsoft (http://www.microsoft.com/ntserver/highlights/editorlet- 
ter.asp): The operating System industry is characterized today by vigorous competition 
This competition. of which Linux is only a part. exists at thè technology leveI as well as in 
terms of business models, applications, channels and alliances L'industria dei sistemi 
operativi e oggi caratterizzata da una notevole (sic !) competizione. Questa competizione, 
di cui Linux è solo una parte, esiste sia a livello tecnico che in termini di modelli di busi¬ 
ness. applicazioni, canali ed alleanze 


versione in Java del 
software esistente 
e la sua manuten¬ 
zione e di rendere possibile la scrittura di 
nuovi programmi mediante un linguaggio 
conosciuto. 

Instant Basic permette di eseguire un 
portmg molto veloce delle applicazioni, in 
quanto, oltre all'ambiente di sviluppo 
(IDE) ed al linguaggio vero e proprio, of¬ 
fre anche la versione JavaBeams dei 16 
componenti standard del Visual Basic 
(menù a discesa, checkbox, listbox, ,..). 
Nella versione Professional sono disponi¬ 
bili anche i controlli DAO (Data Control, 
DBGrid, DBCombo, DBList), che permet¬ 
tono di accedere a database SQL me¬ 
diante l'interfaccia standard JDBC (l'equi¬ 
valente Java dell'ODBC di Microsoft). I 
database per i quali esiste un driver 
JDBC comprendono DB2, Oracle, Infor¬ 
mix, Microsoft SQL, ma anche prodotti 
economici o free, quali mSQL, mySQL e 
Postgres. 

Poiché tutti i "controlli" vengono forni¬ 
ti come JavaBeams, il codice ottenuto 
può essere ridistribuito senza dover pa¬ 
gare royalty. Oltre a quelli forniti di serie 
è possibile creare i propri componenti 
personali o utilizzare JavaBeam scritti da 
altri. 

Il prodotto della Alcyon non è specifi- 


I^Properties-FORMI Q 

1 FORBÌ: Form 

DI 


appearance 

i 

autoredrau 

false 

jackcolor 

sH8000000Fs 

borderscyle 

2 

capcion 

FORBÌ 

cllpconcrols 

tcue 

controlbox 

true 

draumode 

13 

draustyle 

0 

drawwidth 

1 

enabled 

true 

fillcolor 

sHOOOOOOOOs 

fillstyle 

1 

font 

Ms Sana Setif 

forecolor 

sHOOOOOOOOs 

height 

3870 

1 La finestra per modificare le proprietà dei 1 

| componenti 

_ 


178 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 
















































Linux Meeting ’98 


Dal 7 al 9 ottobre si è svolto presso la 
Facoltà di Ingegneria dell'Università La Sa¬ 
pienza di Roma, per il secondo anno con¬ 
secutivo. il Linux Meeting 1998 ILiMe 981 
L'evento tradizionalmente organizzato dal 
gruppo utenti Linux di Roma <LUG Roma) e 
dalla IEEE Student Branch si è svolto per 
questa edizione in collaborazione con il 
gruppo utenti Linux nazionale IPIutol diven¬ 
tando LiMe 98 - Fiuto Meeting 1998 e ri¬ 
scuotendo una risonanza nazionale 

Gabriele Paci ucci (Gabriele. Paci ucci® 
pcainll.mg.uniromal iti mi ha inviato il se¬ 
guente resoconto. Per ulteriori informazio¬ 
ni \nttp://www.pluto.linux.ir/meetinqyo/i7\ 
dex.html 

Gli organizzatori hanno voluto dare 
all'evento un forte carat¬ 
tere di apertura tipico del 
mondo Linux rendendo 
gratuito a tutti la parteci¬ 
pazione. La manifestazio¬ 
ne è stata finanziata gra¬ 
zie agli sponsor, a tutti gli 
Exhibitor e ai partner tec¬ 
nici. 

La risonanza e le noto¬ 
rietà che sta avendo in 
questi mesi Linux ha 
spinto più di 450 persone a iscriversi a tut¬ 
te e tre le giornate della conferenza e non 
si è trattato solamente di studenti tradizio¬ 
nalmente legati al mondo Linux, ma di pro¬ 
fessionisti del settore informatico in gene¬ 
rale e delle telecomunicazioni in particola¬ 
re Tutti gli iscritti e i non iscritti, presenta¬ 
tisi in massa il giorno dell'apertura, hanno 
potuto ricevere la cartellina della manife¬ 
stazione contenente fra l'altro un CD in cui 
sono stati raccolti gli atti della conferenza e 
la distribuzione Debian 2.0 in italiano. 

La manifestazione si è svolta nella stu¬ 
penda cornice del chiostro cinquecentesco 
della Facoltà di Ingegneria, dove sono stati 
allestiti gli stand per poter permettere ai 
partecipanti di conoscere gli operatori com¬ 
merciali sul sistema operativo Linux Oltre 
a RedHat Italia. CD Eurom ISuSE GmbH) e 
Cofax (Caldera) rivenditori per l’Italia delle 
maggiori distribuzioni, erano presenti Edi¬ 
zioni Infomedia e Libreria Athena, SciSoft, 
Jolly Bergamo. Axel, Eurotech. Securtech. 
Yepa e SeeWeb. 

Nella sala delle lauree, attigua al chio¬ 
stro. si è svolto il cuore della manifestazio¬ 
ne. Nelle tre giornate si sono avvicendati 
ben 26 interventi e due importanti tavole 
rotonde. 

Nella prima giornata si è trattato lo spi¬ 
noso problema del dualismo sempre più 
marcato in Linux tra sviluppo Open Source 
e attività commerciali. Tale discorso porta¬ 


to avanti di volta in volta dai vari interventi 
con esperienze diverse, ma sempre inte¬ 
ressanti. è naturalmente sfociato nella ta¬ 
vola rotonda moderata da Alessandro Rubi¬ 
ni e che ha infervorato i presenti, I discorsi 
più che su "Open Source - Commerciale" 
sono andati a sfociare sul ruolo che dovrà 
avere Linux per essere vincente sugli altri 
sistemi operativi. Alcuni erano dell'idea 
che era giunto il momento dello scontro 
frontale sul campo dei desktop, mentre al¬ 
tri più moderati, credevano opportuno che 
Linux continuasse a prevalere e proliferas¬ 
se in quelle nicchie di mercato in cui ha 
maggior penetrazione... al tempo l'ardua 
sentenza 

La seconda giornata ha avuto un taglio 
più divulgativo, sfociando nella tavola ro¬ 
tonda riguardante “Linux 
e la didattica" moderata 
da Giulio Mazzolini e che 
aveva l'importante pre¬ 
senza del Dott. Mazza 
rappresentate del Mini¬ 
stero della pubblica istru¬ 
zione. Il Dott. Mazza ha 
garantito l'assoluta im¬ 
parzialità del Ministero 
verso l'adozione da pane 
degli Istituti scolastici di 
un qualsiasi sistema operativo. Lo stesso 
Mazza ha recepito positivamente le propo¬ 
ste fatte riguardo ad un forum permanente 
e a un informativa fatta attraverso i canali 
ministeriali per far conoscere a presidi e in¬ 
segnanti il sistema operativo Linux. 

Nel terzo giorno, infine, si è dato spazio 
sia agli interventi riguardanti aspetti tecnici, 
sia ai più importanti progetti italiani che 
coinvolgono questo incredibile sistema 
operativo 

Un afflusso eccezionale ha avuto la 
showroom m cui erano a disposizione dei 
presenti un certo numero di macchine In¬ 
tel. due Sparc e alcuni sistemi embedded. 
tanto da rendere impraticabili alcune dimo¬ 
strazioni e tanto da dover spostare in un'al¬ 
tra aula le installazioni delle distribuzioni 
RedHat. SuSE, Caldera e Debian 

Sperando che il desiderio degli organiz¬ 
zatori di far conoscere Linux non tanto co¬ 
me un sistema operativo gratuito, quanto 
di un sistema operativo LIBERO, sia anda¬ 
to soddisfatto, arrivederci alle prossime 
edizioni del Linux Meeting e del Pluto 
Meeting 

Gli organizzatori vogliono ringraziare in 
modo particolare la società SIPR per aver 
curato l'amministrazione dell'evento e tut¬ 
te le ragazze della segreteria cosi volente¬ 
rose e disponibili. 

Meeting Press Bureau 



co per Linux, ma, essendo esso stesso 
scritto in Java, può essere usato su qua¬ 
lunque sistema per cui sia disponibile 
una macchina virtuale. Fra le piattaforme 
in cui il programma è stato testato vi so¬ 
no Windows 95 , NT 4.0, Solaris. AIX. 


IRIX. 

Per far funzionare Instant Basic è ne¬ 
cessario prima di tutto installare nella 
propria macchina il JDK di Sun. Se non 
lo si è ancora fatto questa può essere 
l'occasione buona per farlo. Esso è di¬ 



sponibile su http://www.blackdown. 
org/|ava-linux.html. 

L'ambiente di sviluppo (IDE) è molto 
simile a quello di Visual Basic, con la pos¬ 
sibilità di disegnare in modo "visuale’’ 
l'interfaccia grafica del programma che si 
sta scrivendo, gestire progetti, progetta¬ 
re menu a discesa, eseguire il codice 
all'interno di un debugger II bytecode ot¬ 
tenuto dal compilatore interno al prodot¬ 
to (non viene usato quello del JDK), può 
essere fatto girare come applicazione 
"standalone" oppure come applet all'in¬ 
terno delle proprie pagine Web. 

Nel caso si decida di compilare il pro¬ 
prio programma come standalone, le 
nuove versioni del kernel di Linux offrono 
la possibilità di eseguire direttamente i 
programmi Java dalla linea di comando, 
come se si trattasse di programmi nativi. 
Il kernel si occupa di riconoscere automa¬ 
ticamente il formato del codice oggetto e 
di richiamare in modo trasparente per 
l'utente la macchina virtuale del JDK. 

Oltre ai controlli per accedere ai data¬ 
base, di cui abbiamo già parlato, la ver¬ 
sione Professional offre in più rispetto a 
quella Standard, uno strumento per ge¬ 
nerare i programmi di installazione del 
software ed un convertitore che permet¬ 
te di creare bytecode direttamente da 
sorgenti Visual Basic, senza dover passa¬ 
re attraverso l'IDE Essa permette inoltre 
di collegarsi a JavaBeams o ActiveX fun¬ 
zionanti sulla stessa o su altre macchine 
della rete. 


Conclusioni 

Instant Basic sembra coniugare in sé 
due richieste importanti dei programma¬ 
tori: la possibilità di ottenere un prodotto 
funzionante in modo semplice ed in tem¬ 
pi relativamente brevi (punto di forza dei 
compilatori visuali) e la necessità di porta¬ 
bilità (la scommessa di Java) 

Abbiamo già visto, parlando del 
network computer di Corel, come Linux 
possa inserirsi in modo efficace anche 
nell'architettura Java. A mio vedere, l'ac¬ 
cettazione di entrambi questi sistemi da 
parte dell'utente "medio" dipende, oltre 
che dalla qualità, anche dalla quantità di 
software disponibile In quest’ottica In- 
stant Basic for Java offre la possibilità di 
eseguire un porting molto veloce delle 
migliaia di programmi e programmmi di¬ 
sponibili in Visual Basic. 

I programmi creati con Instant Basic 
possono funzionare senza alcuna modifi¬ 
ca su sistemi operativi diversi ed il fatto 
che non si tratti di un prodotto progettato 
in modo specifico per Linux non deve es¬ 
sere visto come un difetto, bensì come 
un ulteriore vantaggio. 

«e 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


179 










a cura di Corrado Giustozzi 




Creazione di una 
Machine Class 

Nel numero precedente della rivista abbiamo approfondito la conoscenza delle Machine 
Class, individuando in queste l’elemento dai contenuti più innovativi di WorkSpace On 
Demand in relazione a quanto precedentemente disponibile nell'ambiente di Remote IPL 
del LAN Server. In questo articolo entreremo nel dettaglio della creazione di una 
machine class tutta nostra, analizzando come "case study” il supporto ad un chipset 
grafico SVGA. 

di Antonio Chojwa 


Il concetto di machine class è una 
astrazione che nella pratica isola una 
determinata collezione di file di confi¬ 
gurazione che implementano il sup¬ 
porto OS/2 ad una specifica combina¬ 
zione di hardware L'uso sapiente 
delle machine class permette al siste¬ 
mista WorkSpace On Demand di 
gestire con ordine e metodo la babele 
di hardware che potenzialmente costi¬ 
tuisce il parco macchine di un'azien- 



•••» SIN 'I ' 


Fig I■ Dettaglio dei file os2ini di una machine 
class IBM350 Questo esempio ci mostra le 
chiavi di una delle applicazioni legate alla risolu¬ 
zione VIDEO. E’ importante verificare che nella 
applicazione PM DISPLAY DRIVER la chiave 
DEFAULTSYSTEMRESOLUTION sia nmossa e 
che la chiave RESOLUTION CHANGED sia 
settata a I. In questa modo sarà possibile sele¬ 
zionare la risoluzione voluta per ogni singolo 
Client WorkSpace On Demand in fase di crea¬ 
zione. 


da. Dagli adattatori Video alle tipolo¬ 
gie di Hard Disk e CD-ROM (IDE. 
SCSI), dai BUS delle periferiche (ISA, 
MicroChannel, PCI, EISA) alle porte 
seriali e USB, il sistemista WorkSpace 
On Demand può controllare l'eteroge¬ 
neità delle macchine riconducendole 
ad una classificazione basata sul con¬ 
cetto di machine class, sempre man¬ 
tenendo come obiettivo principale la 
riduzione dei costi associati alla loro 
creazione e manutenzione. Ma tutto 
questo ha un costo, ed il conto ci 
viene presentato quando su queste 
classi si è costretti a metter mano (o 
“manomettere'', come direbbe Totò). 
Vediamo adesso nel dettaglio la crea¬ 
zione di una machine class tutta 
nostra. 


Gli strumenti di lavoro 

Il compito che ci siamo assunti non 
è dei più banali I passi per l'imple- 
mentazione di un nuovo supporto 
hardware dipendono molto dalla natu¬ 
ra del 'ferro' in questione, ma il caso 
delle schede grafiche mi riporta istan¬ 
taneamente alla mente i famigerati 
compiti delle vacanze difficili ed 


ingrati Non so voi, ma nel mio caso i 
professori si sbizzarrivano nel caricar¬ 
ci di compiti lunghi, inutili e tediosi, 
salvo poi ignorare sistematicamente 
la verifica del nostro lavoro alla riaper¬ 
tura delle scuole (roba da 
Convenzione di Ginevra!!) Beh. crea¬ 
re una machine class con supporto 
SVGA vi darò la stessa ebbrezza e 
gratificazione, perché dopo avere 
sudato trentadue camicie per scovare 
un supporto stabile ad un oscuro chi¬ 
pset dalla sigla improponibile (avete 
presente i codici sulle RAM? beh, li 
rimpiangerete!) l'utente finale difficil¬ 
mente riconoscerà il miglioramento 
qualitativo che gli avrete offerto, ed 
anzi si premurerò di farvi sapere quan¬ 
to rimpiange il PC di casa dove vede 
molti piu colori E poi non ditemi che 
non vi avevo avvertito I 
Ma adesso mettiamoci al lavoro. 
Ipotizziamo che l'utente finale ci infor¬ 
mi di avete bisogno di “più colori" 
Dopo avere vinto l'allettante tentazio¬ 
ne di proporgli dei pennarelli "CARIO¬ 
CA", ci concentreremo sul fatto che 
la richiesta dell'utente si traduce nella 
necessitò di implementare il supporto 
SVGA sul suo PC. Prima di procedere 
dovremo assicurarci di possedere gli 


180 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 










strumenti adeguati, ed in particolare 
ci procureremo un gestore di file di 
tipo INI (come per esempio INI- 
MAINT) insieme ad un tool per il con¬ 
fronto di file di testo (ve ne sono molti 
shareware sul WEB). Servirebbe 
anche un tool per il confronto di direc¬ 
tory, come FM/2, tuttavia vedremo in 
seguito come sia possibile ripiegare 
su di un trucchetto meno elegante ma 
altrettanto efficace, basato sull'utiliz- 
zo dei comandi dire d attrib. L'editor di 
file INI deve offrire le funzioni di con¬ 
fronto, estrazione ed inserimento di 
'applicazioni' e 'chiavi'. Un file di tipo 
INI di OS/2 è strutturato su due livelli 
di definizione (vedi figura 1). Al primo 
livello vengono specificate le 'applica¬ 
zioni', che a loro volta vengono detta¬ 
gliate da una o più chiavi. Queste ulti¬ 
me vengono valorizzate direttamente. 
L'ordine delle applicazioni e delle rela¬ 
tive chiavi è ininfluente. Il tool gestore 
di INI ci servirà per evidenziare ed iso¬ 
lare le differenze tra file di questo 
tipo. In realtà nella documentazione di 
WorkSpace Ori Demand è possibile 
reperire i listati di alcune routine 
REXX che svolgono questo compito. 
Personalmente li ho usati e devo dire 
che funzionano egregiamente, l'unico 
problema è che bisogna trascriverli a 
mano!! Per i meno pazienti l'unica 
alternativa è rivolgersi al mercato 
delle utility shareware. Infine ci servi¬ 
ranno degli strumenti di debugging, 
per testare la nostra machine class 
dal "vivo" e capire l’origine degli 
eventuali problemi. Naturalmente l'au¬ 
gurio è di non dovervi mai ricorrere, in 
quanto vorrebbe dire avere commes¬ 
so qualche errore di definizione, per 
esempio una redirezione sbagliata nel 
FIT file, che causa comportamenti 
indesiderati e soprattutto indecifrabili. 
Un tool praticamente insostituibile di 
questa classe si chiama "FWATCH" 
(vedi riquadro FWATCH: Spiando dal 
buco della serratura), ed è stato scrit¬ 
to da un dipendente IBM per uso 
interno. Questa utility analizza e ripor¬ 
ta la sequenza di file che vengono 
richiesti dal Client WorkSpace On 
Demand. momento per momento. 
Quando un Client si rifiuta di termina¬ 
re il caricamento, od una applicazione 
riporta strani messaggi di errore, è 
giunta l'ora di dotarsi di un cavo null- 
modem e di sguinzagliare FWATCH. 


t I C «BMAIf OPIMACMNE S 6 EI 0 II 



Fig. 2 - Struttura detta machine class ISAVCA. 
La metodologia consigliata da IBM per la crea¬ 
zione di una machine class prevede di utilizzare 
questa classe come prototipo sul quale elabora¬ 
re modifiche Si noti la mancanza dei lite win.ini 
e System ini Questi file sono presenti solo nelle 
machine class che. per implementare particolan 
supporti hardware/sottoare. richiedono delle 
versioni personalizzate diverse da quelle stan¬ 
dard presenti in \IBMLAN\RPLUSER\ 
BBW.IT\OS2\MDOS\WINOS2 Per gli stessi 
motivi 6 assente il machine FIT file, dato che la 
macchina descritta dalla classe ISAVGA non 
necessita dell'accesso le quindi la redir azione) 
a file speciali in directory dedicate. Client creati 
da questa classe useranno il solo FIT file di 
delault (dfbblOit.fit). 


Un altro strumento messoci a 
disposizione da WorkSpace On 
Demand (ma in realtà era già presen¬ 
te nelle utility del Lan Server), è 
"RDRDebug". Questa utility visualiz¬ 
za l'intero FIT file prelevandolo diret¬ 
tamente dalla memoria. Se non viene 
istruito altrimenti. RDRDebug emette 
l'output sullo schermo, rispettando 
però la formattazione a pagine. Dato 
che un FIT file può raggiungere la 
dimensione di 64 KByte è consigliabi¬ 
le ridirigere l'output su di un file trami- 



Fig. 4 - Sequenza di creazione dei file coinvolti 
nel supporlo SVGA di un Client WorkSpace On 
Demand Questi file vengono copiati nelle direc¬ 
tory pnvate di tettura\scnttura del Client ( IBM 
LAN\RLUSER\<nomemacchina>\OS2). A! 
pnmo boot. il Client troverà la chiave RESOLU¬ 
TION CHANGED valorizzata a TRUE. quindi 
imposterà la chiave DEFAULTSYSTEMRESO- 
LÙTtON sul valore indicato dal Modeld nel file 
video.ctg. ed attiverà la Shell con questa risolu¬ 
zione. 


IBM730 
IBM750 

ISAVGA 

MCAVGA 

MCAXGA 


J 


IBMPC730|~ 
IB MPC7501 

ISA VGA i: 
MCAVGA U 
MCA XGA : v 
> 


Fig. 3 - -Drop down lisi' per la selezione delle 
machine class. Solo creando il file ISA5434.ini. 
necessariamente omonimo della machine class 
che lo ospita (iSA5434.mc), l’interfaccia di 
amministrazione per la creazione dei Client ci 
permette già di selezionare la nuova classe La 
funzione di questo file sembra puramente este¬ 
tica ed effettivamente la valorizzazione delle 
sue chiavi è irrilevante nel funzionamento dei 
Client WorkSpace On Demand II vero lavoro è 
ancora li da venire. 


te l'opzione /F. RDRDebug presenta i 
risultati in un doppio formato, binario 
e testuale. Il motivo è che i FIT file, 
pur essendo dei file ASCII, vengono 
interpretati dal redirector di OS/2 con 
estrema fiscalità. La presenza di spazi 
bianchi l'blank') sfuggirebbero alla 
luce di un editor (ed agli occhi del 
sistemista) ma potrebbero provocare 
dei comportamenti imprevedibili del 
Client WorkSpace On Demand. Per 
coprire anche questi casi diventa 
essenziale avere a disposizione anche 
una lettura "binaria" delle righe del 
FIT file. 

FWATCH e RDRDebug si comple- 
mentano a vicenda: quando il primo 
ha rilevato una richiesta di accesso ad 
un file fallita, il secondo ci può 
mostrare dove in realtà quella richie¬ 
sta è stata rediretta. 


Come procedere 

Innanzitutto dovremo individuare la 
machine class che, fra tutte quelle 
fornite da WorkSpace On Demand, 
meglio aderisce alle specifiche che 
ricerchiamo. Potremmo piacevolmen¬ 
te scoprire che il nostro lavoro è finito 
ancora prima di iniziare, se ad esem¬ 
pio tra le machine class predefinte ne 
trovassimo una con il supporto desi¬ 
derato. Purtroppo noi non siamo stati 
cosi fortunati, perché il nostro utente 
finale dispone di un PC con chip grafi¬ 
co Cirrus Logic 5434, che non figura 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


181 





























































itllM w> lenun KtllUiia 

mcanmrvm. • »\«ttnvn ■»#» iuta' tcrmTvmz 

ItNttM'SVCmT*.* SNMOM*Vl'«Mf ILD\DITADLY\CIW 

Xi\«iWlno, • \\M0M«viu«*TtU5> termite** 

Itila u» mu lattaia 

I(\C*J\&LUW«aVU.r.U. M10.in<BJtVXDEC*CL«414»*V»!3VU.|.U. 
JMOai>tUL«ClMlB. t»LL MIO. 1T'<*Ì\VIM<*<‘LJ4I4\CU4J4.&U 
1 1\OBJ \6tL\HIPUT .OU. MIO. JTt<«\vmWCLS4l4tDim»Y.tU. 
Zi \C#*\PU\V»K#IU .M.L «HO. m«lWJMOt€LM>4VVIMOfM . Hi. 

tu MIO.XTt<B2tVIM<nei.ft4S4\ IMCPIt.PU. 


Fig. 5 - machine FIT file per il supporto alla 
scheda video CL5434. Questo FIT file verrà 
aggiunto a quello di detault (dfbb 10it.fi t), il drive 
£ sostituito con la lettera del boot-drive. e la 
variabile DE FAULT mstanziata con il nome del 
Client, quando questo verrà creato. La scelta di 
una directory privata per I file read-only. aiuta a 
mantenere ordinate le directory di Remote-IPL 


nella lista dei "belliepronti". 
Rimbocchiamoci le maniche ed eleg¬ 
giamo come machine class di parten¬ 
za quella denominata ISAVGA, una 
configurazione a prova di bomba in 
virtù della propria essenzialità. Dato 
che non ci conviene modificare una 
definizione funzionante, con il rischio 
di perderla, useremo il comando 
xcopy per duplicare la struttura dei 
file di ISAVGA in una nuova directory, 
che chiameremo ISA5435,mc. 
Ricordiamo, infatti, che tutte le 
machine class risiedono nel percorso 
\ibmlanVpl\machme\bbW.it e custodi¬ 
te ciascuna in directory private aventi 
estensione me. In figura 2 possiamo 
vedere il contenuto dell’albero" corri¬ 
spondente alla machine class 
ISAVGA. Dovremo poi rinominare i file 
caratteristici della classe, e cioè il FIT 
file e l’INI file. Nel nostro caso il FIT, 
file di una macchina ISAVGA non esi¬ 
ste e quindi dovremo copiarcelo, rino¬ 
minandolo in ISA5435.mc, da un'altra 
classe (per esempio la IBM350) Ci 
sarà utile per gestire le redirezioni dei 
file di gestione della SVGA verso le 
directory dedicate che predisporremo 
per ospitarli. Il file INI USA5434.ini) è 
un file di tipo INI che contiene una 
serie di informazioni sull'hardware 
delle macchine che la classe andrà a 
rappresentare. Include informazioni 
sul tipo di BUS (ISA, PCI, VLB, MCA), 
tastiera (101 tasti , estese..), mouse 
(PS/2 o SERIAL) e memorie di massa 
(IDE o SCSI), oltre che dettagli circa il 
supporto alle porte parallele e seriali, 
per finire con il tipo di scheda video, 
monitor e risoluzione Curiosamente 
non ho trovato alcuna documentazio¬ 
ne che spieghi la funzione di questo 


REM *•»*«* SGA VIDEO ******** 

DEVINFO-SCR,VGA,2 :\OS2\BOOT\VIOTBL.D 

SET VIDEO_DEVICES-VIO SVGA 

SET VIO_SVGA-DEVICE(BVHVGA, BVHSVGA) 

DEVO IE-Z : \ OS2 \ MDOS\ WGA. SYS 

REM ****** SGA VIDEO: FINE ******** 


Fig. 6 - Modifiche del config.sys introdotte dal 
supporto SVGA. Queste righe devono essere 
inserite nel config.sys presente nella directory 
radice della machine ctass. controllando even 
tuall doppioni già presenti. 


file, il cui compito sembra solo quello 
di inventariare l'hardware. In realtà 
riporta anche una informazione 
descrittiva (la chiave NAME) che 
viene usata nella GUI di amministra¬ 
zione, ed in particolare nel "drop 
down” menu che elenca le machine 
class selezionabili (vedi figura 3). Se 
anche una sola machine class è priva 
di questo file, sarà impossibile creare 
un qualunque Client in quanto la GUI 
visualizzerà un messaggio di errore 
quando si tenterà di selezionare la 
classe. L'unica raccomandazione che 
ci viene data è quella di rimuovere le 
chiavi VIDEO_MONITOR e 
VIDECLRESOLUTION, pena l'impos¬ 
sibilità di selezionare il monitor e la 
risoluzione video nella creazione dei 
Client di questa classe. 

Alla ricerca 
delle differenze 

Adesso inizia il difficile. Il nostro 
compito è quello di determinare quali 
modifiche devono essere applicate ai 
vari file di configurazione, e quali 
nuovi file devono essere aggiunti 
nelle directory di WorkSpace On 
Demand e conseguentemente "fitta¬ 
ti" (e cioè dichiarati nel machine FIT 
file, passatemi il neologismo, almeno 
per questo articolo) per implementare 
il supporto SVGA. Il modo piu pulito di 
fare questo è quello di installare 
WARP4 (I!) sul personal computer 
dell'utente finale per il quale stiamo 
lavorando. Contrariamente alle appa¬ 
renze, l'operazione è senz'altro lecita 
in quanto ricordiamoci che la macchi¬ 
na in questione è un Client 
WorkSpace On Demand e quindi non 


fa mai affidamento sul contenuto del 
proprio hard disk locale. L'importante 
è non formattare il disco nel caso che 
l'utente vi abbia copiato qualche dato 
privato. Durante l'installazione dovre¬ 
mo stare attenti a selezionare il sup¬ 
porto VGA base ed a non installare il 
supporto di rete. Al termine dell'in¬ 
stallazione, prenderemo una "istanta¬ 
nea" dei file contenuti nella partizione 
del disco dove abbiamo installato 
WARP 4, quindi installeremo il sup¬ 
porto SVGA e faremo ripartire la mac¬ 
china. Al termine prenderemo una 
seconda "istantanea" della partizione, 
sulla base della quale ricaveremo 
tutte e sole le differenze (il mitico 
DELTA) introdotte daM'installazione 
dei driver SVGA. 

Per scattare la prima istantanea use¬ 
remo il seguente comando (assumen¬ 
do C: come partizione di installazione) 

attrib -a C:V." /S 

cosi facendo, avremo tolto il bit di 
"archive" a tutti i file, in modo da 
distinguere quali file verranno modifi¬ 
cati o aggiunti dalla installazione dei 
driver Inoltre copieremo i file di siste¬ 
ma ( config.sys, autoexec.bat, os2.ini, 
os2sys.ini, win.ini e System. mi] in una 
directory di salvataggio. 

La istantanea post-installazione la 
prenderemo con il comando 

dir C:\*.* /AA /S >> changed.txt 

Con questo comando otterremo 
una lista di tutti i file presenti sul 
disco (compresi quelli nascosti, di 
sistema ed in sola lettura) che sono 
stati modificati o aggiunti. Questa 
lista deve essere pazientemente scre¬ 
mata da tutti quei file che nulla hanno 
a che vedere con l'attività di installa¬ 
zione dei driver video, Ad esempio i 
file "WP ROOT. SF" (legato alla work- 
place shell), sldb.dmi (System 
Management Information) e pre- 
vious.dat (Hardware manager Setting) 
oltre ai vari log di installazione (sotto 
C:\0S2\INSTALL) ed i file con esten¬ 
sione ".BAK”. Escludendo i file di 
sistema, che tratteremo a parte, 
rimangono da considerare i file com¬ 
pletamente nuovi e quelli "veramen¬ 
te" modificati. I primi si suddividono 
ulteriormente in file di tipo DLL e file 


182 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 












di configurazione video. È buona 
norma sistemare le DLL in una direc¬ 
tory privata (IBMLAN\RPL\BB10. 
IT\VIDEO\CL5434) creata per l'occa¬ 
sione. Discorso diverso per i file di 
configurazione video {private.dif. 
svgadata.pmi e video, cfg), che mette¬ 
remo direttamente nella struttura 
delle directory della machine class 
(IBMLAN\RPL\MACHINES\BB10.IT\IS 
A5434.MCNOS2). Ci penserà poi il pro¬ 
cesso di creazione dei Client 
WorkSpace On Demand a trattare 
opportunamente questi file (vedi figu¬ 
ra 4) e copiarli nella directory privata 
del Client (IBMLAN\RPLUSER\<nome 
client>\OS2). Per quanto riguarda i file 
modificati e scampati al processo di 
scrematura iniziale, ci accorgiamo che 
questi sono generalmente degli 
aggiornamenti a moduli generici di 
OS/2 (come vvga.sys, screenOI sys, 
seriff.fon etc.), che il produttore della 
scheda video ha creduto bene di rico¬ 
prire. Per questi vale la regola di igno¬ 
rarli inizialmente, salvo poi, in caso di 
problemi, sistemarli nella directory pri¬ 
vata delle DLL (IBMLAN\RPL\ 
BB10.IT\VIDEO\CL5434). 

Indipendentemente dalla loro posi¬ 
zione, tutti i file selezionati e copiati 
nelle directory di WorkSpace On 
Demand. dovranno essere "fittati" in 
modo che il sistema sia in grado di 
trovarli quando attiverà il supporto 
SVGA sul Client (figura 5). 


I file di sistema 

Rimangono da trattare quelli che 
abbiamo chiamato "file di sistema". 



:::: i;:: ait «a 


Questi devono essere confrontati 
nelle loro versioni PRE e POST instal¬ 
lazione per determinare le differenze 
da estrarre ed inserire nei loro omolo¬ 
ghi WorkSpace On Demand. 
Dall'esame delle due versioni del con¬ 
fig.sys. scopriamo che una serie di 



Fig. 8 - La machine class è siala definita, cosi 
pure come il relativo Client, con buona pace del- 
l utente finale e dei suoi simpatici 256 colorili 
Un problema nella implementazione del pro¬ 
gramma di cattura di immagini mi impedisce di 
farvi vedere il vero risultalo. Ma fidatevi della 
mia parola. 


linee sono state modificate (vedi figu¬ 
ra 6). In questo caso dovremo modifi¬ 
care congruentemente il config.sys 
appartenente alla nostra machine 
class. Anche i file win.ini e system.ini 
sono stati modificati e, di conseguen¬ 
za, dovremo aggiornare i loro "gemel¬ 
li" presenti nelle directory della 
machine class. Il caso più ostico è 
quello dei file INI. Usando un tool spe¬ 
cializzato nel confronto di questo tipo 
di file, dovremo ottenere un delta, ini, 
contenente tutte e sole le modifiche 
introdotte dall'installazione dei driver. 
Nel nostro caso scopriremo che il file 
os2sys.ini è rimasto inalterato, men¬ 
tre n eWos2.ini troviamo l' applicazione 
PM_DISPLAYDRIVER (vedi figura 1) e 
una pletora di applicazioni 
l'V/A/_fl£S_...(figura 7). Non et rimane 
quindi che fondere il delta ini con 
\' os2.ini della machine class. 

E" finita!!! Ora, per testare la nostra 
nuova machine class, procederemo 
alla creazione di un Client WorkSpace 
On Demand di questa classe e scopri¬ 
remo subito quanto siamo stati bravi. 
In questo caso sono stato fortunato, 
ed in figura 8 potete vedere come 
quell'utente finale abbia potuto final¬ 
mente ottenere i colori che tanto 
desiderava. 

Conclusioni 

In passato avevo già sottolineato la 
natura "spartana" dell'ambiente di 


lavoro del sistemista WorkSpace On 
Demand. I lettori che avevano inter¬ 
pretato quella constatazione nella sua 
forma figurata, e che hanno avuto la 
bontà di seguirmi fino alle conclusioni, 
avranno sicuramente corretto il tiro 
dando credito al significato letterale di 
quella parola L'implementazione di 
una machine class è quanto di meno 
amichevole uno possa aspettarsi e 
richiede una certa pratica nel districar¬ 
si tra le command Shell, le ramificazio¬ 
ni dei file System e la gestione 
manuale dei vari file di configurazione, 
compresi quelli di tipo INI (nonché 
una buona dose di pazienza) Non piu 
guidati dalle onnipresenti mterfaccine 
grafiche è facile perdere la bussola e 
commettere errori ostili da individuare 
e tracciare. Ma le cattive notizie per 
fortuna finiscono qui, Innanzitutto 
dobbiamo pensare che in un ambien¬ 
te "corporate" (che, ricordiamo, è 
l'ambiente di riferimento di 
WorkSpace On Demandi le difformità 
hardware di rilievo, quelle cioè che 
obbligano alla definizione di una 
nuova machine class, interessano tipi¬ 
camente il 20% dei candidati PC 
Nella maggioranza dei casi le applica¬ 
zioni di produzione sono eseguite su 
configurazioni aziendali STANDARD 
(niente SVGA ad esempio), con raris¬ 
sime eccezioni e, di conseguenza, il 
sistemista WorkSpace On Demand 
non passerà le giornate a soddisfare i 
capricci dell'utente "evoluto" (scusa¬ 
te l'eufemismo). 

Inoltre IBM ha mantenuto la pro¬ 
messa (ok. ok. vi concedo un mese, 
dico, un mese di ritardo, ma dov'è NT 
5.0?) di fare evolvere il suo sistema 
operativo di network computing, ren¬ 
dendo disponibile dagli inizi di 
Novembre la versione definitiva di 
WorkSpace On Demand 2.0. Questa 
versione introduce diverse interessan¬ 
ti novità e, soprattutto, viene decisa¬ 
mente incontro anche alle esigenze di 
facilità di utilizzo e gestione di 
WorkSpace On Demand. La novità più 
evidente sotto questo profilo è un'in¬ 
terfaccia grafica per la creazione di 
machine class, che di fatto semplifica 
l'implementazione di una nuova cate¬ 
goria di hardware. Ma delle meraviglie 
di WorkSpace On Demand 2.0 ne par¬ 
leremo nel prossimo articolo. 

Kg 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


183 


















lùl-A*liÌV.vl, 


coordinamento di Andrea de Prisco 


Norton Utilities 4.0 

di Raffaello De Masi 



Anno 1966, cambia la 
formula 1. Fino allora la ci¬ 
lindrata massima era stata 
di 1.500 cc, e, improvvisa¬ 
mente, per volontà dei su¬ 
premi reggitori di questo 
impero, si raddoppia. L'an¬ 
no successivo vede solo 
due scuderie già più o me¬ 
no pronte, anche se per vie 
diverse. Ferrari recupera il 
VI2 della P3, un capolavoro 
che ha appena partecipato 
vittoriosamente alla 12 Ore 
di Sebrmg e alla famosissi¬ 
ma 24 ore di Brands Match, 
riducendo la cilindrata ai li¬ 
miti imposti e adattandola 
ad un vecchio telaio misto 
(monoscocca-tubi) usato 
l'anno precedente nel cam¬ 
pionato Tasmania. Il team 
Brabham, allora retto 
dall'omonimo fondatore, 
gioca invece una carta che 
si dimostrerà spesso vin¬ 
cente. nelle corse; sceglie 
un vecchio motore della Repco, di mo¬ 
desta potenza (pensate, circa 300 caval¬ 
li, quelli di una gran turismo di oggi) ma. 
proprio perché vecchio, affidabilissimo: 
ci vincerà due campionati di fila, facen¬ 
domi mangiare le mani fino ai gomiti. 

Ma non è questo che volevo raccon¬ 
tare Il cambiamento repentino della for¬ 
mula trovò spiazzati gli altri team, che 
dovettero correre ai ripari inventando 
tutto ex novo. Cooper (non fate caso a 
molti nomi, si tratta di scuderie, anche 
famosissime, ormai scomparse dalla 
scena da tempo) adottò un motore Ma- 
serati (l'ultimo canto della casa del Tri¬ 
dente), Eagle costruì di sana pianta un 
12 cilindri che potè vincere fortunosa¬ 
mente solo una corsa, e BRM (scuderia 
onusta di gloria, paragonabile per fama 
e prestigio alla stessa Ferrari) realizzò un 
complicatissimo motore 16 cilindri ad H. 
accoppiando due basamenti del vecchio 
1.500 della precedente formula, affron¬ 
ta 


landò senza timore la pressoché impos¬ 
sibile messa a punto di un mostro del 
genere. 

E poi arrivò Coswoorth, con un suo 
otto cilindri semplicissimo, e Jim Clark e 


Norton Utilities 

Produttore : 

Symantec Cotp 
10201, Torre Avenue 
Cupertino. CA 95014 
tntDy/www.svmamec.i 

Distributore: 

Symantec Italia 

Via Abbattesse 40 - 20124 Milano 
Tel 02695521 

Prezzo al pubblico tlVA escluseI 

L 269.000 


Graham Hill fecero 
piazza pulita di tutta la 
concorrenza, costrin¬ 
gendoli ad arrancale e 
a lottare per le posi¬ 
zioni di rincalzo Cosi 
va la vita; e per l'ama¬ 
ta Ferrari cominciaro¬ 
no i tempi bui. 

A che prò questa 
premessa ? Volevamo 
dimostrare, se ce ne 
fosse mai la neces¬ 
sità, che più sono 
semplici le cose, me¬ 
no danno problemi. Il 
rapporto guasti tra la 
vecchia Coral di mia 
moglie e la mia super- 
sofisticatissima Maz¬ 
da è di 1:5, e il rap¬ 
porto diviene ancora 
più sfavorevole quan¬ 
do si mette mano al 
portafoglio II sistema 
operativo 1 0 di Mac 
stava su un floppy 
singola faccia con tutte le applicazioni, 
funzionava sempre, mai un'inchiodatu¬ 
ra: MacWrite ci portava dove volevamo, 
certo senza scrivere su due colonne 
(ma chi le usa?) ma con un motore da 
90 cc (tanti erano i kappa della versione 
iniziale). Fatti i debiti rapporti con 1 4/98 
di oggi, le nostre macchine dovrebbero 
avere cilindri come bottiI 
Ciononostante la meccanica si è evo¬ 
luta. grazie anche al supporto di un 
team di meccanici bravissimi e in pos¬ 
sesso di attrezzi di analisi, diagnosi e ri¬ 
parazione efficacissimi, ma l'elemento 
umano, il vecchio meccanico sporco 
d’olio che "ascoltava " le valvole e il tu¬ 
bo di scarico resta insostituibile E an¬ 
che m informatica i motori delle nostre 
amate macchine, sempre più raffinati e 
arroganti nelle prestazioni che ci metto¬ 
no a deposizione, non resterebbero a 
punto per molto se un meccanico d'altri 
tempi (quindici anni, in informatica, so- 

MCrnicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 











no una vita), il glorioso Peter dall'eterna 
faccia di ragazzino (come un lettore una 
volta fece curiosamente notare) non 
continuasse, come un buon angelo cu¬ 
stode, a mantenere la messa a punto 
dei nostri "engine" in stato a dir poco 
1 perfetto. Se, quindi, girando la chiave 
d'accensione del nostro amato Mac ci 
accorgiamo che qualcosa non va, niente 
paura; Enzo, pardon Peter, è al nostro 
fianco a mettere le cose a posto. 

C’erano una volta 
le moto... 

Norton, per quelli della mia età. è sta¬ 
to un nome che sfiorava il mito; era la 
marca di una leggendaria motocicletta 
inglese che. a cavallo degli anni Sessan¬ 
ta. odorava di leggenda. Marion la caval¬ 
cava indomito ne "Il selvaggio", era 
un'utopia che combatteva per la supre¬ 
mazia con un'altra marca inglese, la 
BSA, che oggi sopravvive costruendo 
carabine, era il sogno d'ogm centauro 
che girava poi con la sua Lambretta Fi¬ 
no a che le grosse monocilindriche la¬ 
sciarono il passo alle plurifrazionate giap¬ 
ponesi. e il nome sparì per restare solo 
nei ricordi amorevoli di qualche "vec¬ 
chio" di cinquant'anni e più come me. 

Ma il nome Norton risorgeva dalle sue 
ceneri affidando la sua gloria, ancorché 
per sola omonimia, a un guru dell'infor¬ 
matica. Le prime utility, rigorosamente 
dedicate al DOS sono datate primi anni 
Ottanta, e richiedevano una buona com¬ 
petenza da parte dell'utente, che dove¬ 


vo splashscreen di 
Norton Utilities per 
Mac 


va essere capace di smanettare in loca¬ 
zioni di memoria e su dischi e cilindri. 
Allora, ricordo, le Utilities per antonoma¬ 
sia riuscivano, si e no. a recuperare file 
erroneamente cancellati, recuperavano 
a malapena qualche crash di sistema, ri¬ 
chiedevano interrogazioni al PEEK e in¬ 
terventi al POKE lunghe quanto sedute 
del parlamento in fase di ostruzionismo. 
In tre lustri la Symantec le ha portate a 
divenire lo stato dell'arte dell'ambiente, 
con prestazioni elevate ed efficienza a 
tutta prova, in tutto in un ambiente gra¬ 
devole. semplice da utilizzare, e tanto 
potente da farci dormire finalmente son¬ 


La finestra d'uso di Disk Doctor; l'ambiente 6 
lindo e amichevole, e non richiede interventi 
specialistici da parte dell'utente 


ni tranquilli. Dai lombi dell'originaria ver¬ 
sione per PC nasceva, quasi immediata¬ 
mente, anche quella per Mac che, rista¬ 
gnata per lungo tempo in lunghi minor 
upgrade della versione 3, approda oggi 
alla 4, con gran gioia dell'utenza Mac 
che, nella versione 3.5 (l'ultima apparsa 
sul mercato) trovava qualche segno di 
decadimento e di obsolescenza di fron¬ 
te alle accresciute potenzialità dei nuovi 
sistemi operativi. 

La nuova versione delle NU per Mac 
si presenta in una veste del tutto nuova, 
non tanto nella grafica, molto simile a 
quella precedente, quanto nella sostan¬ 
za e soprattutto nella maggiore efficien¬ 
za e potenza d'intervento, in termini di 
efficacia e profondità di appoggio e assi¬ 
stenza. L'interfaccia, come vedremo, si 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


185 
























































































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Una tmastra delle preferenze: m default le piu importanti sono già sellate 


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è più semplificata, liberando l'utente da 
scelte forse non affrontabili da tutti, e si 
ha l'impressione, usandole, di avere a 
che fare con un programma più "legge¬ 
ro" in termini di pesantezza operativa. 

Norton per Mac oggi viene fornito in 
forma di CD, senza (al contrario di quan¬ 
to avviene per il package per PCI che 
nella stessa confezione sia presente la 
versione su floppy. Il motivo è presto 
detto; utilizzando la maggiore elasticità 
del sistema operativo Mac la macchina 
può, in ogni momento e senza particola¬ 
ri procedure, essere avviata dal CD¬ 
ROM, consentendo quindi l'esecuzione 
di tutte le operazioni di manutenzione e 
bonifica in maniera del tutto trasparente. 
E' doveroso, comunque, precisare che il 
CD incorpora una rapida procedura per 
creare un set di floppy da usare da pane 
di chi non possiede la periferica adatta. 
Una volta installato, viene creata sull'HD 
una cartella di una decina di mega, con¬ 
tenenti tutte le pièce del pacchetto 
completo. La configurazione minima ri¬ 
chiesta si basa su una macchina PPC, 
con otto MB di memoria centrale, quin¬ 
dici MB di spazio per l’installazione e. 
ancora, spazio sufficiente sull'HD per le 
operazioni di ricupero eseguite da alcu¬ 
ne utility del programma. 


Usando 
Norton Utilities 

Le NU sono composte di sei ambienti 
diversi, ognuno afferente a una determi¬ 
nata attività. Alcune verranno usate mol¬ 
to frequentemente, altre di rado ma tut¬ 
te, nella rispettiva area di utilizzo, porte¬ 


la finestra d'mfor¬ 
mazioni di una me¬ 
moria di massa, in 
questo caso un 
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Norton Unerase. l'an¬ 
cora di salvezza quan¬ 
do si è cancellato qual¬ 
cosa troppo in fretta 
Interessante la fine¬ 
stra che mostra l'ulti¬ 
mo domicilio cono¬ 
sciuto. 


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ranno al raggiungimento di quel fine co¬ 
mune che sono chiamate ad assolvere in 
forma di compito. 

Certamente l'area di più grande effica¬ 
cia, per numero, rapidità e frequenza 
d'intervento, è il Norton Disk Doctor II 
suo compito dichiarato è quello di con¬ 
trollare, sottoporre a verifica e riparare di¬ 
schi danneggiati, unità esterne removibi- 
li. floppy e ogni altra forma di memoria di 
massa 

NDD esegue una sene di test sul di¬ 
sco scelto per determinarne, per cosi di¬ 
re, la "salute" Esso verifica lo stato e la 
qualità della superficie del disco, con par¬ 
ticolare cura per quel che riguarda le di¬ 
rectory e le informazioni critiche dei file. 
Inoltre questo ambiente controlla le 
informazioni relative alle eventuali parti¬ 
zioni. ripara dischi corrotti e/o illeggibili, 
recupera file danneggiati, analizza e ge¬ 
nera report particolareggiati dei suoi in¬ 
terventi, cerca di "agganciare" dischi 
non più visibili, crear un report completo 
delle informazioni sul disco, organizza le 


successive “visite" in accordo con 
l'utente. Le operazioni possono essere 
eseguite in maniera semiautomatica 
(quando l'utente non ha grandi cono¬ 
scenze tecniche, o non desidera affron¬ 
tare interventi che ne richiedano) o pos¬ 
sono essere lasciate libere d'intervento 
da parte di persone che abbiano dimesti¬ 
chezza con procedure più dettagliate 
Doctor funziona in tandem con un pro¬ 
gramma lanciato al bootstrap. Norton Fi¬ 
le Saver, che lavora continuamente in 
background, e interviene immediatamen¬ 
te in caso di problemi. In altri termini, Sa¬ 
ver funziona come un'applicazione di 
pronto soccorso, con prestazioni più ri¬ 
dotte. giusto per trarci d'impiccio, per poi 
poter passare alle piu complete presta¬ 
zioni di Doctor 

Al lancio Doctor offre una finestra rin¬ 
novata rispetto alla vecchia versione, più 
semplificata e destinata a non creare 
dubbi anche nell'utente meno attento. 
Nella parte sinistra compare l'elenco del¬ 
le periferiche di massa disponibili, nella 


186 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 



























































































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destra tre bottoni, corrispondenti ad al¬ 
trettante azioni. Si seleziona il disco da 
esaminare e si lancia il test, che è artico¬ 
lato su quattro verifiche diverse, funzio¬ 
nanti parallelamente; viene eseguito un 
controllo della superficie dei media, una 
verifica delle partizioni (se presenti), un 
esame dello stato dell'header di sistema 
e delle directory dei file (in forma fisica e 
logica) e, infine (l'operazione più lunga), il 
controllo dello stato dei file, uno per uno 
(in questa fase viene anche verificato se 
esistono più copie del System o del Fin- 
der, se l'Éxtent Tree è integro, se le ico¬ 
ne sono appropriate ai file, se esistono 
errori nelle date caratteristiche e nume¬ 
rosi altri test) Man mano che s'incontra¬ 
no problemi, Doctor avvisa della gravità 
della grana, indica il mezzo per risolverla, 
propone il suo fissaggio, o, nel caso que¬ 
sto non sia possibile, il salto, salvo poi a 
intervenire in altro modo (nella maggior 
parte dei casi Doctor propone di interve¬ 
nire, in questi casi, con qualche altra uti¬ 
lity di famiglia, ad esempio con Unerase 
o File Recover) Al termine dell'operazio¬ 
ne viene comunque generato un report, 
stampabile e che può essere conservato 
per confrontarli con i successivi. 

Nel caso che il disco sia tanto danneg¬ 
giato da non essere visibile nella finestra 
principale, Doctor offre una via di salvez¬ 
za attraverso la chiamata da menu 
"Show Missing". Viene tentato un rico¬ 
noscimento forzoso delle periferiche col¬ 
legate e delle partizioni smarrite, e, se 
proprio le cose si mettono male, ecco 
una feature nuova di zecca che permette 
di specificare i parametri strutturali del 
disco che si desidera ricuperare (eh, eh, 
siamo proprio all'ultima spiaggia!). Certo, 
occorre avere in questo caso cognizione 


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La possibilità di ricerca di materiale perduto, an¬ 
che in base a una semplice stringa di testo, o. 
per i piu bravi, usando i data e i resource fork. 


di causa, come partenza del settore di 
partizione, grandezza fisica dello stesso, 
numero e grandezza dei blocchi in un vo¬ 
lume e primo blocco nella bitmap del vo¬ 
lume; anche qui, comunque, non si è la¬ 
sciati a sé stessi, visto che l'ambiente ci 
aiuta a verificare il livello di corrisponden¬ 
za dei parametri inseriti con la struttura 
apparente del disco analizzato, ma se il 
gioco vale la candela.. 


j Ambiente completo di prote- 
y ; zione e di recupero delle me- 
CC. ; morie di massa, comunque 
Q. ; siano esse strutturate od or- 
: ganizzate. 

Facilità d’uso molto gradita a 
chi non ha alcuna intenzione 
di affrontare problematiche tecniche, ma po¬ 
tenza elevata da soddisfare anche i più esi¬ 
genti professionisti e da affrontare anche le 
situazioni più critiche. 

Ricomparsa della utility FastFind, davvero 
efficiente e rapidissima nell'uso. 



Operazioni di FileSaver periodi¬ 
che un po' lunghe, tanto da ri¬ 
chiedere una sospensione delle 
attività alla macchina. 

Non sempre il recupero dal crash 
avviene senza perdila dei dati 



Al salvataggio 
di volumi e di file 

Sebbene talvolta l'intervento di FileSa¬ 
ver appaia, dall’esterno quasi miracolo¬ 
so, il suo funzionamento è pressoché in¬ 
tuitivo. Premesso che il crash di un disco 
è quasi sempre dovuto a una corruzione 
della cosiddetta "descrizione" fisica del 
disco stesso (un file contenente una se¬ 
rie di parametri e di valori che permetto¬ 
no di leggere il disco stesso nella corret¬ 
ta forma) FileSaver crea per ogni disco 
due file identici, di cui uno di backup 
dell’altro, destinato a sostituirsi al primo 
quando questo viene, per un qualsiasi 
motivo, meno. Poiché FileSaver aggiorna 
continuamente i due documenti, ce ne 
sarà sempre uno accessibile su cui FS 
switcherà in presenza di problemi. 

Quando un disco molla, FileSaver cer¬ 
ca su di questo il file nominato e lo utiliz¬ 
za per rendere di nuovo accessibile il di¬ 
sco Ovviamente sarà stato necessario 
attivare, su questo, la creazione del file, 
per cui la procedura non potrà funzionare 
su dischi protetti o su vecchi dischetti 
che non siano passati almeno una volta 
sotto la sua egida protettrice. Quindi, 
prevenzione soprattutto. Se siamo adusi 
a fare operazioni di backup, è raccoman¬ 
dabile che ne venga eseguita una subito 
dopo il montaggio di NU, per garantire 
anche sulla memoria esterna l’installazio¬ 
ne di questo "salvagente". 

Ma, nonostante le raccomandazioni, 
sono in molti quelli che pensano che 
"Certe cose succedono solo agli altri". 
Cosa fare se si ci si è dimenticati di abili¬ 
tare la precedente opzione? Ci viene in 
aiuto Unerase, la seconda delle utility, 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


187 















































































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Speert Dis*. un vecchio amico che ci rimette in ordine l'HD 


che è un vero coltellino svizzero, visto 
che assolve a tanti compiti; ricupero di fi¬ 
le troppo precocemente infilati nel cesti¬ 
no, ricerca di file irrimediabilmente persi 
magari anche per operazioni di sovra- 
scrittura (si possono eseguire recuperi, 
totali e parziali, anche in base a brani di 
testo o tipo del file), riacquisizione di file 
con scarico su floppy disk, anche se que¬ 
sti sono troppo lunghi per essere conte¬ 
nuti in uno solo, in extremis visualizzazio¬ 
ne a schermo di pezzi di file da poter poi 
collazionare a mano. Ma l'insidia può so¬ 
pravvenire in forme ancora più subdole; 
stiamo scrivendo l'articolo per la rubrica 
Mac, è da una mezz'ora che non salvia¬ 
mo e abbiamo disabilitato il salvataggio 
automatico (beh, ce lo siamo proprio cer¬ 
cato!). E a un bel (?!) momento il crash! 
Niente paura, anche a questi fulmini il 
buon Peter mette rimedio, offrendo una 
finestra di dialogo che offre un tentativo 
di recupero dei dati Non sempre funzio¬ 
na, ma almeno cl abbiamo provato. 

Tutto quel che abbiamo appena detto, 
ed altro ancora, fa ancora e sempre capo 
all’onnipresente FileSaver. Se ben orga¬ 
nizzato nelle sue attività esso esegue 
una scansione dei dischi agli intervalli 
prescritti, verificando sintomi di danneg¬ 
giamento delle directory e tenendo op¬ 
portuna registrazione della distribuzione 
delle frammentazioni. La possibilità di or¬ 
ganizzare il lavoro di FileSaver sono am¬ 
pie ed estese, e ci permettono di stabili¬ 
re tempi e modalità di salvataggio e rior¬ 
ganizzazione delle funzioni critiche. Ad 
esempio, potremo stabilire che il nostro 
svolga la sua attività (ha bisogno di alcuni 
minuti di lavoro continuo, possibilmente 
senza essere disturbato) in un momento 


Beh, stavolta l'ab¬ 
biamo fatta grossa! 
incrociamo le dita e 
accendiamo un ce¬ 
ro a Santo Bill 


Una fase dei test rela¬ 
tivi alle prestazioni del¬ 
la macchina, che ven¬ 
gono comparali alle al¬ 
tre macchine della 
classe Mac Guardate 
il bel 96001 sic transit 
gloria mundi! 



prestabilito di un particolare giorno della 
settimana, magari durante l'intervallo 
mensa. Sarà possibile stabilire che l'ope¬ 
razione di prevenzione sui floppy (in que¬ 
sto caso ragionevolmente breve) avven¬ 
ga sempre, mentre quella sulle memorie 
di massa diverse avvenga anche su no¬ 
stra richiesta, in base all'uso di un hot- 
key. 

E, sempre nell'ottica della prevenzio¬ 
ne, ecco un "old favorite", come dicono 
i texani, Speed disk, vecchia e cordiale 
applicazione, gestisce finalmente al me¬ 
glio la deframmentazione e l'organizza¬ 
zione locatoria dei file (anche in base al 
tipo) sulla nostra macchina. Il bug che af¬ 
fliggeva la vecchia versione, anzi per me¬ 
glio dire l'incompatibilità con altre appli¬ 
cazioni concorrenti, è stato eliminato e 
non c'è più il pericolo, segnalato da qual¬ 
che lettore, che il restar dopo l'operazio¬ 
ne possa riversare qualche amara sor¬ 
presa. Le opzioni aggiuntive alla funzione 
principale sono le stesse (verifica di bloc¬ 


chi rovinati, verifica dell'integrità delle di¬ 
rectory, cancellazione dello spazio resi¬ 
duo, verifica dei dati trascritti) E' stata 
solo aggiunta un'estensione al "Wipe 
Info"; attraverso di essa, che oggi è una 
vera è propria applicazione, si può can¬ 
cellare un file non solo dalla directory, 
ma anche e soprattutto completamente 
dal disco (attenzione, comunque; dopo 
quest’operazione non ci sarà recupero 
che tenga). Addirittura è prevista una 
cancellazione forzata ancora più sicura; 
con questo procedimento, Wipe prima 
scrive un pattern ripetitivo su tutte le 
tracce destinate alla cancellazione, poi le 
rintraccia con il complemento dei bit e in¬ 
fine le azzera tutte quante (praticamente 
una schioppettata, una pistolettata e, per 
essere sicuri, anche una cannonata). An¬ 
cora (eh, ma che diavolo, si sfiora la para¬ 
noia!) si può creare sulla scrivania un ce¬ 
stino "sicuro" alternativo in cui i file tra¬ 
scinati saranno tritati come in quelle 
macchinette distruggidocumenti (atten- 


188 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 





































































































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Cancelliamo bene i 
nostri segreti, ma 
attenzione: non c'è 
via di ritorno! 



L'editor di tracce e 
settori di NU. vi ci rac- 
capezzatei’ Beh. è più 
semplice di quanto 
pensiateI 


chiata all'interno dei nostri file, per ve¬ 
derli senza veli e senza gli abiti che loro 
danno i pacchetti che li maneggiano 
V'interessa sapere dove sta scritta la fra¬ 
se "benvenuti in MacOS" dello startup, 
o dov'è la password perduta del file Ex¬ 
cel dei nostri conti in banca? Ecco il buon 
vecchio Disk Editor, che ci ha accompa¬ 
gnato dalla prima edizione, e che ci per¬ 
mette di spiare proprio nell'intimità i no¬ 
stri amati figli, E. se volete, ci potete an¬ 
che mettere le mani, cambiando qualco¬ 
sa, ma solo se siete davvero sicuri di 
quello che fate; un avviso, che non costa 
nulla; non sempre quello che si vede cor¬ 
risponde poi alla realtà. Nel dubbio, la¬ 
sciate perderei 


zione, molta attenzione! se si trascina in 
questo cestino un alias si distrugge irre¬ 
parabilmente anche l'originale; occhio, 
quindi!). 


Miscellanea 

Che cosa sta facendo, in questo mo¬ 
mento, il mio disco rigido? Questo rumo¬ 
re che viene dal driver dei dischetti signi¬ 
fica davvero che ci sto scrivendo? In 
questo momento quale driver sta lavo¬ 
rando? Queste ed altre legittime doman¬ 
de possono venire in mente durante il la¬ 
voro. Ci pensa DiskLigth a tenerci aggior¬ 
nato, evidenziando in un angolino della 
barra menu le attività in corso. Buono an¬ 
che System Info, una programma che 
raccoglie una serie di routine che eviden¬ 
ziano le performance del nostro compu¬ 
ter, tracciano un dettagliato report della 
configurazione del sistema, compara le 
prestazioni della nostra macchina con 


quelle di altri modelli, permette anche di 
stabilire come le estensioni, l'aggiunta di 
memoria, la sostituzione del disco rigido, 
la migliorata frammentazione, la presen¬ 
za di una partizione, l'ampliamento della 
cache intervengano sulle prestazioni ge¬ 
nerali del sistema. I benchmark eseguiti 
sono numerosi, dalla scheda video ai di¬ 
schi, dalla FPU alla CPU, ed è curioso no¬ 
tare che due macchine identiche posso¬ 
no differire anche di diverse unità per¬ 
centuali, e come disabilitando certe 
estensioni le prestazioni possano essere 
più gratificanti A voi la scelta! 

Due parole su FastFind, un'utility 
scomparsa in un paio di precedenti relea- 
se e ricomparsa agli onori della cronaca. 
Si tratta di un'alternativa al classico Com- 
mand-F, che va senz'altro preferita per la 
sua fulminea rapidità e una migliore or¬ 
ganizzazione dei risultati. Ed ancora, con¬ 
tinuando, ecco un cacciavite per speciali¬ 
sti, una bell'utility che, come un buco 
nella parete, ci permette di dare un'oc- 


Conclusioni 

Finalmente ci sentiamo di nuovo al si¬ 
curo! La versione 3.5 non ci dava più tan¬ 
to affidamento, con le sue incompatibi¬ 
lità, piccole ma fastidiose, con i nuovi si¬ 
stemi operativi. Oggi tutto gira come una 
macchina ben oliata, a dimostrazione che 
si è raggiunto un livello di sicurezza e 
d'affidabilità ben difficilmente superabile. 
Norton Utilities e un pacchetto a dir poco 
necessario, per chi ci tiene a dormire 
sonni tranquilli e desidera evitare mal di 
testa anche gravi quando l'insidia, che sta 
dietro l'angolo per tutti, nessuno escluso, 
colpirà (perché colpirà, siatene certi!) Al¬ 
lora sarà meglio avere a fianco un buon 
alleato, che sappia cosa fare per mettere 
a posto e risolvere i guai, prescrivendo 
cure ed eseguendo espianti e trapianti. E 
il bello è che dimentica sempre di pre¬ 
sentare la parcella! K® 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


189 



















































































































a cura di Amiga Group Italia 


Colonia '98 

Lo scorso novembre si è tenuto a Colonia, in Germania, il più importante salone mondiale 
dedicato al sistema Amiga. 

Vediamo brevemente le novità più importanti della manifestazione, per occuparci poi più 
in dettaglio del vero, grande avvenimento della fiera: l’annuncio del partner di Amiga per 
la prossima versione del sistema operativo. 



Il salone dì Co¬ 
lonia, essendo il 
più importante 
avvenimento 
Amiga dell'anno, 
è spesso sfrutta¬ 
to dalle vane ca¬ 
se di sviluppo per 
presentare sul 
mercato nuovi 
prodotti o nuove 
versioni di pro¬ 
dotti esistenti. 

L'edizione di que¬ 
st'anno, anche se 
in tono legger¬ 
mente più dimesso del solito, non è 
stata un'eccezione. 

Lo stand più grande era quello di 
Amiga International e Amiga Ine, per 
l'occasione riuniti sotto un unico spa¬ 
zio espositivo, all'interno del quale ve¬ 
nivano anche mostrati alcuni prodotti 
terzi, quali ad esempio i case tower 
della Ateo Concepts, il programma di 
rendering WìldfirePPC (che, sempre 
in funzione, mostrava demo mozzafia¬ 
to su un grande schermo) e la Melody 
1200, una nuova scheda sonora dalle 
caratteristiche interessanti. All'Interno 
di questo stand c'erano anche i ragaz¬ 
zi dell'UGN (User Group Network), 
l'organizzazione mondiale di utenti 
della quale Amiga Group Italia fa parte 
e di cui abbiamo già parlato in questo 
spazio. 

La Haage & Partner era presente in 
forze con uno stand sempre affollatis¬ 
simo, e mostrava i suoi prodotti, dal 
nuovo NetConnect2 a Genesis, dal 
nuovo word processor Amiga ZZriter 


al compilatore StormC. Presenti an¬ 
che alcuni prodotti italiani di successo 
internazionale, quali i programmi vi¬ 
deo della ClassX, Tornado3D della 
Eyelight e STFax di Simone Tellim. 

La Schatztruhe offriva tutti i CD del 
suo ricchissimo catalogo, a comincia¬ 
re dalla serie Aminet per arrivare al fa¬ 
mosissimo Directory Opus e alla nuo¬ 
va distribuzione di Linux RedHat per 
Amiga. 

Lo stand Micro- 
nik, uno dei più 
visitati dal pubbli¬ 
co, presentava, 
oltre a una nutri¬ 
tissima serie di 
interfacce e cavi 
adattatori, il nuo¬ 
vo e molto ap¬ 
prezzato case 
tower Infinitiv II 
per l'Amiga 1200. 

Le novità princi¬ 
pali, però, veniva¬ 


no dalla Village 
Tronic. La società 
tedesca, infatti, 
mostrava per la 
prima volta la nuo¬ 
va scheda dì rete 
Ethernet Ariadne 
II, e annunciava 
inoltre il prossimo 
probabile sviluppo 
di un modulo 
3DFx per le sue 
schede video Pi¬ 
casso IV. 

Altri stand mi¬ 
nori, occupati da 
più o meno piccoli rivenditori locali, 
completavano il quadro di una fiera al¬ 
la quale mancava, a sorpresa, solo la 
società tedesca Phase V. nota 
nell'ambiente per le sue schede acce- 
leratrici basate su PowerPC 
Le novità principali, comunque, do¬ 
vevano venire dalla conferenza stam¬ 
pa tenuta da Amiga Ine, conferenza 
nella quale sono state svelate alcune 
importanti caratteristiche della prossi¬ 



mo 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 













fatto perdere ad Amiga la leadership 
in molti settori dell'informatica. Per 


parola a Allan Havemose per 
trattare i dettagli tecnici. Ha¬ 
vemose ha confermato che 
il team di sviluppo sta lavo¬ 
rando per completare l'ag¬ 
giornamento del sistema 
operativo AmigaOS 3.5, il 
cui rilascio è previsto per 
l'inizio del 1999. Amiga Ine 
intende inoltre ripristinare al 
più presto il supporto tecni¬ 
co per gli sviluppatori Ami¬ 
ga. A tal proposito verrà rila¬ 
sciato il nuovo Developer 
CD 2.0, che conterrà tutto il 
necessario per sviluppare 
applicazioni per AmigaOS 
3.5. 

A questo punto l'attenzio¬ 
ne si è spostata sui piani di 
Amiga Ine per la nuova ge¬ 
nerazione di Amiga. Have¬ 
mose ha elencato le caratteristiche 
salienti che contraddistìngueranno i 


ma generazione di Amiga; in 
particolare è stato finalmen¬ 
te annunciato il partner per 
lo sviluppo della nuova ver¬ 
sione del sistema di Amiga, 
AmigaOS 5. 

Damele Franza 

La conferenza 
stampa 


Venerdì 13 Novembre, 
giorno di apertura della ma¬ 
nifestazione, Amiga Ine ha 
tenuto una conferenza 
stampa. La sala riunioni del 
complesso espositivo di Co¬ 
lonia era colma di giornalisti 
e di visitatori, molti dei quali 
hanno dovuto seguire l'evento in pie¬ 
di. 


In apertura della conferenza ha pre¬ 
so la parola Petro Tyschtschenko, at¬ 
tuale presidente di Amiga Internatio¬ 
nal. Uno scroscio di applausi ha salu¬ 
tato l'inizio del suo breve discorso 
Per prima cosa Tyschtschenko ha di¬ 
chiarato che si ritiene soddisfatto di 
come procede lo sviluppo di AmigaOS 
3.5 e che, sebbene in passato i rap¬ 
porti tra gli sviluppatori europei e 
quelli americani siano stati piuttosto 
tesi, oggi i due gruppi collaborano con 
entusiasmo alla progettazione della 
prossima generazione di Amiga. Ha 
inoltre assicurato che tra breve tor¬ 
nerà ad essere disponibile il modello 
di punta di Amiga, il 4000T. 

Detto questo, il presidente di Amiga 
International ha presentato al pubblico 
lo staff di Amiga Ine. Erano presenti 
Jeff Schindler, direttore ge¬ 
nerale della società, Allan 
Havemose, responsabile 
della progettazione, e Bill 
McEwen, direttore commer¬ 
ciale. Dopo una breve intro¬ 
duzione di Bill McEwen, ha 
preso la parola il direttore 
generale di Amiga Ine. 

Secondo Schindler, Amiga 
ha estremamente bisogno 
di nuove tecnologie. Il rista¬ 
gno dello sviluppo, che è ini¬ 
ziato con il fallimento di 
Commodore e che è poi 
proseguito fino ad oggi, ha 


quasi un anno, Amiga Ine ha esamina¬ 
to con attenzione tutte le possibilità di 
rinnovare la tecnologia Amiga, scar¬ 
tando per prime quelle che avrebbero 
condotto la società ad un tracollo fi¬ 
nanziario. 

L'opinione di Schindler è che ripren¬ 
dere lo sviluppo di Amiga da dove era 
stato interrotto, nel 1994, non permet¬ 
terebbe di riprendere gli anni perduti e 
di rimontare lo svantaggio accumulato 
nei confronti delle tecnologie concor¬ 
renti che attualmente dominano il 
mercato. A quasi un anno dalla sua 
fondazione, pare che Amiga Ine abbia 
trovato una strategia che permetterà 
di rovesciare l'attuale situazione e di 
far tornare sul mercato Amiga forte 
come un tempo. 

Jeff Schindler ha quindi passato la 


futuri modelli: 

✓ Architettura 3D ad elevate presta¬ 
zioni 

✓ Banda passante di almeno 1.2 GB/s 
per il sottosistema grafico 

✓ Integrazione completa con Internet 

✓ Conformità con gli standard indu¬ 
striali esistenti 

✓ Kernel di ultima generazione, effi¬ 
ciente e compatto 

✓ Sistema operativo incentrato sul 
reai tìme 

Detto questo, è giunto il momento 
di svelare l'identità del partner segre¬ 
to di Amiga Ine, ma Havemose ha vo¬ 
luto prolungare la suspance anticipan¬ 
do alcune informazioni su di esso: 

✓ La società lavora da sedici anni nel 
settore dei sistemi opera¬ 
tivi 

✓ Gli sviluppatori sono uten¬ 
ti Amiga di lunga data 

✓ Produce un RTOS (Reai Ti¬ 
me Operative System) di 
successo 

✓ I suoi clienti includono Ci¬ 
sco, IBM, Philips, Dupont, 
VISA e NASA (Space 
Shuttle) 

Tutte le indicazioni confer¬ 
mavano le indiscrezioni che 
già da alcune settimane ser¬ 
peggiavano nella rete. 



MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 


191 














Quando Havemose è passato alla dia¬ 
positiva successiva e il nome del nuo¬ 
vo sistema operativo. QNX, è apparso 


al centro dello 
schermo, per al¬ 
cuni secondi la 
folla è rimasta 
completamente 
ammutolita. 

Havemose, 
senza aggiungere 
altro, ha presenta¬ 
to Dan Dodge, di¬ 
rettore tecnico e 
cofondatore della 
QNX Software Sy¬ 
stems Ltd Questi 
ha spiegato che 
molti degli svilup¬ 
patori di QNX 
possiedono o 
hanno posseduto 
un Amiga. E' per 
questo motivo 
che QNX presenta alcune somiglianze 
con AmigaOS. 

QNX è un sistema operativo real-ti- 


me conforme allo standard POSIX, na¬ 
to per soddisfare le esigenze delle ap¬ 
plicazioni embedded e del controllo di 
processo. Per questo motivo è estre¬ 
mamente leggero ed affidabile. Tre 
anni fa QNX è stato riprogettato per 
essere maggiormente portabile, e 
questo ha aperto molte nuove possi¬ 
bilità, E 1 stata creata una interfaccia 
utente a finestre estremamente ver¬ 
satile e leggera, chiamata Photon, e 
su di essa sono state sviluppate alcu¬ 
ne applicazioni dedicate all’utente fi¬ 
nale. 

Tutti i driver, i protocolli, i filesy- 
stem ed i servizi di QNX si appoggia¬ 
no su un microkernel di dimensioni 
estremamente ridotte, che permette 
ai componenti del sistema operativo 
di interagire tra loro tramite lo scam¬ 
bio di messaggi L’estrema modularità 
di questo approccio consente di scala¬ 
re il sistema in base alle necessità, 
aggiungendo e rimuovendo a run-time 


Jeff Schindler: il futuro dell'informatica siamo noi 


Il direttore generale di Amiga Ine svela a MC i piani della neonata società per il rilancio 
della tecnologia Amiga... e non solo 


Al recente salone "Computer 98” di Colonia ci siamo recati presso 
lo stand di Amiga Ine, dove eravamo attesi da Jeff Schindler e da Bill 
McEwan, rispettivamente il direttore generale e il direttore commer¬ 
ciale di Amiga Ine. E’ stata un'ottima occasione per capire meglio, 
dalla viva voce dei responsabili, quale sarà il futuro della piattaforma 
Amiga, e in generale come vedono loro il futuro dell'informatica. 

Per cominciare, potete dirci qualcosa su Amiga Ine? In particolare, 
come è nata e quali sono i suoi compiti? 

Gateway è una delle più grandi e importanti aziende che operano 
nel settore PC Nel marzo 1997 ha acquisito la tecnologia Amiga, e 
successivamente ha creato la nostra società, Amiga Ine. Amiga Ine è 
una sussidiaria di Gateway, ma di tatto le due compagnie sono com¬ 
pletamente indipendenti. Il nostro compito è quello di progettare e 
sviluppare il futuro della tecnologia Amiga. 

In questi ultimi tempi si parla molto di “convergenza digitale". Co¬ 
me vedete questo fenomeno, e quale sarà il ruolo di Amiga, in que¬ 
sto contesto? 

Quando si parla di "convergenza digitale " si stanno esprimendo 
due concetti ben precisi, "Digitale " significa che la tecnologia, tutta 
la tecnologia, si sta trasformando da analogica in digitale: pensiamo 
alla televisione, alla musica, al telefono, "convergenza " significa che 
tutte queste diverse tecnologie si stanno mescolando e unificando in 
vari modi I computer stanno diventando dispositivi elettronici, e i di¬ 
spositivi elettronici stanno diventando computer. 

Ad esempio, la telecamera, la macchina fotografica e il computer 
si stanno unificando in un unico prodotto già adesso. 

Amiga è sempre stato particolarmente adatto in queste applicazio¬ 


ni. ed è su questo che lavoreremo nel futuro. 

Perché secondo voi la tecnologia attuale non è 
adeguata? Perché c'è bisogno di qualcosa di 
nuovo? 

Nelle tecnologie attuali, aggiungere nuove carat¬ 
teristiche al sistema è compito di noi utenti. Ogni 
volta che vogliamo avere una nuova funzionalità 
dobbiamo acquistare una nuova scheda dedicata II 
sistema diventa piu grande e più costoso. 

La futura generazione di Amiga sarà piccola, ef¬ 
ficiente ed economica. Amiga ha sempre avuto il 
multimedia integrato, e sarà cosi anche nel futuro. 

Che rapporto c'è tra questo nuovo Amiga e i 
personal computer attuali? 

Non c'è alcun rapporto: noi non intendiamo 
competere nel mercato dei PC. ma rivolgerci a 
un nuovo mercato, che finora non ha ottenuto ri¬ 
sposta dalla tecnologia e quindi è ancora vergine. 

Per entrare in questo nuovo mercato, Amiga 
Ine opererà da sola o avrà dei partner commer¬ 
ciali? 


Certamente abbiamo un certo numero di partner, alcuni importan¬ 
ti, che però non possiamo ancora rivelare. Si tratta di alcune grosse 
società che attualmente operano nel mercato PC e che, stanche 
dell'andamento del mercato e della tecnologia dei prodotti Wintel, si 



192 


MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999 












qualsiasi cosa. Questo non è soltanto 
importante per gli utenti, ma semplifi¬ 
ca enormemente lo sviluppo di nuovi 
componenti del sistema. Inoltre, l'uso 
universale della comunicazione inter- 
processo basata sullo scambio di 
messaggi permette di ottenere appli¬ 
cazioni distribuite in rete senza alcuno 
sforzo aggiuntivo II presidente di 
QNX si è dilungato poi nella descrizio¬ 
ne delle caratteristiche tecniche che 
rendono questo sistema operativo 
flessibile ed efficiente 
La dimostrazione è proseguita con 
Photon, la "MicroGUI" di QNX. Si 
tratta di un ambiente grafico a fine¬ 
stre simile ad X11 dal punto di vista 
delle caratteristiche offerte, ma deci¬ 
samente più snello e modulare. Dan 
Dodge ha mostrato alcune applicazio¬ 
ni, tra cui un browser completo di Ja¬ 
vaScript. un player RealAudio e perfi¬ 
no Doom. Un secondo computer, 
sempre con QNX, era collegato in re¬ 



te e poteva essere controllato utiliz¬ 
zando la tastiera ed il mouse del pri¬ 
mo Il pubblico ha potuto ammirare le 
notevoli capacità reai time di QNX 
mentre Dan Dodge deliziava i più 
esperti con spiegazioni sul funziona¬ 
mento di Photon. Infine il pubblico è 
rimasto a bocca aperta quando il pre¬ 
sentatore ha trascinato la finestra di 
Doom verso la destra dello schermo, 
facendola apparire sulla sinistra dello 
schermo dell'altro computer, Poi Dan 
Dodge ha spostato la finestra in modo 
che si trovasse per metà in uno 
schermo e per metà nell'altro L'im¬ 
magine si aggiornava contemporanea¬ 
mente su entrambi i monitor; a dir po¬ 


co sbalorditivo. 

Conclusa la presentazione, il pubbli¬ 
co ha potuto rivolgere alcune domande 
agli staff di Amiga Ine e di QNX. Molti 
dei presenti sembravano preoccupati 
dalla possibilità che QNX sostituisse di 
sana pianta AmigaOS. Al termine della 
conferenza alcuni apparivano più spa¬ 
ventati che affascinati dalle qualità di 
QNX. Del resto è comprensibile che 
l'integrazione di un nuovo kernel in 
AmigaOS, insieme con il passaggio a 
un'architettura hardware compieta- 
mente diversa, costituirà un balzo tec¬ 
nologico talmente grande che dell'at¬ 
tuale Amiga rimarrebbe ben poco. 

Amiga è dunque destinato a morire 
oppure potrà rinascere dalle proprie 
ceneri come una fenice? E' quello che 
abbiamo cercato di capire nel corso 
dell'intervista fatta a Jeff Schindler il 
giorno dopo la conferenza, intervista 
che vi proponiamo qui di seguito 
Bernardo Innocenti 


stanno guardando intorno alla ricerca di nuovi orizzonti. 

Per quanto riguarda il sistema operativo del futuro Amiga, abbiamo 
appena ufficializzato l'accordo di partnership con QNX Software Sy¬ 
stems. Il sistema operativo real-time di QNX è quello che ci vuole per 
il futuro Amiga, e d'altra parte il futuro Amiga è quello che occorre a 
QNX per sfondare nel mercato 

Grazie a questo rapporto di collaborazione, sono già oggi nostri 
partner gli attuali clienti di ONX: ci riferiamo a Cisco, IBM, Philips, Vi¬ 
sa, Nasa e molti altri 

Per il futuro Amiga userete tutto QNX, oppure ne userete solo il 
kernel, costruendoci sopra qualcos'altro? 

QNX è solo la fondamenta del futuro AmigaOS 5.0. QNX è un si¬ 
stema operativo microkernel. Noi useremo solo questo, che ricordia¬ 
mo essere molto piccolo: circa 20 KB Sopra a questo ci saranno tut¬ 
te le funzionalità multimediali tipiche di Amiga II nuovo sistema avrà 
un “look & teeI" di Amiga, e in particolare la stessa interfaccia uten¬ 
te. 

In quale fascia di mercato si collocheranno i futuri Amiga? 

Noi pensiamo esclusivamente al mercato di fascia media, quello 
consumer Altri partner si occuperanno dei mercati di fascia bassa e 
alta. Amiga è sempre stato, e a maggior ragione sarà in futuro, suffi¬ 
cientemente versatile per tutte le esigenze. 

Presenterete workstation, server, grossi sistemi dedicati? 

Non noi Siamo però aperti ad eventuali terzi che vogliano usare 
per questi scopi la tecnologia Amiga. Amiga/QNX è scalabile, quindi è 
adatto a rutti gli usi. 

Amiga Ine ha sempre avuto, finora, un atteggiamento molto user- 


di Daniele Franzo e Bernardo Innocenti 


vaio. Come mai? 

Questo é dovuto principalmente a tre motivi. 

In primo luogo, non volevamo dare notizie non definitive, che 
avremmo poi dovuto smentire. 

Inoltre c'era un accordo tra QNX e noi per non divulgare subito 
l'accordo raggiunto. 

Infine, non volevamo risentire gli attuali utenti Amiga, che avrebbe¬ 
ro avuto difficoltà ad accettare queste notizie, se non fossero state 
esposte nel modo corretto. 

Pensate che gli attuali utenti PC Wintel saranno interessati al futu¬ 
ro Amiga? 

SI, soprattutto gli ex-utenti Amiga che in questi ultimi anni sono 
migrati verso PC o Macintosh: siamo sicuri che torneranno tutti, 

A che punto è lo sviluppo del futuro Amiga? 

Fino ad ora ci siamo occupati principalmente di ricerca Da qualche 
tempo abbiamo cominciato, sia QNX sia Amiga, ad assumere perso¬ 
nale qualificato per dedicarci a questo grande progetto. 

Il futuro Amiga sarà compatibile con gli Amiga attuali? 

Bisogna capire che le due tecnologie sono completamente diver¬ 
se Stiamo attualmente studiando delle soluzioni per garantire la 
compatibilità a livello software 

Questo salto tecnologico che avete intenzione di introdurre nel 
mercato dell'Informatica, a quale avvenimento passato può essere 
paragonato, se può essere paragonato? 

Sarà grande quanto l'uscita del primo modello di Amiga, nel 1985. 


MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999 


193 











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